Dragon Ball Super è la nuova serie televisiva anime di Dragon Ball che, dopo la saga di Z, continua a raccontare le avventure degli eroi più forti della terra. Si tratta del vero e unico sequel della saga, dato che GT è considerato come non canonico (anche se qui la diatriba è tutto che conclusa). Le vicende ripartono dalla sconfitta di Bu, per poi proseguire fino ai dieci anni successivi. In buona sostanza, tutto quello che vediamo in Super succede fra il 288esimo e 289esimo episodio di Dragon Ball Z. La trama vuole essere una sorta di remake dei film d’animazione “La Battaglia degli Dei” e “Resurrezione di F”, per poi proseguire verso strada completamente inedite. In questi mesi di messa in onda, il nuovo prodotto di Toei Animation ha raccolto sia molte critiche che diversi elogi, per via di una qualità visiva altalenante smorzata però di alcuni archi narrativi innegabilmente interessanti, anche se talvolta molto pretenziosi, soprattutto concettualmente. In occasione dell’uscita di Dragon Ball FighterZ, vogliamo dunque raccontarvi l’andamento di Super nel corso dei suoi -ad oggi- 123 episodi, per poi buttare un occhio al futuro. D’altronde alcuni personaggi del nuovo anime sono nel roster di FighterZ, quale miglior occasione dunque per rimettersi in pari con la storia e conoscere alcuni dei nuovi, temibili villain affrontati da Goku e Vegeta?
Ad oggi le saghe di Dragon Ball Super che abbiamo potuto apprezzare comprendono quelle di Trunks del Futuro, Goku Black e l’ultima, attualmente in corso, del Torneo del Potere organizzato dal sommo Zeno, che ha intenzione di ridurre i mondi da gestire eliminando quelli più deboli. Ogni universo dovrà scegliere dei combattenti da schierare, tutti i perdenti causeranno l’eliminazione del mondo a cui appartengono. Come anticipato, la qualità sia narrativa che visiva è stata altalenante, scatenando euforia e -addirittura- indignazione. Super ha comunque il merito di aver innovato una saga che viaggiava su binari classici, ma che per ritornare in vita aveva necessariamente bisogno di una svecchiata. L’ultima saga, quella del Torneo di Zeno, è forse la più rappresentativa di tutto Dragon Ball Super: nonostante le ottime premesse, capaci di unire sia l’epicità tipica di Dragon Ball che le atmosfere più comiche, l’arco narrativo dedicato alla sopravvivenza dei mondi ha mostrato molti punti deboli, riscontrabili anche negli episodi precedenti. Cattivi poco carismatici, esteticamente anonimi e utilizzati solo come riempitivo per svariati episodi si uniscono all’utilizzo dei personaggi classici che ha lasciato un po’ a desiderare, anche se le potenzialità suggerivano ben altro. Alla fine la storia rimane Goku-centrica: il prode Saiyan infatti rappresenterà ancora una volta la svolta sia per la storia, che per la qualità del prodotto; dalla metà del Torneo di Zeno in poi, Dragon Ball Super cambia faccia, tornando a rievocare i momenti più epici di Z ma anche quelli di Super, come lo scontro con il malvagio ed enigmatico Black Goku.
Un altro aspetto controverso di Super sono le tanto chiacchierate e desiderate trasformazioni dei Saiyan, che dopo aver definitivamente dimenticato quelle di quarto livello (visto il differente arco narrativo), hanno dovuto sviluppare nuove capacità combattive capaci di spingerli al livello successivo. Ecco quindi il Super Saiyan God, il Super Saiyan Blu, ma anche l’Ultra Istinto e una nuova forma assunta da Vegeta, una sorta di SSJB oltre il limite. Anche se possiamo tranquillamente discutere sulla bellezza di queste nuove forme, bisogna dare atto a DGS di aver trovato il modo d’inventare nuovi scenari plausibili e accattivanti, anche se non tutti i fan sono rimasti soddisfatti. Chi si aspettava qualcosa di più classico, è stato certamente travolto dall’introduzione di dei e affini, capaci di ribaltare la mitologia di una saga che fino ad all’ora aveva identificato nel Super Saiyan l’essere più potente e soprannaturale che si conoscesse. Andare in una nuova direzione ha dunque permesso a Dragon Ball Super di rischiare, talvolta centrando l’obiettivo, talvolta fallendo, creando però una nuova storia che al netto di alti e bassi è comunque imperdibile, sia nel caso in cui siate appassionati di vecchia data o giovani spettatori incuriositi dell’universo di Goku, Vegeta e il resto dello storico gruppo. Davanti a noi ci attende ancora un (forse) ultimo arco narrativo, che potrebbe idealmente rappresentare il fiore all’occhiello di Super. Mentre il torneo di Zeno svolge al termine, dunque, guardiamo al futuro con curiosità ed entusiasmo, provando già ad immaginare quali feroci nemici Goku dovrà sconfiggere e quali nuove trasformazioni ci farà vedere, tenendo presente che l’episodio numero 289 di Dragon Ball Z arriva dopo tutto quello che stiamo vedendo e, quindi, conoscendo già l’epilogo, possiamo iniziare a formulare ipotesi più o meno concrete.
Dragon Ball Super è dunque un prodotto che vive d’emozioni contrastanti: da una parte alcuni archi narrativi interessanti, uniti a spunti mitologici accattivanti; dall’altra la qualità dei disegni e delle animazioni non sempre perfetta, che si accoda a nuovi personaggi poco carismatici e talvolta un po’ anonimi. Ad oggi però la situazione sembra aver trovato il suo equilibrio, e in attesa di scoprire quale sarà il nuovo capitolo dell’avventura di Goku e Vegeta ci sentiamo di essere fiduciosi per il futuro, sperando che l’ultima avventura dei nostri eroi ci porti a un climax indimenticabile, arricchito magari da nuove, potenti e innovative trasformazioni.