Souldiers | Recensione - Un metroidvania come tanti?
Souldiers è un metroidvania solido ma sin troppo classico. In un genere così affollato, è possibile ancora spiccare il volo? Ve lo diciamo nella nostra recensione.
Advertisement
a cura di Domenico Musicò
Deputy Editor
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Retro Forge
- Produttore: Dear Villagers
- Distributore: Dear Villagers
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , SWITCH , PS5
- Generi: Action Adventure , Metroidvania , Soulslike
- Data di uscita: 02 giugno 2022
Quando due mesi fa vi parlammo positivamente di Souldiers nella nostra anteprima, fu tutto merito della lunga prova del gioco che ci aveva dato grossomodo solo sensazioni positive, lasciando intendere che il metroidvania sviluppato da Retro Forge potesse essere un degno esponente del genere.
In cuor nostro avevamo già capito che l'opera non presentava la forza per potersi ergere a titolo grandioso, né tanto meno a sorpresa di spicco come lo è stato ad esempio l'ottimo Ender Lilies. Questo non perché Souldiers sia manchevole in qualche aspetto di gioco, di sicuro non in modo considerevole.
Il problema - se di problema vogliamo parlare - è che il genere è semplicemente sovraffollato, con prodotti mediamente di alta qualità e con diversi titoli di livello superiore. Come si colloca allora Souldiers? Si tratta di un titolo imprescindibile o si può passare oltre? La risposta non è così netta.
Souldiers, la storia
Come dicevamo nel nostro precedente articolo, l’obiettivo è quello di imbarcarsi in un’avventura all’interno del mondo di Terragaya, che appare come una sorta di terra mistica ai confini tra la vita e la morte, e fare di tutto per vincere una dura battaglia per la libertà.
Verrete teletrasportati nella mappa principale da colei che ha le sembianze di una valkyria, la quale vi darà inizialmente qualche spunto per orientarvi nel mondo di gioco.
Da lì in poi, soprattutto nelle prime fasi, avrete a che fare con personaggi che di primo acchito sembrano rimasti un po’ vittime delle conseguenze della lotta che infuria da lungo tempo. Confermiamo anche in sede di recensione che non sarà la trama ad ammaliarvi, né i deboli intrecci che il gioco presenta per dar vita a una storia dimenticabile, sin troppo semplice e davvero poco incisiva per convincere fino in fondo.
Inoltre, tra la pletora di lingua selezionabili non c'è la nostra, e questo avrà senza dubbio un peso non indifferente per chi non è in grado di comprendere i testi, che tra l'altro non sono per nulla stringati. In diversi frangenti Souldiers mette in scena personaggi ciarlieri, dialoghi non necessari e situazioni dove lo scambio di informazioni è addirittura sovrabbondante.
Lo diciamo perché talvolta il gioco ha dei palesi riempitivi, sia dal punto di vista narrativo, sia per quanto concerne delle lungaggini legate parzialmente alla natura stessa del genere.
Il backtracking è importante, e i cosiddetti "completisti" si ritroveranno ad affrontare l'avventura per un elevato numero di ore. Le mappe delle macro zone sono grandi e articolate, con aree che possono essere raggiunte o scoperte solo dopo aver acquisito determinate abilità. Lo stesso vale per i segreti, che il più delle volte non celano ricompense che vale la pena avere a tutti i costi. Piuttosto, è l'avanzamento a uscirne un po' più ingolfato del solito, complice anche una gestione dei ritmi non proprio eccelsa.
Ci riferiamo in particolar modo al sistema di salvataggio poco permissivo, che sembra venire fuori da diversi anni fa. In sostanza, in Souldiers morire significherà perdere tutto: dai progressi di gioco alle parti di mappa che avevate scoperto prima della prematura dipartita.
Il consiglio è dunque di salvare tutte le volte che troverete un checkpoint, ma dato che la loro presenza non è sempre ben nutrita, con momenti in cui faticherete a trovarne uno, è possibile che i vostri sforzi restino vani in non pochi momenti. Questo è dovuto anche a qualche squilibrio nella difficoltà, che pur mantenendosi a un livello medio-alto non lesina comunque qualche picco anomalo.
