Conferenza NGP

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a cura di drleto

San Francisco – Durante la GDC non potevano mancare annunci relatici alle nuove console portatili, che a breve arriveranno nei negozi, offrendo approcci al gaming tra loro molto diversi -figli della differente visione dell’industria- nonostante un’innegabile serie di caratteristiche molto simili. Se il 3DS è una macchina per giocare ed ogni sua caratteristica è studiata per elevare alla massima potenza il divertimento, la NGP, come figlia della Playstation Portable, è invece un device a tutto tondo, che fonda sulla brutale potenza di calcolo buona parte del suo appeal. Come continuiamo a sottolineare, la GDC è qualcosa di diverso dalla consuete fiere dedicate ai videogame, quindi mentre si parlava di questa nuova console non si è dato tanto spazio ai giochi (presenti, ma sottoforma di tech demo), quanto alle caratteristiche tecniche ed alle potenzialità legate a tutte le innovative caratteristiche dell’hardware.

Potenza brutaPrima di tutto si sono ribadite le sorprendenti specifiche tecniche, ovvero uno schermo Oled multitouch screen da 5 pollici (la PSP è 4.7), con contrasto elevatissimo e quattro volte la risoluzione della precedente console, ovvero 960*544, contro i 480*272 (la maggior parte dei giochi PS3 è 1280*720). Nonostante l’eccellenza di questo touch screen sono stati lasciati gli stessi tasti nella medesima posizione della console precedente, con due piccoli aggiornamenti per quanto riguarda le leve analogiche: la prima è il rinnovato design, capace di garantire un maggiore comfort, mentre la seconda è la duplicazione della stessa, in modo da avere una configurazione simmetrica in grado di agevolare i giocatori mancini, e di offrire il controllo tramite i due analogici divenuto fondamentale nei videogiochi moderni.Non poteva mancare un sensore di movimento che, unito alle due telecamere (una per lato) è capace di leggere lo spazio in maniera molto efficace, grazie alla grande sensibilità. La novità più misteriosa è rappresentata dal multitouch screen posteriore: una trovata davvero interessante, dato che permette di coniugare la semplicità del controllo touch senza la necessità di invadere lo schermo principale con le dita, e senza oltretutto distogliere l’attenzione del giocatore che deve provare ogni volta a leggere i cambiamenti di interfaccia. Come esempi sono stati portati alcuni momenti tipici dei videogiochi: ad esempio si potrà gestire lo zoom dell’arma, far scorrere dinamicamente gli oggetti dell’inventario, aprire e chiudere un menù specifico o modificare il terreno per spostare una pallina in un gioco stile Marble Madness. Questo permette agli sviluppatori di rendere più univoci e standardizzati i comandi legati ai vari tasti digitali, elemento che semplifica l’apprendimento delle meccaniche di gioco.Tornando alle caratteristiche tecniche, il supporto fisico saranno delle schede proprietarie che conterranno dai 2 ai 4 gigabyte di dati, il cui 5-10% sarà riscrivibile, per permettere il salvataggio delle partite o per alloggiare aggiornamenti, DLC o altro: per il download si stanno pensando due diverse versioni, una wifi e l’altra con supporto 3G. Entrambe avranno un sensore GPS in grado di geolocalizzare la console, elemento che renderà possibile alcune interessanti applicazioni, come il sapere chi possiede un altro dispositivo nelle vicinanze, e scambiare con lui informazioni sui giochi posseduti o oggetti. Ci potrebbe essere persino una sorta di caccia al tesoro, che vi dirà dove andare per sbloccare nuovi divertenti funzioni.

