River City Girls 2 | Recensione - Due liceali contro la Yakuza
Il secondo capitolo del picchiaduro a scorrimento di Wayforward torna con un titolo ancor più divertente ed esplosivo.
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a cura di Silvio Mazzitelli
Redattore
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: WayForward
- Produttore: WayForward
- Distributore: Arc System Works
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , SWITCH , PS5
- Generi: Beat'em up
- Data di uscita: 15 dicembre 2022
Il 2022 è stato anche l’anno del ritorno in grande stile dei picchiaduro a scorrimento, che dopo l’epoca d’oro degli anni ’90 erano andati poi un po’ scomparendo. Fortunatamente, in tempi recenti diversi sviluppatori hanno deciso di riprendere in mano il genere, proponendo delle nuove soluzioni di gioco più moderne e al passo con i tempi. Oggi siamo qui per parlarvi di River City Girls 2, il seguito di uno dei giochi appartenenti a questa nuova generazione di beat’em up che sta provando ad andare oltre al classico “vai dritto e mena tutto ciò che vedi”.
Il primo River City Girls uscì nel 2019 ed ebbe un discreto successo di pubblico, grazie al suo mix tra un beat’em up e un RPG e a una direzione artistica notevole (come potete leggere anche nella nostra recensione).
Il secondo capitolo amplia ancor di più quanto già fatto e si unisce, in chiusura dell’anno, ad altri due titoli che hanno saputo far evolvere questo storico genere in nuovi modi: il cinematografico Sifu (potete trovarlo su Amazon) e l’old school rinnovato TMNT: Shredder’s Revenge.
River City Girls 2 è ancora una volta realizzato da Wayforward (creatori anche della serie Shantae) e pubblicato da Arc System Works, veri e propri maestri dei picchiaduro. Scopriamo dunque cosa ha da offrire questo nuovo capitolo della serie.
Beat'em up in stile manga
River City Girls 2 porta avanti una saga molto famosa in Giappone, ossia quella di Kunio-Kun, nata negli anni ’80 dalla ormai scomparsa casa di sviluppo Technos Japan. Il primo gioco della saga era un picchiaduro a scorrimento a cui seguì poi un titolo dedicato al dodgeball dallo stile molto arcade. Il successo di questi due titoli portò alla creazione di un’intera saga, che si divise in picchiaduro a scorrimento, un po’ più story driven rispetto a quelli classici, e titoli dedicati a diversi sport (dodgeball, calcio, basket, ecc.) molto arcade ed esagerati.
Sempre quest’anno, ad esempio, Wayforward ha ripubblicato un capitolo della saga uscito in origine nel 1994 su Super Nintendo, ma soltanto in Giappone, rinominandolo River City Girls Zero, dato che è effettivamente il primo capitolo in cui Misako e Kyoko sono giocabili.
Questi titoli arrivarono anche in Occidente, ma con i nomi completamente cambiati e qualsiasi riferimento alla saga di Kunio sparito. Il primo gioco, per esempio, arrivò con il nome di Renegade, mentre il secondo come Super Dodgeball; anche il famoso Nintendo World Cup del NES faceva parte di questa serie.
Il successo della saga di Kunio lo si deve in gran parte all’estetica dei personaggi e all’esagerazione dei combattimenti, che ricordano molto i manga con protagonisti teppisti e bande di motociclisti (i cosiddetti Bousuzoku), che erano molto amati nel Giappone degli anni ’80 e ’90. Nonostante la chiusura di Technos nel 1996, la serie non si fermò mai, passando in mano a diversi sviluppatori fino a quando nel 2015 i diritti vennero acquisiti, insieme a quelli di Double Dragon, da Arc System Works.
Abbiamo citato Double Dragon perché il creatore di Kunio-Kun, Yoshihisa Kishimoto, è lo stesso che ha creato quest’altro famoso picchiaduro: anzi, in origine Double Dragon doveva essere il sequel del primo titolo di Kunio, ma le aggiunte alla storia e allo stile furono talmente tante da giustificare il fatto di farne un gioco a parte. Double Dragon inoltre c’entra molto anche con River City Girls 2, ma su questo aspetto torneremo dopo.
