Nel mondo della telefonia e della tecnologia, ci sono rincorse periodiche agli standard relativi alle dimensioni: quando arrivarono dalle nostre parti i primi telefoni cellulari, si trattava di mattoncini visti quasi come alieni, che rendevano la borsa un’arma contundente con il loro peso. Con l’evolvere della tecnologia, si è andati a limitare e limare sempre più le dimensioni, ed arrivammo a cellulari così piccoli che a stento si riusciva a premere un singolo bottone senza spingerne altri tre o quattro. Lo standard era quello: più ce l’avevi piccolo, più eri all’avanguardia (e più avevi speso). Le cose sono andate più o meno così fino a quando non si sono fatte avanti le fotocamere, la volontà di visualizzare sul display oramai a colori i propri scatti. Poi è arrivato il touchscreen, ed ecco che le cose si invertono: più il display è grande, più lo smartphone è costoso, più è di fascia alta. Gli iPhone di Apple, che debuttarono nel 2007, trovarono la loro dimensione ideale nei 3,5 pollici tanto amati da Steve Jobs, fino a quando, con l’avvento dell’agguerritissima concorrenza armata perfino di phablet, anche Tim Cook e i suoi decisero che era il momento di cambiare. Inizia quindi il percorso verso display sempre più grandi, uno dopo l’altro, che ci ha portati fino all’enorme iPhone 6S Plus. In quest’epoca di touch e social, a quanto pare, bisogna averlo grande. Ma non troppo: nel keynote del 21 marzo, la casa di Cupertino ha deciso di cogliere un responso che il pubblico le ha dato con i suoi acquisti, e di riflettere sul fatto che sarà anche vero che le dimensioni contano, ma non per tutti risultano ideali le stesse.
Ecco, quindi, che si torna indietro, si torna a fare le cose un po’ più piccole, e si danno i natali ad iPhone SE.
Il piccolino di casa Apple
Dicevamo che non tutti, insomma, puntano a mettersi in tasca uno smartphone di dimensioni generose: a dimostrarlo, come spiegato dalla stessa casa della Mela, c’è il fatto che, nel corso dell’anno 2015, ha venduto ben 30 milioni di smartphone con display da 4″, con buona pace della rincorsa al display più grande. Il compromesso, quindi, è particolarmente gradito dagli utilizzatori degli smartphone, e Tim Cook ha deciso di cogliere la palla al balzo, realizzando iPhone SE per offrire una via di mezzo tra un iPhone 6S, con cui condivide numerose specifiche, e le dimensioni dello schermo del precedente iPhone 5.
Il nuovo nato di casa Apple si presenta con dimensioni pari a 123,8mm x 58,6mm, con uno spessore di 7,6mm. Il display, con contrasto 800:1, ha una densità di 326ppi (esattamente come iPhone 6s) e vanta 1136×640 (nel caso di iPhone 6s si parla di 1334×750). Il processore, in compenso, rimane identico, visto che sia il top di gamma che il nuovo SE montano il chip A9 a 64bit, con coprocessore di movimento M9. Sono estremamente simili anche le specifiche della fotocamera posteriore, che in entrambi i casi può contare su 12MP, e che può registrare i video in 4K, oltre che servirsi della moviola a 120fps sui 1080p e a 240fps sui 720p. Come il fratello maggiore, inoltre, iPhone SE può contare sullo stabilizzatore per la ripresa video (sia a 1080p che 720p), che garantisce generalmente risultati davvero eccellenti.
Apple si è mostrata estremamente convinta della potenzialità di iPhone SE, ed ha voluto garantire che si tratta di uno smartphone adatto anche a chi è abituato a videogiocare. Sul sito ufficiale del prodotto, addirittura, viene sbandierato che si raggiunge un livello grafico “degno di una console“, mentre viene precisato che le prestazioni della CPU, oltre ad essere identiche a quelle di iPhone 6s, sono pari al doppio di quanto riusciva a fare iPhone 5s. Nel caso della GPU, si arriva addirittura al triplo.
Lo smartphone sarà messo in vendita in quattro colori: argento, grigio siderale, oro e oro rosa. I pre-ordini apriranno il 29 marzo ed il device arriverà a maggio. I tagli di memoria disponibili – un modello a cui Apple rimane fedelissima da tempo ormai immemore – sono da 16GB, venduto a 509€, e da 64GB a 609€. Per dovere di cronaca, ci sentiamo di segnalare che negli Stati Uniti, il modello entry-level di SE viene venduto a $399 (che al tasso di cambio attuale fanno circa 354€). Risuonano quindi forte nella mente le parole che Palmer Luckey, di Oculus, proferì a gennaio, lamentandosi delle tassazioni europee per la distribuzione di Rift. La differenza di prezzo di iPhone SE è insomma notevole, e quello che risulta essere a tutti gli effetti un modello di iPhone economico e performante in patria, arriva nel Vecchio Continente come uno decisamente più costoso.
