Apple Keynote - Recap

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Durante il suo più recente keynote, Apple ha voluto svelare a pubblico e critica il suo futuro: dopo la presentazione di iPhone 6 e iPhone 6 Plus, è stata la volta della nuova generazione di iPad Air e iPad Mini, e non sono mancate le novità anche in materia Mac. L’evento, lo ricordiamo, ha poi anticipato la release del nuovo OS X Yosemite, il nuovo sistema operativo Apple che strizza sempre più l’occhio all’interazione tra OS X e iOS.

Vediamo insieme in questo speciale quali sono state le novità più importanti dell’evento.
Una nuova nidiata di iPad
Tim Cook e compagni hanno mostrato, durante il keynote, il tanto rumoreggiato iPad Air 2, che ha confermato tutte le indiscrezioni della vigilia. Il nuovo modello mantiene grossomodo l’aspetto di quello precedente – ad eccezione dello spessore, ridotto del 18% – ma viene comunque dotato di alcune novità: all’esterno, ad esempio, è stato installato un nuovo schermo antiriflesso, che favorirà così l’utilizzo anche in spazi aperti e particolarmente illuminati dalla luce naturale, oltre che in quelli al chiuso, riducendo i riflessi sul display del 56%. Le vere innovazioni sono però all’interno del device, il cui cuore pulsante è ora costituito da un chip A8X da 64bit, capace di renderlo dodici volte più performante del modello precedente, e capace quindi di cavarsela con fluidità anche di fronte ai videogiochi più dispendiosi. Questi ultimi, oltre che della tecnologia Metal già presentata in passato, potranno anche fare pieno utilizzo di M8, coprocessore preposto alla rilevazione dei movimenti. Nonostante le nuove tecnologie, all’apparenza più dispendiose, la durata della batteria si attesta su dieci ore, consentendo quindi all’utente di affrontare l’intera giornata lavorativa (o fuori casa in genere) senza doversi preoccupare eccessivamente del consumo di energia.
Novità anche per la fotocamera, ora dotata di un sensore da 8MP e capace di girare video a 1080p anche con moviola, di scattare foto HDR o in sequenza, ed ovviamente di regalarvi anche delle fotografie panoramiche. Si aggiornano poi anche il Wi-Fi e la tecnologia LTE, in entrambi i casi più veloci, ed il dispositivo viene dotato del tanto chiacchierato Touch ID che, proprio come avviene su iPhone, vi consente di utilizzare tutte le applicazioni che hanno integrato il riconoscimento tramite impronta, come la già nota Apple Pay.
Nel complesso, insomma, ci sono dei buoni motivi che potrebbero spingervi a scegliere iPad Air 2 rispetto al modello precedente, e l’aggiornamento annuale di Apple, in questo caso, sembra quantomeno giustificato. Lo stesso non si può invece dire di iPad Mini 3: mentre, nei casi precedenti, il piccolino della casa di Cupertino aveva vantato grossomodo le specifiche dei fratelli maggiori, differenziandosi principalmente per le sue dimensioni, quest’anno la sola novità di rilievo che gli viene concessa è l’introduzione del TouchID. Considerando che iPad Mini 2 (prima noto come Retina) e iPad Mini 3 sono separati da una differenza di prezzo di 100€ rappresentati da TouchID e schermo antiriflesso, non è difficile immaginare che questa scelta di Apple avrà convinto molte persone ad acquistare il vecchio modello – anche in virtù del taglio di prezzo – piuttosto che il nuovo.
Entrambi i nuovi modelli, negli Stati Uniti e in Regno Unito, supporteranno poi la nuova arrivata Apple Sim nei loro modelli 4G: grazie a quest’ultima, si avrà la possibilità di attivare i piani tariffari più convenienti di qualsiasi operatore, passando anche dall’uno all’altro senza dover rimanere necessariamente legati alla Sim proprietaria di ciascuno.
iPad Air 2 viene venduto in tre colorazioni – argento, oro e grigio siderale, sia solo Wi-Fi che Wi-Fi e 4G. Nel primo caso, si va dai 499€ per il modello da 16GB ai 599€ per quello da 64GB, arrivando fino ai 699€ per 128GB. Aggiungendo il modulo 4G, invece, i prezzi sono rispettivamente 619€, 719€ e 819€.
Per quanto riguarda iPad Mini 3, invece, disponibile nelle medesime colorazioni, i prezzi proposti da Apple Store per i modelli Wi-Fi sono 399€ (16GB), 499€ (64GB) e 599€ (128GB). Per quelli 4G, invece, si passa per 519€, 619€ e 719€. Se, come accennavamo prima, non siete particolarmente colpiti dalle poche novità di questo modello, potete sembra rivolgere i vostri favori a quello precedente, che monta lo stesso display, lo stesso chip A7 e la stessa fotocamera da 5MP, ma viene venduto a 299€ per 16GB Wi-Fi, 349€ per 32GB Wi-Fi, 416€ per 16GB 4G e 469€ per 32GB 4G.
La prossima generazione: OS X Yosemite e iOS 8.1
