Era il 26 Gennaio 2011 quando Brainiac, tradendo il patto stilato con Lex Luthor, decise di attaccare la terra. Scopo: acquisire le conoscenze del pianeta, per poi distruggerlo, come per tutte le vittime precedenti. Per fortuna, la terra aveva qualcosa su cui altri pianeti, ormai distrutti, non potevano contare: i meta-umani. Dopo quasi tre anni abbondanti dal rilascio di DC Universe Online, Brainiac sta ancora attaccando l’orbe terrestre, difeso strenuamente dai Super Eroi di casa DC: Batman, Superman e Wonder Woman in testa, ma anche dai Villain, non disposti a veder distrutto il loro parco giochi, capitanati da Joker, Lex Luthor e Circe. Questi sono i mentori di qualche migliaio di eroi personalizzati, controllati dalle mani dei fedeli giocatori dell’MMORPG di casa SOE. “Migliaia” e “Fedeli”, due parole chiave che dovrebbero dare il peso dell’attuale -vera- utenza del gioco, che dopo un periodo di difficoltà numerica sul conto giocatori, attendiamo di veder rifiorire grazie al passaggio su PlayStation 4
Nuovi eroi e criminali in conflitto per la terraLa trama di DCUO viene introdotta da uno splendido filmato in computer grafica che spiega come, in un futuro prossimo, la battaglia tra i supereroi DC ed i Villain più celebri del mondo Detective Comics, stia mietendo vittime tra le opposte fila, fino all’apice dello scontro, dove il carismatico Lex Luthor riesce finalmente nella sua impresa di uccidere Superman. Eliminato il più forte tra i difensori della terra, una minaccia inaspettata si presenta colpendo il nostro pianeta, con eroi e villain esausti dal precedente combattimento, impossibilitati a difendere. L’attacco di Brainiac, malvagio collezionista di pianeti, non può più essere fermato ma, fortunatamente, è proprio la smania di collezionismo di Brainiac a tradirlo. Raccolti grazie a piccole cimici metalliche chiamate Exobytes, tutti i superpoteri degli eroi terrestri sono stati archiviati da Brainiac per studi approfonditi, ed è proprio Lex Luthor, pentito di aver ucciso l’unico uomo in grado di salvare il mondo, a rubarne in grande quantità, tornare indietro nel tempo fino ai giorni nostri, e a rilasciarli nell’atmosfera in modo che l’intera popolazione ne venga a contatto, dando vita ad una moltitudine di individui dotati di poteri, pronti a difendere il globo dall’attacco imminente.In realtà, l’universo creato dalla DC per DC Universe Online si amplia, spiegando i retroscena di quanto avvenuto, la redenzione di Lex Luthor e i traumi di un Batman costretto a battersi con sé stesso, grazie ad una serie di fumetti dedicata al gioco, ma l’introduzione da sola basta a giustificare la creazione di un personaggio da parte del giocatore. Una fase contraddistinta da una buona libertà di personalizzazione già da subito, sia nell’aspetto estetico che nel vestiario, ma anche per quanto riguarda la scelta di un mentore tra i più celebri eroi e villain, e soprattutto di modalità di movimento, poteri e tratti iconici. Sin dalla beta abbiamo giocato con interesse e ininterrottamente al titolo, nonostante un calo generale di presenza negli ultimi mesi dovuto alla lacunosità dei contenuti offerti dagli sviluppatori di SOE, da troppo tempo orientati al riciclo di materiale già sfruttato, piuttosto che all’introduzione di nuovi, veri contenuti. Il lancio della nuova console Sony, marchio strettamente legato a quello Warner Bros e quindi alla DC, sembra aver dato una spinta importante verso la rinascita, che prevedibilmente consentirà di tornare a racimolare giocatori persi negli ultimi periodi di scarsa popolazione, oltre che far interessare nuovi utenti, sinora mai entrati nel mondo di questo buon MMO.
