RPG Time: The Legend of Wright | Recensione – Avventure in pausa pranzo
Vi siete mai annoiati da piccoli e sognavate di vivere un’avventura? RPG Time: The Legend of Wright parla di voi.
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a cura di Valentino Cinefra
Staff Writer
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: DeskWorks Inc.
- Produttore: Aniplex Inc.
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , SWITCH , PS5
- Generi: Gioco di Ruolo , Avventura
- Data di uscita: 18 agosto 2022
Difficilmente mi capita di avere a che fare con un videogioco che parla di me, perché RPG Time: The Legend of Wright ha un incipit che non può non colpire chiunque abbia immaginato un’avventura nella propria testa.
Almeno una volta a tutti gli appassionati di giochi è capitato di immaginare il proprio videogioco preferito, oppure di inventare un gioco di ruolo e scriverlo in un quaderno.
Aggiungendo al tratto della penna anche gli oggetti a disposizione che, nell’immaginazione di un bambino, diventano tutto ciò che vogliamo.
RPG Time: The Legend of Wright è anche la gioia degli appassionati dei DIY, i lavori fatti a mano con materiali di vario tipo, perché l’idea di costruire una console da gioco con il cartoncino con tanto di pulsanti personalizzati è qualcosa di bellissimo da vedere.
Guardando gli screenshot del gioco probabilmente vi tornerà in mente The Plucky Squire, uno dei più bei giochi presentati durante la Summer Game Fest.
Ma sebbene il concetto dell’avventura che “prende vita” sia molto simile, quello di RPG Time: The Legend of Wright è un racconto molto diverso, più artigianale e delicato, se vogliamo.
RPG Time: The Legend of Wright, un cavaliere contro la noia
Kenta è un ragazzino di dieci anni che, come molti della sua età (compreso il sottoscritto all’epoca), a scuola si annoia e sogna di vivere avventure ben più divertenti dello sperare di prendere un bel voto in… qualunque cosa studino i ragazzi oggi.
Per questo, da aspirante sviluppatore di giochi, si costruisce la sua Cardboardia. Un mondo fatto da un cast di personaggi indimenticabili, luoghi fantastici e situazioni ancora più impensabili, tutto nella scrivania di un’aula di scuola.
Da qui l’idea che ogni elemento del gioco è costruito con qualcosa di fatto a mano. L’unica eccezione è il lettore MP3 che Kenta usa per mettere la musica di sottofondo, ma dalla schermata di selezione dell’equipaggiamento alla barra dei punti vita, tutto è fatto con oggetti che un ragazzino di dieci anni potrebbe recuperare (comprese delle pericolosissime forbici con la punta non arrotondata).
Dopo il brevissimo incipit di RPG Time: The Legend of Wright si viene catapultati subito in questa avventura che è delle più classiche: l’eroe che salva la principessa dal cattivone, in questo caso un mostro simile a Godzilla chiamato Dethgawd.
Tra pupazzetti, ritagli di cartone e origami talmente complessi e belli che fanno venire voglia subito di imparare questa nobile arte, Kenta mette in scena la storia del cavaliere Wright e delle sue perigliose avventure.
È lo stesso Kenta a narrare la storia interpretando anche i nemici con delle buffe e raffazzonate maschere di cartone che indossa di volta in volta, lasciando al giocatore (e al suo amico) soltanto la necessità di vivere l’avventura compiendo delle azioni.
Il modo in cui il gioco è scritto (solo in inglese, sfortunatamente) è probabilmente il suo miglior punto di forza. RPG Time: The Legend of Wright sorprende sempre con una citazione, una battuta divertente, un gioco di parole ben azzeccato o uno scambio di battute che parodia gli stereotipi del genere fantasy e dei videogiochi.
Questo perché nonostante il nome possa far intendere diversamente, RPG Time non è realmente un gioco di ruolo. Ci sono tutte le classiche situazioni da gdr, ma si tratta di fatto di un’avventura testuale in cui affrontare sfide di gameplay vero. Un’avventura grafica più giocosa, per intenderci.
Ciò crea situazioni per cui a volte vi ritroverete a leggere anche svariate linee di testo che, bisogna ammetterlo, a volte rompono l’atmosfera e il divertimento. Nonostante la buona scrittura di cui sopra, RPG Time indugia troppo quando dovrebbe lasciare godere al giocatore il flusso del momento.
