Bellevue – Quando si realizza un progetto ambizioso e complesso come quello di Destiny è molto utile avere delle line guida da seguire così da non perdere di vista gli obiettivi ed i punti fermi. Anche gli sviluppatori di Bungie hanno applicato questo metodo, arrivando a codificare ben sette pilastri sui quali costruire l’esperienza ludica, sette inamovibili cardini come garanzia di qualità. Proviamo ad esaminarli, separatamente o in coppia a seconda dei casi, per cercare di spremerli il più possibile e cavarne qualche indizio per tutti quegli elementi del titolo che ancora sono oscuri.
Creare un mondo nel quale i giocatori vogliano stare
Potrebbe sembrare un’ovvietà, del resto chi vorrebbe dare vita ad un universo sgradevole, ma si tratta certo di qualcosa più semplice a dirsi che a farsi. Una parte importante in questa direzione ce l’hanno gli artisti, sono loro che disegnano le ambientazioni e le rendono al tempo stesso piacevoli ed intriganti. Purtroppo ci è stato permesso di sbirciare nel mondo di Destiny solo per una manciata di secondi, ma la curata sequenza lunare ha già fatto intuire l’alto livello qualitativo della produzione, tacendo di concept art particolarmente ispirate. Anche la cura posta sul fronte degli accompagnamenti musicali si può ricondurre a questo punto, del resto Martin O’ Donnel è una garanzia in questo senso, e la collaborazione con Sir Paul McCartney non può che affascinare.
Offrire tante cose da fare – Una nuova esperienza ogni volta
Questi due punti sono legati tra loro, quantità e diversificazione sono due caratteristiche che fanno la gioia di ogni videogiocatore, quindi perché non averle? Purtroppo non abbiamo avuto modo di vedere niente di concreto, ma affidandoci alle parole di Bungie ed Activision sappiamo che ci saranno combattimenti (ricordiamoci che si tratta di uno sparatutto), che i nemici saranno di diversi tipi ed offriranno diverse sfide in un mondo persistente. Sappiamo che ci sarà una marcata componente sociale e che sarà possibile commerciare e giocare d’azzardo, magari per poi comprarsi una nave spaziale con i soldi accumulati. Sul fatto che poi questa nave possa essere utiluzzata per spostarsi da un pianeta all’altro o per particolari missioni non ci sono stati commenti, ma l’affermazione relativa ad un mondo di gioco privo di caricamenti fa ben sperare.
Ricompense che siano importanti per i giocatori
E da questo punto possiamo solo trarre congetture e supposizioni. Sappiamo che ci saranno diverse classi (per ora abbiamo solo una vaghissima presentazione di Titan, Warlock e Hunter) e che queste potranno godere di equipaggiamenti differenziati. Come in un gioco di ruolo, dunque, sarà possibile loottare degli oggetti al termine di uno scontro particolare, e questi oggetti saranno classificati per rarità. Non sappiamo se sarà presente un sistema di personalizzazione ulteriore, magari un editor cromatico od un sistema di crafting, ma non ci stupiremmo se così fosse. Non solo semplice loot però, perché ci è stato detto che i giocatori in posizione più avanzata avranno addirittura un impatto sul mondo di gioco, anche se non sappiamo in che maniera. Quest particolari? Un sistema politico? Solo il tempo potrà rispondere a queste domande.
Condivisione dell’esperienza
Basta con i giochi in solitaria! Secondo Bungie la diffusione di esperienze pensate per un giocatore solo è diretta conseguenza delle limitazioni tecniche che una volta segnavano il nostro settore, insomma, se fosse stato possibile giocare in compagnia fin da subito non saremmo neanche qui a parlarne. C’è sicuramente un fondo di verità in quest’affermazione, anche se alcuni giocatori sono genuinamente portati per il singleplayer. Quello che sappiamo è che le interazioni saranno di diversi tipi, sia verbali via chat vocale, che tramite emoticons, che, soprattutto, tramite scelte di gameplay che li porteranno ad incrociare le strade. Sarà necessario dunque che siano in molti a sposare la visione dello sviluppatore per ottenere un effetto soddisfacente, sappiamo fin da ora, infatti, che per assicurarsi un bacino d’utenza vasto non ci saranno costi derivanti da sottoscrizioni.
Accessibile da giocatori di ogni livello – Adatto agli stanchi e distratti
Quello dell’accessibilità è un po’ il mantra dell’industria videoludica moderna, pare che ogni produzione debba essere capace di catturare ogni genere di giocatore, dal più esperto a quello alle prime armi. Non c’è niente di male in questo, ovviamente, e del resto gli investimenti che accompagnano progetti del calibro di Destiny hanno bisogno di un certo livello di guadagni per dare risultati positivi. Il discorso relativo a stanchi e distratti è legato a quello dell’accessibilità, ma lo amplia in direzione di un pubblico fatto di giocatori con poco tempo a disposizione e voglia di svagarsi. Gli sviluppatori ci hanno detto che hanno in programma una gestione dell’HUD particolare e il meno invasiva possibile, per non costringere gli utenti a districarsi tra complicati menù, veicolande le informazioni necessarie in altre maniere. Anche in questo caso, però, è mancato un riscontro alle parole di Bungie e non possiamo che fidarci.
I sette pilastri di Destiny sono senza dubbio condivisibili, ognuno ha il suo peso nell’economia di un videogioco e fa piacere che siano stati presi come punti fermi per lo sviluppo. Certo, un conto è parlarne ed un altro e realizzare i propri propositi, ma ci sentiamo di dare fiducia ad uno sviluppatore che già una volta ha rivoluzionato il mondo dei videogiochi. La nostra sete di notizie riguardo al progetto Bungie non è certo soddisfatta, ma sappiamo già che li incontreremo ancora alla GDC di fine marzo e sicuramente avremo maggiori dettagli all’E3 di Los Angeles, continuate a seguirci!