Immagine di Skul: The Hero Slayer | Recensione - Un teschio per domarli
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Skul: The Hero Slayer | Recensione - Un teschio per domarli

Il rogue-lite coreano Skul: The Hero Slayer torna con la sua versione definitiva anche su console.

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a cura di Silvio Mazzitelli

Redattore

Informazioni sul prodotto

Immagine di Skul: The Hero Slayer
Skul: The Hero Slayer
  • Sviluppatore: SouthPAW Games
  • Produttore: NEOWIZ
  • Piattaforme: PC
  • Generi: Rogue-lite
  • Data di uscita: 19 febbraio 2020 (Accesso Anticipato)

In passato avevamo già provato Skul: The Hero Slayer, rogue-lite made in Corea del Sud creato da SouthPAW Games. Lo avevamo infatti testato lo scorso anno early access su PC, da inizio 2021 è uscito definitivamente su PC e finalmente ora è disponibile nella sua versione completa anche su console, tra cui PS4, Xbox One e Nintendo Switch; su quest'ultima è avvenuta la nostra prova.

Risulta evidente che, dopo il grande successo di Hades e altri titoli simili, il mercato abbia riscoperto il genere dei rogue-like, tanto che una delle prime esclusive di successo uscita su PlayStation 5 è stata Returnal, appartenente proprio a questo genere.

Skul si inserisce dunque in questa rinascita dei rogue-like, portando con sé alcune interessanti meccaniche che riescono comunque a renderlo originale.

L’eroe di cui abbiamo bisogno

L’incipit narrativo di Skul: The Hero Slayer è piuttosto interessante, dato che è una visione ribaltata dell’eroe in lotta contro un esercito di demoni e mostri. In questo caso, infatti, Skul è un semplice scheletro piuttosto minuto, diventato eroe per caso quando le armate del Re dei Demoni sono state sbaragliate dall’esercito umano di Carleon guidato dal Primo Eroe.

Proprio quest’ultimo ucciderà per la prima volta il nostro piccolo protagonista, dando vita al loop di morti e rinascite tipico di questo genere. Lo scopo del gioco è salvare il Re dei Demoni e i suoi generali dal bellicoso esercito umano, addentrandoci sempre più nel regno di Carleon e affrontando man mano soldati scelti e mostri controllati dai maghi umani con una pietra oscura chiamata Dark Quartz e dotata di enormi poteri.

La storia è raccontata con qualche dialogo e alcune scene mostrate solitamente dopo le principali boss battle, ma visto il tipo di gioco è chiaramente più un pretesto per giustificare tutta l’azione a cui prenderemo parte. In realtà tutto il gioco, composto da circa quattro capitoli, può essere finito più o meno in un’ora, ma questo ovviamente a patto di non morire mai.

Skul: The Hero Slayer, essendo un rogue-lite, ci farà ricominciare da capo dopo ogni morte, costringendoci ad affrontare nuovamente tutti i boss già sconfitti e le aree già visitate, fino a quando non riusciremo a completare un’intera run senza mai morire. Più facile a dirsi che a farsi, dato che il titolo non è affatto una passeggiata e, anzi, ha dei picchi di difficoltà non indifferenti, specialmente contro alcuni boss. Insomma, preparatevi a morire spesso e volentieri, prima di riuscire ad arrivare fino in fondo.

Fortunatamente, essendo il titolo un rogue-lite, non perderemo proprio tutto ad ogni morte, e potremo mantenere i Dark Quartz che abbiamo ottenuto sconfiggendo i nemici, utili per potenziare tre rami di abilità chiamati Skull, Bones e Spirit – che ci consentiranno di aumentare i danni fisici e magici di base, la salute, la probabilità di colpi critici e molte altre abilità che pian piano ci faciliteranno le innumerevoli battaglie che dovremo affrontare.

Oltre a questo, sconfiggendo determinati boss, libereremo anche alcuni PNG che si stabiliranno nel castello, l’area iniziale dove ricominceremo dopo ogni sconfitta; questi personaggi potranno darci gratuitamente qualche oggetto ad ogni nuovo inizio, cosicché non dovremo ricominciare completamente privi di armi e oggetti. Dunque, morte dopo morte, faremo comunque dei progressi che ci consentiranno di procedere sempre più velocemente, almeno per le prime fasi dell’avventura.

Il titolo è strutturato in maniera procedurale. Ogni area dovrà essere ripulita da tutti i nemici prima di poter proseguire, scegliendo solitamente tra due porte (anche se a volte non ci sarà questa possibilità di scelta).

Ogni porta sarà contrassegnata da precisi simboli che ci faranno comprendere la natura dell'area successiva: per esempio se sarà decorata da forzieri e denari vorrà dire che in quell’area potremo trovare oggetti più potenti del normale, ma dovremo prepararci anche ad affrontare nemici più agguerriti; una porta con dei teschi e delle fiamme verdi ci condurrà invece in una zona con una nuova classe da utilizzare, e così via.

Ognuno dei quattro livelli ha svariati tipi di aree differenti, ma a furia di morire si imparerà a conoscerle più o meno tutte, sapendo a grandi linee cosa aspettarsi dopo un primo sguardo. Nel complesso è un sistema piuttosto semplice e intuitivo, ma che presenta il fianco molto presto dati i pattern prevedibili e la scarsa varietà di ambientazioni.