Magari dopo un bel dialogo sta per iniziare uno scontro potenzialmente molto divertente, ma Kenta si dilunga in spiegazioni e introduzioni inutili. Il che potrebbe anche essere una scelta diegetica per rappresentare la tipica eccitazione infantile nel voler raccontare il proprio mondo ma, a conti fatti, spezza continuamente il ritmo dell’azione già non esattamente vulcanico per via della sua natura da avventura grafica.
Ed è un peccato perché anche le situazioni messe in gioco sono spesso divertentissime.
Che sia uno scontro tra un carro armato e un drago, la ricerca di oggetti in una stanza con elementi che si possono cancellare, o una partita a tris tra cavalieri in un campo di sabbia, RPG Time: The Legend of Wright riesce a restituire efficacemente la sensazione di vivere in un mondo costruito dall’immaginazione sfrenata di un bambino.
Pagina dopo pagina, il titolo parte come poco più che una visual novel in cui premere dei tasti ogni tanto, un’avventura punta e clicca con dei guizzi ogni tanto.
Ma col tempo le situazioni si evolvono rapidamente arrivando a creare, tra le altre cose, combattimenti in cui bisogna simulare il colpo di spada con il tratto di una matita. Contro avversari che hanno punti deboli di ogni tipo e che devono essere rovesciati, sono deboli solamente creando distrazioni nell’ambiente circostanze, o tante altre assurdità che vi lasceranno spesso con il sorriso in volto.
La cosa interessante è che su Nintendo Switch (la trovate su Amazon) il touchscreen è completamente compatibile, una soluzione perfetta per giocare in tranquillità o far vivere l’avventura ad un giocatore molto giovane (sebbene l’inglese possa essere un ostacolo).
RPG Time: The Legend of Wright risulta un’altalena di emozioni ma per i motivi sbagliati. Dopo una sezione esilarante in cui si gioca a baseball contro una talpa inferocita, il giocatore è costretto a sorbirsi linee di dialogo lunghissime che potevano essere asciugate. In più occasioni capita di dover fare un superfluo backtracking, o di dover tentare di risolvere una sfida solamente con una dinamica da trial and error.
Proprio per questo motivo si finisce purtroppo a dover affrontare il titolo con un certo sforzo, relativamente presto, perché travolti da un senso di noia che spesso affligge il giocatore.
Ci si mette anche un livello di sfida tutt’altro che elevato, che non sarebbe affatto un problema in sé se non si sommasse alla gestione sbilanciata del ritmo di gioco di cui sopra.
Ed è davvero un peccato perché dal punto di vista estetico RPG Time: The Legend of Wright fa di tutto per invogliare il giocatore a sfogliare un’altra pagina dell’avventura di Kenta.
Le animazioni 2D sono a volte sorprendenti considerato l’esiguo budget di sviluppo, ma in generale sono tutte le idee visive messe in piedi da DeskWorks a rappresentare la meravigliosa esca con cui veniamo catturati nel mondo di Cardboardia. La cancelleria viene usata in ogni modo possibile per costruire un mondo esteticamente sincero e frizzante, sai dal punto di vista fisico che narrativo.
La Leggenda di Wright soffre unicamente del tipico difetto delle narrazioni giapponesi, ovvero il perdersi in una prolissità non necessaria.
RPG Time: The Legend of Wright racconta già tantissimo con le immagini, perché si vede chiaramente che è una lettera d’amore all’ingegnosità dell’infanzia. Un videogioco pieno di creatività e fantasia che riesce a rendere interessante e toccante un momento tra due amici alla fine di una giornata di scuola.
Ma è anche un’opera che, per motivi che facciamo fatica a comprendere, si perde nel suo essere inutilmente didascalica.
Versione testata: Nintendo Switch
Voto Recensione di RPG Time: The Legend of Wright - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Touchscreen compatibile su Nintendo Switch
-
Ben scritto e divertente
-
La fantasia di un bambino resa perfettamente
Contro
-
Troppi dialoghi spezzano continuamente il ritmo
-
Un po’ di sfida in più avrebbe evitato la noia
Commento
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