Ci siamo. Dopo sette anni di continui rinvii, ritardi, spostamenti temporali e ripensamenti vari, Aliens: Colonial Marines è finalmente pronto a sbarcare su PC e console HD (Wii U compresa), per la gioia di chi ha sempre ammirato il binomio Alien-Marine con tutto ciò che ne consegue (terrore, tensione, corridoi bui, acido corrosivo e xenomorfi assortiti). In attesa della recensione completa che troverete a breve su queste pagine -martedi per la precisione-, vogliamo ripercorrere la carriera videoludica del brand Alien, concentrandoci però solo sul filone degli sparatutto in prima persona. Dal 1982 ad oggi i titoli dedicati alla saga fanta-horror per eccellenza sono circa una quarantina, davvero troppi per essere citati tutti e spesso, soprattutto agli albori della scena videoludica, si trattava di giochi di livello medio-basso. Naturalmente la cerchia si restringe prendendo in esame gli FPS e iniziando da quel Alien vs Predator che nel 1994, in piena Doom-mania, portava la visuale in soggettiva nel mondo di Alien dopo il primo tentativo ibrido di Electric Dreams nel 1987 con il suo Aliens.
In tre è meglio
Sviluppato da Rebellion (nome che sentirete spesso in questo speciale) e prodotto da Atari, Alien Vs Predator faceva la sua comparsa diciannove anni fa su Jaguar, offrendo ben tre Campagna di gioco distinte e mettendoci nei panni di un Colonial Marine, di un Predator e di un Alien, ognuno caratterizzato da un proprio stile di gameplay. Di questo piccolo exploit si ricordano soprattutto l’atmosfera carica di tensione, la profondità data proprio dai tre diversi stili di gioco e l’ottima longevità. Due anni dopo ci riprova Probe Entertainment con Alien Trilogy, che sbarca su Saturn, PlayStation e PC trovando un’ottima accoglienza di critica e pubblico. In effetti la trama, che prende qualcosa da ognuno dei primi tre film della saga, è ben congegnata e anche il fatto di impersonare Ellen Ripley imprime al gioco qualcosa di unico e personale. Come originalità a livello di gameplay non siamo certo su standard elevatissimi, ma si vede ancora oggi che Acclaim non badò a spese per realizzare il gioco (ottime le cut-scene in computer grafica), anche se la ripetitività di fondo e l’elevata difficoltà lo renderebbero oggi poco attraente agli appassionati di shooter in soggettiva. Nel 1998 Kesmai Corporation e Mythic Entertainment tentano un rischioso approccio al multiplayer con Aliens Online per PC, sparatutto in modalità Deathmatch con cinque mappe a disposizione in cui si può impersonare un marine o un Alien. Le patch successive cercarono di allargare lo spettro di gioco (venne introdotto ad esempio una modalità in stile Capture the Flag), ma il pubblico, ancora poco avvezzo ai titoli esclusivamente online, non apprezzò particolarmente, tanto da convincere Fox Interactive a chiudere i server di gioco due anni dopo.
Tensione alle stelle
La vera svolta per la serie avviene l’anno successivo con lo splendido Aliens versus Predator, gioiello di horror e tensione ai massimi livelli con cui Rebellion Developments compie il grande salto di carriera. Esclusivo per PC, il gioco riprende la formula delle tre storyline già visto in Alien vs Predator, offrendo una Campagna in singolo nei panno di un Marine, di un Alien e di un Predator, che grazie alla sua resistenza, alle armi e al sistema di camuffamento è certamente il personaggio più forte e divertente da utilizzare. Il gioco, soprattutto nei panni del Marine sempre immerso nel buio e con solo una torcia elettrica a illuminare l’ambiente, è una vera e propria altalena di spaventi e la critica se ne accorge, premiando il gioco con voti altissimi. L’anno successivo Rebellion pubblica una Gold Edition con l’aggiunta di mappe per il multiplayer, nuove armi e l’introduzione dei salvataggi manuali (prima limitati a fine missione). Nel 2000 Argonaut Software dà la sua visione degli xenomorfi in soggettiva con Alien Resurrection per PlayStation, un discreto sparatutto in prima persona che come grande pregio offre quattro personaggi giocanti nel corso dei livelli (Ripley, Call, DiStephano e Christie), ognuno caratterizzato da armi e gadget diversi.
Il ritorno di Rebellion
L’anno successivo Fox Interactive e Sierra tornano a battere il ferro ancora caldo con Aliens versus Predator 2, altro sparatutto a tre che rispetto al predecessore vede un netto miglioramento grafico e un’enfasi maggiore sul multiplayer, con ben sei modalità di gioco e mappe varie e numerose. A farla da padrone sono sempre l’atmosfera carica di tensione e, nei panni del Marine, i sobbalzi continui a ogni entrata in scena di uno xenomorfo, ma anche la visuale deformata dell’alieno e il rilevatore di calore del Predator fanno del gioco un ‘ottimo esponente del genere, sebbene l’effetto novità del predecessore inizi un po’ a scemare. L’espansione Aliens versus Predator 2: Primal Hunt dell’anno dopo aggiunge armi, mappe per il multiplayer e un’altra Campagna in singolo più breve che funge da prequel al gioco principale, rappresentando di fatto l’ultimo FPS della saga fino al 2010. In questi otto anni infatti Aliens versus Predator: Extinction abbraccia la formula da classico RTS spaziale, mentre Aliens vs. Predator: Requiem per PSP sceglie quella dell’action in terza persona senza però convincere. Il digiuno di FPS si interrompe tre anni fa con Aliens vs. Predator, che vede Rebellion tornare sulla formula che tanta fortuna le ha portato. Il gioco vende molto bene e ha il merito di riportare la serie ai grandi numeri del passato, ma qualcosa inizia a non funzionare più, soprattutto a causa di un comparto grafico non all’altezza e di una campagna nei panni del Marine davvero poco ispirata. La mancanza più grave ed evidente è però il calo di tensione; questo nuovo Aliens vs. Predator fatica a spaventare come in passato e alla fine sono le Campagne dei due alieni a convincere di più per la maggior varietà nel gameplay, sebbene quel senso di terrore del classico del ’99 si sia perso quasi definitivamente e forse non tornerà mai più.
In trent’anni di storia Alien ha furoreggiato su PC e console come poche altre serie cinematografiche sono riuscite a fare. A rimanere impressi nell’immaginario collettivo sono però gli shooter in prima persona, che dal 1994 ad oggi hanno offerto ai fan della tradizione fanta-horror diversi titoli di interesse, con alcune punte di eccellenza nei due Alien versus Predator. Tra tutti questi qual è il vostro preferito?