Scars Above | Recensione - Delusione spaziale
Scars Above parte bene ma, via via che si procede, mette il piede in fallo. Vediamo perché nella nostra recensione.
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a cura di Nicolò Bicego
Redattore
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Mad Head Games
- Produttore: Prime Matter
- Distributore: Plaion
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , PS5
- Generi: Action Adventure
- Data di uscita: 27 febbraio 2023
Quando venne presentato, Scars Above ci apparve come un titolo potenzialmente molto interessante, soprattutto grazie ad una premessa narrativa intrigante e ad un’ambientazione sicuramente molto accattivante.
La nostra prova, svolta nei mesi scorsi, ci aveva poi convinti solamente a metà, lasciando in realtà molti dubbi sui limiti strutturali del lavoro svolto dal team Mad Head Games. Ovviamente, abbiamo sospeso il nostro giudizio fino a poter provare la versione definitiva del gioco, nelle nostre mani da qualche settimana per l'uscita del 28 febbraio su PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC.
Scopriamo insieme se le nostre paure si sono concretizzate o meno.
Soli sull’esopianeta
La storia di Scars Above non è certamente una delle più originali mai sentite, ma si tratta comunque di un concept sempre intrigante. In un futuro lontano, una struttura misteriosa fa la sua comparsa nell’orbita terrestre, con lo stupore di tutta l’umanità, che la chiama semplicemente “Il Metaedro”.
Viene presa la decisione di indagare su questa struttura, inviando una squadra di ingegneri e scienziati che formano un team denominato Scar (acronimo di Spedizione di Contatto, Analisi e Ricerca).
La ricerca prende fin troppo in fretta una piega sbagliata, perché il Metaedro porta la squadra su un esopianeta dall’altra parte dello spazio, sparpagliando i membri dell’equipaggio sulla superficie di un esopianeta. La nostra protagonista è la dott.ssa Kate Ward, una degli scienziati a bordo della nave, il cui primo obiettivo sarà quello di ritrovare i suoi compagni e, soprattutto, di sopravvivere.
Come stavamo dicendo, la premessa narrativa di Scars Above non brilla certamente per originalità; si tratta sempre e comunque del tropos narrativo che vede il protagonista della storia disperso in un mondo sconosciuto. L’idea di esplorare un pianeta ignoto rimane sempre allettante, ed in effetti l’atmosfera di Scars Above è una delle componenti che più abbiamo apprezzato di questa avventura.
Trovarsi su un pianeta sconosciuto, culla di diversi biomi tutti da esplorare, pieno di minacce, naturali e non, di enigmi e misteri riesce a dare una ineguagliabile sensazione di avventura e mistero – un mistero sempre carico di tensione, perché non sappiamo cosa può celarsi dietro ad ogni angolo.
In questo senso, il gioco ci ha ricordato un po’ Metroid Prime, un altro titolo dove a farla da padrone è proprio il senso di avventura ed esplorazione spaziale.
Purtroppo, questo riguarda soprattutto le fasi iniziali di gioco. Una volta esaurito il senso di novità e di mistero, la storia non riesce effettivamente a decollare e non riesce a tenere fede alle sue promesse.
Prendiamo, ad esempio, la stessa Kate. Per presentare il gioco, gli sviluppatori hanno insistito molto sul fatto che Kate è una scienziata e non una combattente. Sia a livello narrativo che di gameplay, però, questo aspetto si perde praticamente subito, e Kate potrebbe tranquillamente chiamarsi Samus Aran già dopo i primi minuti sull'esopianeta.
Per quanto riguarda il comparto tecnico, abbiamo apprezzato molto la direzione artistica del gioco, in grado di offrire scorci davvero belli da vedere, ma non cambia il fatto che Scars Above rimanga sostanzialmente un gioco della scorsa generazione, sotto tutti i punti di vista.
Inoltre, abbiamo anche notato dei vistosi rallentamenti, anche su Xbox Series X dove abbiamo eseguito la recensione (potete recuperare la console su Amazon) che avvengono saltuariamente sia durante le fasi di gioco (in maniera abbastanza casuale peraltro, non sempre in concomitanza con fasi di azione più concitata), sia durante alcuni filmati. Fortunatamente i rallentamenti in-game sono piuttosto circostanziati, ma speriamo comunque che gli sviluppatori siano in grado di migliorare la situazione con una patch.
Buono invece il lavoro svolto sul comparto sonoro. Vista la natura dell’esperienza, Scars Above si compone di tracce d’accompagnamento che punteggiano l'atmosfera, che servono a sottolineare la sensazione di mistero, tensione ed avventura. Non vi rimarranno forse impresse dopo la partita, ma fanno comunque il loro lavoro egregiamente.
Un esopianeta pericoloso
Parlando di gameplay, Scars Above (che potete anche acquistare grazie al credito Xbox che trovate su Amazon) potrebbe rientrare nella macro-categoria degli action-adventure in terza persona, con qualche pizzico di elementi sparatutto, RPG e survival.
Dopo essere stata separata dal resto dell’equipaggio, Kate dovrà contare sul suo ingegno e sulle sue capacità per costruirsi tutto ciò di cui avrà bisogno per sopravvivere su questo ostile esopianeta. All’inizio dell’avventura potremo contare solamente su un machete, che sarà la nostra unica difesa contro le forme di vita ostili presenti sul pianeta.
Proseguendo nell’avventura, però, Kate sarà in grado di costruire altre armi, che beneficeranno anche di effetti elementali. Il primo fucile che sbloccheremo, ad esempio, avrà come effetto elementale l’elettricità, il secondo il fuoco, il terzo il ghiaccio e così via.
