COD Championship

Avatar

a cura di Mugo

Hollywood – Quale posto migliore per organizzare un evento spettacolare che la capitale della spettacolarità? Hollywood, California, là dove nasce la stragrande maggioranza dei film più apprezzati nel mondo, è il posto ideale per ambientarci la prima COD Championship. Il Palladium, poi, è il teatro perfetto, con il suo grande spazio nella sala centrale nel quale posizionare le cinque postazioni dove le migliori squadre del mondo si scontrano. Noi di Spaziogames siamo stati invitati da Activision per provare sulla nostra pelle le emozioni di uno degli eventi di e-sports più importanti dell’anno. Com’è andata? Continuate a leggere per scoprirlo! 

Italians do it better? 
Senza dubbio il cuore delle nostre tre giornate e stato seguire la rappresentanza italiana al torneo: gli Inferno Esports (Francesco “Donnyy” Majolo, Luca “Lukman” Mancarella, Leonardo “Ko1gaa” Nisi e Callum “Swanny” Swan) si presentano ad Hollywood portando sulle spalle tutte le speranze degli appassionati del nostro Bel Paese, certo sentendo la pressione, ma rivelandosi poi ben più solidi del previsto. I più attenti di voi avranno notato la presenza, tra i nostri giocatori, di un nome che non profuma esattamente d’Italia. Swanny, infatti, è stato aggiunto per cause di forza maggiore agli Inferno Esports appena tre settimane prima della COD Championship, presentando dunque una sfida in termini di coesione della squadra, ma risolvendosi in un avvenimento dai risvolti più che altro positivi, vista la capacità del giocatore britannico. Lo diciamo subito, anche perché ne abbiamo già parlato soprattutto sulla nostra pagina Facebook, i nostri ragazzi si sono qualificati ottavi su trentadue aggiudicandosi l’interessante somma di 25.000 Dollari, raggiungendo una posizione forse insperata e raccogliendo i complimenti del guru dei Fariko, il gruppo leader al mondo. 
Tre modalità posson bastare 
Ma non saltiamo alle conclusioni, perché il cammino verso l’ottava posizione degli Inferno Esports li ha visti fronteggiare diverse squadre avversarie in tre modalità: Postazione, Cerca e Distruggi e Cattura la Bandiera. La prima, per chi fosse a digiuno di Call Of Duty, è un variazione del classico king of the hill, con la differenza che la zona da controllare continua a spostarsi sulla mappa seguendo una rotazione predefinita. I nostri ragazzi si sono dimostrati capaci in questa modalità, soprattutto nell’andare ad occupare le zone ancora prima che venissero elette a postazione, barricandosi in strenue manovre difensive. Cerca e Distruggi, invece, contrappone una squadra attaccante con lo scopo di eliminare uno dei due obiettivi disponibili, ad un’altra con la missione di proteggere gli stessi. La peculiarità, in questo caso, è l’assenza di respawn, una peculiarità che costringe le squadre ad un approccio molto tattico e soprattutto diversificato a seconda che si attacchi o si difenda. In entrambi i casi il team guidato da Donnyy ha saputo dare il meglio di se in questa modalità, più di una volta arrivando a spettacolari finali sul filo del rasoio. Per quanto riguarda il Cattura la Bandiera non dovrebbero servire particolari spiegazioni, quello che segnaliamo è che volendo indicare un punto sul quale gli Inferno Esports devono migliorare, questo sarebbe proprio la modalità in questione. 
Licenza di uccidere 
La prima giornata della COD Championship vede gli Inferno Esports soccombere durante la prima partita con il punteggio di 2 a 0 (perdendo in Postazione e Cerca e Distruggi), ma aggiudicarsi le restanti due partite, prima alle spese del malcapitato team sudafricano (2 a 0 ai loro danni) e poi contro gli inglesi con un 2 a 1 che vuol dire qualificazione.Il secondo giorno il clima è già più teso, da trentadue le squadre partecipanti sono già state dimezzate a sedici, e si inizia a sentire il profumo dei premi in denaro non più così lontani. La prima partita degli Inferno Esports li vede sconfitti, ma i successivi scontri li portano a garantirsi l’ottava posizione. L’ultimo match, che vede i nostri ragazzi impegnati contro i VVV Gaming per lo spareggio tra settimo ed ottavo posto, arriva a fine giornata, dopo che le partite si sono seguite serrate e la stanchezza si fa sentire con una sconfitta. Poco male, perché quel piccolo team italiano che veniva guardato con occhio sufficiente si è aperto la strada fino ad un premio in denaro, cedendo solo sotto ai colpi di squadre dall’altissimo profilo. 
Il terzo ed ultimo giorno si svolgono le due semifinali e la finalissima, partita che vede trionfare di misura i Fariko Impact che si confermano, così, il team più forte del mondo. 

La COD Championship è un evento di portata mondiale: squadre di giocatori da tutto il mondo si sono affrontate in una tre giorni di scontri ed emozioni che ha saputo divertire i presenti e, soprattutto, i tantissimi appassionati collegati in diretta streaming. Si è trattato di un evento di grande e-sport, e non possiamo che sperare che l’esperienza venga ripetuta anche il prossimo anno.

Leggi altri articoli