Il piatto è sempre stato buono, ma manca un po’ di salePartiamo subito chiarendo qualcosa che probabilmente non è stato mai detto a sufficienza parlando di DC Universe Online: è un ottimo gioco, unico nel suo genere. A sostegno di questa tesi abbiamo un gameplay riscontrabile unicamente in questo specifico prodotto. Il gameplay, di qualità, è basato su meccaniche da Action RPG che si sono evolute positivamente nell’arco dei tre anni passati, e mantiene, persino rafforzati, i PRO che lo caratterizzavano già dalla sua beta. I tasti d’attacco, interazione e utilizzo poteri sono immediati e non vincolati ai recast tipici degli MMO usuali. Schivate, parate e movimenti tattici, consentono sia nel gioco Player vs Enviroment che nel Player vs Player, scontri veloci, divertenti ed impegnativi, soprattutto se ci si confronta con avversari esperti. Per chi non l’avesse provato, immaginate se Fable fosse un MMO, il protagonista vestisse in calzamaglia, e potesse volare, correre a super velocità o effettuare acrobazie oltre le umane possibilità. Più o meno avete capito. Il bilanciamento evolutivo degli eroi è altresì ben orchestrato, un ottimo mix tra necessità di incrementare l’equipaggiamento del proprio eroe, gioco di squadra con team bilanciati nei ruoli e capaci di coordinarsi alla perfezione, e la pura abilità nell’utilizzo di poteri e delle tecniche a disposizione. Fin troppo sottovalutato sia da giocatori e spesso anche dalla critica, DCUO s’è dimostrato nei tre anni dal suo lancio, un gioco capace di premiare non solo l’utente con maggiore disponibilità di tempo da spendere sul titolo, ma anche e soprattutto le reali capacità dello stesso, e dell’alchimia della squadra che va ad affrontare raid e PvP.A questi positivissimi elementi del gameplay, si affianca un comparto grafico che non fa gridare al miracolo, ma comunque apprezzabile, e che nel tempo è persino andato migliorando, grazie a texture sempre più dettagliate, “nuove” animazioni e “nuovi” scenari esplorabili (i virgolettati sono d’obbligo, spiegheremo più avanti il perché), oltre che numerosi elementi di personalizzazione aggiunti in corso d’opera, a pagamento ma spesso anche gratuitamente, per una maggiore possibilità di personalizzazione dei proprio Super Eroe. Non solo mantelli o le calzamaglie citate poco fa, ma anche costumi Kryptoniani, corazze tecnologiche e armature medievali, senza dimenticare look buffi e al limite dell’indossabile. Tutti elementi introdotti abbastanza costantemente, alcuni come stili a pagamento, altri come drop casuali, altri ancora come Tier end-game. Insomma, sul piatto della bilancia abbiamo diversi elementi positivi. Come mai, quindi, consideriamo il passaggio a PS4 una fase fondamentale della rinascita di DCUO dopo un periodo di presenze altalenanti?Abbiamo provato a rispondere analizzando la storia di DCUO ad oggi. I tre anni passati nei mondi DC potrebbero essere suddivisi in cinque macro ere, se non contiamo quella dell’offline dovuto al famoso down service del PSN e sul quale non vogliamo soffermarci in questa analisi. Abbiamo l’era dei “pochi ma buoni”, quella dei “megaservers”, l’era del “Free to Play”, il periodo sul filo del rasoio a rischio “Pay to Win” ed il passaggio a PS4. Analizziamole.
Le ere dell’utenza DCUOI primi mesi di gioco, con disco venduto nei negozi e con download digitale a pagamento, in aggiunta al canone mensile, vedevano sui server la presenza di un buon numero di giocatori se si considera l’esborso necessario a scatola chiusa, che definiremmo
pochi ma buoni. Bastò ben poco affinché una sorta di selezione naturale decimasse buona parte d’utenza, tra quelli sopravvissuti alla buggatissima Beta di gennaio 2011, e dopo ancora filtrando i giocatori che resistettero all’abbandono del gioco prima del raggiungimento del 30° livello d’esperienza, un’escalation di tanks noiosi considerata da molti un traguardo da raggiungere, ma in realtà solo un lungo tutorial in favore dell’inizio della vera cooperazione, degli allarmi e dei raid divertenti. Era l’era di giocatori inesperti vestiti con Tier di basso livello, che amavano il gameplay d’azione misto alla ruolistica, pronti a subire centinaia di sconfitte da parte dei difficilissimi boss presenti nei tre raid principali e nei pochi allarmi a disposizione, pur di trovare le tattiche migliori e le rotazioni di poteri e attacchi più produttive in termini di Damage Dealing. Ogni nuovo utente poteva scegliere tra centinaia di gilde europee, delle quali almeno cinque o sei italiane piuttosto numerose tra server PVE e server PVP, divise tra Villain ed Heroes. Talvolta si assisteva alla nascita di nuovi gruppi, qualcuno destinato a durare, qualcuno a sciogliersi. Non tantissimi giocatori, a dire il vero, ma buoni gruppi con cui giocare, cooperativi, ed un funzionamento generale del mondo di gioco piuttosto soddisfacente nonostante alcuni bug non rimossi dalla beta.Venne poi l’era dei
