Ed eccola finalmente qui la rinascita tanto annunciata di BlackBerry, dopo mesi di continui rinvii e almeno due anni di cali spericolati nel market share del mercato della telefonia portatile. Troppo forte da contrastare la corazzata di iOS e Android, troppa l’importanza assunta negli ultimi tempi dalle interfacce touch e dai social network, troppo repentina l’ascesa di Microsoft con il suo Windows Phone (prima 7 e ora 8). RIM ha dovuto scervellarsi non poco per trovare un’idea vincente e non rischiare così un baratro praticamente certo; l’occasione per mostrare al mondo intero la seconda vita di BlackBerry è avvenuta il 30 gennaio a New York, dove l’azienda canadese per voce del suo CEO Thorsten Heins ha presentato ufficialmente la piattaforma BlackBerry 10.
Due nuovi smartphone per rinascere
O la va o la spacca verrebbe da dire e non solo perchè la stessa RIM, dopo 29 anni di attività, ha deciso di cambiare nome proprio in BlackBerry, saldando così un rapporto ormai inevitabile con il suo marchio più celebre. Innanzitutto Heins ha presentato i primi due smartphone con il nuovo sistema operativo BlackBerry 10, dimostrando al tempo stesso un deciso sguardo al presente ma anche il rispetto per un passato che vuol dire soprattutto “tastiera fisica”. E’ il caso del BlackBerry Q10, il modello meno prestante dei due con display touch AMOLED da 3.1 pollici e risoluzione 720×720 pixel, processore dual core, tastiera QWERTY e un materiale misto di vetro e plastica superleggera e resistente per il retro. Uno smartphone rivolto allo zoccolo duro e puro di utenti BlackBerry poco interessati alle ultime “diavolerie” mobili, mentre il BlackBerry Z10 è la nuova punta di diamante della casa canadese. Oltre ad essere il primo BlackBerry completamente touch, questo smartphone di fascia alta vanta un display da 4.2” con risoluzione di 1280×768 pixel e densità di 352 ppi (più del display Retina di iPhone 5), 2 GB di RAM, processore dual core da 1.5 GHz, 16 GB di memoria interna espandibili, due fotocamere (8 e 2 Megapixel), NFC e connettività 4G. La disponibilità dello Z10, il cui prezzo dovrebbe attestarsi sulle 480 sterline (circa 550 euro), è per ora limitata alla Gran Bretagna, al Canada (5 febbraio) e agli USA (marzo), mentre non si sa ancora nulla sulla sua commercializzazione negli altri Paesi; anche l’uscita del Q10 rimane per ora sconosciuta, sebbene Heins abbia parlato di una commercializzazione americana nel corso di aprile.
Generazione BB touch
Non c’è stato però solo l’hardware a scaldare la serata newyorkese di BlackBerry. Anzi, per certi versi l’attenzione generale era rivolta più alla nuova piattaforma e al sistema operativo completamente rinnovato, capace di rivolgersi sia a un’utenza professionale, sia a chi vuole utilizzare un BlackBerry anche per svago e in modo più personale. La funzione BlackBerry Balance ad esempio separa nettamente tutti i dati lavorativi (criptati) da quelli personali, con la possibilità da parte di un’azienda di porre dei limiti alle applicazioni installabili nella parte business. Anche le gesture touch rivestono molta importanza nel nuovo sistema operativo, che permetterà di controllare mail e messaggi in qualsiasi momento senza uscire dall’applicazione che si sta utilizzando (BlackBerry Peak), mentre con la funzione Flow si può passare in rassegna a tutte le applicazioni in background scorrendo semplicemente il display con il pollice.
Il futuro di BlackBerry
E che dire del BlackBerry Hub? Un’unica sezione nella quale vengono raccolte tutte le informazioni messaggistiche e social (mail, SMS, Facebook, BBM, Twitter, LinkedIn, chiamate, messaggi della segreteria telefonica), facile da consultare e soprattutto comodo nella sua funzione di unico grande hub “comunicativo” del sistema. Le novità sono insomma molte e sembra davvero che BlackBerry 10 possa fare grandi cose, sempre se i primi due modelli di smartphone si riveleranno vincenti e se le oltre 70.000 applicazioni sul BlackBerry Store non sembreranno troppo poche, soprattutto per chi è abituato ai numeri di App Store e Google Play. La scossa c’è comunque stata; chi ha già provato lo Z10 lo ha descritto in termini assolutamente positivi e anche le sensazioni avute dal nuovo sistema operativo sono ottime, soprattutto nell’utilizzo semplificato del touch. Certo, la distanza nel market share mondiale tra BlackBerry e gli altri attori è ancora molto ampia (poco più del 4% contro il 15% di iOS e il 75% di Android), ma le prospettive per un recupero sembrano esserci tutte, anche se l’imminente Mobile World Congress 2013 con la sua cascata di novità (alcune delle quali veri e propri macigni) darà parecchio filo da torcere a BlackBerry.