Cliff Bleszinski è uno di quegli esseri umani che ami, oppure odi. Persone che, proprio grazie alla loro capacità di imporsi in maniera carismatica all’interno di una scena, sono destinate alla grandezza, oppure a fallire in modo epico, direbbe qualche guru dell’economia e del self-marketing.CliffyB, classe 1975, dal Visual Basic di The Palace of Deceit al suo ultimo LawBreakers, un personaggio che non è passato inosservato e sicuramente non dimenticheremo facilmente. Se avete seguito le nostre pagine sarete infatti al corrente della chiusura di Boss Key Production, lo studio fondato da Bleszinski, e del conseguente comunicato personale diffuso tramite Facebook.Citiamo dalla nostra notizia:“Per quanto mi riguarda, mi prenderò una pausa e rifletterò. Devo concentrarmi su me stesso e sulla famiglia, oltre al mio Aussie, Teddy, che sta per lasciarci. I videogiochi saranno per sempre parte di quello che sono e spero di fare qualcosa di nuovo, un giorno, tuttavia ora ho bisogno di ritirarmi e prendermi il mio tempo. Per quelli di voi che hanno sostenuto me e lo studio in tutti questi ultimi per anni, GRAZIE dal profondo del mio cuore anche verso tutti coloro che sono venuti a lavorare per me. Ci tengo a dirvi che i server di Radical Heights rimarranno aperti per il prossimo futuro.Grazie ancora, Cliff.”
La storia recente di Boss Key è altrettanto nota, tra il lancio e la chiusura di LawBreakers ed il battle royale Radical Heights. Due progetti entrambi fuori tempo massimo, ma con valori produttivi e mire ben diverse. Lo shooter era infatti un progetto voluto e sentito da Bleszinski ed il suo team, sul quale c’è stato un grande lavoro, che aveva dei meriti oggettivi ma, semplicemente, non c’è più spazio per quel tipo di esperienze skill-based nel mercato. Radical Heights, un battle royale con estetica anni ’80, è invece un titolo nato per tentare la zampata finale, andando a battere su due dei “topic” più caldi del momento (i battle royale e gli anni ’80, appunto), ma che è incredibilmente fuori tempo massimo.
Ma prima di Boss Key c’è stato molto altro, tra cui un certo Gears of War. Gears of GagaNel numero del novembre 2000 della rivista cartacea PC Gamer, Cliff Bleszinski appare nella cover story di quel numero dedicata ai “Game Gods”.I Game Gods sono un gruppo di uomini e donne, 25 sviluppatori di videogiochi che la redazione della rivista ha voluto celebrare inserendoli in questa categoria, elevandoli a divinità dell’industria dei videogiochi. Insieme a persone del calibro di John Carmack, Will Wright e Sid Meier, anche CliffyB entra di diritto in questo gotha. In quel periodo Bleszinski aveva già lavorato ai due episodi di Jazz Jackrabbit nel ’94 e ’98, ma soprattutto aveva iniziato a lavorare ad Unreal nel 1998, e a tutti i seguiti e spin-off come Unreal Tournament. Ma è con Gears of War che arriva il suo momento Lady Gaga, come lui stesso lo definisce in una intervista del 2017, un periodo in cui diventa il volto della serie Gears, quando vive per gli applausi, per le apparizioni sul palco, le interviste ed il favore di critica e pubblico.
Nel 2008, Cliff Bleszinski diventa infatti uno dei designer ad essere analizzati dal The New Yorker. A 33 anni, CliffyB diventa una personalità del mondo del gaming da affiancare a Will Wright e Shigeru Miyamoto, entrambi “obiettivi” del giornale americano. Quello era il periodo di Gears of War, un titolo talmente importante e potente a livello mediatico ed economico da impensierire il primato di Halo su Xbox 360, talmente tanto mainstream da arrivare anche in televisione negli USA. Nel 2010, in occasione del lancio di Gears of War 3, Bleszinski è stato ospite del Tonight Show di Jimmy Fallon per mostrare in esclusiva il primo trailer del gioco. Una cosa che raramente capita oggi, sebbene Fallon abbia da un po’ occupati parecchi slot del suo programma per Nintendo Switch ed i suoi titoli, figuriamoci quasi dieci anni fa.Quello era anche il periodo della rockstars Cliff Bleszinski, un uomo che non ha mai avuto paura di dire la sua, di parlare e sparlare a zero, proprio come ci si aspetterebbe da un ragazzo che ha appena creato uno dei franchise più importanti nel mondo dei videogiochi, costruendo un gameplay che è salito in cattedra all’epoca ed ancora oggi fa scuola alla quasi totalità degli sparatutto in terza persona esistenti. Molte volte CliffyB si è ritrovato a dover spiegare le sue dichiarazioni, a ritrattare oppure chiedere scusa, ma il caso più clamoroso è stato senz’altro quello contro la community dei giocatori PC. Bigger, better and more badassIronico che abbia avuto un alterco proprio con i PC-isti, quella stessa community con cui ha avuto a che fare per buona parte della sua carriera in Epic Games.