Megaservers, nell’agosto 2011. I differenti server PVE e PvP si fusero in un unico reame, mantenendo l’unica distinzione tra giocatori europei ed americani. Meno costi di gestione, maggiori giocatori disponibili ad ogni ora. Immediato fu l’incremento dell’utenza, ma conseguentemente anche delle faide tra gilde, che volevano diventare i riferimenti principali di questo nuovo emisfero. Nuove Tier motivavano i gruppi a crescere di numero per non perdere l’occasione di svolgere tutti i raid appena a calendario si leggeva “giovedì”, giornata di reset delle istanze. Una tradizione cui nessuno voleva mai mancare, a qualunque costo, perché una sola assenza avrebbe significato restare indietro di qualche marchio e vedere avversari, magari peggiori in termini di abilità o con minore presenza accumulata nel corso del tempo, completare un’armatura una settimana o due prima. Parliamo della golden-age del titolo SOE, nonostante iniziassero già a palesarsi problemi tecnici non riscontrati nell’era precedente, come blocchi inaspettati e frequente lag dovuto all’esubero di giocatori.Il passaggio alla formula del
Free To Play, avvenuta nel Novembre 2011, fu l’inizio di una formula commerciale più aggressiva, ma che incrementò ulteriormente i problemi tecnici mostratisi al lancio dei megaservers. Giocatori nuovi ad ogni minuto della giornata, l’interesse verso il titolo supereroistico divenuto gratuito esplose in maniera eccezionale, per la felicità dei novizi che finalmente ebbero modo di provare un ottimo prodotto senza pagare un euro, ma con buona pace di chi già stava giocandovi serenamente, e che era disposto a spendere qualcosa pur di avere stabilità costante. Nonostante miglioramenti tecnici tentati in corso d’opera, il gioco non riuscì più a tornare alla solidità precedente, con una grossa perdita d’utenza esperta, sempre più scocciata dai problemi persistenti. La versione PC del titolo, evidentemente sviluppata in modo parallelo a quella per PlayStation, si dimostrò altrettanto malfunzionante, conservandone i limiti grafici e tecnici, oltre che ereditandone freeze frequenti ed i medesimi bug, a dimostrazione di quanto questi dipendessero da mancanze del codice e non della piattaforma. L’edizione computer patì ancor più di quella PS3 tali malfunzionamenti in termini d’utenza, giacché al contrario dei giocatori console, legati a pochissime alternative in campo MMO (la più recente, Final Fantasy XIV: A Realm Reborn, titolo interessante ma completamente diverso nelle meccaniche da DCUO) e quindi più portati a mandare giu i bocconi amari, l’utenza PC poteva contare su alternative di altissimo valore in gran quantità, il che si tradusse in una fuga generale innegabile dal lato computer.Sino al rilascio dell’edizione Next Gen, tutto è proseguito come da descrizione, con soli piccoli miglioramenti sulla stabilità, utili a non far fuggire i giocatori rappresentanti lo zoccolo duro, ma anche un’incessante incremento degli elementi a pagamento, non tanto in grado di potenziare direttamente un personaggio, ma necessari per accelerare l’accumulo di punti utili ad acquisire quelli che sono oggetti determinanti in-game, soprattutto in PvP, evitandosi lunghe sessioni di gioco. Scorciatoie fin troppo Pay to Win e dannose al titolo stesso, in quanto, a detta dei più esperti giocatori, strizzano l’occhio al novizio, che si trova a scaricare il gioco in Free to Play, ad acquistare potenziamenti per poter essere subito competitivo privandosi dell’esperienza accumulata facendo i passi nel giusto ordine e nei tempi corretti, salvo poi rendersi conto di non saper giocare contro gente di pari livello numerico ma con esperienza maggiore, e rischiando quindi l’abbandono del gioco.
