Il futuro dell’intrattenimento è in tre dimensioni? Da qui a qualche anno sarà impensabile andare al cinema senza indossare gli occhialini che ormai accompagnano quasi ogni uscita hollywoodiana? La terza dimensione diventerà lo standard nel mondo dei videogiochi o si affiancherà al motion-control nel ventaglio di possibilità alternative tra cui scegliere?Domande lecite, ma ancora premature visto lo stato del mercato al momento diviso tra chi punta tutto sulle tre dimensioni, chi le snobba, e chi invece tiene il piede in due scarpe giusto per sicurezza. Di certo c’è che le compagnie all’avanguardia non possono esimersi dal proporre anche questa opzione ai consumatori più esigenti o a quelli più curiosi, non poteva dunque mancare Nvidia che, con il suo 3D Vision, offre ai videogiocatori la possibilità di trasformare la propria esperienza ludica aggiungendovi la terza D.
Temeria in tre dimensioni
La nostra prova si è svolta giocando al secondo capitolo della fortunata saga di Geralt di Rivia; sviluppato dai polacchi di
CD Projekt Red, infatti,
The Witcher 2: Assassins of Kings offre il supporto nativo al 3D grazie alla collaborazione tra
Nvidia e il team tecnico dietro al titolo distribuito da
Namco Bandai. Abbiamo potuto così vedere una delle migliori esperienze 3D ad oggi disponibili sul mercato e farci un’idea di come possa in effetti favorire l’immersione del giocatore, ma andiamo con ordine e cominciamo con l’elencare tutto il necessario per trasformare il proprio computer in una macchina in grado di gestire le tre dimensioni. Prima di tutto sarà fondamentale avere una scheda grafica relativamente recente (da segnalare che il
3D Vision non funziona con le schede grafiche della concorrenza), ed ovviamente un monitor adatto (non tutti sono compatibili, è bene informarsi prima di effettuare l’acquisto). Una volta che ci si sono procurati i fondamentali è il momento di pensare al kit che effettuerà la mutazione vera e propria inserendo la terza dimensione nell’esperienza di gioco: il
3D Vision Kit consta di un software da installare, un emettitore a infrarossi e chiaramente degli immancabili occhialini. Spendiamo subito due parole di elogio per questi ultimi che sono risultati decisamente comodi e dotati di un buon angolo di visuale, garantendo anche una visione periferica più che sufficiente, nonché una durata della batteria dichiarata in circa quaranta ore.Si installa dunque il software, si effettuano i collegamenti e si assiste al miracolo degli oggetti che escono dallo schermo, o meglio, alla perizia tecnologica delle periferiche
Nvidia che poco lasciano al trascendentale e molto all’ingegneria elettronica: il funzionamento di emettitore ed occhialini in sincrono è infatti un’opera di precisione che vede il primo tradurre gli impulsi software in segnali per i secondi spegnendone le lenti in alternanza alla ragguardevole frequenza di 60 Hertz. E’ così che il nostro cervello viene “ingannato” nel mescolare le immagini che arrivano alternativamente ai due occhi creando l’illusione della terza dimensione.
Tre prove in una
Durante il nostro test abbiamo potuto mettere gli occhi su tre diverse demo-station approntate per offrire tre diverse esperienze tese a soddisfare le varie esigenze dei giocatori: un computer collegato ad un televisore, un notebook Acer con 3D incorporato, ed infine un computer collegato a tre schermi linkati in maniera da offrire una visione panoramica.Grandi differenze, se escludiamo la visione panoramica sui tre schermi in combo, non ne abbiamo riscontrate e la scelta è condizionata esclusivamente dalle preferenze e dalle possibilità economiche dei giocatori. Potrebbe essere interessante, nel caso si stesse valutando l’acquisto di un nuovo portatile per giocare, di non trascurare la compatibilità con il 3D per non lasciarsi scappare nessun ultimo ritrovato tecnologico, mentre chiaramente se si rimane fedeli ai fissi allora è solo una questione di monitor, scheda grafica e kit 3D Vision. Dove chiaramente la differenza si rileva, come anticipato, è giocando con tre monitor linkati in maniera da simulare la visione periferica sui due laterali offrendo un’esperienza dall’immersività senza pari. Qui la terza dimensione si fa sentire maggiormente e si fa apprezzare nel suo dare vita all’ambiente di gioco tanto che la successiva sessione “tradizionale” risentirà del raffronto, almeno nei primi minuti necessari per tornare ad abituarsi alla bidimensionalità.Certo, bisogna tenere presente che non tutti in casa sono dotati di un ambiente di gioco così avanzato e che la maggior parte dei giocatori fa affidamento su postazioni ben più ridotte, ne vale dunque la pena anche in prospettiva di un uso più standard? Una risposta univoca non c’è, molto dipende dalle preferenze e dagli interessi soggettivi, più o meno come succede per il motion-control. Chi dovesse inseguire ogni ritrovato della tecnica dovrebbe trovare offerte adatte alle sue esigenze, ma al momento va detto che non pare ancora indispensabile il passaggio alle tre dimensioni, nonostante l’effetto possa essere a volte spettacolare. Da segnalare poi anche la soggettiva capacità di affrontare sessioni molto lunghe, ci sono giocatori che dopo mezz’ora di 3D devono fare una pausa, mentre altri non risentono delle particolari sollecitazioni visive, sarà anche questo un fattore da tenere presente al momento di un eventuale acquisto magari provando approfonditamente prima di effettuare la spesa.Una spinta nella direzione del 3D potrebbe essere però la possibilità di rigiocare alcuni vecchi titoli arricchendoli di un nuovo livello di fruizione, sono infatti circa quattrocento i giochi che al momento risultano nella lista di retrocompatibilità del 3D Vision, magari non si avrà un’integrazione tanto fluida quanto quella riscontrabile in giochi come The Witcher 2, che offrono il supporto nativo, ma potrebbe essere un’ottima occasione per rispolverare vecchie glorie rivestendole di modernità.
L’intrattenimento in tre dimensioni, dunque, ha sempre maggiore spazio nel mondo dei videogiochi ora che anche gli utenti PC possono trasformare la loro postazione in poche semplici mosse. Come sottolineato però stiamo parlando di una scelta soggettiva e, non ancora, di una vera e propria necessità dato che il gameplay vero e proprio non subisce alcuna modifica. Il consiglio definitivo è di provare prima di acquistare, o di seguire le pagine di Spaziogames dato che la nostra redazione non mancherà di continuare a provare e tenervi aggiornati sugli sviluppi di questa interessante tecnologia.