Apple Keynote - Recap

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Dopo diversi mesi di rumor, voci e contro voci, è finalmente giunto il giorno dell’atteso evento Apple. Abbiamo seguito per voi il nuovo keynote della casa di Cupertino, che è riuscita a sfoderare diverse sorprese nonostante il mare di leak che, come sempre, anticipano la conferenza, e siamo qui per fare il punto della situazione.

Piacere, Mavericks
Dopo aver celebrato il grande successo di vendite al lancio dei nuovi iPhone – in particolare del 5S – e di iOS 7, già divenuto il sistema operativo mobile con la più rapida diffusione al mondo, Tim Cook e compagni hanno deciso di rompere subito il ghiaccio alzando il velo su OS X Mavericks, il nuovo sistema operativo per i computer della compagnia.
Diretto successore di Mountain Lion, Mavericks si distingue per delle importanti feature che lo rendono ulteriormente intelligente e performante. Cominciamo con il parlare della gestione della memoria, che permetterà ora di comprimere i processi in corso, riuscendo ad allocare nuovo spazio per altre applicazioni in esecuzione. In questo modo, il Mac risulterà sempre fluido e performante, e – come spiegato durante l’evento da Craig Federighi – si potranno anche eseguire 6GB di processi con 4GB di Ram. Inoltre, il sistema capisce intelligentemente se è necessario riservare più memoria alla CPU o alla GPU ed agisce di conseguenza, con il risultato di operazioni 1,8 volte più veloci di quanto visto in precedenza.
Le novità sono tante anche dal punto di vista software, dato che il sistema operativo include ora anche delle nuove applicazioni, importate direttamente da iOS: stiamo parlando di Mappe e iBooks.
La prima applicazione, come ben sapete, consente di visualizzare le eponime mappe e di calcolare itinenari e percorrenze, e potrà anche interagire con la controparte mobile tramite iCloud. Grazie ad iBooks, invece, potremo leggere i nostri libri preferiti anche su Mac e anche con contenuti multimediali come file audio o video. Anche in questo caso, potremo sincronizzare la nostra libreria con quella già presente nell’App in edizione iOS.
Interessante anche il rinnovo apportato alle notifiche push: ora potremo rispondere direttamente dalla finestrella di notifica ai messaggi che riceveremo, senza dover quindi interrompere il nostro lavoro aprendo nuove schermate. Potremo ricevere notifiche anche da iMessage, dalla Mail e dai nostri negozi preferiti, dichiarando di voler essere informati quando un determinato prodotto sarà proposto ad un prezzo d’occasione.
A proposito di Mail, è evidente quanto Apple punti all’interazione sempre più intelligente ed immediata tra i software del suo sistema operativo: è stato mostrato infatti come, partendo da un messaggio di posta, Mappe e Calendario coordinino il loro lavoro per mostrarci la via più breve per recarci all’appuntamento prefissato (indicando anche i tempi di percorrenza a piedi o con i mezzi), con la seconda applicazione che addirittura ci domanderà se intendiamo venire avvisati nel momento ideale per uscire e coprire la distanza prevista nel tempo calcolato, così da non arrivare in ritardo.
Infine, sono stati svelati i tag per Finder – che consentono di trovare rapidamente i file all’interno delle cartelle – e sono state mostrate alcune feature del nuovo Safari: il browser di casa Apple rinnova il design dei suoi Top Sites con una griglia di dimensioni più ristrette per lasciar spazio ai Social Links. Questi ultimi saranno incolonnati alla sinistra della pagina di landing del browser, e mostreranno le pagine condivise e quindi consigliate dai nostri amici sui social network Twitter e Linked In. Safari includerà anche Portachiavi iCloud, il portachiavi virtuale che salverà le nostre password velocizzando i nostri login.
Nonostante le interessanti novità e il previsto miglioramento delle prestazioni dei Mac, Apple ha deciso di distribuire OS X Mavericks gratuitamente sul suo Mac App Store: il nuovo sistema è già disponibile, vi basta solo accedere allo Store e procedere al download del pacchetto da 5,29 GB.
