Tempo scaduto, i novanta giorni sono passati ed Xbox One perde un’altra delle sue esclusive. Nulla di allarmante, non vi preoccupate, a differenza dell’effetto sorpresa generato da
Quantum Break, si sapeva fin dall’inizio che l’esclusività di
Dead Rising 4 per la console targata Microsoft sarebbe durata circa tre mesi, scaduti i quali Capcom avrebbe potuto portare la propria opera su altri lidi, cosa che puntualmente è accaduta in questo fine marzo, con l’approdo dell’action a base di zombie su Steam e sugli altri store digitali. Approfittando della sua seconda venuta, ci siamo tuffati ancora una volta in mezzo alla marea di non morti vestendo i panni di Frank West, ma prima di procedere con l’analisi della nuova edizione PC occorre fare qualche precisazione: naturalmente, sulle nostre pagine è già presente la
recensione della versione console e vi invitiamo a fare riferimento a quelle righe se cercate i dettagli della narrativa, del combat system, delle armi o delle modalità di gioco. Allo stesso modo, già esiste una versione PC di
Dead Rising 4, che fino a qualche giorno fa era acquistabile solo su Windows Store e tutti ben conosciamo l’antipatia della community verso il negozio Microsoft:
questa analisi è dunque dedicata a tutti i giocatori che hanno preferito aspettare che Dead Rising 4 venisse pubblicato anche su Steam e dunque prenderà in considerazione soprattutto l’aspetto tecnico, la grafica, l’ottimizzazione e il sistema di comandi.
Il ritorno di Frank West
Prima cosa: il “nuovo” Dead Rising 4 è esattamente lo stesso uscito il 6 dicembre per Xbox One e dunque, se già possedete una copia dell’action in terza persona sviluppato da Capcom, non avete validi motivi per investire nuovamente circa sessanta euro. L’assenza del Play Anywhere impedisce però di provare Dead Rising 4 su PC e se vi trovate nella posizione di dover decidere se investire i vostri risparmi sul Windows Store o su Steam – o l’Humble Store o dove volete – la scelta deve necessariamente ricadere su quest’ultimo, se non altro per il supporto dato anche alle versioni precedenti a Windows 10, unico OS supportato invece dalla versione per Windows Store, dove non mancano tra l’altro molte lamentele sull’instabilità del codice, tra freeze e frequenti crash. Tornando al gioco, Dead Rising 4 per Steam ha tutti i pregi e i difetti della controparte console, Willamette è ancora la città più sfigata dell’America e del mondo, Frank West, con il suo essere costantemente sopra le righe è l’unico vero protagonista degno di questa serie e ogni oggetto può essere usato come arma, dai cartelli per la pulizia dei pavimenti, fino alle casse dei negozi, passando per spade o balestre con fuochi d’artificio. Un breve ripasso di cosa sia Dead Rising 4 per chi se lo fosse perso o fosse andato in letargo durante l’inverno. Il protagonista del quarto capitolo torna ad essere Frank West, il fotoreporter senza scrupoli pronto a tutto per un nuovo scoop che possa fruttare premi, ma soprattutto quattrini. Con la sua fidata macchina fotografica, il povero Frank è costretto a tornare alla ben nota Willamette, sulle tracce della sua allieva Vick e alla ricerca di informazioni sulla Obscuris e sugli artefici della nuova epidemia di non morti. La narrativa non è di certo il punto forte di Dead Rising 4, che però, grazie al suo non volersi mai prendere troppo sul serio e grazie al carisma di West, funziona e riesce a strappare qualche sorriso. Le meccaniche di gioco oscillano invece tra l’alto e il basso, con i combattimenti che di certo non brillano per varietà di mosse, ma che risultano sempre interessanti grazie all’infinito arsenale messo a disposizione da Capcom, con la possibilità di creare armi sempre più esagerate e fuori testa. Non mancano poi i veicoli, con i quali schiacciare o mandare in mille pezzi zombie e soldati, ma la vera novità del quarto capitolo risiede nelle EXO Suite, degli esoscheletri da indossare e che dotano il buon Frank di una forza sovrumana, ma che hanno una durata molto limitata, un breve lasso di tempo necessario per non sbilanciare un gioco già di per sé molto semplice. Quello che invece funziona meno sono le fasi investigative, nelle quali vanno esplorati gli ambienti e le stanze alla ricerca di indizi, momenti lenti che spezzano il ritmo al contrario sempre sostenuto delle sezioni action. A fare da corollario, Capcom ha poi inserito un sistema di sviluppo, con i punti esperienza accumulati dalle uccisioni che vengono spesi in un albero delle abilità, utile a potenziare gli attacchi, l’uso delle armi, i punti vita, il crafting o che amplia gli slot per gli oggetti. Infine, la campagna non può essere affrontata in co-op e non dura moltissimo, viene anche completata in 7-8 ore andando dritto per dritto, ma sarebbe davvero un peccato, perché tra progetti, missioni secondarie e indizi per indagare più a fondo quello che sta succedendo, ci si perde che è un piacere fra i quartieri di Willamette.
