Nei prossimi giorni uscirà nelle sale italiane Alien: Covenant, sequel di Prometheus e prequel di Alien. Noi di Spaziogames lo abbiamo visto in anteprima per voi!
Anno 2104, nave coloniale Covenant
Dieci anni dopo la misteriosa scomparsa dell’astronave Prometheus, la Covenant trasporta 2000 coloni e 15 membri dell’equipaggio verso il pianeta Origae 6. L’obiettivo della missione è stabilire una nuova colonia umana sul pianeta e creare così una nuova civiltà. L’unico essere senziente “sveglio” è Walter, androide dall’aspetto uguale a quello di David del Prometheus, e unico custode del carico umano in crio-sonno. In seguito ad un incidente, il sintetico decide di risvegliare l’equipaggio per le necessarie riparazioni alla nave, ma una strana interferenza sui sensori volgerà il viaggio verso una nuova meta, dove ad aspettarli ci saranno nuovi, incredibili orrori…
Vecchie abitudini, nuove soluzioni
Parliamoci chiaro. Svecchiare una formula vincente come quella di Alien poteva essere un azzardo. Ridley Scott ci aveva già provato con Prometheus, fallendo parzialmente e lasciando l’amaro in bocca a molti fan e venendo bacchettato dalla critica per i buchi narrativi decisamente consistenti. Eppure Prometheus aveva lasciato aperti degli interrogativi molto affascinanti e questo Alien: Covenant tenta di risolverli, almeno in parte.
L’incipit rimane sempre quello: un’astronave nello spazio che riceve una trasmissione ignota e inquietante. Si, è lo stesso inizio del primo Alien e della trasmissione captata dalla nave mineraria Nostromo. Anche questa volta, l’intrepido equipaggio decide di seguire la via dell’ignoto. E fino a qui, potremmo dire che è quasi un copia e incolla del film originale del 1979. Ma, a lungo andare, si capisce che c’è molto di più dietro.
Contrariamente a quanto veniva riportato sulla tagline di Prometheus, stavolta si tenta davvero di costruire una mitologia adeguata all’ormai esalogia di Alien. Se nel film del 2012, appariva uno xenomorfo allo stadio primordiale dopo l’incrocio con un Ingegnere, stavolta, come potete già vedere dalle clip pubblicate online, avremo uno xenomorfo quasi allo stadio finale e pronto all’azione. L’evoluzione della specie è già al culmine a distanza di soli dieci anni, dell’universo di Alien ovviamente, dalla spedizione volta a trovare gli Ingegneri. Vi possiamo assicurare che questo xenomorfo sarà esattamente come ve lo ricordate: rapido, spietato, intelligente e resistente. E, per la prima volta, capiremo davvero come si sia originata la specie degli xenomorfi e la sorpresa vi lascerà a bocca aperta.
Come si capisce già dal prologo pubblicato online a dai primi trailer, il vero ago della bilancia del film sarà l’androide David, che da comprimario si è evoluto nel vero protagonista di questa nuova trilogia. Naturalmente ad interpretarlo torna Michael Fassbender, nel doppio ruolo di David e Walter. L’attore è bravissimo nel conferire quella sfumatura ambigua e sinistra nel sintetico e, come già detto, rimane il vero Deus Ex Machina dell’intero film e unico abitante del pianeta degli Ingegneri, a riguardo dei quali non vi anticiperò nulla. La sua vera natura verrà alla luce, dopo gli accenni nel capitolo precedente a Covenant, grazie al dualismo con Walter, androide successivo alla sua generazione e “migliorato”.
Quando si parla della saga di Alien, non si può, ovviamente, tralasciare l’aspetto femminile. Perché se nella tetralogia originale era Sigourney Weaver e in Prometheus era Noomi Rapace, in Alien: Covenant il ruolo di spicco viene affidato alla rampante Katherine Waterston, già vista in Animali Fantastici e dove trovarli. Fare un confronto con Sigourney Weaver sarebbe ingeneroso, ma vi basterà sapere che non sfigura affatto in confronto ai suoi predecessori ed il suo ruolo è ben costruito e ben recitato, forse una spanna sopra al già ottimo personaggio di Elizabeth Shaw in Prometheus.
Trovare un nuovo modo di raccontare una storia in un universo già consolidato non è mai facile. La serie di Alien è famosa da sempre per le sue atmosfere claustrofobiche, per la tensione di fondo e, possiamo anche dirlo, per la trama non troppo approfondita. Questo Alien: Covenant decide di riprendere quelle atmosfere che avevano reso famoso il franchise ma riuscendo a riproporle sotto una nuova veste. La nascita e la progettazione della razza degli xenomorfi viene finalmente spiegata e non lasciata all’improbabile versione dei fumetti o dei libri dell’”Universo Espanso”. La storia è avvincente e ben raccontata, lasciando poco spazio ai buchi di sceneggiatura, sebbene ce ne sia uno piuttosto evidente che capirete quasi da subito, e rende omaggio ad alcune scene più iconiche della pellicola del 1979. Possiamo ormai dirlo con certezza: Alien è tornato e fa più paura che mai.
Nello spazio nessuno può sentirti urlare.