Novità sul fronte Mac(Book) Pro
Dopo aver mostrato Mavericks, l’evento è proseguito con i dettagli sui nuovi modelli di MacBook Pro Retina: la compagnia ha deciso di aggiornare sia il modello da 13” che quello da 15”, andando a dotarli di nuovi hardware di tutto rispetto. 
Per quanto riguarda il MacBook Pro da 13”, esso sarà dotato di processore Intel i5 2.4 Ghz dual core, e monterà 4GB di memoria Ram e 128GB SSD.
Il modello da 15” monta invece processore Intel i7 da 2.0 Ghz quad core, 8GB di memoria Ram e 256GB SSD. Inoltre, vanta Iris Pro Graphics da 128MB. È disponibile anche una ulteriore configurazione di questo modello, il cui cuore pulsa grazie ad un processore Intel i7 da 2,3 Ghz quad-core, 16GB di memoria Ram e 512GB SSD. Oltre alla tecnologia Iris, questo modello aggiunge al piatto una NVIDIA GeForce GT750M con 2GB di memoria GDDR5.
Tutti i modelli vedono inoltre migliorata la durata della loro batteria, con il MacBook Pro da 13” che ora può sforare le nove ore, e quello da 15” che si attesta agevolmente sulle otto.
Nonostante le migliorie, i prezzi della nuova gamma MacBook Pro sono stati abbassati rispetto alla generazione precedente (ci sono $200 di differenza): per l’Italia, l’Apple Store online propone il modello Retina da 13” a 1.329€, il primo da 15” a 2.029€ e il secondo a 2.629€. Sono disponibili in catalogo anche due ulteriori configurazioni per il modello da 13”, vendute a 1.529€ e 1.829€, ed è ancora in commercio anche il MacBook Pro 13” senza Retina Display: in questo caso, l’esborso previsto da Apple è di 1.229€. Sottolineiamo che – ovviamente – tutti i nuovi computer montano OS X Mavericks.
È finalmente giunto anche il momento della discesa in campo del chiacchierato Mac Pro cilindrico, che ha destato particolare curiosità per il suo design decisamente eccentrico. Nonostante l’aspetto e le dimensioni ridotte, il nuovo terminale per professionisti dei lavori multimediali di casa Apple è un gioiellino in hardware e prestazioni: è disponibile con processore Intel Xeon E5 quad-core o 6-core – il primo da 3,7Ghz e il secondo da 3,5Ghz. Il modello “base” monta 12GB di memoria ECC DDR3, mentre il più avanzato arriva a 16GB ECC DDR3. Inoltre, la prima configurazione vanta anche due AMD FirePro D300 ciascuno con 2GB di VRAM GDDR5 e la PCIe flash da 256GB, mentre la seconda monta  due AMD FirePro D500 con 3GB ciascuno, ed ha ugualmente una PCIe flash da 256.
I prezzi dei due modelli – decisamente riservati ai professionisti che possono concedersi un investimento per necessità lavorative – sono di 3.049€ per la prima configurazione e di 4.049€ per la seconda.
Finalmente, iPad
Dulcis in fundo, Apple ha dedicato l’ultima parte del suo evento ai nuovi modelli di iPad, attesi come grandi protagonisti della mattinata. L’intero mondo di appassionati del settore era in attesa di scoprire quali sarebbero state le fattezze del nuovo tablet di Cupertino, e molti erano impazienti di sapere se il nuovo iPad Mini avrebbe montato un Retina Display o meno.
Per ingannare l’attesa di tutti, Cook ha ricordato che, prima del lancio del modello originale, molti si mostrarono scettici innanzi all’idea di un tablet, ritenendolo un prodotto inutile e senza mercato. I numeri di iPad, nemmeno a dirlo, li hanno smentiti, e diversi di loro – Cook ci tiene a sottolinearlo – ora producono a loro volta tablet nel tentativo di ripetere il successo di quello Apple, che detiene ancora l’81% del mercato di questi prodotti.
Il palco viene quindi illuminato dalla rivelazione del nuovo iPad Air: il nome, ispirato a quello del MacBook Air, viene dalle dimensioni ridotte e dalla grande leggerezza del nuovo dispositivo, che abbandona la spessa cornice in favore di un design più armonioso, vicino a quello di iPad Mini. Il device monta ovviamente Display Retina da 9’7”, e fa delle dimensioni il suo fiore all’occhiello: lo spessore si riduce a 7,55mm e il peso a poco più di 450 grammi.