L’universo DC su PS4Il mondo MMO è da sempre stato vanto esclusivo del mondo PC, ma sono sempre più frequenti i casi di titoli sbarcati su console e, parlando di DC Universe Online, capaci persino di trovare un successo maggiore sulla piattaforma da salotto, piuttosto che su computer come abbiamo analizzato. Sony sembra essere partita con il piede giusto con la nuova generazione, presentando titoli Free to Play del calibro di War Thunder, Warframe e, appunto, riproponendo DC universe Online sulla sua console ammiraglia, dimostrando l’interesse verso un progetto mai del tutto decollato, ma con ancora grossissime potenzialità inesplorate. Il passaggio su Playstation 4 di DC Universe ha giovato senza dubbio al titolo SOE, paradossalmente non solo alla versione PS4, ma anche a quella PS3 e PC. Non solo, infatti, le versioni PS3 e PS4 consentono cross play tra di loro – se avete personaggi su PS3, vi basta avviare la partita sulla nuova console per trovare tutto intatto e invariato – ma è protagonista un upgrade grafico sulla nuova piattaforma Sony, soprattutto in termini di definizione textures e filtri, che ha regalato specularmente miglioramenti anche alle edizioni PS3 e PC. Versione, quella computer, alla quale sono comunque imposte ancora limitazioni dovute all’evidente orientamento dello sviluppo su console. In questo senso, giocare su PS4 si rivela ora il miglior modo per affrontare le avventure che Gotham, Metropolis e le svariate location di DCUO sanno offrire. Il comparto grafico, unico reale peso a far pendere la bilancia verso la versione PC al fronte di una popolazione più folta, attiva e generalmente più impegnata su console, è stato ora raggiunto da quello offerto su PS4, che grazie a evidenti ottimizzazioni, consente ora uno spawn molto più distante di palazzi e textures nelle aree aperte, una migliore resa degli interni, ed effettistica nettamente più credibile e colorata, sebbene questa dia il suo meglio solamente con i poteri di più recente rilascio, piuttosto che su quelli più datati e ancora da aggiornare. Il sistema di controllo, da sempre focalizzato sull’uso del pad, si conferma perfettamente trasposto anche sul nuovo controller PS4, sebbene non ne sfrutti alcuna caratteristica tattile o legata alla rilevazione dei movimenti, limitando l’uso del touchpad alla gestione della chat in-game.Non mancano, in ogni caso, i bug che hanno contraddistinto in negativo la produzione SOE. Durante il nostro test della versione PS4, svoltosi in alcuni raid open-world (i più colpiti da instabilità) in otto persone della stessa gilda, i crash dei giocatori PS3 sono stati abbondanti, ma anche noi, via PS4, abbiamo dovuto riavviare a causa di un bug che ha fatto completamente sparire l’interfaccia di gioco, nascondendo mappe e indicatori a video, ed obbligando al riavvio. Fortunatamente sembrano invece risolti i crash sulla versione PS4, o quantomeno ampiamente ridotti giacché non ne abbiamo riscontrati, sino al momento in cui scriviamo, nemmeno nelle istanze particolarmente a rischio. Qualora ci si imbattesse in un freeze generale, le nuove funzioni della dashboard PS4 darebbero comunque modo di tornare alla homepage della console e di riavviare il titolo, a differenza dell’obbligatorio reset totale necessario in caso di blocco dell’edizione PS3, che tanto aveva preoccupato i possessori della console, in merito al rischio di danneggiamento hardware dovuti ai molteplici riavvii forzati.