Gameplay
Souldiers è dunque un gioco mediamente impegnativo, a maggior ragione quando arriverete per la prima volta in alcune aree e subirete degli agguati che possono condurvi alla morte e a un nuovo tentativo di attraversamento di un'intera nuova zona.
Sebbene il bestiario sia ben diversificato, pur rimanendo nell'ambito del già visto, lo stesso non si può dire delle boss fight. In ogni caso, il gioco fa in modo che possiate affrontare l'avventura tramite tre distinti e differenti approcci: il cavaliere, il mago o l'arciere.
La classe va scelta all'inizio e non esiste la possibilità di poter passare da una all'altra, cosa che invece avremmo assolutamente preferito proprio come componente tattica utile ad adattarsi in corsa a seconda dei pericoli da affrontare.
Nelle intenzioni degli sviluppatori c'era senz'altro la volontà di spingere il giocatore alla rigiocabilità, ma francamente dubitiamo che dopo aver portato a termine Souldiers possiate ricominciare l'avventura solo per vedere in cosa differisce l'approccio.
Così com'è stato concepito questo sistema, con paletti importanti e con nessuna possibilità di cambiare idea senza che la progressione possa essere compromessa per sempre, ha dei limiti imposti a monte che hanno l'unica funzione di andare contro il gioco stesso.
Al di là di un paio di scelte controverse, di una gestione poco lungimirante dei salvataggi e di qualche squilibrio, il Souldiers non c'è nulla che non vada. In effetti, l'opera è anche piuttosto solida e si poggia su basi ormai pienamente rodate.
Eppure avanzando ci sono sempre situazioni che sanno di già visto, soluzioni che avrete già adottato una miriade di volte, poche reali sorprese e un sistema di crescita piuttosto scontato. Nel nostro caso, dove la partita principale è stata condotta usando il soldato, non siamo mai rimasti meravigliati nello scoprire certe abilità come il fuoco che brucia le ragnatele o la bomba che sfonda muri altrimenti non abbattibili (giusto per fare qualche esempio legato alle prime fasi).
Forse Souldiers può essere giocato da chi ha veramente una fame vorace di metroidvania (su Amazon potrete acquistare i migliori) e non riesce davvero a farne a meno, ma la verità è che anche il fan più sfegatato noterà quanto di meglio sia in grado di offrire il mercato.
Emergere da un mare di titoli che si somigliano tutti sin troppo è complicato, e fare il compitino non basta più. In soccorso di Souldiers arrivano dei puzzle ambientali che spezzano il ritmo di gioco, ma non tutti sono così intuitivi o ben gestiti.
Di base, si tratta comunque di portare a termine operazioni semplici; quando però dovrete prima ripulire una stanza, chiaramente la difficoltà aumenta, e non di rado sono presenti puzzle che si portano a termine in più di una schermata.
Pur gradendo l'aggiunta, anche questo aspetto di gioco risulta essere migliorabile. Buona invece la pixel art a 16-bit, che può richiamare alla mente le vecchie glorie dell'epoca Mega Drive, senza però distanziarsi troppo da un design aderente a canoni molto classici.
Souldiers, in definitiva, non ne esce con le ossa rotte. Si mantiene a un buon livello qualitativo dall'inizio alla fine, ma i paragoni con gli altri esponenti del genere, alla luce dei mirabolanti risultati raggiunti dagli altri, sono di fatto impietosi.
Versione recensita: PC
Voto Recensione di Souldiers - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Un metroidvania molto classico e tutto sommato abbastanza solido
-
Tre diverse classi tra cui scegliere...
Contro
-
... Ma non possono essere cambiate a piacimento
-
Gestione dei salvataggi poco lungimirante
-
Qualche ingenuità di troppo con salvataggi, puzzle e conduzione di gioco
Commento
Advertisement