“Ma a me gira!”, gridarono a gran voce.
Balle. Batman Arkham Knight non ha mai girato decentemente su PC, e persino quella piccola percentuale di giocatori in grado di ottenere un esperienza oltre la soglia del “giocabile” dovevano scendere a compromessi. Qualcuno negò l’evidenza, qualcuno finse di non notare gli episodi di stuttering che affliggevano anche PC con configurazioni esoteriche, qualcuno si prese persino la briga di difendere l’indifendibile. Ma erano solo chiacchiere: Batman Arkham Knight su PC è stato un completo disastro, un gioco lanciato con mille promesse non mantenute, con opzioni grafiche placebo che non modificavano in alcun modo l’esperienza visiva e con enormi, giganteschi, innegabili problemi di stabilità del frame rate.
Così, nonostante i “Ma a me gira!”, Rocksteady fece l’unica cosa fattibile in quel momento: ritirò il gioco dal mercato e tentare di risolvere i problemi.
Passarono le settimane, i mesi e Batman restava bloccato in un limbo: ritirato dai negozi e giocabile solo da chi aveva dato fiducia a questo gioco al momento del lancio. Così, alla fine dell’estate, arrivò la tanto agognata patch e il gioco fu rimesso in vendita.
Non sappiamo esattamente cosa spinse Rocksteady a compiere questa mossa, perché certamente sapevano che che il gioco, anche in questa nuova versione riveduta e corretta, era tutt’altro che perfetto. Le opzioni placebo vennero sostituite con opzioni realmente funzionanti, e il cap del frame rate venne portato da un imbarazzante 30 a un più ragionevole 90. Ma Batman Arkham Knight, nonostante questi accorgimenti, presentava molti dei gravi problemi di prima, con lo stuttering a fare capolino in ogni sequenza a bordo della Batmobile e nella stragrane maggioranza delle sequenze in volo.
A questo punto, ecco il colpo di scena: Rocksteady china il capo e, con un laconico “siamo dispiaciuti che molti fan continuino a trovare insoddisfacente l’esperienza di Batman Arkham Knight” ecco iniziare una enorme campagna di rimborsi, prorogata fino alla fine del 2015 per molti retailer, tra cui Steam. Non importa quanto avete giocato: se il gioco non vi ha soddisfatti, Rocksteady vi rimborsa. Una mossa che, certamente, denota la “buona fede” di Rocksteady nel gestire la questione ma che, al contempo, ci lascia con molti interrogativi.
Non abbiamo motivo di credere, infatti, che Rocksteady non sapesse della qualità infima del gioco che si accingeva a mettere in vendita. Ricordate il caso della limited di Arkham Knight, contenente una riproduzione della nuova Batmobile? In quel caso, Rocksteady non si ritenne soddisfatta della qualità del gadget e decise di non produrre la limited rimborsando tutti i preorder. Crediamo che per la versione PC dell’ultimo Batman l’azienda sapesse bene a cosa stava andando incontro, ma che altresì per qualche a noi ignota ragione decise di perseverare, sperando forse che i “Ma a me gira!” superassero i “Ma a me girano!”.
Il mistero si fece ancora più fitto alla seconda release, quando il gioco venne “aggiustato”. Anche in questo caso non riusciamo a credere che Rocksteady non sapesse (diamine, ogni sviluppatore di media dimensione ha un ufficio dedito al controllo qualità, figuriamoci un’azienda come Rocksteady che conta 160 impiegati ed è al soldo di un publisher quale Warner che ne conta più di 2.000). Insomma: ci hanno provato, e hanno fallito.
Ciononostante, di fronte a una bandiera bianca sventolante sopra gli uffici di Londra, Rocksteady decise di non abbandonare del tutto il gioco, cercando di salvare il savabile con una serie di aggiornamenti che hanno modificato il gioco nel corso delle ultime quattro settimane. Così, dopo vari tentativi e diverse imprecazioni, abbiamo deciso di dare un’ultima chance a Batman Arkham Knight e valutare lo stato del codice al 23 di dicembre. Chiariamo dunque che questa non è una nuova recensione, ma un articolo nel quale cerchiamo di fare il punto della situazione e capire se – in questi ultimi 7 giorni prima della fine dell’anno – sia (ancora) il caso di chiedere un rimborso.
Una nuova speranza?
La domanda che tutti si pongono è la seguente: qual è lo stato attuale di Batman Arkham Knight? La risposta dipende da molti fattori. In primo luogo, i problemi di Batman Arkham Knight non sono stati completamente risolti, neanche con le ultime patch. Il gioco fatica a mantenere una stabilità accettabile se configurato al massimo delle sue potenzialità, anche con hardware ben al di sopra dei requisiti consigliati. I problemi di stuttering sono ancora presenti, e sul nostro PC dotato di scheda video GTX 980 non riusciamo a mantenere un’esperienza di gioco soddisfacente a 1080p con i livelli di dettaglio al massimo e con tutte le opzioni Nvidia attive. Le cose migliorano fissando il frame rate a 30, ma anche con questo compromesso il gioco è tutt’altro che fluido e l’esperienza è – in definitiva – di gran lunga peggiore che su console.
