La serie HBO di The Last of Us taglierà un dettaglio importante del Cordyceps

Neil Druckmann ha confermato che la serie HBO di The Last of Us modificherà alcuni aspetti del Cordyceps e dell'infezione, come la presenza delle spore.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Mancano ormai pochi giorni al debutto ufficiale della serie di The Last of Us realizzata da HBO e, come era lecito immaginarsi, sono sempre di più i dettagli che arrivano dallo showrunner Craig Mazin e da Neil Druckmann in persona, che sta seguendo i lavori in funzione di producer.

Il co-presidente di Naughty Dog, intervistato da Collider, ha svelato alcuni interessanti dettagli su come la pandemia da Cordyceps sarà rappresentata all'interno dello show, con anche Mazin che ha detto la sua su un fattore di grande importanza per la narrazione, rispetto a quando il gioco originale uscì: oggi, le persone hanno toccato con mano come si diffonda effettivamente una pandemia.

Basarsi sulla scienza

Ecco perché Mazin, nel corso dell'intervista, ha rimarcato di aver pensato a uno show che sia il più credibile possibile dal punto di vista scientifico. Per qualcuno potrebbe essere una storia di zombie, ma sappiamo che The Last of Us (trovate il remake del primo su Amazon in sconto) pone le radici nel Cordyceps, un fungo parassita che finisce con il prendere il controllo dell'ospite.

Come raccontato dallo showrunner:

«Volevamo mettere delle basi il più scientifiche possibili per questo show. Il gioco lo faceva davvero molto bene, soprattutto per un genere dove si poteva dire 'ci sono gli zombie che escono dal pavimento'.

Quello del Cordyceps è un concetto affascinante ed è reale. Volevamo spingerlo un pochino oltre, volevamo che fosse il più realistico possibile perché, più è reale, più possiamo sentirci legati ai personaggi e al contesto in cui si muovono».

Ecco perché, secondo Mazin, era importante ricordarsi che dopo la pandemia di COVID-19, le persone ora sono più sensibili ma anche più scaltre su cosa succeda a una società quando si fa fronte a un contagio su larga scala, di qualsiasi natura questo contagio sia.

Si tratta di un aspetto di cui la serie di HBO ha dovuto valutare, perché «era importante per noi tenere conto del fatto che le persone oggi sono più agili con cosa sia una pandemia, rispetto a cinque anni fa» ha spiegato lo showrunner. «Non volevamo fingere che non sapessero niente di queste cose».

Addio spore

Proprio nel tentativo di dare anche alle infezioni da Cordyceps uno scenario il più credibile possibile, gli autori hanno deciso di modificare un dettaglio presente nel gioco, rimuovendo le spore.

Sappiamo che nella saga videoludica ci sono aree contaminate da spore che, se respirate, contaminano gli esseri umani. Queste spore vengono di solito aggirate utilizzando una maschera antigas e sappiamo che hanno anche un ruolo di un certo peso nella narrazione: pensiamo a quando, in una certa scena del sequel, Ellie rivela la sua immunità proprio perché non viene contagiata dalle spore e – anzi – piega a suo vantaggio questa cosa anche per disfarsi brutalmente di un'avversaria.

Nello show, ha spiegato Neil Druckmann, tutto questo non sarà possibile, perché si è deciso di togliere le spore:

«Ci sono alcune aggiunte che abbiamo fatto allo show, che mi piacciono molto. Volevamo evitare che fosse uno show sugli zombie. Abbiamo i Clicker, ad esempio, che ci aiutano a distinguerli, perché hanno una loro credibilità. Sono interessanti e strambi, usano la localizzazione sonora per capire come muoversi.

Con gli infetti più recenti, però, abbiamo dovuto discutere molto di come il vettore dovesse manifestarsi, perché ci sono alcune cose del gioco che abbiamo rimosso. Il gioco ad esempio aveva delle spore nell'aria e le persone dovevano indossare delle maschere antigas. Abbiamo deciso, fin dall'inizio, che non volevamo questo all'interno dello show».

Rimane da capire se ci saranno motivazioni prettamente narrative o se si tratta di non voler nascondere i volti degli attori e le loro performance dietro delle maschere. Sta di fatto che HBO ha invece deciso di introdurre delle piante rampicanti infette, al posto delle spore, che segnaleranno le zone ad alta esposizione ai nostri protagonisti.

«Quelle conversazioni, alla fine, ci hanno portati ai viticci. Se pensiamo a come c'è il passaggio da un infetto all'altro, come funziona un fungo, potrebbe diventare un network interconnesso. Diventa davvero spaventoso pensare che tutte queste cose stanno agendo contro di noi in modo coeso. È un'idea che mi piace e che abbiamo sviluppato all'interno dello show» ha aggiunto Druckmann, ai microfoni di Collider.

Vi ricordiamo che la serie di The Last of Us esordirà il 16 gennaio su Sky Italia e Now TV con il suo primo episodio. Nel cast troveremo Pedro Pascal nei panni di Joel e Bella Ramsey in quelli di Ellie. Proprio nei giorni scorsi, la giovane attrice aveva commentato la sua interpretazione, dicendosi particolarmente legata alla tenace ragazza immune dell'universo di Naughty Dog.

Per approfondire tutto quello che sappiamo sulla serie TV, fate riferimento come sempre al nostro articolo-fiume dedicato. E se dovete mettervi in pari con il gioco, date un'occhiata alla video recensione del recente The Last of Us - Part I.

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