Gli zombie nazisti di
Call of Duty tornano anche quest’anno seguendo una vera e propria tradizione, una ricorrenza che nell’ultimo decennio ha visto un paio di curiose reinterpretazioni – ricordate la modalità Estinzione di
Ghosts? – senza riuscire ad ottenere, tuttavia, il desiderato effetto “
horror“. Eppure, con WWII i ragazzi di Sledgehammer sembrano essersi finalmente avvicinati a tale risultato, spiattellandoci in faccia la campagna co-op più macabra mai realizzata. Insomma, giusto per restare in tema Halloween.
Gita scolastica a Mittelburg
Il teatro degli orrori di quest’anno è Mittelburg, un villaggio innevato della Baviera in cui sono nascoste delle preziosissime opere d’arte – oltre ad abominevoli mostruosità assetate di sangue, naturalmente. Il compito di recuperare tali cimeli spetta all’immancabile squadra di turno, un dream team composto da quattro valorosi (e non) eroi che ci accompagneranno in questo viaggio infernale.
Drostan Hynd è un ladro scozzese di opere d’arte a cui viene offerta la possibilità di redimersi, tornando a svolgere il suo amato mestiere. Marie Fischer è invece un brillante ingegnere che ha offerto il proprio aiuto per il recupero dei tesori depredati dai nazisti, ma la donna è anche alla disperata ricerca del fratello scomparso. Olivia Durant è una storica dell’arte ed esperta di armi, ma non ha avuto molte occasioni per impugnarne una… Prima d’ora. A capo della spedizione troviamo l’autoritario Jefferson Potts, l’unico membro del gruppo ad aver intrapreso la carriera militare. Nel corso dell’operazione il nostro quartetto si imbatterà in uno spiacevole imprevisto rappresentato da orde di creature fameliche, per gentile concessione del Dott. Peter Glücksbringer Straub, un uomo tanto geniale quanto inquietante, deciso a fondare il nuovo Reich grazie ad un esercito inarrestabile.
Sembra che Activision non abbia badato a spese per la produzione di Call of Duty: WWII, basta dare un’occhiata ai nomi che compongono il cast di Nazi Zombies. A prestare voce e volto agli eroi di cui sopra ci sono star del piccolo e grande schermo, tra cui il carismatico David Tennant (Doctor Who, Broadchurch) nei panni di Hynd, la bella Katheryn Winnick (Vikings) in quelli di Fischer e Élodie Yung (Marvel’s Daredevil), la nostra Durant. Troviamo inoltre il golden globe Ving Rhames (Pulp Fiction) a donare il proprio talento a Potts, mentre a Udo Kier (Suspiria) spetta il ruolo del villain Straub. Ancora una volta i produttori ci offrono un’esperienza dal forte taglio cinematografico, complice il supporto di questi talentuosi attori, ma non va ignorata la componente più preziosa di questa campagna cooperativa: gli zombie.
Il sottile confine tra fiction e realtà
Come anticipatovi, Sledgehammer si è dunque allontanata dai toni spensierati delle precedenti modalità co-op a favore di un approccio più freddo e serioso, quello necessario per poter plasmare la campagna zombie più spaventosa che Call of Duty abbia mai accolto.
La Seconda guerra mondiale è stato il momento più buio della storia contemporanea, un evento che ha esposto l’insensibile ferocia dell’uomo, dentro e fuori il campo di battaglia. Non vanno infatti ignorate le efferatezze compiute all’interno dei campi di concentramento ad opera dei nazisti, per non parlare degli esperimenti eseguiti sugli esseri umani. Il concetto di “terrore” viene così esposto attraverso piccoli e più evidenti riferimenti al lato ancora più oscuro del Terzo Reich, tra occultismo, esoterismo e, soprattutto, scienza. In Nazi Zombies troveremo quindi dei rimandi alla Società Thule, alle Wunderwaffe – le famigerate super-armi che avrebbero permesso ai tedeschi di ribaltare le sorti della guerra – e, perché no, allo stesso Josef Mengele: l’emblematica figura dell’Angelo della Morte viene fortemente richiamata dal personaggio di Peter Straub, il folle dottore che si cela dietro le orripilanti sperimentazioni umane da cui, nel gioco, nascerà l’armata dei non-morti.
Dopotutto non troviamo grandi differenze tra la fiction videoludica e la realtà storica, sarà proprio per questo motivo che la scelta del setting ci incute una certa angoscia. È risaputo che negli anni del grande conflitto gli scienziati nazisti abbiano condotto numerosi esperimenti, con il presunto scopo di fornire nuove e preziose conoscenze alla razza ariana, mettendo in pratica le loro perverse teorie ai danni dei prigionieri del Terzo Reich. In modo analogo, Straub ha individuato una soluzione per “riutilizzare” i cadaveri dei soldati tedeschi e creare così il proprio esercito personale, salvo poi perderne il controllo: le feroci creature sono state riportate alla vita e potenziate tramite l’innesto di nuovi organi, arti e componenti metalliche, acquisendo così una resistenza straordinaria e un’incessante brama di sangue. Questo articolato processo attuato dal villain trova alcuni punti di contatto con le metodologie scientifiche e le dottrine occultiste dei nazisti, inutile aggiungere che non si tratta di una mera coincidenza.
Seguendo questo interessante percorso, gli sviluppatori di Sledgehammer Games hanno assemblato una terrificante discesa agli inferi in cui i giocatori affronteranno mostri a dir poco spaventosi, ammassi di carne e metallo che sbucheranno dagli angoli più oscuri dei sotterranei di Mittelburg, pronti a farci saltare dalla poltrona.