Dopo questo excursus sulla storia della saga, torniamo nel presente e parliamo di River City Girls 2, picchiaduro che inizia proprio da dove si era concluso il capitolo precedente. Le due protagoniste, Misako e Kyoko, per salvare i loro fidanzati Kunio e Riki, hanno praticamente sgominato una potente banda di Yakuza, la Sanwakai guidata dalla agguerrita Sabuko, per poi scoprire che in realtà i due non erano affatto in pericolo.
Nel frattempo Sabuko, sconfitta, viene avvicinata dal fratello Ken, che la schernisce per la sconfitta portandola dal padre Sabu, il vero capo del clan Sanwakai, che si trova in prigione. Saputo dell’umiliazione della figlia, Sabu evade sfondando il muro a pugni per riprendere il controllo della città.
Nel frattempo Misako e Kyoko tornano a scuola, che è ora caduta in mano a Ken e al suo clan della Yakuza. Per vendicarsi, Ken stesso le sospende per due mesi e le nostre protagoniste passano questo periodo a casa di Kyoko a giocare ai videogiochi. Questo “imbruttimento” sul divano sarà il motivo per cui le due ragazze ritorneranno al primo livello e avranno dimenticato tutte le mosse apprese in passato.
Come si evince dagli eventi qui accennati, il gioco, proprio come il capitolo precedente, non va affatto preso sul serio. I dialoghi sono molto divertenti e pieni di battute e citazioni e spesso sfondano la quarta parete. La primissima missione del gioco consisterà per esempio nell'andare a comprare il seguito di uno dei videogiochi preferiti delle due ragazze: Kyoko dirà in questa circostanza che i seguiti sono sempre meglio dell’originale, alludendo ovviamente al fatto che questo titolo sia proprio un sequel.
La storia dunque è molto leggera e divertente, con tanti personaggi sopra le righe, a cominciare dalle due protagoniste. D’altronde stiamo parlando di un titolo in cui delle liceali riescono a picchiare da sole un intero clan di Yakuza e altri criminali assortiti.
Gli avvenimenti ci vengono raccontati da scene d’intermezzo realizzate in uno stile a fumetti, a volte anche con alcuni brevi filmati in stile anime, soprattutto per sottolineare l’introduzione di un boss o altri momenti importanti. In questo seguito, potremo giocare sin da subito anche nei panni di Kunio e Riki, che erano già presenti nel capitolo precedente, ma lì sbloccabili soltanto dopo averlo completato.
In River City Girls 2 avremo anche altri due personaggi: Provie, già apparso in forma giocabile in River City Ransom: Underground (altro beat’em up appartenente alla saga uscito nel 2017), e Marian, ossia la fanciulla costantemente in pericolo della saga di Double Dragon. In questa incarnazione ci appare molto più muscolosa e potente, proprio perché stufa di essere sempre rapita in ogni gioco. Ognuno dei sei personaggi giocabili ha uno stile di combattimento ben distinto da quello degli altri, offrendo ai giocatori una grande varietà in battaglia.
Donzelle dai pugni d’acciaio
Il combat system di River City Girls 2 unisce elementi dei classici beat’em up con alcuni presi a piene mani dagli RPG. Chi ha giocato il primo capitolo si ritroverà a casa, ma in una versione ancor più grande e rifinita. Come dicevamo, ogni personaggio ha mosse uniche e uno stile di combattimento differente.
Misako e Kyoko sono personaggi bilanciati, forti sia in velocità che in potenza, ma senza eccellere in nessun campo; Riki e Provie sono invece basati sulla velocità, mentre Kunio e, soprattutto, Marian si affidano alla forza bruta. Le differenze si vedono anche tra i singoli personaggi: Marion combatte ad esempio molto più come una grappler rispetto a Kunio, che invece si basa molto più su pugni e calci diretti.
Ogni lottatore inizierà dal primo livello, con poche mosse a disposizione. Esistono tre tipi di attacco, ossia leggero, forte e speciale, e man mano che saliremo di livello otterremo sempre più mosse. Molte dovranno però essere acquistate con i soldi presi ai nemici sconfitti nei dojo della città. Il sistema brillerà quando si inizieranno ad avere a disposizione un bel po’ di attacchi per ogni personaggio, con i quali si potranno creare delle combo davvero elaborate. Sarà anche possibile allenarsi nell’hub di gioco, ossia la casa di Kyoko, per sperimentare nuovi attacchi e combinazioni.
