Abbiamo bisogno di una Dark Souls Remastered?

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a cura di Beard

Dark Souls è sicuramente una delle saghe più rappresentative delle ultime generazioni, e il primo capitolo da molti è considerato il più apprezzato della trilogia. Dopo il recente annuncio di una versione remastered di Dark Souls, la community si è divisa tra gli entusiasti e gli scettici, principalmente per la diversa recezione dell’approdo su Nintendo Switch, di cui vi ha proposto un punto di vista il nostro Yuri nella sua rubrica. Di conseguenza, ampliando il discorso su tutte le piattaforme proviamo a fare il punto della situazione, cercando di capire se avessimo davvero bisogno di tale remastered.
 

Prepare to Die, again

Innanzitutto, perché Dark Souls è entrato così prepotentemente nel cuore dei videogiocatori? Tralasciando la questione artistica e di caratterizzazione del gioco che sono due aspetti che balzano per primi agli occhi, l’aspetto che più ha coinvolto i giocatori è stata la curva di apprendimento irregolare che contraddistingue la saga. Una volta compresa, questa curva porta il videogiocatore a crescere come tale, seguendo la più giapponese delle interpretazioni della difficoltà. Il concetto di “morte” videoludica non è infatti solo uno degli aspetti principali della lore (che sicuramente occupa un posto sul podio del fascino), ma è lo strumento che l’autore ha voluto utilizzare per insegnare, attraverso l’incontro ripetuto di ardui ostacoli, a superare sempre se stessi.
Una volta analizzato ciò, diventa più chiaro come un prodotto del genere che ha toccato vette di successo molto elevate, divenga dopo sette anni oggetto di una remastered. Anche solo dal punto di vista economico, l’idea di poter riproporre tale successo con generazioni che non hanno mai potuto giocare quel titolo (e che magari lo hanno solo visto in video) farebbe gola a chiunque. Insomma, nel tempo si è creato attorno alla saga dei Souls quasi un culto, che ha accresciuto la fama e l’importanza di questo brand tra i videogiocatori. Al centro di tutto ciò è sempre rimasto Dark Souls che per la sua cura dei dettagli e per la sua meticolosità nel level design è stato innalzato a metro di paragone non solo per i suoi successori ma anche per altri titoli slegati alla saga. 

Sia lodato il Sole

A nostro avviso però, c’è il discorso aggiuntivo sulla portabilità del titolo e sulla possibilità di affrontare tutti i giochi della serie su una stessa piattaforma che va affrontato analizzando il prodotto Dark Souls piattaforma per piattaforma. Per quanto riguarda il PC, la trilogia di From Software è presente negli shop digitali in ogni suo capitolo e i giocatori hanno (già ora) la possibilità di fruire del titolo con la qualità migliore attualmente disponibile, giusto al prezzo di qualche mod. Una rimasterizzazione in altissima definizione non ne giustifica l’arrivo su questa piattaforma, non avendo neanche la scusante dell’effetto nostalgia. Simile ma non identico, il discorso di Xbox One; la console di casa Microsoft infatti dà la possibilità ai giocatori, attraverso la retrocompatibilità, di giocare al Dark Souls originale uscito su Xbox 360 (ovviamente con una componente grafica ormai datata). Il miglioramento grafico sarebbe dunque auspicabile, ma non necessario per potere “possedere” virtualmente la serie per intero sulla stessa console.
Differente invece il discorso per PS4: la console Sony di attuale generazione infatti, non ha nelle sue fila di giochi il primo Dark Souls. Così, chiunque fosse un utente in possesso solo di PlayStation 4, grazie a questa remastered avrà la possibilità di chiudere il cerchio legato all’anima oscura, anche solo per una questione di possesso. Infine, arriviamo alla Switch; la nuova ammiraglia di casa Nintendo sarà dunque il teatro del debutto della saga partorita dalla mente di Hidetaka Miyazaki sulle console della grande N. Questo fatto, ovvero la possibilità per gli utenti di giocare a Dark Souls in ogni momento, in ogni dove e senza l’ostacolo di dovere essere legati ad una Tv o a uno schermo fisso, è probabilmente il lato più interessante di questa vicenda. Ma sarà veramente ciò di cui gli utenti avevano bisogno? Le previsioni sono diverse, ma solo il tempo saprà darci conferma di questo eventuale successo.

Insomma, togliendo il lato affettivo che ci può legare al titolo, la vera e unica novità è l’approdo su Switch, anche perchè sulle altre piattaforme questa azione di recupero può risultare utile per chiudere il cerchio di una softeca new-gen che latita un pezzo certamente di pregio del passato. Dark Souls è stato per anni un falò che ha riscaldato le nostre giornate, chissà se continuerà a farlo ancora in questo 2018.

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