Assassin's Creed Origins, meraviglie d'Egitto

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a cura di YP

Qualche giorno fa saremmo dovuti volare in quel di Londra per partecipare ad un evento di preview internazionale dedicato ad Assassin’s Creed Origins. British Airways però non era d’accordo e ha pensato bene di cancellare il volo, non prima di averci tenuto ben dodici ore in aeroporto. Abbattuti ma non sconfitti, siamo comunque riusciti ad entrare in possesso di un filmatogameplay catturato proprio durante quell’evento, merito dei ragazzi di Ubisoft Italia che si sono prodigati per sopperire alla disavventura regalataci da British. Non potendo parlare delle sensazioni pad alla mano, l’articolo che state per leggere vi racconterà quello che c’è da sapere sull’ambiente di gioco; sulle sfumature dell’Egitto di Bayek e su cosa potremmo trovarci. Assassin’s Creed Origins è migliorato molto nel corso di questi mesi, e la build che abbiamo visto ci è parsa molto più solida: ecco quindi le nostre impressioni.

Sorge il sole
Il soffocante buio della notte viene rotto dal sorgere del sole, che illumina il letto del fiume Nilo, i tetti delle case e le punte splendenti delle piramidi. Origins gioca molto sul colpo d’occhio e sulla bellezza folgorante del paesaggio, merito anche di una risoluzione che su Xbox One X spinge il titolo a livelli tecnici davvero inediti per la saga. La forza del brand legato all’epopea degli Assassini è da sempre direttamente proporzionale al contesto storico nel quale è ambientato: erano anni che l’utenza chiedeva un capitolo ambientato fra le dune del deserto, ed eccolo qua. Da una parte il team di sviluppo si sarà sentito in qualche modo sereno dovendo affrontare un nemico tanto richiesto; dall’altra la tensione era sicuramente palpabile, perché la ricostruzione ambientale non poteva essere “solo” bella, bisognava andare oltre. Muovere i primi passi impersonando Bayek sarà immediatamente piacevole: guardarsi attorno, ruotando la telecamera di gioco, ci regalerà scorci di paesaggio davvero indimenticabili. D’altronde l’epoca d’oro egiziana l’abbiamo vissuta solo nei libri di storia, e poter vedere questo fantastico periodo storico vivo e animato è un colpo al cuore. 
Abbiamo visto tre principali posti in cui la storia sarà ambientata, anche se non mancheranno certo le sorprese. Iniziamo dal paesaggio urbano: ammirevole perché trasmette la forza di volontà di un popolo capace di edificare con i mezzi che aveva a disposizione, principalmente massi d’ogni genere. Il risultato sono agglomerati urbani molto orizzontali e poco verticali, eccezion fatta per la parte nobile della città dove spiccano strutture imponenti da vedere e davvero appassionati da scalare. Ci si sposta poi sul letto del Nilo, terra dei coccodrilli e di tesori sommersi. Vagare per le acqua ammirando il riflesso del sole per poi concedersi qualche esplorazione subacquea è una dei quelle attività che non vediamo l’ora di poter vivere; perfettamente integrata al gameplay ma capace di spezzare un po’ i ritmi incessanti delle quest. Rimane poi quella che secondo noi sarà la punta di diamante della produzione: l’esplorazione del deserto e delle enigmatiche piramidi. In poche parole: è spettacolare. Cavalcare fra le dune perdendosi in questa distesa gialla di sabbia ci permetterà sia di vivere realmente le atmosfere egiziane ma anche -siamo certi- di scoprire tesori segreti. Imbattersi in una piramide poi vorrà dire passare almeno due, tre minuti a contemplarla, giocando con la telecamera per poterla assaporare al meglio. Senza considerare poi gli interni, pregni di misticismo ed enigmi: torcia alla mano, Bayek dovrà intrufolarsi nei più reconditi angoli della struttura per venire a capo di misteri millenari. 

Non abbiamo potuto toccare con mano Origins e ci dispiace molto, ma speriamo di essere riusciti a trasmettervi almeno un pizzico di quello che si prova guardando le avventure egiziane di Bayek. Il fascino del deserto e il misticismo delle piramidi: dopo una pausa lunga un paio d’anni, Assassin’s Creed sembra esser tornato più in forma che mai.

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