Insieme alla presentazione dei nuovi dispositivi, è venuto anche il tempo dell’esordio di OS X Yosemite, il nuovo sistema operativo per computer Mac. Apple mantiene la filosofia lanciata con i fratelli maggiori di Yosemite, proponendo l’upgrade gratuito per i suoi utenti a OS X 10.10. Il nuovo sistema operativo avvicina sempre di più i dispositivi mobile e quelli da lavoro della casa di Cupertino, consentendo loro un’interazione molto stretta: ad esempio, avete ora la possibilità di ricevere su Mac le telefonata dirette al vostro iPhone, rispondendo così anche mentre magari avete lasciato lo smartphone in carica in un’altra stanza. Allo stesso modo, anche gli SMS possono essere dirottati su Mac, ed è stato integrato anche l’utilizzo dei widget nel centro notifiche. Inoltre, grazie ad Handoff, avete la possibilità di coordinare i lavori tra Mac e iOS, cominciando su uno dei due sistemi operativi e proseguendo nell’altro in perfetta armonia – che si tratti di Safari, Pages, Numbers, Keynote, Mappe, Calendario o Mail, solo per citare alcune app che supportano questa feature. La comunicazione tra i due OS è favorita anche da iCloud Drive, che vi consente di eseguire lo storage in cloud dei vostri file, accedendovi agilmente da entrambi – o perfino da un PC Windows.
Immancabile, ovviamente, l’upgrade del browser Safari, che modifica la sua interfaccia per una migliore funzionalità, e si sposa alle novità di Spotlight, l’amata barra di ricerca in tempo reale dei computer Mac: quest’ultima è stata rivista nel design e, oltre ai risultati presenti sul vostro computer, può ora mostrare anche quelli in arrivo dal web, da fonti come Wikipedia, quotidiani o Mappe. Alle sue funzioni di calcolatrice immediata vengono poi ora sommate quelle di convertitore di valuta e di unità di misura internazionali.
Visto inoltre il concomitante passaggio ad iOS 8.1 dei suoi device mobile, la compagnia capitanta da Tim Cook ha anche deciso di aggiornare la sua suite di iWork: l’upgrade sarà gratuito per chi ovviamente è già in possesso delle vecchie versioni, oltre che per chi comprerà ora un computer o uno smart device della Mela. Al suo interno, troverete le nuove versioni dell’editor di testi Pages, dei fogli di calcolo di Numbers e delle presentazioni di Keynote, in vendita a 17,99€ cadauno su OS X 10.10 o 8,99€ su iOS. Anche in questo caso, oltre a rivedere l’interfaccia delle sue applicazioni, Apple ha puntato forte su Handoff, con l’intento di consentirvi di lavorare agilmente sui vostri documenti su qualsiasi tipologia di dispositivo melato.
Una delle feature più interessanti del nuovo iOS è ovviamente la tanto chiacchierata Apple Pay, che consente all’utente di servirsi del TouchID per eseguire pagamenti sui circuiti Visa, MasterCard e American Express. In questo modo, potete registrare su PassBook le vostre carte di credito e, senza alcun bisogno di tenerle in tasca, utilizzarle per pagare i vostri acquisti. Tuttavia, dobbiamo far notare che, almeno negli Stati Uniti, alcuni circuiti bancari stanno avendo qualche piccolo grattacapo nella gestione delle transazioni tramite Apple Pay, ed hanno addebitato due volte l’esborso ai loro clienti. Pertanto, sarà necessario attendere ancora un po’ prima che questi ultimi si risolvano ed il servizio diventi pratico e privo di imprevisti.
Novità di casa Mac
Dulcis in fundo, l’evento ha visto Cook e il suo ampio seguito presentare alcuni nuovi modelli di Mac, che si rivolgono particolarmente a chi ha bisogno di un computer da scrivania. Nel primo caso, il comunque trasportabile Mac Mini è stato rivisto nelle specifiche, e monta ora processori Intel Core di quarta generazione, grafica integrata Intel Iris e HD Graphics 5000 più performante del 90% rispetto al passato, una più potente connettività Wi-Fi e due porte Thunderbolt di seconda generazione. A fronte delle nuove caratteristiche, il prezzo si è invece ridotto: il modello con i5 dual-core da 1,4GHz, 4GB di RAM (che apprendiamo essere in tutti i casi non upgradabile) e 500GB di HDD viene venduto a 519€, mentre quello con i5 dual-core da 1,6GHz, 8GB RAM e 1TB di HDD è fissato a 719€. Infine, il modello i5 dual-core da 2,8GHz, con 8GB di RAM e Fusion Drive da 1TB è prezzato 1.019€.
L’annuncio più impressionante in materia di computer è stato però quello del nuovo iMac da 27″ con Display Retina da 5K. Manco a dirlo, si tratta di un terminale all-in-one che vuole corteggiare i professionisti del video e della fotografia grazie alla risoluzione 5120×2880, con 14,7 milioni di pixel su schermo. Si tratta, ai numeri, di una quantità di pixel superiore del 67% rispetto a quella dei televisori 4K di ultima generazione. Ciò nonostante, il computer riduce del 30% i suoi consumi rispetto alla precedente generazione di iMac, e fornisce ai professionisti delle specifiche che possano spalleggiarli nel loro lavoro: il terminale è dotato di processore Intel Core i5 quad-core da 3,5GHz con Turbo Boost fino a 3,9GHz, di due banchi RAM da 4GB, di Fusion Drive da 1TB e di scheda grafica AMD Radeon R9 M290X con 2GB di memoria. Il prezzo per l’Italia è di 2.629€ (con la casa di Cupertino che, sul suo sito, non manca di far notare che, di questi, 480€ sono di tasse previste dallo Stato italiano). Negli Stati Uniti, invece, il terminale viene venduto a $2.499 – che al cambio attuale sarebbero poco più di 1.970€.

