Chi l’avrebbe mai detto? Chi avrebbe mai pensato che un gioco come Skylanders avrebbe rivoluzionato il mondo dei videogiochi? Per una volta, bisogna dare merito ad Activision, a Toys for Bob e a tutti quelli che hanno creduto nel progetto che coniugava giocattoli e videogiochi. Perché questa idea non è solo un successo commerciale, è diventato un nuovo modo di fruire del mezzo videoludico. Certo, i giochi compatibili con questa tecnologia sono troppo pochi per parlare di rivoluzione. Ma, al contempo, qualcosa di importante è cambiato.
Il punto è che se, al momento, la tecnologia di Skylanders è appannaggio di una ristretta (ma significativa) cerchia di giocatori, le cose potrebbero presto cambiare. Perché l’idea è passata sulle scrivanie di Nintendo, che allo scorso E3 ha annunciato la propria linea di action figure compatibili con la tecnologia near field communication e chiamata Amiibo. E, a quanto pare, questa volta la rivoluzione potrebbe arrivare davvero.
Non chiamateli Skylanders
Tecnologia NFC a parte, gli Amiibo hanno ben poco in comune con i pupazzetti targati Activision. Nintendo, infatti, ha pensato a un uso a tutto tondo delle proprie statuette, che non saranno compatibili esclusivamente con un gioco ma avranno la possibilità di essere integrati in svariati titoli. Da questo aspetto si deduce una caratteristica fondamentale: la funzione degli Amiibo varia a seconda del software utilizzato. In secondo luogo, allo stato attuale non sembrano esserci nemmeno le intenzioni da parte di Nintendo di creare qualcosa che ricalchi lo scopo delle statuette Skylanders o delle action figure di Disney Infinity. Non vi saranno contenuti extra sbloccati dall’acquisto delle statuette, perlomeno non sotto la forma di nuovi personaggi attivati dall’uso degli Amiibo. Semmai, i pupazzetti assolveranno a diverse funzioni che possono aumentare l’esperienza di gioco, ma che non sono obbligatori per fruire del prodotto completo.
L’esempio che ci è stato presentato – al momento l’unico noto – riguarda l’integrazione degli Amiibo con Super Smash Bros. Come intuibile, gli Amibo non sbloccano personaggi aggiuntivi e il gioco è completamente fruibile senza il loro utilizzo. Le statuette ricoprono infatti un ruolo molto particolare: sono degli sparring partner per i giocatori. In single player, il giocatore ha la possibilità di allenarsi contro l’intelligenza artificiale, la quale ha un level cap di 9 e combatte in una maniera che non tiene conto dello stile di gioco dell’avversario. Con la presenza di un Amiibo le capacità dell’intelligenza artificiale vengono aumentate a dismisura: il level cap sale a 50 e vengono aggiunte le personalizzazioni di oggetti e abilità. Ma non è finita: il personaggio associato al pupazzetto ha infatti la capacità di apprendere il nostro stile di gioco, e di prendere le conseguenti contromisure. In altre parole, nella piccola statua si cela un avversario temibile, che conosce noi stessi e che è stato plasmato da noi.
Da questo esempio si riesce a evincere quale sia la vera natura degli Amiibo: sono strumenti personali, che il giocatore non vorrà solo collezionare ma al quale legherà la sua stessa esperienza di giocatore. Gli Amiibo porteranno dentro di sé una parte di noi, e ovunque li porteremo sapranno immediatamente ricalcare le nostre caratteristiche.
Sì, sono davvero belli
Ovviamente non è la tecnologia NFC a rendere possibile quanto descritto sopra. Lo sparring partner di Super Smash Bros e qualsiasi altra funzione ricoperta dagli Amiibo negli altri giochi potrebbe essere tranquillamente assolta dal software e da una chiavetta USB per trasportare i propri salvataggi. Ed è qui che entra in gioco l’altro grande motivo per acquistare gli Amiibo: il collezionismo. Abbiamo avuto l’opportunità di vedere da vicino le statuette esposte allo showfloor di Nintendo all’E3 2014. Erano prototipi che, tuttavia, dovrebbero avvicinarsi al prodotto finale che troveremo in commercio entro la fine dell’autunno. Coperte da uno spesso plexiglas, non ci è stata data l’opportunità di prenderle in mano per valutarne il peso e i materiali, ma dall’incontro ravvicinato possiamo affermare quanto segue: queste statuette sono dannatamente belle.
Anche se qualche dettaglio di qualche statuetta non ci ha convinto (gli occhi di Kirby, in particolare, erano una decalcomania non molto definita), in generale possiamo dire che gli Amiibo sono oggetti che ogni fan di Nintendo vorrà possedere. Le dimensioni variano a seconda del personaggio scelto, e in generale sembra che Nintendo abbia voluto mantenere delle proporzioni sensate per ogni personaggio. Donkey Kong, ad esempio, appare alto e massiccio rispetto a Mario, mentre personaggi con fattezze più vicine all’essere umano quali Samus e Pit appaiono straordinariamente aggraziati. Insomma: il primo impatto con queste statuette è più che positivo, e se Nintendo riuscirà a mantenere il prezzo sufficientemente basso (e a rilasciarne una buona varietà a cadenza regolare) potrebbero dare luogo a una vera e propria mania collezionistica.
Quanto costa? Quali giochi?
Dobbiamo considerare che, data la presenza della tecnologia NFC all’interno del pad Wii U, gli Amiibo saranno compatibili con la console casalinga Nintendo senza la necessità di acquistare ulteriori ammennicoli. Su Nintendo 3DS, invece, sarà necessario un adattatore dalle dimensioni ridotte, presumibilmente alimentato a pile. Al momento non sono noti i prezzi, sebbene alcuni recenti rumor parlino di un prezzo stimato di 15 o 16 euro circa per statuetta. Un costo decisamente superiore a quello dei prodotti Skylanders e Disney Infinity ma che, dato il differente pubblico a cui Amiibo si rivolge, potrebbe non rappresentare un problema.
Tra i giochi compatibili con Amiibo, oltre al già citato Super Smash Bros, si è parlato di Mario Kart 8, Captain Toad: Treasure Tracker e Yoshi’s Woolly World. Al momento, però, non è nota la funzione delle statuette applicate agli ultimi tre giochi elencati; a tal proposito, crediamo che Nintendo dedicherà degli appositi eventi in streaming per le dovute e attese delucidazioni in merito.
Inizialmente accolto con un po’ di scetticismo, l’annuncio di Amiibo ha lentamente sollevato il nostro interesse fino a trasformarsi in un sincero hype. Siamo davvero curiosi di vedere come Nintendo declinerà questa tecnologia, e quali idee applicheranno nei giochi a venire in modo tale da sfruttarla. Quanto si è visto fin ora ci lascia ben sperare, e la qualità delle statuette ci ha già fatto liberare la nostra scrivania per fare posto a qualche nuovo amico. Comunque vada, il collezionista che è in noi vorrà quei pupazzetti. Ma anche il videogiocatore potrebbe non volerne fare a meno.