Dal punto di vista della programmazione è interessante notare tutti gli sforzi che Sony ha compiuto per rendere l’architettura molto simile a quella di Playstation 3 e PC, così da semplificare enormemente il processo di conversione dei titoli usciti per queste due piattaforme, stimolando in questo modo l’approdo delle principali serie “da salotto”, dati i bassi costi legati all’ottimizzazione. Grazie al processore a 32 bit 4xarm9, alla GPU power vr sgx543mp4 e alla memoria interna simile a quella PS3, si garantisce una potenza di tutto rispetto, limitata solamente dalla batteria: NGP è una piattaforma portatile e spingere troppo sulla potenza bruta andrebbe ad incidere pesantemente sulle prestazioni della batteria, allo stato attuale paragonabili a quella di PSP.

ApplicazioniLa presentazione ha messo in luce come sulla carta il dispositivo abbia tutte le carte in regola per conquistare da una parte i giocatori che non si troveranno la versione monca del proprio titolo preferito, bensì una trasposizione portatile di pare valore, e dall’altra gli sviluppatori, che grazie all’integrazione dell’online ed alle tante caratteristiche innovative (i touch screen su tutto) possono trovare terreno fertile sia per blockbuster milionari, sia per tutta quella serie di titoli semplici ma magnetici che stanno proliferando sulle piattaforme mobile. nita agli analogici ed ai tasti frontali, la doppia configurazione touch coglie le caratteristiche migliori di entrambe le esperienze, coniugando l’intuitività e l’ambia gamma di gesti con la precisione e la poca invadenza dei controlli più classici, garantendo un’enorme varietà di situazioni e nuove possibilità per gli sviluppatori, spinti a studiare nuovi metodi capaci di sfruttare queste caratteristiche.Le telecamere sono accessori fondamentali per integrare tutta una serie di giochi, quali Eye Pet o Invizimals, in grado di esercitare un forte appeal sui non giocatori, che comunque potranno entusiasmarsi grazie ai nuovi livelli di potenza garantiti dalla console: oltre a poter catturare nuove texture da usare in giochi stile Little Big Planet, la telecamera è stata in grado di ricreare un enorme dinosauro solo dalla scansione di un’immagine bidimensionale. Dopo una veloce analisi del poster posizionato sul terreno, il tecnico Sony si è messo a cercare la sua creazione di fronte a sè, scoprendo che la console aveva ricreato un’impressionante riproduzione tridimensionale dell’immagine. Come una sorta di finestra aperta su una realtà parallela, muovendo la console e spostandosi per la stanza l’ingegnere Sony ha mostrato alla platea la sua mastodontica creazione, virtualmente alta un paio di metri e profonda il doppio. Dopo questa impressionante dimostrazione è stata mostrata una tech demo di Uncharted 2: se tecnicamente il gioco pareva già molto simile alla controparte PS3, erano i controlli ad essere sotto esame in questa sessione: gli stick analogici servono per muovere Drake e la telecamera, il giroscopio per far dondolare il protagonista su di una liana e il touch screen frontale per indicare il percorso da seguire durante un’arrampicata. La telecamera posteriore può essere sfruttata per alcuni puzzle, che richiedono di scattare foto a determinati elementi del paesaggio: grazie al sensore di movimento dovremo muovere fisicamente la console per inquadrare l’elemento voluto, garantendo una precisione 1:1 tra le nostre azioni e quelle di Nathan. Altre applicazioni sono simili a quelle viste in tante avventure per DS, con il touch screen utilizzato per risolvere semplici puzzle, mentre il touch posteriore fornisce un comodo zoom col quale abbattere i nemici più distanti. Infine, i combattimenti corpo a corpo saranno decisi da Quick Time Event che chiederanno all’utente di eseguire le istruzioni che di volta in volta appariranno sullo schermo tattile, rendendo in qualche modo più fisica la lotta.

La console Sony ha impressionato per potenza e completezza del suo hardware, ma come giustamente sostengono le alte sfere Nintendo sono i contenuti a far vendere le console. Allo stato attuale Sony offre molti nuovi spunti di riflessione agli sviluppatori, starà a loro sfruttarli a dovere. Per vedere i primi risultati dovremo aspettare il prossimo E3, rimanete con noi!

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