Dopo un lungo periodo di rodaggio in territorio asiatico, Blade & Soul è finalmente approdato anche in occidente. Dal diciannove di gennaio infatti, l’MMO targato NC Soft è disponibile gratuitamente sul sito ufficiale, e noi lo abbiamo scaricato senza esitazione e ci siamo gettati nella mischia. Quella che troverete di seguito però non è un’analisi dettagliata del titolo (per quella dovrete attendere la recensione che giungerà presto sulle nostre pagine) bensì un resoconto della nostra esperienza condito dalle prime impressioni sul gioco. Indossate il kimono e allacciatevi le cinture graduate, state per scoprire che la via del Kung Fu è lunga e perigliosa!
Elfi delle risaie
Solitamente, quando ci si butta su un MMO (specialmente se di stampo coreano) quella che spesso ci si trova davanti, nostro malgrado, è una generica ambientazione high fantasy senza troppa personalità. Questa volta però le cose sono ben diverse, il titolo infatti è ambientato in un universo dal gusto spiccatamente orientaleggiante che saprà fare la gioia di chi ha apprezzato produzioni come Jade Empire e similari (per coloro che gradiscono particolarmente segnalo l’esistenza di un adattamento animato uscito nel 2014 ad opera dello studio Gonzo -ndr). Personalmente ritengo che un distaccamento così netto da quello che rappresenta lo standard in questo tipo di produzioni non possa fare che bene, poiché diminuisce in maniera consistente il sentore di già visto e contribuisce a donare personalità al prodotto. I modelli inoltre sono gradevoli e, anche se le texture e la mole poligonale rimangono quelli di qualche anno fa, il look generale è soddisfacente.
Da notificare il fatto che la maggior parte dei personaggi dei giocatori sia costituito da belle figliole inguainate in vestiti che lasciano poco spazio all’immaginazione. Se aggiungiamo che l’editor consente di creare modelli con una dovizia di particolari estremamente accurata, il risultato finale è quello di un mondo popolato da modelle asiatiche con capigliature dalle tinte fosforescenti e davanzali epici. La cosa ci ha infastidito? Non più di quanto abbiano fatto altre produzioni colpevoli anche di non saper offrire un buon gameplay o una narrativa dignitosa, oltre alla mercanzia dei personaggi femminili. Ad ogni modo le poppe, per quanto apprezzabili da parecchi videogiocatori di sesso maschile, non son certo qualcosa su cui poter basare un’intera produzione. Veniamo quindi al sodo (no pun intended) e scopriamo insieme cosa di bello ci propone Blade & Soul.
Questo articolo è stato stilato sulla base di una run con un Force Master, corrispondente a grandi linee ad un mago, quindi poco indicato per il corpo a corpo, con un buon crowd control e un arsenale di magie di attacco di tutto rispetto. Ci sono altre sei classi disponibili e quattro razze di cui una gender locked, ma di esse parleremo più approfonditamente in sede di recensione. Non ci dilungheremo sulla parte narrativa, ma possiamo anticipare che la storia non è il fulcro dell’esperienza e i dialoghi con gli NPC non ci regaleranno troppe emozioni. Per contro, anche se nessun personaggio rimarrà impresso nella nostra memoria, le cutscene che intervallano le varie missioni principali si lasciano seguire, conferendo un po’ di dinamicità alla tipica e piatta narrazione di questo genere di giochi. Dopo il breve tutorial iniziale, che serve anche a dare il via alle vicende che ci vedranno protagonisti, ci troveremo ad affrontare un mare di quest. Purtroppo il titolo, da questo punto di vista, si mette al pari di molti suoi simili, proponendo un sistema di missioni scialbo e ripetitivo. Roba da MMORPG insomma: uccidere tot mostri, raccogliere ortaggi, andare a parlare con tale tizio e nulla più. Una struttura poco originale, che però ci da modo di affinare le nostre capacità combattive contro i nemici, i quali saranno il bersaglio perfetto su cui sperimentare le combinazioni di skill.
PVP di terzo Dan!
Le ore che abbiamo trascorso sul titolo ci hanno permesso di iniziare ad esplorare un sistema di combattimento profondo ed articolato. A differenza della maggior parte dei titoli simili le skill possono essere utilizzate in sequenze specifiche che danno origine a vere e proprie combo, conferendo al sistema un retrogusto quasi action. Le abilità si sbloccano man mano che il personaggio sale di livello, consentendoci così di aumentare il ventaglio di combinazioni a nostra disposizione. Oltre alle nuove mosse, all’aumento del livello ci vengono forniti anche dei punti da distribuire a piacimento nelle varie abilità, modificandone effetti e caratteristiche in modo da adattarle al nostro stile. Il respec dei punti è libero ed effettuabile, totalmente o solo in parte, in qualunque momento. Una bella comodità, dato che quello che funziona contro i mob raramente si dimostra altrettanto efficace anche in PVP.
A proposito di PVP, questo risulta essere indubbiamente il fiore all’occhiello della produzione. Non appena raggiunto il livello venti infatti ci viene data la possibilità di metterci alla prova contro altri giocatori, cosa che abbiamo fatto istantaneamente, ovviamente con risultati disastrosi. A nostra discolpa possiamo dire che il matchmaking non è assolutamente perfetto e capita facilmente di trovarsi a fronteggiare nemici di livello molto più alto del nostro. Accantonando le facili scuse, quello che abbiamo recepito dalle battaglie combattute è un sistema veloce e caotico, ma soprattutto estremamente skill based. Gli stun e gli effetti elementali partono con estrema facilità e solo riflessi fulminei e dita dalla precisione chirurgica possono salvarci da una totale disfatta. L’uso delle skill contestuali infatti risulta determinante per non finire in balia degli avversari e sperare di organizzare una controffensiva decente. Complice anche una telecamera difficile da domare, le prime partite si sono rivelate tanto brevi quanto umilianti, ma dopo qualche match abbiamo iniziato ed entrare nell’ottica, imparato a evitare di rimanere bloccati ogni due per tre e piazzare qualche buon colpo. Le sfide sono classici uno contro uno oppure dei tag team tre contro tre con tanto di aiuti dal tempo limitato e scambi di combattenti al fulmicotone.
Blade & Soul è arrivato da noi un po’ in ritardo, ma il tempo non sembra aver scalfito più di tanto la sua struttura. Il titolo è forte di un’ambientazione ben caratterizzata e accattivante che potrà piacere o meno, ma possiede l’indubbio merito di discostarsi dagli standard. Il sistema di quest non ci ha pienamente convinto, rimanendo fedele alla ormai stantia formula MMO. Per quanto concerne il PVP invece siamo rimasti soddisfatti e non vediamo l’ora di approfondire un sistema fortemente competitivo e skill based, che sembra avere ottime potenzialità.