Assago – Il primo aprile quest’anno non è stato caratterizzato solo da una serie di pesci tipici per l’occasione, ma anche dal più grande torneo europeo dedicato ai Pokémon. Il campionato italiano di videogiochi di Pokémon, tenutosi presso il centro congressi Milanofiori, non era solo l’occasione per sfidare i migliori allenatori italianii con Pichaku e compagni, ma anche l’ultima chance per i giocatori di tutta Europa di accedere ad un posto per le Hawaii a competere per i campionati del mondo. La giornata non poteva quindi che essere caratterizzata da clan e giocatori arrivati dai vari paesi del continente e che non sono riusciti a qualificarsi in occasione del campionato ufficiale della propria nazione. Sembra quasi automatico pensare che i Pokémon siano sinonimo di bambini e che i titoli dei ragazzi di Games Freak siano giocati solo da essi, invece la realtà è ben diversa e proprio assistendo a partite avvincenti tra veri campioni di Pokémon Versione Bianca e Nera si può scoprire la profondità del titolo Nintendo.
Cinderella scelgo te!!!Per chi non avesse mai partecipato ad un torneo del genere è difficile capire l’entusiasmo e la partecipazione che si forma, il tutto condito dalla possibilità offerta dallo StreetPass del 3DS di trovare tantissimi nuovi amici e non solo. Il torneo si divide in tre principali categorie, in base alla loro data di nascita avrete infatti i Junior (per i nati dal 2000 incluso), Senior (per i nati dal 1996 al 1999), e Master (per i nati fino al 1995 incluso). Il regolamento è inflessibile e obbliga ogni partecipante a preparare una squadra di massimo sei mostricciattoli, ognuno con almeno uno strumento, prima dell’iscrizione. I giudici tengono in considerazione ogni cosa, dalla scheda gioco che non sarà possibile scambiare o prestare ad altri giocatori, fino all’analisi dei vari Pokémon. A differenza di ciò che si potrebbe pensare non è possibile inserire nella propria lista tutte le creature catturate e fatte arrivare a livello 50, il massimo consentito per il torneo, ma saranno in molti quelli da escludere: non si possono infatti usare i Pokémon dei Pokédex delle regioni di Kanto, Johto, Hoenn e Sinnoh. Come tutti sapranno per Nintendo DS ci sono svariati sistemi di modifica delle statistiche per i giochi, come ad esempio l’Action Replay, e proprio per questo Nintendo ha voluto controllare il team di ogni giocatore con specialisti che come da regolamento si sono premurati di squalificare ogni giocatore scoperto con Pokémon manomessi, indipendentemente dal fatto che sia stato lui stesso a manometterli o che abbia ricevuto il Pokémon (o lo strumento) illegale da terzi. Questo aspetto è molto importante, perché una volta iniziato un incontro il risultato non potrà cambiare, anche se si scoprisse che il vincitore ha “barato”.Gli incontri avvengono a eliminazione diretta, in questo caso i due sfidanti si troveranno in una delle postazioni a collegare le proprie console ad appositi dispositivi che proietteranno sui monitor la battaglia, altrimenti i genitori e gli altri spettatori non potrebbero vedere nulla. Proprio per questa vicinanza e per cercare di creare un clima di amicizia e rilassatezza nonostante l’alto tasso di competitività, Nintendo nel proprio regolamento si è presa la briga d’inserire tra le possibili cause di una squalifica il comportamento di amici e parenti di ogni giocatore.Penserete che alla fine sono troppo rigidi, ma non è affatto cosi e basterebbe assistere al campionato Master o Senior per vedere partecipanti allontanarsi dalla propria postazione arrabbiati e stizziti, imprecando e sfogando la propria rabbia contro le povere porte. Per fortuna ci pensano i più piccoli a divertirsi e tenere un clima più sereno, anche se dal modo in cui combattono e la concentrazione durante i match il lato competitivo non gli mancava di certo.Alla fine del torneo, a eliminazione diretta, quattro fortunati di ogni categoria hanno vinto un viaggio per le Hawaii oltre al premio di campione “nazionale” per il primo. Sembra strano, ma vedere come vincitori dei campionati italiani di videogiochi di Pokémon ragazzi che d’italiano non sapevano nulla e con indosso bandiere di altri stati non è stato il massimo Avremmo dunque preferito vedere sul podio i nostri connazionali pronti a portare alto i tricolore ai mondiali piuttosto che ragazzi di altre nazionalità, magari sconfitti nei loro rispettivi campionati. Ovviamente anche i nostri avrebbero potuto partecipare ai campionati tedeschi, inglesi, francesi e spagnoli, è quindi la regola in se che non ci ha convinto più di tanto.
Non solo tornei e sfideOvviamente come in ogni evento speciale dedicato ai Pokémon era possibile fare altro oltre a sfidarsi con altri giocatori presso le apposite postazioni. Nintendo ha anche messo a disposizione delle postazioni dove era possibile provare il nuovissimo gioco Poképark 2: Il mondo dei desideri per Nintendo Wii, uscito proprio venerdi scorso. Il titolo, per chi non lo sapesse, permette di girare il mondo di Unima con un Pokémon da scegliere nella fase iniziale (Oshawott, Tepig o Snivy), oltre a Pikachu già presente in Poképark. Non poteva mancare una sezione dedicata allo StreetPass del 3DS per scambiarsi pezzi di puzzle e aumentare gli amici della Piazza Mii, oltre alla possibilità di giocare anche a Pokémon Rumble. Per tutti i possessori di Pokémon Versione Nera o Pokémon Versione Bianca c’era uno stand con dei professionisti pronti a sbloccare per tutti i Pokémon speciali Zekrom e Reshiram che non si possono ricevere nel gioco (Reshiram se si possiede Pokémon Versione Bianca e Zekrom se si possiede Pokémon Versione Nera), un ulteriore motivo per presentarsi all’evento.Davvero un torneo ben riuscito, con tantissimi partecipanti e con i soliti cosplayer a colorare e far divertire i presenti, oltre a delle riproduzioni davvero notevoli di molti dei mostri. Da segnalare poi giocatori con i propri metodi anti-sfortuna, tra i quali spiccava senza dubbio il ragazzo spagnolo che, avvolto dalla bandiera della propria nazione, teneva un rosario in mano e pregava durante i combattimenti…peccato che all’eliminazione in semi-finale il cosiddetto rage-quit ha superato la calma iniziale.
Un torneo entusiasmante, coinvolgente e che, grazie a tutto lo staff Nintendo, si è svolto nel migliore dei modi, mostrando ancora una volta come i videogiochi della serie Pokémon siano dei giochi di ruolo completi e complessi nei quali ogni mossa può essere decisiva. A noi non resta che fare un grande in bocca al lupo a tutti i ragazzi e alle ragazze che hanno reso vivo l’evento, che affronteranno ora le finalissime in quello descritto da loro come un “vero e proprio sogno”.