Il sistema offre poi, oltre ai normali pugni e calci, altre opzioni di attacco: sarà infatti possibile raccogliere da terra una grande varietà di armi che andranno da normali bastoni, mazze e persino biciclette e bidoni della spazzatura, fino ad alcune assurde, come un sassofono che suonerà una nota diversa a ogni colpo dato, un tonno gigante da usare come mazza e perfino uno yo-yo.
Chiaramente, ogni arma ha una sua resistenza e dopo alcuni colpi si romperà, così da non poterne abusare, anche se ne troveremo moltissime in giro per le aree del gioco.
Ci sarà poi un sistema di assist ampliato rispetto al primo capitolo, anche se il funzionamento sarà pressappoco lo stesso. Alcuni nemici, dopo essere stati sconfitti, ci chiederanno di unirsi a noi e a questo punto potremo decidere di assoldarli per richiamarli in battaglia; in questo caso, interverranno con un singolo attacco per poi sparire e, proprio come gli assist di un picchiaduro, per riutilizzarli dovremo aspettare che la loro barra si ricarichi.
Se mentre sono in campo verranno colpiti, perderanno vita: quando la perderanno tutta non potremo più chiamarli in nostro aiuto. La novità di River City Girls 2 è che esistono degli assist più potenti del normale, che potremo assoldare pagandoli con i soldi guadagnati in gioco. Gli assist sbloccati poi potranno essere richiamati in azione tornando a casa di Kyoko. Nel gioco ce ne sono moltissimi da reclutare, anche se tanti saranno solo delle varianti di colore diverso di una stessa tipologia di nemici. Ottenerli tutti è un po’ come dare la caccia agli shiny di Pokémon.
A livello di difficoltà, il gioco ci è sembrato leggermente più abbordabile del precedente, con nemici meno "spugne di danno" (nel primo capitolo anche quelli di base erano troppo resistenti) e con la possibilità di colpirli molto più facilmente, anche mentre sono a terra. Questi però non sono affatto stupidi – anzi, sono molto aggressivi e furbi, tenteranno infatti di attaccarci alle spalle mentre saremo occupati con un altro avversario oppure aspetteranno fermi per contrattaccarci non appena saremo a tiro. Ne esistono molti tipi, tutti ben differenziati in capacità e attacchi, che ci costringeranno ad adottare diverse tattiche per sconfiggerli il prima possibile.
I boss poi sono il fiore all’occhiello di River City Girls 2: anche in questo caso avremo avversari con un design molto carismatico e battaglie divise in diverse fasi sempre più difficili. Alcuni boss offriranno degli scontri davvero unici rispetto agli altri e qui è da premiare l’inventiva degli sviluppatori, che si sono impegnati a non offrirci soluzioni troppo banali.
Il sistema di combattimento di River City Girls 2 alla fine è il cuore del gioco ed è fatto davvero bene. Si potranno utilizzare sei personaggi, tutti molto diversi tra loro e in grado di offrire una buona profondità in fatto di complessità di attacchi e combo, il che renderà le battaglie sempre divertenti e mai noiose anche dopo aver finito il gioco.
Se paragonato a un TMNT: Shredder’s Revenge (che potete recuperare da Amazon), altro grande beat’em up uscito di recente, River City Girls 2 è un titolo più tecnico, che darà molte più soddisfazioni ai giocatori che amano i sistemi di combattimento più complessi, dove è possibile sperimentare tante combo diverse. Chi invece preferisce un’esperienza più lineare e diretta probabilmente prediligerà l’immediatezza di Shredder’s Revenge, ma la grande verità è che entrambi i titoli sono molto ben fatti a livello di combat system, nonostante le loro differenze.
A spasso per River City
Altro elemento importante del gioco è l’esplorazione. River City Girls 2, come il primo capitolo, non ha una serie di livelli lineari, ma si svolge in una grande mappa divisa in diversi quartieri. Qui sarà possibile muoversi a piacimento, anche se non tutte le vie percorribili saranno aperte sin dall’inizio e anche i quartieri si sbloccheranno man mano che proseguiremo con la storia.