Grosse esigenze, piccolo tablet?
Visto che la conferenza si è concentrata sul ritorno a misure small rispetto alle recenti extralarge, ecco che anche iPad Pro vede allargarsi la sua famiglia, che fino ad oggi contava sul gigantesco esemplare da 12,9″. Un tablet di dimensioni estremamente generose, se consideriamo che il modello base di MacBook Air ha un monitor più piccolo. Apple ha quindi deciso di correre a ripari, rimanendo però fedele alla sua filosofia: iPad Pro rimane un tablet pensato per lavorare e, secondo Cook e i suoi, può addirittura sostituire un computer Windows. Per riuscire nell’intento, il modello da 9,7″ monta il processore A9X da 64bit con coprocessore M9 – esattamente come il fratello maggiore da 12,9″. Per quanto riguarda il display, parliamo di 2048×1536 pixel a 264 ppi (mentre il modello da 12,9″ vanta 2732×2048 pixel a 264 ppi). A sorpresa, la fotocamera risulta invece migliore di quella del fratello maggiore, attestandosi su 12MP, e con la possibilità di scatti panorama fino a 64MP, che consente anche riprese in 4K e gli slow-mo che abbiamo già preso in analisi per iPhone SE. Il modello da 12,9″, lo ricordiamo, monta invece un’ottica da 8MP con scatti panorama fino a 43MP e registrazione video fino a 1080p e 30fps.
Il device mantiene invariate anche le peculiarità annunciate nel momento del reveal del modello maggiore, e pertanto è compatibile con Apple Pencil e gode di una tastiera adatta alle sue dimensioni. I colori rimangono gli stessi già visti per iPhone SE, mentre i prezzi potrebbero spaventare alcuni degli interessati: per quanto riguarda il modello solo Wi-Fi, si parla di 689€ per il taglio di 32GB, passando a 869€ per 128GB e 1.049€ per il nuovo taglio da 256GB. Se, invece, volete contare anche sulla rete Cellular, si parla di 839€ per 32GB, 1.019€ per 128GB e 1.119€ per 256GB. Ci sentiamo in dovere di riportare che il nuovo taglio da 256GB, che dovrebbe venire incontro alle esigenze di lavoro di chi è solito avere a che fare con file particolarmente corposi, è disponibile anche per il modello da 12,9″: in quel caso, si parla di 1.279€ per il modello solo Wi-Fi e di 1.429€ per quello con anche la linea mobile.
Lasciamo che sia il pubblico con i suoi soldi alla mano a decretare se, davvero e a questi prezzi, si possa provare a sostituire un notebook o un desktop con un tablet. Anche in questo caso, peraltro, vale il discorso fatto per il tasso di cambio di iPhone SE, con il prezzo per l’Italia che, con le imposte previste da queste parti, lievita: in USA, il modello Wi-Fi da 32GB si porta infatti a casa con $599 (circa 532€ al valore attuale).
Altre piccole novità da Cupertino
Nel corso del keynote c’è stato spazio anche per qualche altra piccola novità: la casa della Mela ha fatto sapere, innanzitutto, che è ora disponibile iOS 9.3, che introduce però solo novità marginali. Una di esse è la funzionalità Night Shift, che consente agli iPhone e iPad che eseguiranno l’aggiornamento di modificare la loro illuminazione in base all’ora della giornata. È stato anche reso noto che l’applicazione Note può ora proteggere i suoi contenuti mediante Touch ID – un’informazione gradita a tutti coloro che si sono allarmati dopo le pressioni dell’FBI per poter fare breccia nella sicurezza dei sistemi Apple.
Tempo di novità anche per Apple Watch, che vede il suo prezzo ridursi di 50€: il modello base, Watch Sport, ha ora un costo di 369€ con quadrante da 38mm e di 419€ con quello da 42mm. Tra l’altro, se c’è una cosa innegabile, quella è che Apple sia sempre attenta al gusto e al design: ecco quindi arrivare anche dei nuovi cinturini per il suo smart watch, come quelli in nylon intrecciato, disponibili in diversi colori per il modello Sport.
Ci perdonerete le facili ironie del sottotitolo di questo articolo, ma – effettivamente – il keynote che Apple ha tenuto poche ore fa ha puntato tutto sulla piccolezza. Le novità relative a iOS 9.3 e Apple Watch sono piccole (e piccolo è il taglio di prezzo per quest’ultimo), così come iPhone SE e iPad Pro da 9,7″ si fanno notare sopratutto per le loro dimensioni ridotte rispetto ai modelli più recenti. Il compromesso di prezzo e specifiche del nuovo smartphone può avere sicuramente un suo perché (sopratutto in USA), mentre per il tablet attendiamo il responso del mercato di chi utilizza il computer per lavoro, e che potrebbe volerlo sostituire con il nuovo device – almeno secondo Apple.