L’ottimizzazione del gioco, dunque, non si può certo dire compiuta e quella che abbiamo fra le mani è una versione ancora piena di problemi, lontana dalle promesse e assolutamente ingiocabile al massimo delle sue possibilità sulla stragrande maggioranza delle configurazioni in commercio.
Cosa avviene, però, se scendiamo a compromessi ancora maggiori? Ebbene, in quel caso le cose sembrano cambiare in maniera importante rispetto a quanto visto alcuni mesi fa. Portando i livelli di dettaglio texture e ombre a livello medio e disabilitando 3 su 4 delle opzioni esclusive Nvidia (lasciando attiva solo la pioggia migliorata) abbiamo ottenuto un frame rate variabile tra gli 80 e i 90 FPS, riducendo gli episodi di stuttering al di sotto della soglia di tolleranza.
I problemi, dunque, non sono spariti e il gioco non è certo perfetto. Ma, con questi compromessi, rientra nel territorio del “giocabile” e del “gradevole” da un punto di vista prettamente visivo. Non ci troviamo di fronte a un miracolo digitale, né ci troviamo di fronte al gioco con la grafica più bella di sempre, ma anche a questi livelli di dettaglio castrati il titolo sa risultare piacevole alla vista e tremendamente affascinante.
Ora, cerchiamo di ragionare “per assurdo” ipotizzando che, al momento del lancio, Batman Arkham Knight fosse in queste condizioni: lo avremmo apprezzato di più? Forse sì. Sarebbe stato all’altezza delle aspettative? Certamente no.
Ora, facciamo un ulteriore azzardo nel territorio del ragionamento ipotetico, e supponiamo che quelle a cui stiamo giocando ora siano le impostazioni massime di Batman Arkham Knight. In questo caso, avremmo certamente avuto da ridire sulla presenza di texture in risoluzione non proprio altissima e sulla differenza non così marcata in termini di resa grafica complessiva rispetto alle versioni console. Allo stesso tempo, avremmo dato molto meno peso agli episodi di stuttering e parlato di una conversione PC quantomeno sufficiente. Non avremmo assegnato al gioco lo stesso valore numerico di eccellenza dato alle versioni console, ma il voto sarebbe certamente stato sufficiente e la delusione infinitamente più contenuta.
Perlomeno, questo è il quadro che ci si presenta davanti a mente fredda, dopo avere metabolizzato il disastro della prima versione ed avere preso atto che le promesse di Rocksteady non sono state mantenute. Si tratta, dunque, di un mero fatto di aspettative disattese e di delusione generale, che Rocksteady avrebbe potuto contenere “volando più basso” e, forse, rimandando di qualche mese la versione PC. Sappiamo che le logiche dietro alla pubblicazione della versione PC di Arkham Knight vanno con ogni probabilità al di là del potere dello studio di sviluppo, e che una parte significativa del problema è anche da imputarsi alla produzione a marchio Warner, ma in generale crediamo che la situazione si sarebbe potuta (e dovuta) gestire meglio.
Così, a sette giorni dalla chiusura dei rimborsi, eccoci di fronte alla fatidica domanda: conviene chiedere il rimborso? Se la vostra delusione è ancora cocente e state sperando che una qualche forma di patch miracolosa metta la parola fine ai problemi di questo gioco, non attendete oltre: fate richiesta del rimborso oggi stesso. Il gioco non migliorerà, non sarà mai perfetto e – forse – girerà al massimo delle potenzialità solo su hardware disponibili tra due o tre anni. Perché questo gioco è stato e resta ottimizzato male, con risultati di performance semplicemente inconcepibili per un gioco che – alla fine dei conti – fa uso di un motore grafico certo non all’avanguardia come Unreal Engine 3.
Se, invece, riuscite a compiere uno sforzo mentale e ad accettare i compromessi richiesti per fare girare questo gioco decentemente (ossia evitando di utilizzare impostazioni massime nonostante il vostro hardware sia in grado di riprodurre al top giochi ben più “complessi” di Arkham Knight), quella che vi troverete davanti è un’esperienza che merita di essere giocata e vissuta. Che sia a dettagli medi o massimi, Gotham City è ancora bellissima e questo capitolo conclusivo nella trilogia di Arkham vi saprà conquistare.
Dunque sì, è ancora lecito ritenersi arrabbiati per quanto avvenuto con Batman Arkham Knight e sì, la versione PC di questo gioco meritava un trattamento migliore. Ma, allo stesso modo, se siete in grado di turarvi il naso e mandare giù una pillola molto amara, potreste riuscire ad apprezzare una splendida avventura.