Il nuovo iPad Air 2 saprà sicuramente conquistare la sua fetta di pubblico grazie alle nuove specifiche che garantiscono migliori performance, anche per chi ama videogiocare sul suo tablet. All’altra faccia della medaglia, però, l’aggiornamento di iPad Mini 3 si distingue dalla vecchia generazione quasi esclusivamente per il prezzo, e molto probabilmente avrà convinto gli utenti ad acquistare il modello precedente, piuttosto che questa nuova release.

Impressionano i 5K del nuovo iMac da 27″, che attireranno sicuramente un pubblico di professionisti dei lavori grafici, siano essi video o fotografici, anche se il prezzo previsto per l’Italia, rispetto agli Stati Uniti, ci penalizza tristemente. Interessante il nuovo Mac Mini, di rilievo anche le release dei nuovi OS X Yosemite e iOS 8.1, sempre più in mutua comunicazione.

Nel complesso, insomma, il futuro di Apple altalena tra interessanti novità per professionisti e non e aggiornamenti privi di anima come quello riservato al nuovo iPad Mini. Vedremo se il lancio dell’all-in-one a 5K riscuoterà il successo sperato, e se i primi problemi di Apple Pay – caratteristica più in vista del nuovo iOS – troveranno risoluzione in tempi brevi.

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