Esistono delle ambientazioni videoludiche dove abbiamo trascorso così tanto tempo che, che si tratti della Hyrule di The Legend of Zelda: Ocarina of Time, del Garden di Balamb di Final Fantasy VIII o giù di lì, ci sentiamo praticamente a casa.
È anche il caso dell'isola di Shadow Moses, nata per essere l'inospitale e spietato scenario della crisi terroristica di Metal Gear Solid (gioco che ha appena compiuto gli anni!) e divenuta, invece, la scatola dei giochi di intere generazioni, tra sentinelle da raggirare, il pathos della storia che si dischiudeva e una colonna sonora rimasta nell'immaginario di tutti.
Ecco che così un giocatore, conosciuto sui suoi canali social come Vapor Cephalopod, si sta divertendo a ricreare in Unreal Engine 4 proprio l'intera isola di Shadow Moses, per il puro diletto di farlo.
Il lato curioso è che quest'ultimo non sta cercando di "svecchiare" in qualche modo il look dello scenario, ma anzi lo vuole riprodurre fedelmente usando praticamente le stesse texture che abbiamo visto all'interno del gioco.
Questo significa, in pratica, che a lavoro ultimato avrebbe la mappa di Metal Gear Solid, tale e quale al gioco, a sua disposizione, e che ci potrebbe ambientare quello che gli va – o scorrazzarci liberamente.
In un video pubblicato poche ore fa, il giocatore aveva evidenziato di essere riuscito a re-illuminare l'area dell'Eliporto, la prima mappa più aperta del gioco, anche se come noterete dal video ci sono ancora un po' di difetti da correggere e alcune aberrazioni che si creano con l'animazione della neve.
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Poco male, però, perché un altro scenario come il corridoio con i raggi laser dietro il portale di carico della rimessa dei carri è bello e pronto, come mostrato in questo video in cui il giocatore ci gironzola in una inedita visuale in soggettiva.
«È molto diverso essere qui fisicamente e schivare quei laser mentre fumi una sigaretta, non è come stare seduto sul divano a vederlo dal televisore» ha notato il giocatore in questione, colpito dal vedere la rimessa dei carri in soggettiva.
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Manco a dirlo, la soggettiva è già stata occasione per gironzolare per Shadow Moses usando la realtà virtuale: ecco che così, armato di tutto punto, Vapor Cephalopod attraversa lo stesso corridoio e, dalla rimessa dei carri, emerge fino al canyon dove nel gioco originale si svolgeva lo scontro con il carro M1 guidato da Vulcan Raven.
L'effetto della camminata, che arriva fino al successivo deposito delle testate, è effettivamente abbastanza straniante e colpisce vedere da questa prospettiva scenari in cui abbiamo sempre passeggiato con la visuale dall'alto.
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C'è anche un video più esteso, dalla durata di ben dieci minuti, dove vediamo anche diverse altre ambientazioni, dall'eliporto all'infermeria con la macchina da tortura tanto cara a Revolver Ocelot (e, sì, c'è anche quel cadavere nella cella, sì).
Purtroppo o per fortuna, a seconda del punto di vista e del grado di nostalgia, per il momento tutto tace su un possibile remake ufficiale di Metal Gear Solid, con Konami che non si è più sbilanciata sul franchise dopo lo spin-off Metal Gear Survive, derivato da The Phantom Pain.
In compenso, sappiamo che è in lavorazione un adattamento cinematografico in cui Oscar Isaac sarà Solid Snake, e su cui lo stesso attore – amante della saga – si è domandato come possa riuscire a trasmettere anche sul grande schermo alcune unicità che la serie di Hideo Kojima riusciva a passare al giocatore attraverso l'unicità delle interazioni.
Lo scopriremo sicuramente quando il film si farà più vicino all'uscita, consapevoli che il regista Jordan Vogt-Roberts è un grande fan della serie e amico dello stesso Kojima, e abbia quindi le migliori intenzioni di realizzare un film all'altezza delle aspettative.
Per ora, a tenere vivo tutto questo ci pensano i fan (basti pensare allo splendido corto fan-made post MGSV), anche se solo pochi giorni fa Konami aveva pubblicato un aggiornamento che migliorava l'edizione GOG (finalmente) di Metal Gear Solid 2.
Se siete appassionati di Metal Gear, potreste voler dare un'occhiata a questo interessante saggio che ne analizza i temi, con un focus in particolare su The Phantom Pain.