Sapere utilizzare queste armi diventa fondamentale per proseguire nel gioco; non ci basterà crivellare di colpi i nostri avversari per superare illesi uno scontro, ma dovremo anche tenere di conto dei loro punti deboli. Ciascuna creatura, infatti, presenta dei punti più sensibili da colpire, così come delle debolezze rispetto agli elementi in nostro possesso.
Queste armi, inoltre, ci aiuteranno anche a risolvere i diversi enigmi ambientali che si annidano nei meandri del pianeta. Ad esempio, potremo utilizzare il ghiaccio per trasformare degli specchi d’acqua in lastre solide, in modo da garantirci il passaggio; il fuoco ci consentirà di sfoltire rovi che occludono alcuni passaggi e via dicendo.
Non si tratta di enigmi complessi, ma sono comunque momenti che spezzano bene il ritmo degli scontri, dando un piccolo senso di soddisfazione quando si scopre come aggirare un ostacolo prima insormontabile.
Scars Above, inoltre, adotta un approccio à la Dark Souls nella gestione dei checkpoint. Disseminate sul pianeta, troverete delle strutture che vi consentiranno di ripartire da quel punto in caso di morte, oltre che di ricaricare le vostre energie qualora ne aveste bisogno.
Ogni volta che le utilizzerete, però, queste strutture faranno ripristinare tutti i nemici della zona. I passaggi aperti e gli enigmi risolti, invece, rimarranno così come sono. E vedrete che vi troverete spesso a ripartire da questi checkpoint: pur non essendo un gioco estremamente difficile, Scars Above richiede comunque una buona dose di impegno anche alle difficoltà più basse, almeno inizialmente.
Dovrete imparare i pattern dei nemici, scoprire i loro punti deboli e sfruttarli a vostro vantaggio per poter proseguire. Va detto che i punti deboli sono abbastanza evidenti e i pattern abbastanza semplici; questa mancanza di complessità potrebbe far storcere il naso ai giocatori più navigati, soprattutto vista la scarsa varietà di creature presenti, elemento su cui torneremo in seguito.
Per sopravvivere sarà fondamentale raccogliere attentamente tutti i materiali che troveremo sulla nostra strada – che ci serviranno, tra le altre cose, a realizzare anche antidoti e cure, che potremo utilizzare in qualsiasi momento per salvarci da situazioni difficili.
Ovviamente, non mancano anche obiettivi secondari e collezionabili: sul pianeta potremo trovare diversi elementi volti ad approfondire la lore del gioco, facendoci scoprire maggiori dettagli e retroscena sia sulla trama che sui personaggi coinvolti.
Queste scoperte, unite al successo in combattimento, ci daranno ricompense anche in termini di esperienza, che ci servirà per acquisire punti talento, che a loro volta ci daranno la possibilità di ampliare il ventaglio di abilità di Kate.
Forse non potremo costruire build profondamente diversificate come nel già citato Dark Souls, ma anche Scars Above ci darà la possibilità di personalizzare molto la nostra esperienza, scegliendo in che cosa specializzare la nostra Kate. Visto che ottenere punti talento non è semplicissimo, vi consigliamo di valutare attentamente come andrete a spenderli, sapendo che difficilmente potremo acquisire tutti i potenziamenti disponibili.
Per avere più chance di acquisire nuovi upgrade dovremo tenere gli occhi aperti alla ricerca di deviazioni dal percorso principale. Scars Above, infatti, prosegue in modo abbastanza lineare (almeno fino a circa la metà dell'avventura), ma ci sono spesso dei percorsi alternativi dove potremo trovare potenziamenti o piccoli approfondimenti narrativi – dunque varrà sempre la pena assicurarsi di avere esplorato proprio tutto quello che i dintorni hanno da offrire.
Fino a qui, Scars Above potrebbe essere un titolo anche discreto: non è certo un gioco rivoluzionario – anzi, avrete già capito che si tratta di un'opera molto derivativa sotto tutti i punti di vista. A fermarlo prima, però, c'è l'arrivo dei titoli di coda, che preclude al gioco di sviluppare quanto di interessante ci poteva essere.
Per esempio, la possibilità di avere diverse armi che offrono numerosi approcci sia al combattimento che all'interazione con l'ambiente è interessante, peccato solo che tanto le armi, quanto i nemici e le situazioni non spicchino poi per varietà. Nelle sue sei ore circa di durata rivedremo più o meno gli stessi nemici e le stesse dinamiche già viste nelle prime ore.
Ci sono anche altre sbavature che diventano evidenti andando avanti: ad esempio, vi abbiamo detto che il gioco è praticamente lineare per buona parte della sua durata, ma intorno alla metà ci sarà richiesto di tornare in alcuni punti già visitati. Peccato solo che il gioco non sia dotato di una mappa, di cui fino a quel momento magari non avete sentito il bisogno, ma che adesso sarebbe improvvisamente utile visto che ripercorrere le location per il backtracking improvviso non è così intuitivo.
Insomma, se già dalla prima metà dell'avventura era evidente che le ambizioni di Scars Above non fossero elevatissime, proseguendo nella storia non abbiamo potuto che constatare che i limiti del gioco fossero molto più pesanti di quanto avessimo pensato durante inizialmente.
Peccato, perché pur nella sua mancanza di originalità abbiamo comunque visto qualche accenno di idee interessanti, purtroppo mai sviluppate a dovere e rese inoffensive anche dalla longevità, che per limiti strutturali e di design non ha davvero permesso loro di esprimersi.
Versione recensita: Xbox Series X
Voto Recensione di Scars Above - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Atmosfera intrigante
-
Alcuni scorci sono davvero belli da vedere
Contro
-
Estremamente derivativo
-
Strutturalmente limitato
Commento
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