In un titolo valido, una delle componenti principali è sicuramente l’audio. Lasciando da parte grafiche iper realistiche e spaccamascella, quello che riesce spesso a fare la differenza è un buon comparto sonoro, capace di immergere l’utente in un’esperienza di gioco validissima grazie a soundtrack ed effettistiche di prim’ordine, che riescono a gasare e mantenere viva l’azione a schermo.
I dispositivi audio presenti in commercio sono molti e più o meno validi, ma prima di arrivare a impianti da centinaia di euro o a cuffie da pro gaming, bisogna tenere presente che alla base di tutto quello che conta è una buona scheda audio. Sin dalla sua fondazione Creative è sempre riuscita ad eccellere in questo settore, dando vita a prodotti dalle ottime prestazioni a costi ragionevoli. Durante gli ultimi giorni abbiamo avuto modo di provare la scheda audio Sound Blaster ZX, e oggi vi esponiamo le nostre prime impressioni.
My slot is ready
All’interno della scatola troviamo prima di tutto la scheda, caratterizzata da un design davvero elegante, con un rivestimento in schermatura rossa contro eventuali interferenze elettromagnetiche e una luce a LED accattivante. Sulla parte inferiore si annoverano le terminazioni necessarie al collegamento a una scheda madre tramite slot PCI-E, mentre su quella laterale sono presenti le entrate analogiche principali con tanto di doppia porta per il segnale digitale, sia in entrata sia in uscita. Se il vostro case presenta inoltre un pannello audio frontale, è possibile collegarlo alla morsettiera collocata nella parte più interna della scheda. Il secondo elemento presente all’interno della scatola è il modulo esterno per il controllo audio che va collegato alla scheda tramite i due canonici jack da 3,5 mm. Anche in questo caso Creative ha puntato molto all’estetica, collocando sul corpo del dispositivo una wheel tramite la quale regolare l’intensità del segnale e un totale di quattro jack in – due da 6,3 e gli altri da 3,5 mm – per l’utilizzo di periferiche esterne. Su questo è inoltre presente un microfono beamforming, utile qualora la configurazione in uso non ne prevedesse uno esterno e del quale parleremo a breve. Non mancano infine i consueti manuali relativi a garanzia e supporto tecnico, e i driver della casa madre direttamente su CD.
Installare la periferica all’interno del PC è facilissimo ed è effettuabile in pochissimi passaggi, così come lo è il collegamento del modulo esterno. Passando al lato software non sono segnalare problematiche né incompatibilità di alcun tipo, nemmeno su Windows 8, sistema operativo utilizzato durante le nostre prove.
Speechless
La suite fornita da Creative potrebbe forse essere una delle più complete al momento disponibili. Il software offre infatti una miriade di funzioni che consentono di personalizzare completamente il segnale, passando dalla semplice modifica all’equalizzatore fino ad abilitare le tecnologie proprietarie presenti. Focalizzandoci un attimo proprio su questo, la compagnia consente di abilitare e regolare svariate funzioni come il Surround, il Crystalizer – tecnologia che si preoccupa principalmente di garantire una qualità eccelsa nonostante alcune porzioni audio vengano perse durante la compressione – e i bassi. Non manca nemmeno la possibilità di scegliere la frequenza di taglio per il crossover, la quale permette sostanzialmente di filtrare le frequenze che verranno poi indirizzate ai dispositivi audio esterni. Nel caso della visione di un film, il Dialog Plus potrà poi mettere maggiormente in risalto i dialoghi rispetto a eventuali soundtrack o disturbi presenti.
Oltre a queste impostazioni principali è possibile impostare il tipo di Encoder preferito, per esempio il Dolby Digital Live o il DTS Connect, e grazie al processore audio integrato quad core, è possibile sgravare dalla CPU il lavoro di render degli effetti SBX Studio Pro e CrystalVoice. Il primo comprende tutti quegli espedienti – come ad esempio i già citati Crystalizer e Dialog Plus – atti a migliorare la qualità del segnale audio. Tra questi è presente inoltre l’SBX Bass, che riempie i toni a bassa frequenza, e l’SBX Smart Volume, che regola i volumi impedendo eventuali sbalzi che potrebbero provocare fastidio durante l’utilizzo.
L’ultima delle feature presenti – e forse un po’ lamer se così potremmo definirla – è la modalità Scout. Particolarmente utile negli FPS, questa modifica audio – fino a prova contraria del tutto legittima – permette di ridurre il volume ambientale e porre quindi particolare enfasi a effetti secondari come il rumore dei passi dei nemici. Questo comporta dunque un notevole vantaggio nelle sessioni di gioco, dando praticamente la possibilità di udire i nemici prima che questi possano accorgersi della nostra presenza. Chiudendo la parentesi relativa alla riproduzione, nel caso in cui possediate più di un dispositivo audio in uscita, come ad esempio altoparlanti e cuffie, grazie alla suite in dotazione è inoltre possibile impiegare sia l’uscita analogica sia quella digitale per la riproduzione audio, andando a oltrepassare l’atavica limitazione presente su Windows, che impedisce di utilizzare più periferiche di audio contemporaneamente. La presenza di uno switch nell’applicazione permette infine di attivare al volo i preset a seconda dell’impianto posseduto, il che permette un notevole guadagno di tempo durante la modifica delle impostazioni.
Durante le nostre prove abbiamo testato la scheda audio su molti dei titoli attualmente presenti in commercio. Siamo partiti dalle sparatorie di Battlefield e Call of Duty per poi sfrecciare a bordo di bolidi fiammanti e prendere a randellate qualche BAM su TERA Online. In tutti i casi la riproduzione audio si è rivelata eccellente, di gran lunga superiore rispetto a quella sperimentata con la scheda integrata nella scheda madre della nostra configurazione (ASRock Z77 Extreme4), e capace di rispettare quanto promesso sulla carta. Passando in ultima istanza alla registrazione audio, la soluzione adottata da Creative potrebbe non essere delle migliori. Utilizzando il microfono implementato nel modulo esterno, infatti, difficilmente il nostro interlocutore riusciva a sentirci durante la chat vocale su Teamspeak o Skype ed eravamo costretti a urlare nonostante ci trovassimo a poco più di 40 centimetri dal sensore. Nulla da eccepire invece con l’uso di un microfono dedicato, anche perché tutte le possibilità di personalizzazione audio, che spaziano dall’intensità del tono alla riduzione del rumore di sottofondo, erano totalmente supportate. Simpatica e sempre più presente anche la funzione di voice morphing, ideale per prendersi gioco anche dei propri avversari nelle sale di attesa dei vari titoli.
In conclusione, la scheda audio Sound Blaster ZX risulta un’ottima soluzione dedicata a tutti i giocatori che desiderano affiancare al proprio headset o impianto esterno una periferica dalle ottime capacità, in grado di fornire una resa audio a dir poco eccezionale. Le uniche due critiche che facciamo a Creative riguardano il microfono implementato nel modulo di controllo volume esterno e la compatibilità degli standard audio, dato che la scheda non supporta in alcun modo il Dolby Surround 7.1. Nulla di scandaloso o di vitale importanza, ma un’aggiunta del genere avrebbe sicuramente fatto piacere ai più.