Diversi mesi fa si erano diffuse delle indiscrezioni che suggerivano un piano molto aggressivo di Sony nella scelta del prezzo di listino di PlayStation 5, che avrebbe portato la compagnia a vendere la console in perdita, nel tentativo di proporre un prodotto appetibile per le tasche dei consumatori. Oggi, con la pubblicazione dei numeri relativi all'andamento del lancio della console, apprendiamo che in effetti è proprio così: Sony perde dei soldi ogni volta che vende una PS5, perché i costi di manifattura superano la cifra effettiva che viene incassata dalla casa giapponese.
Come sottolineato dai colleghi del sito VG24/7, infatti, il reddito operativo di Sony «prende un colpo a causa dei costi di manifattura di PS5: si tratta di un dato che era prevedibile, ma di cui ora conosciamo il motivo specifico. Secondo Sony, infatti, i prezzi degli hardware di PS5 sono stati impostati in modo da essere più bassi del loro effettivo costo di manifattura, il che significa che la console è venduta in perdita».
Non sappiamo se il discorso sia altrettanto valido sia per la versione standard che per la versione solo digitale della console – che hanno rispettivamente un costo di listino di 499€ e di 399€. Tuttavia, l'intento di Sony era quello di mantenere un prezzo il più possibile strategico – e non è un segreto che, in attesa delle nuove console, molti giornalisti, analisti e addetti ai lavori avessero parlato proprio della necessità di tenere il prezzo sotto la soglia psicologica dei 500€ (o $500, come preferite), per assicurarsi una partenza rapida, dopo le lezioni apprese all'epoca di PlayStation 3.
Lanciata a novembre, PS5 ha oggi una base installata di 4,5 milioni di unità in tutto il mondo, ma Sony si aspetta che possa incrementare ulteriormente in modo abbastanza rapido, nonostante le scorte siano in questo momento molto difficili da reperire.
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