Arriva Xbox One

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Sarà lei la prima a debuttare in Italia, Xbox One, la console di Microsoft che dopo un turbinio di polemiche su alcune discutibili strategie di mercato e un modo sin troppo sibillino e goffo di presentare un nuovo prodotto ai sempre più confusi consumatori, sembra aver ritrovato finalmente la strada maestra dimostrando una grande apertura mentale verso l’utenza, senza cadere vittima della presunzione e di scelte scellerate che non avrebbero potuto attecchire se introdotte in modo così pretenzioso e oltranzista. C’è chi sosteneva in toto quelle scelte, dichiarando che gli utenti ci hanno solo perso in seguito alle innumerevoli retromarce di Microsoft; c’è chi invece – la maggior parte dei videogiocatori – non riesce ad adattarsi al cambiamento e lo rifiuta per paura o più semplicemente perché non ne riesce a comprendere immediatamente i benefici, vedendoli anzi come forme di isolazionismo videoludico che tolgono all’utente più di quanto possano effettivamente donare. La verità probabilmente sta nel mezzo, perché se è vero che le limitazioni sui giochi apparivano assurde, insensate e sin troppo a favore degli sviluppatori e a scapito di chi i titoli li compra e vuole farci ciò che vuole, è vero anche che possibilità come il family sharing (chissà se tornerà) rappresentavano qualcosa di assolutamente conveniente e utile. Ma tant’è: le cose sono ormai cambiate e Xbox One arriverà sul suolo italiano il prossimo 22 novembre come una console che si è “adeguata” al modello economico della propria rivale, ma che ha tutta l’intenzione di sbaragliare la concorrenza senza lasciare più dubbi a nessuno e aggredendo il mercato come una bestia ferita, feroce e ancora più aggressiva di prima.
Strategia, offerta, globalità
Xbox One non si propone solo come una console casalinga dedicata esclusivamente al gaming, ma come un dispositivo di intrattenimento all-in-one, che vuole coprire la totalità delle fasce di mercato anche attraverso servizi alternativi come la TV on-demand e i suoi innumerevoli servizi che sono destinati a espandersi in corso d’opera, mirati da regione a regione a seconda delle differenze culturali e della domanda diversificata (se il football americano è un’esigenza a stelle e strisce, a noi italiani interessa infatti ben poco). Per non confinare queste offerte a una forma di intrattenimento alternativo e non così essenziale, Microsoft ha pensato bene di unire le feature di Xbox One attraverso un nuovo sistema di achievement, teso a formare un intreccio interno molto solido e in grado di modellarsi sulle esigenze dell’utente. Non sbloccherete gli obiettivi solo giocando, ma anche guardando ad esempio la nuova puntata di un telefilm o compiendo un’azione specifica all’interno dell’ecosistema creato dalla casa di Redmond. Le abitudini di ogni singolo utente, poi, diverranno delle indicazioni per i produttori che offriranno dei pacchetti sfiziosi ad-hoc e che tramite alcuni aggiornamenti rimpolperanno di nuovi achievement ciò che sembrava già completato. L’idea iniziale era in realtà qualcosa di ancora più ampio e complesso di quanto non lo sia adesso, ma le proteste dei consumatori che si sentivano “spiati” hanno costretto Microsoft a tagliarsi le gambe da sola, chiudendo di fatto alcune possibilità certamente interessanti, ma che facevano un po’ a botte col concetto di privacy che praticamente tutti esigono o perlomeno vogliono scegliere di concedere o meno. E qui entra anche in gioco Kinect, che è il dispositivo attraverso il quale questa strategia poteva essere messa in atto alla grande. Adesso può essere scollegato tranquillamente e non vi sentirete più come un dissidente di orwelliana memoria, ma potrete utilizzarlo quando vi pare, fermo restando che la sua inclusione nella scatola assieme alla console la dice lunga sulla strategia a lungo termine messa in atto per Xbox One, che vuole dare un valore aggiunto all’industria del videogioco senza confinare questo dispositivo a un mero oggetto per casual gamer che nell’attuale generazione è stato visto più come un soprammobile che non come la novità tanto sbandierata da Microsoft. Ritornando invece all’interconnessione tra televisione e videogioco, è assolutamente fondamentale mettere in luce la sperimentazione cross mediale che è in procinto di nascere nel prossimo futuro, di cui Quantum Break di Remedy si farà pioniere in un modo che con ogni probabilità stravolgerà il modo di vedere quella nozione all-in-one legata a Xbox One. Giocare al videogioco e guardare la serie televisiva del gioco, o guardare la serie televisiva e giocare al gioco della serie, è un complesso di azioni che vanno ricondotte alla stessa attività. Giocate un capitolo di Quantum Break, proseguite guardando l’episodio in esclusiva