Un teschio per ogni occasione

La particolarità che rende il gameplay di Skul: The Hero Slayer unico è la possibilità di ottenere diversi tipi di teschi, che corrispondono in pratica alle classi del gioco. Il nostro protagonista potrà portare fino a un massimo di due teschi alla volta, potendoli scambiare a piacimento dopo qualche secondo di cooldown.

Ci sono davvero un’infinità di classi diverse, che vanno da quelle più semplici come il guerriero, il lanciere, l’arciere, il ladro o il mago, fino a quelle più fantasiose e uniche, come la rockstar, il lupo mannaro, il lich, il minotauro e una che ci trasformerà in pratica in Ghost Rider. E queste sono solo alcune delle innumerevoli classi che sarà possibile trovare all’interno del gioco.

Il gameplay di Skul è di base piuttosto semplice: avremo un solo tasto per l’attacco base, uno per la schivata, uno per il salto e poco altro. Per ogni classe però cambierà totalmente lo stile di gioco, aggiungendo una o due abilità speciali.

La varietà che sarà possibile trovare all’interno di Skul: The Hero Slayer è davvero incredibile, e ogni run sarà diversa dall’altra proprio per via dei teschi trovati, che ci spingeranno a cambiare approccio per le battaglie, così da sfruttare al meglio le classi che avremo trovato. Bisogna ammettere che, con una tale quantità di classi diverse, non tutte saranno competitive allo stesso modo.

I teschi che troveremo sono divisi in livelli di rarità, che vanno da comune a leggendario, e ovviamente i leggendari avranno una potenza di gran lunga superiore a quella di qualsiasi altra classe, tanto da bastare da sole a ripulire le aree più ostiche. Sarà possibile potenziare le classi minori spendendo frammenti d’ossa, trovati principalmente distruggendo i teschi che non ci servono, così da infliggere più danno e aumentare la potenza delle proprie abilità, ma anche così rispetto ad alcune classi non ci sarà proprio paragone.

Oltre ai teschi potremo trovare poi diversi tipi di oggetti, che ci daranno potenziamenti vari alle statistiche, o addirittura dei piccoli alleati, come gli spiriti degli elementi che attaccheranno i nostri nemici insieme a noi.

Si potranno anche trovare le Quintessence, oggetti speciali che ci daranno un’abilità extra slegata dalla classe, che ci consentirà di evocare temporaneamente delle creature o di proteggerci con scudi e altri potenziamenti. Andando avanti con il gioco potremo dunque diventare delle vere e proprie armi di distruzione di massa, ovviamente se avremo abbastanza fortuna da trovare gli oggetti giusti.

Scheletri in pixel art

Dal lato del gameplay, Skul: The Hero Slayer è molto divertente nonostante la sua semplicità, tanto da poter diventare una vera droga videoludica dopo poche partite. La varietà proposta dalle tante classi presenti ammortizza enormemente la ripetitività data dal dover riaffrontare continuamente gli stessi livelli e gli stessi nemici, ma bisogna dire che il bilanciamento non è perfetto.

Nonostante la possibilità di aumentare certe statistiche, molte run falliranno in partenza proprio perché molto dipenderà dagli oggetti e dalle classi trovate. Come detto in precedenza alcune classi sono molto più forti di altre, e nonostante il fattore fortuna sia un aspetto presente in tutti i rogue-like, in questo caso forse è un po’ troppo importante, dato che verrà quasi voglia di morire apposta per ricominciare, se dopo un po’ di tempo non si sarà riusciti a trovare l’equipaggiamento ideale.

Il combat system dà il meglio di sé durante le boss battle, che sono molto varie e divertenti da affrontare anche se, come è facile immaginare, rappresentano il picco di difficoltà del titolo. Ogni boss avrà solitamente almeno due fasi: passando da una all'altra il pattern degli attacchi si complicherà e sarà davvero dura riuscire a sconfiggerne uno al primo tentativo.

Anche qui, però, l’esito dello scontro dipenderà molto dal nostro equipaggiamento: a volte infatti sarà tutto terribilmente difficile, mentre in qualche caso fortunato potremo annichilire i nemici in pochissimo tempo.

Skul: The Hero Slayer ha una grafica in pixel art davvero ben fatta, con colori sgargianti, modelli dei personaggi piuttosto dettagliati ed effetti speciali per magie e attacchi molto d’impatto. Abbiamo testato il gioco su Nintendo Switch e possiamo dirvi che il titolo sembra fatto apposta per la console ibrida, specialmente in modalità portatile, dove si dimostra davvero un piccolo gioiello. Il gioco è soltanto in inglese, ma data la scarsa presenza di dialoghi ciò non rappresenta un grosso problema.

Versione recensita: Nintendo Switch

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Voto Recensione di Skul: The Hero Slayer - Recensione


7.8

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Un'infinità di classi ognuna completamente diversa dalle altre

  • Gameplay semplice e divertente

  • Pixel art davvero ben fatta

Contro

  • Il bilanciamento della difficoltà non è perfetto, specialmente per quanto riguarda le varie classi

  • Avanzamento procedurale piuttosto ripetitivo

Commento

Skul: The Hero Slayer è un piccolo rogue-lite davvero ben fatto e divertente. L’impressionante quantità di classi presenti dona al titolo una varietà di gameplay enorme, tanto da arrivare difficilmente ad annoiare, nonostante non abbia un grande assortimento di livelli. Nella sua forma finale Skul ha però ancora alcuni problemi di bilanciamento, soprattutto riguardo alla potenza di alcune classi, ma se amate questo genere sicuramente non vi deluderà.
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