Assassin's Creed: Origins, guida al nuovo combat system

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a cura di YP

In questi giorni vi stiamo raccontando vita, morte e miracoli di Assassin’s Creed: Origins, il nuovo capitolo della celebre saga Ubisoft che segna in tutto e per tutto la rinascita di un brand che negli ultimi anni era incastrato in un vortice di negatività. Tra le novità del gioco quella che spicca di più è certamente il nuovo combat system, che abbandona l’incarnazione dinamica per prendere invece una piega più tattica e ragionata: addio button smashing e benvenuto caro vecchio “targeting”; una versione che ricorda la storica interpretazione dei Souls ma anche il più recente The Witcher 3. Ubisoft Montreal ha pensato bene di proporre una sua interpretazione, ragionata ma comunque di facile accesso. Ci avete chiesto informazioni dettagliate sul sistema di combattimento di Assassin’s Creed: Origins e abbiamo quindi deciso di espandere i concetti già espressi in sede di recensione in quest’articolo, che approfondirà i sistemi di controlli e vi darà qualche consiglio utile per massimizzare la vostra abilità in gioco.

Controlli

Il primo ostacolo da superare era quello inerente ai controlli: creare una mappatura non troppo complessa ma che al contempo permettesse di inserire più varianti possibile, in modo da permettere al giocatore differenti stili di gioco. Il risultato finale si può dire più che soddisfacente: dorsale e grilletto destro per gestire rispettivamente attacco leggero e pesante, mentre dorsale e grilletto sinistro per utilizzare parate e mira libera con arco; la schivata è posizionata sul tasto X/Quadrato e per finire abbiamo l’aggancio del bersaglio su R3. Molto comodo, intuitivo e in grado di fornire un ottimo feedback in termini di manovrabilità. L’assegnazione dei tasti è stata rivista nel corso del tempo, questo perché le prime opinioni non erano positive e parlavano di poca spontaneità e malleabilità. Delle ottima fondamenta sono imprescindibili quando si vuole creare qualcosa di solido e ambizioso: in questi termini i controlli del combat system di Origins sono azzeccati. Incarnano perfettamente le intenzioni del team di sviluppo, che aveva chiaramente l’obbiettivo di creare un impianto ludico non troppo scontato ma al contempo di facile utilizzo.

Come padroneggiarlo al meglio

Una volta essere entrati in sintonia con i concetti di cui sopra, si passa alla prova sul campo: la filosofia dietro ogni novità di Origins è quella di arricchire senza stravolgere. I giocatori più navigati della saga di Assassin’s Creed in questo modo non si sentiranno spiazzati, ma riusciranno a metabolizzare in fretta le novità; i neofiti invece si troveranno davanti a un gioco ben organizzato e certamente divertente. Affrontare i nemici prevede due opzioni: gestire la folla con il targeting oppure sfoltire i ranghi nemici per poi concentrarsi sul più grosso e forte da battere. Quello che si può evincere dopo molte ore di gioco è che la seconda opzione è vincente: agganciare il bersaglio in mezzo a un gruppo numeroso di nemici infatti è solo uno svantaggio: dovremo necessariamente avere il controllo della situazione e la telecamera agganciata a un solo bersaglio è un limite. Sfruttate quindi la combinazione di diversi archetipi di armi per far fuori quanti più soldati possibili. La combinazione migliore è sempre quella arma leggera, arma pesante e arco usato per indebolire i più vulnerabili. Gli attacchi pesanti rischiano di rendervi una preda facile per i fendenti ostili, usateli quindi con massima cautela. Un buona combo può essere spada + ascia pesante: gli heavy attack distruggono eventuali parate, offrendovi così la possibilità di essere davvero letali. A proposito di parate: Origins ovviamente vi permetterà di attutire i colpi che riceverete grazie allo scudo, utile ma purtroppo non così fondamentale. Molte volte infatti sarà più efficace utilizzare la schivata per aggirare il nemico e colpirlo alle spalle, destreggiandovi come un vero professionista. La parata vi obbliga invece a restare in qualche modo fermi e attendere; ovviamente ogni situazione può cambiare le priorità, ma in generale è certamente più opportuno schivare e attaccare. Ogni arma avrà un suo moveset: non prendete alla leggera quest’aspetto, perché potreste trovarvi in grossa difficoltà. Non dimentichiamo anche gli armamenti più rari, che avranno effetti passivi unici che inficeranno in modo prepotente le vostre strategie, da un lato facilitandole dall’altro complicandole: avere un piatto ricco di opzioni potrebbe mandarvi in confusione, cercate pertanto di avere un setup sempre equilibrato, funzionale al gameplay e non all’estetica. La progressione di Bayek vi darà la chance di imparare quante più mosse possibili, spronandovi a cambiare spesso tipologia d’arma. Avere una visione completa vi aiuterà soprattutto nelle parti end-game, costituite principalmente dall’Arena e dalla lotta con i giganteschi elefanti. Per apprezzare al meglio ogni caratteristica di questo nuovo combat system, v’invitiamo talvolta a impostare la difficoltà massima: in questo modo sentirete il bisogno di essere dei maestri di spada e soprattutto di conoscere a menadito ogni sfumatura del gioco. Un approccio velleitario potrebbe farvi perdere alcune chicche di gameplay che si celano sotto un impianto ludico facile da utilizzare ma difficile da dominare al meglio. Come espresso nella recensione, i difetti ci sono e saltuariamente sono anche macroscopici, ma al netto di quest’ultimi il nuovo combat system di Assassin’s Creed è indubbiamente interessante e divertente.

Eravamo curiosi di scoprire come la vera grande novità di Origins s’inserisse all’interno di un contesto ampiamente riuscito. Analizzando a fondo il combat system otteniamo un esito positivo, ma che vogliamo rivalutare nel prossimo futuro. Buona l’idea, interessante lo svolgimento, anche se contaminato da qualche difetto che gli impedisce di spiccare il volo. Rimane comunque una features da studiare nel dettaglio e che una volta padroneggiata al meglio saprà regalarvi davvero dei bei momenti.

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