sulla TV di Microsoft, riprendete a giocare per continuare la vostra storia e interagite con essa, cambiatela, mutate gli eventi, e quando guarderete l’episodio successivo lo scenario è cambiato e l’attore porterà con sé e su di sé le conseguenze delle vostre scelte. Sulla carta, se l’esperimento dovesse funzionare, si tratta di qualcosa di stellare e unico, mai visto prima d’ora. Ma naturalmente tutto ciò non piace a tutti e, come dicevo prima, i cambiamenti fanno paura e chi è abituato alla vecchia maniera non vuole abbandonare la propria “zona di sicurezza”. Ma badate bene, sono queste le vere esclusività di una macchina, queste e altre novità sperimentali che verranno messe in atto quanto prima. Non badate troppo al fatto che Xbox One sia un po’ meno performante di PlayStation 4, perché le esclusive in grado di mostrare il divario tra i due colossi sono sempre state troppo poche e la gran parte dei giochi sono multipiattaforma che, per accordi, sono praticamente identici nelle loro due versioni. Qui si parla d’altro: si parla di futuro. 
I giochi
Chi parte meglio? Chi ha la line-up migliore? Chi, invece, la più soddisfacente? Difficile dirlo in modo netto, ma l’impressione è che Xbox One abbia qualcosina in più da offrire a livello software. Microsoft punta molto sui progetti tripla A, quelli molto costosi, e non è un caso che abbia stanziato un miliardo di dollari per i giochi della sua nuova console. Forza Motorsport 5 sarà la punta di diamante, il passo successivo nel mondo delle simulazioni automobilistiche e l’emblema di come grazie al cloud sarà possibile offrire una miglioria netta all’intelligenza artificiale. Questo connubio, presente anche su PS4, ha però la sua piena dimostrazione – al momento – solo su console Microsoft. Ci vorrà del tempo, è chiaro, ma la cosa si fa già da adesso molto interessante e stuzzicante, ed è potenzialmente in grado di abbattere diverse barriere che ci hanno tenuti prigionieri fino a oggi. C’è poi Ryse, gioco travagliato e concettualmente realizzato per la vecchia versione di Kinect, che si presenta oggi come un titolo completamente diverso e rinnovato e che ha saputo scrollarsi di dosso l’imbarazzo causato dai sin troppo invasivi QTE che ne hanno afflitto la presentazione iniziale. Ricorda molto quello Shadow of Rome di Capcom che era una piccola perla, ma Crytek deve dimostrare di saperci fare e che il tempo per portare a termine lo sviluppo del gioco sarà sufficiente per correre ai ripari e consegnare al pubblico un gioco soddisfacente che, sulla carta, nonostante qualche problema, appare comunque interessante. 
Dead Rising 3. Ve ne abbiamo già parlato a più riprese. Il gioco è perfettamente in linea coi canoni della serie ed è ancora più strambo grazie alla possibilità di poter combinare armi e veicoli in modo bizzarro e assolutamente fuori di testa. Ha quegli odiosi problemi di frame rate poco sopportabili e, pertanto, ha il dovere di eliminarli in occasione del lancio della console, ma visto lo stato di forma al recente Tokyo Game Show, dovrebbe riuscirci senza particolari problemi. Titanfall arriverà nella primavera del 2014, ma è forse il gioco che a livello concettuale entusiasma di più per la coraggiosa formula e per la grande fluidità di manovra che offre lungo livelli ampi che sfruttano molto anche la verticalità e il dualismo tra soldati e mech. Si tratta di un’esclusiva per le piattaforme Microsoft (e per PC); se sarà temporale, non possiamo ancora dirlo, anche perché le voci di corridoio su questo titolo si fanno sempre più affollate e contrastanti. Questi i pezzi da novanta, ma è chiaro che i titoli di grande interesse in arrivo saranno parecchi e che Xbox One ha ancora molte, moltissime sorprese da svelare ai propri utenti, che avranno inoltre la certezza di avere un’infrastruttura per l’online ancora più potenziata ed efficiente, quel fiore all’occhiello di Xbox 360 che vuole trovare continuità anche su Xbox One, senza sbavature e mirando dritto alla leadership. 
22 novembre, signori. Ci siamo quasi. E con 500 euro avrete in omaggio anche una copia digitale di Fifa 14.

Xbox One è la macchina di intrattenimento all-in-one che mira a creare un connubio indissolubile tra diversi media, il tutto senza dispositivi extra da acquistare a parte. La visione di Microsoft è stata oscurata da utenti ancora poco inclini al cambiamento, ma è possibile che alcune feature ritorneranno (quelle positive) col passare del tempo. Dopo qualche incertezza, la console è adesso pronta a rivaleggiare a viso aperto con PS4, e dalla sua parte ha una line-up di lancio più aggressiva e un’infrastruttura di rete semplicemente titanica. Costa 500 euro ma vi regala Fifa 14. Fate i vostri conti per bene e poi fate la vostra scelta.

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