Non proprio allo stato dell’arte
Finiti i preamboli, eccoci al cuore della questione: l’aspetto visivo, le performance e le opzioni di Dead Rising 4 in versione Steam. Il titolo ammirato su Xbox One non ha fatto a suo tempo gridare al miracolo e non è certo una delle produzioni visivamente più appaganti, con modelli dei personaggi spesso poco definiti e con ombre in bassa definizione. Su PC la situazione migliora sensibilmente, soprattutto utilizzando il preset grafico più spinto fra i quattro messi a disposizione – molto alto, alto, medio e basso – con texture che guadagnano in definizione, zombie più dettagliati ed effetti più ricercati. Se si fa però un paragone tra quanto offre Dead Rising 4 rispetto ad altri titoli usciti di recente o meno su PC, il confronto è quanto mai impari, soprattutto nelle cutscene e nei modelli utilizzati per tutti i vari personaggi che Frank West incontra lungo le strade e i negozi di Willamette. Senza troppi giri di parole, le scena che accompagnano i dialoghi chiave o che aprono e chiudono i vari casi sono brutte a vedersi e sembrano provenire dalla scorsa generazione: al di là del solo Frank, che risulta credibile nelle sue espressioni e più curato, le altre figure che passano sullo schermo sono anonime e anche con qualche problema di lip sync, così come tutte le texture risultano slavate e poco definite, soprattutto nelle inquadrature più ravvicinate. Durante l’azione ci si trova invece davanti a due strade separate: quando si menano le mani e si spappolano zombie, vuoi anche per la massa informe di non morti, Dead Rising 4 sa difendersi, la distruttibilità ambientale è ottima, gli oggetti hanno una fisica credibile – stando ai canoni del gioco ovviamente – e salvo qualche “incastramento”, gli zombie hanno delle ottime animazioni per quel che riguarda lo smembramento. Al contrario, quando il ritmo rallenta e si ha l’occasione per spaziare con lo sguardo, in particolar modo nei luoghi più aperti, si scorgono ambienti spogli, le fonti di calore non restituiscono distorsioni ed effetti al passo con i tempi, ma sono ancora una volta i personaggi secondari ad uscirne nel modo peggiore: i modelli sembrano davvero dei manichini o dei cartonati, i volti sono piatti, anonimi, con animazioni approssimative e muovono le labbra come se stessero balbettando la stessa sillaba in ripetizione. Non manca infine qualche piccolo bug o glitch, ma con centinaia e centinaia di zombie su schermo c’era da aspettarselo e non sono nemmeno difetti così gravosi, al contrario di un aliasing alle volte accentuato, anche utilizzando i filtri più performanti.
Le prestazioni contano
A conti fatti, il Forge Engine utilizzato per questo Dead Rising 4 – e impiegato anche per il capitolo precedente – riesce a raggiungere risultati sufficienti anche su PC, anche se il titolo sviluppato da Capcom non verrà ricordato negli anni come la pietra di paragone per quel che riguarda la sola grafica. Dove non ci si può invece lamentare in alcun modo è nelle prestazioni. La serie di Dead Rising è ben nota per riempire ogni angolo dello schermo con ogni sorta di zombie – questa volta la new entry sono i neomorti – ed anche questo quarto capitolo non fa certo eccezione, anzi. La configurazione utilizzata per mettere alla prova Dead Rising 4 era di fascia medio-alta – i7 4770k 3.5Ghz, 16Gb di Ram, Nvidia GeForce 1070 8Gb e Windows 10 – e, con il vsync attivato e impostando le opzioni grafiche su molto alto, il frame rate si è mantenuto inchiodato alla fatidica soglia dei 60 frame al secondo, e anche nelle fasi più caotiche, non abbiamo avvertito particolari intoppi. Gli unici lievi singhiozzi, a dire il vero piuttosto strani, sono stati avvertiti solo alla guida di qualche mezzo, anche quando la strada era pressoché sgombra di nemici; ci teniamo comunque a sottolineare come non si tratti di qualcosa di davvero sensibile.
Il secondo pregio del port è di certo la sua estrema scalabilità, grazie al buon quantitativo di opzioni grafiche su cui lavorare, in ogni caso le stesse della versione disponibile su Windows Store. Oltre alla risoluzione e alla qualità dei dettagli, si può agire su circa una quindicina di impostazioni, come la qualità degli zombie, delle ombre e delle texture, così come non manca la possibilità di attivare o meno il bloom e i riflessi. Anche in questo caso, non ci troviamo davanti a quella sfilza di opzioni che vengono messe in campo da titoli nati innanzitutto per il mondo PC, ma trattandosi di un port da console, Dead Rising 4 non sfigura di certo. Quello che invece ci lascia con un retrogusto amaro in bocca è vedere ancora l’assenza del supporto per le DirectX 12
Per quel che riguarda il sistema di controlli, giusto per sfizio abbiamo provato ad utilizzare la combo mouse+tastiera, ma il risultato, dopo circa un’ora di test, è stata la distruzione del tasto sinistro del Logitech G502. Come è dunque logico aspettarsi, per godere al meglio del folle combat system di Dead Rising 4 occorre avere un joypad, anche se segnaliamo l’impossibilità di rimapparne i tasti e la stranezza di vedere su schermo lo schema inerente allo Steam Controller, pur avendo attaccato al PC il pad Xbox One.
La “nuova” edizione di Dead Rising 4 si porta dietro tutti i pregi e i difetti di quello che abbiamo giocato su Xbox One sul finire del 2016, nelle meccaniche di gioco, ovviamente, non è cambiato di una virgola e il consiglio non può quindi che essere di risparmiare i vostri soldi se già avete la versione console. Se ne siete invece privi il discorso cambia del tutto: Dead Rising 4 – anche e forse soprattutto – su PC non spicca certo per una grafica spaccamascella, e i pregi vanno di pari passo con tante piccole sporcature sparse qua e là. Ci teniamo invece a fugare ogni dubbio sull’ottimizzazione del porting: durante i viaggi in quel di Willamette, il frame rate si è sempre mantenuto stabile, ben oltre la soglia della semplice giocabilità e, visto il buon numero di opzioni grafiche messe a disposizione, anche le configurazioni meno aggiornate hanno comunque modo di far girare l’action di Capcom adeguatamente.