L’occasione è l’uscita di Gears of War 2, nel 2008. La serie è giunta solo in tempi relativamente recenti su PC, mentre è stata per molto tempo esclusiva totale Xbox 360. A questo proposito, molti utenti PC si chiesero se la serie sarebbe mai giunta su PC, un giorno. La risposta di CliffyB fu pungente:
“Chi è abbastanza esperto da voler avere un buon PC e voler aggiornare la scheda video, è una persona che è abbastanza esperta da conoscere BitTorrent e sapere tutto ciò che serve per poter piratare software. Quindi, i videogiochi high-end soffrono molto su PC”
La community PC non ha accolto di buon grado questa generalizzazione che, di fatto, li dipinge nella totalità come pirati. I rapporti tra CliffyB ed il mondo PC sono stati testi per molto tempo, e la promessa di rivoluzione di LawBreakers – che Bleszinski addirittura dichiarava che sperava potesse competere con Overwatch – non ha probabilmente aiutato. Rispetto a questa dichiarazione del 2008, solo nel 2015 il designer si è scusato pubblicamente per il suo comportamento, dichiarando che il PC è una piattaforma superiore, che lui stesso preferisce giocare i multipiattaforma su PC, e chiedendo infine ai giocatori di perdonarlo e lasciar correre.
Conclusa la trilogia originale di Gears of War, Bleszinski ha cominciato ad avere i primi problemi a lavorare in Epic Games, fino all’annuncio dell’abbandono nel 2012. CliffyB raccontava di un ambiente di lavoro dove c’era una scarsissima ricezione da parte dei suoi colleghi per le novità, nessuno era in grado di esaltarsi ed eccitarsi più per nulla. Un ambiente ostile per una mente creativa, talmente tanto che decise di annunciare il suo ritiro dalle scene già nel 2012. Un ritiro totale, che lo ha visto al massimo fare qualche lavoro su commissione, durante il quale il Nostro ha aperto un ristorante. The Station at Person Street (qui il sito internet) è il nome del locale che Bleszinski ha contribuito a creare insieme a Niall Hanley, un ristoratore della zona. Riguardo l’operazione, CliffyB dichiarò di aver trovato molte somiglianze tra la gestione di un ristorante e la creazione di un videogioco:
“Questo ristorante sembrava caotico e allora ho realizzato che tutto è fatto di sistemi. Un videogioco è fatto di sistemi che lavorano insieme e che il giocatore manipola. Una cosa che ho imparato sulla gestione dei ristoranti è stare attenti agli orari ed ai clienti. Assicurarsi che siano felici, se qualcosa non va offrirgli un dolce, ecc.”.
Le cose sono andate bene, perché dopo The Station, Bleszinski ha pianificato l’apertura di un altro locale, il The Raleigh Beer Garden, che ha aperto nella primavera del 2015.Ma un po’ come la carriera da giocatore di baseball di Micheal Jordan in Space Jam, alla fine è difficile abbandonare ciò che si è fatto per così tanti anni. Così, il 30 giugno del 2014, Cliff annunciò su Twitter che sarebbe tornato nella games industry, e che a breve avrebbe parlato del suo nuovo progetto.Quello che si sarebbe chiamato LawBreakers in futuro, all’inizio era BlueStreak, un arena shooter skill-base, pubblicato da Nexon come free to play. La sorte del gioco la conoscete, e durante il ciclo vitale lo stesso Bleszinski non ha contribuito a creare un clima sereno, tra la promessa di competere con Overtwatch e la diatriba a distanza con Epic Games che, a suo dire, ha tentato più volte di assumere i membri del suo team, Boss Key Production.
Cliff “CliffyB” Bleszinski è, attualmente, un ex-designer videoludico. Chissà se un giorno tornerà alla carica con una nuova idea, magari più grande, migliore, e più cazzuta di quelle che ha avuto finora.