La Community di DCUO e le novità in arrivoUno degli aspetti che ha consentito al titolo Sony di sopravvivere prima all’hacking degli account PSN nell’aprile 2011 a gioco lanciato da soli quattro mesi, poi al pesante periodo di crash successivi all’introduzione del free to play (poi ridotti ma mai più risolti del tutto), è certamente la solidità della community che s’è venuta a creare nel corso degli anni. Nonostante un continuo afflusso di nuovi giocatori, molti dei quali orientati all’acquisto di bonus a pagamento per accelerare i tempi, è ancora presente una forte base dell’utenza storica del gioco, disposta a spiegare le meccaniche del prodotto agli esordienti, meccaniche molto più profonde e complesse da padroneggiare di quanto un giocatore poco attento potrebbe cogliere. Trovare la giusta gilda può richiedere del tempo, considerando la presenza di moltissime fin troppo disinteressate ed alcune, soprattutto straniere, esageratamente restrittive ed elitarie, ma per quanto riguarda il panorama italiano, la scelta si limita a due o tre marchi importanti che vedrete frequentemente per le strade con nomi ben riconoscibili.Una disponibilità, quella del pubblico giocante, non sempre contraccambiata dalla direzione creativa, da mesi incapaci di cogliere i suggerimenti e le richieste del pubblico ma che, fortunatamente, sembra essere giunta ad un nuovo corso proprio dal rilascio di questa nuova edizione PS4. Per intenderci, chi abbia giocato per qualche mese al titolo sa bene quanto pesi l’assenza di set di armature, poteri ed abilità salvabili e richiamabili senza dover intervenire manualmente sui singoli aspetti, anche semplicemente nell’ottica di svolgere un raid PvE o scontri in PvP. Un problema che finalmente vedrà risoluzione a breve grazie alle Armories. Si tratta a tutti gli effetti di teche posizionabili nella propria abitazione (altra introduzione, quella delle case personali, piuttosto recente e ben realizzata) nelle quali riporre fisicamente un costume e relativi gadget, caratteristiche, armi ed abilità attribuite, cosi da poterle richiamare istantaneamente. Create non solo in maniera funzionale ma anche esteticamente gradevoli, mostrando infatti il costume al loro interno diventando quindi elemento decorativo, e rappresentano la volontà del team di sviluppo di andare incontro alle esigenze di giocatori, stanchi di urlare vanamente quali miglioramenti il gioco necessiti.Nuovi poteri sono peraltro previsti per le prossime settimane, secondo un piano di rilascio costante finora mai rispettato in maniera puntuale, e per il quale speriamo che le nuove motivazioni regalate da PS4 possano fungere da sprono ad una migliore puntualità. Oltre all’update confermato degli ultimi due poteri presenti dal day-one e mai aggiornati, parliamo del potere Natura e Stregoneria, indiscrezioni sempre più forti parlano dell’introduzione a breve termine di un nuovo arco narrativo dedicato alle Lanterne, che andrà ad introdurre una variante del potere Luce. Il potere, che consente di generare oggetti di luce solida verde per gli eroi e gialla per i villain, dovrebbe introdurre la variante luce blu per i buoni e luce rossa per i cattivi, in quello che dovrebbe essere un potere con ruolo DPS (Damage Per Second) che consente in alternativa di svolgere il ruolo di Tank, a differenza della precedente versione giallo/vede, dedicata a ruolo DPS e ruolo Controller (rigenerazione mana per la squadra e debuff dei nemici). Anche in questo caso, si tratta di una richiesta sempre più pressante dei fan, che finalmente sembra vedere luce, appunto, grazie ad una apparente ritrovata volontà di aprire le orecchie da parte dei developers, a tutto vantaggio dell’offerta ludica.
Il percorso fatto sinora da DC universe Online è stato ricco di alti e bassi, causati in prima istanza da scelte sbagliate della gestione del titolo e degli sviluppatori, figure sostituite in buona parte in corso d’opera, e poi da mancanze in termini di ottimizzazione che hanno allontanato anche l’utenza più convinta dell’intrinseca qualità del titolo. Fortunatamente, lo zoccolo duro non ha mai ceduto nonostante contenuti spesso riciclati, freeze frequenti e soprattutto l’avvento di meccaniche al limite del Pay to Win, e con l’approdo a PS4, che prevedibilmente riaprirà i cancelli a valanghe di nuovi giocatori, il titolo ha le possibilità di spiccare il volo come mai sinora, a patto di garantire la stabilità apprezzata solo i primi mesi. E’ proprio sullo zoccolo duro di giocatori storici il punto da cui Sony e i partner di ProSiebenSat.1 Games, distributori del titolo per l’Europa, devono ripartire, mettendo da parte il concetto dell’incasso prima di tutto, e dando ai “vecchi” gli strumenti utili per gestire leghe con efficienza, classifiche che premino il reale impegno sul campo, e oggetti unici più frequenti, che permettano di dimostrare l’impegno e la la fedeltà di questi giocatori. Il gioco, tra pregi e difetti, è ancora un’eccezionale dimostrazione di action-rpg su base MMO come pochi altri. Nuovi Supereroi possono ancora salvare la terra, e i Villain ancora conquistarla, ma solo se aiutati dall’utenza più anziana, quella che negli ultimi mesi è stata invece ignorata, e che forse, finalmente, qualche entità superiore sembra aver deciso di iniziare ad ascoltare. PS4 dev’essere una nuova opportunità di rinascita, non un pretesto per nuovi facili guadagni, un’occasione da non perdere. Staremo a vedere.