COD Championship

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a cura di Mugo

Hollywood – Il COD Championship, uno degli eventi e-sportivi più importanti del duemilatredici, è in corso proprio in questi giorni nella città californiana. Noi lo stiamo seguendo direttamente dalla cittadina simbolo del cinema statunitense, con un occhio di riguardo per gli italiani di Inferno Esports (che hanno raggiunto l’ottavo posto dopo una performance di tutto rispetto), ma anche cogliendo l’occasione per fare qualche domanda ad alcuni dei volti più importanti presenti sul luogo del torneo. Uno dei personaggi più in vista per il marchio Call Of Duty è senza dubbio Jay Puryear, Director of Brand Development di Treyarch, e abbiamo avuto il piacere di intervistarlo tra una partita e l’altra per scoprire qualcosa sul futuro degli e-sports. 

Intervista a Jay Puryear 
Spaziogames: Gli e-sports sono sempre più importanti per il nostro settore, pensi che possano essere il prossimo passo per l’evoluzione dei videogiochi?  
Jay Puryear: Credo che gli e-sports saranno qualcosa che aiuterà sicuramente l’intero settore dei videogiochi, anche solo guardando a quanti giocatori sono attivi su Call Of Duty: Black Ops 2 direi che è evidente come sia un ottimo modo per rimanere coinvolti. Gli e-sports da un lato elevano i giocatori veramente capaci, mentre dall’altro spingono gli altri a guardare i loro scontri e a prendere ispirazione dal loro operato per scoprire nuove tattiche da utilizzare. Credo che il ruolo degli e-sports sia proprio questo: la possibilità di dare uno sguardo da vicino alle tattiche dei giocatori più capaci dando allo stesso tempo tanto intrattenimento. 
SG: Generalmente il mondo degli e-sports è ad esclusivo appannaggio del settore PC, qual è la caratteristica di Call Of Duty: Black Ops 2 che pensi sia stata capace di sdoganarli anche in ambito console? 
JP: Penso che sia più che altro legato alla nostra community (abbiamo tantissimi giocatori su console) e al fatto che il team di sviluppo abbia creato il gioco con in mente le specificità del mondo console. Inoltre credo che un titolo come il nostro sia veramente perfetto per gli e-sports: otto giocatori che si scontrano in partite adrenaliniche ed emozionanti, ottimo no? 
SG: Pensi che per la diffusione degli e-sports conti di più l’aspetto competitivo del fenomeno o quello sociale? 
JP: Penso che siano due aspetti che vanno mano nella mano, ma se dovessi sceglierne uno direi che la competizione è quello più forte. Il cuore dell’esperienza, dunque, è la competizione, ma penso che lo sviluppo della socialità attorno ad essa sia una naturale evoluzione. I giocatori seguono gli scontri attraverso forum, social networks, ed altri mezzi, penso che siano due aspetti che si evolvono insieme. Credo che in futuro sarà difficile separare competizione e socialità! 
SG: Le console di prossima generazione saranno dotate di una marcata componente social, questo cambierà qualcosa nel vostro modo di sviluppare? 
JP: Non voglio speculare sulle feature delle console nextgen, le nostre scelte sono in ogni caso molto influenzate dal feedback della nostra community, una mescolanza di esigenze di sviluppo e pareri dei giocatori. Penso che qualsiasi cosa arrivi nel futuro la nostra ricetta sia vincente. 
SG: Parlando di prossima generazione di console, so che non puoi dare dettagli, ma c’è qualche caratteristica che già avete individuato come fondamentale? 
JP: Come dicevi non posso dare dettagli, so che è una domanda che devi fare, così puoi dire ai lettori che almeno l’hai chiesto, ma la mia risposta non può che essere evasiva per oggi! 
SG: Va bene, torniamo agli esports: sviluppare un videogioco con gli e-sports tra gli obiettivi cambia qualcosa nel processo creativo? 
JP: Penso che quello degli e-sports sia un aspetto al quale il team di sviluppo ha guardato tenendolo in considerazione come fondamentale, come del resto per noi è fondamentale che anche i semplici spettatori si divertano, non solo i giocatori. Per ora non possiamo parlare di quale sarà lo sviluppo della serie, per Call Of Duty: Black Ops 2 abbiamo avuto, tra gli altri, la predisposizione agli e-sports, ma chissà cosa ci riserverà il futuro! 
SG: Nonostante la grande parte giocata dal lato esports, il vostro titolo ha dato eguale importanza anche alla campagna singleplayer e alle modalità multiplayer canoniche. E’ difficile come sembra sviluppare un titolo dai contenuti così eterogenei? 
JP: Certo, è una sfida, ma non potrebbe essere altrimenti guardando ad un titolo come il nostro! Abbiamo gli e-sports, la campagna, il multiplayer, gli zombie… tutti elementi a creare un pacchetto molto ricco. Quando si guarda ad ognuno di questi aspetti si può vedere il nostro impegno in ogni direzione, impegno che prendiamo sempre tenendo a mente le preferenze dei giocatori. 

Jay Puryear ha confermato la grande attenzione del brand Call Of Duty verso il mondo degli esports, e certo non potrebbe essere altrimenti dopo aver visto il loro sforzo nell’organizzare un evento di portata mondiale come il COD Championship. Quello che è certo, per ora, è che i videogiochi avranno un ruolo sempre più rilevante nel mondo dell’agonismo, anche grazie al richiamo di un marchio forte come quello del titolo Activision.

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