Tuttavia, oltre all’evidente lato esterno, Apple ha lavorato anche al cuore del tablet, dotandolo di un chip A7 a 64bit (lo stesso di iPhone 5S), di una nuova CPU del doppio più veloce e nuova GPU che garantisce prestazioni settantadue volte superiori a quelle dell’originale iPad. Il tablet è dotato anche di una fotocamera posteriore da 5MP, vanta prestazioni Wi-Fi di due volte superiori e monta la tecnologia 4G LTE. La batteria, infine, si attesta sempre intorno alle 10 ore di autonomia.
Come sempre, iPad Air è disponibile solo Wi-Fi o con Cellular: nel primo caso, potete acquistare dall’1 novembre il modello da 16GB (479€), da 32GB (569€), da 64GB (659€) o addirittura da 128GB (749€). In caso voleste anche la possibilità di utilizzare la Sim, potete puntare al modello da 16GB (599€), a quello da 32GB (689€), a quello da 64GB (779€) e a quello da 128GB (869€).
Contrariamente alle attese, segnaliamo che il tablet non monta il riconoscimento delle impronte, né è disponibile color oro.
Per quanto riguarda iPad Mini, i rumor sono stati confermati: la nuova versione monta Display Retina da 7’9” con risoluzione 2048×1536, con quindi oltre 3,1 milioni di pixel su schermo. Il cuore pulsante del device è costituito da chip A7 a 64bit, dalla tecnologia WiFi 802,11n e dalla connessione 4G LTE. Il design rimane invece invariato.
iPad Mini Retina Display sarà disponibile a partire da novembre (il giorno non è stato reso noto) e sarà venduto a sua volta in versione Wi-Fi o anche Cellular: per la prima, troverete il modello da 16GB (389€), da 32GB (479€), da 64GB (569€) e da 128GB (659€). Per la seconda, saranno commercializzate le configurazioni da 16GB (509€), da 32GB (599€), da 64GB (689€) e da 128GB (779€). Resta in vendita anche il vecchio modello, con un prezzo di 289€ per la versione Wi-Fi e di 409€ per quella Cellular, entrambe da 16GB.
Aggiornamenti App, ai tempi di Mavericks e iOS7
Con il lancio del nuovo sistema operativo mobile e di quello per Mac, Apple ha deciso di dare una rispolverata alle sue classiche suite, iLife e iWork – le cui versioni aggiornate saranno incluse gratuitamente nei nuovi terminali OS X e iOS.
Per quanto riguarda la prima suite, essa comprende il rinnovamento e la migliore integrazione con iCloud di iPhoto, iMovie e Garage Band: quest’ultima applicazione aggiunge al suo repertorio anche la modalità Drummer, che vi consente con facilità di aggiungere un batterista alle vostre composizioni, facendovi scegliere tra varie possibilità e repertori eterogenei. Tutte e tre le applicazioni passano inoltre ai 64bit.
Novità anche per Pages, della suite iWork: l’editor di testo semplifica la sua interfaccia divenendo ancora più user-friendly ed ancora più concentrato sulla pagina di lavoro; rinnovati anche Numbers e Keynote, con quest’ultimo che consentirà anche di aggiungere animazioni alle proprie presentazioni.
Segnaliamo infine che, al termine dell’evento, è stato distribuito iOS 7.0.3, che aggiunge il pieno supporto al Portachiavi iCloud e risolve alcuni bug della versione precedente.

Un keynote decisamente succoso e ricco di sorprese, con il piacevole annuncio dell’iPad Air, che snellisce i canoni estetici del prodotto e promette prestazioni davvero degne di nota – anche per i videogiocatori. Scontata ma gradita l’introduzione del Retina Display anche su iPad Mini, che grazie al nuovo hardware dovrebbe avere ben poco da invidiare al fratello maggiore. Ottimo anche il nuovo Mac Pro, una vera e propria macchina da guerra che farà felici sopratutto i professionisti del video editing, della grafica e della produzione audio.

Menzione di merito, infine, per Apple che ha deciso di distribuire gratuitamente Mavericks e, contrariamente alla tendenza recente, di abbassare i prezzi dei nuovi modelli di MacBook Pro, peraltro estremamente promettenti.

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