La mappa ad ogni modo è davvero molto grande, inoltre sarà piena di negozi dove acquistare cibo, mosse e accessori vari. L’unica pecca di questa grandezza è che ci sarà da fare parecchio backtracking, dato che anche i punti di fast travel spesso non saranno così vicini agli obiettivi.
Il cibo e gli accessori saranno due elementi molto importanti per creare una build personalizzata del proprio personaggio. Ogni cibo che mangeremo per la prima volta ci garantirà un aumento di una statistica permanentemente, oltre a farci recuperare salute. Potremo anche portarci dietro quanto acquistato e potremo gestire il consumo di viveri con la levetta destra del pad, aggiunta importante, dato che nel primo capitolo bisognava ogni volta accedere al menu interrompendo l’azione.
Gli accessori, invece, ci garantiranno dei bonus a volte unici. Ad esempio si potrà equipaggiare un reggiseno che ci garantirà una bolla protettiva dai danni quando saremo in fin di vita; altri oggetti potenzieranno i danni contro i ragazzi oppure le ragazze o, ancora, aumenteranno la possibilità di infliggere alcuni danni. Si potranno equipaggiare massimo due accessori a personaggio per sbizzarrirsi con le build.
Il rovescio della medaglia è che se vorremo potenziare tutti e sei i personaggi, tra livelli e soldi per comprare gli accessori, bisognerà grindare parecchio, dato che i personaggi non attivi in combattimento aumenteranno di livello molto più lentamente, restando indietro rispetto a quello usato in battaglia. In ogni area, fortunatamente, i nemici continueranno ad arrivare in maniera costante e anche dopo averli sconfitti tutti basterà aspettare poco tempo per vederne spuntare degli altri.
Oltre alla storia principale, sparse per la mappa troveremo anche diverse quest secondarie, che ci verranno affidate dagli strampalati personaggi del gioco: nulla di troppo elaborato, ma spesso varrà la pena farle anche solo per assistere ai divertenti dialoghi.
A volte inoltre saremo chiamati a provare alcuni mini-giochi, come la caccia al fantasma, un rhythm game di combattimento e il caro dodgeball, in onore dei vecchi capitoli della saga di Kunio. Una bella aggiunta rispetto al primo capitolo, che saprà variare il gameplay con trovate divertenti.
Per gli standard dei picchiaduro a scorrimento, River City Girls 2 è anche molto longevo: ci vorrà una media di circa 8 o 10 ore per finire la storia, ma tra le varie quest secondarie e l’alta rigiocabilità, sia per provare gli altri personaggi che per potenziarli al massimo, potrà occuparne molte altre. Il titolo inoltre è giocabile anche in cooperativa finalmente anche online, anche se quest'opzione sarà disponibile solo per due giocatori, mentre in locale si potrà giocare fino a quattro. È comunque un passo avanti dato che il precedente capitolo era giocabile in cooperativa solo in locale.
È confermata la possibilità di giocare in cross play. Ovviamente, come tutti i beat’em up, giocare il titolo in compagnia aumenterà esponenzialmente il divertimento, anche se è molto godibile anche da soli.
A livello grafico non si può dire nulla: la pixel art del gioco è davvero ben fatta, con ambienti molto vivi e pieni di dettagli e PNG sullo sfondo con cui sono possibili anche delle interazioni minori. Ogni personaggio è poi animato molto bene per quanto riguarda i movimenti e gli attacchi.
Anche i disegni delle cut-scene e in generale il nuovo look dei personaggi, molto in stile manga, sono ben fatti grazie al lavoro della fumettista Priscilla Hamby, in arte Rem, che ha reimmaginato il mondo di Kunio-Kun proprio per questi giochi. L’unica piccola nota negativa è forse data da un gran riciclo di asset dal precedente capitolo, piuttosto evidente per chi lo ha giocato.
La nostra prova è avvenuta su Nintendo Switch, dove non abbiamo avuto problemi di sorta. In modalità portatile il gioco si comporta molto bene, senza nessun calo di frame rate e con una qualità dell'immagine molto pulita. Su televisore si perde forse un po' in definizione generale, ma nulla di troppo problematico.
Non potevamo poi concludere senza citare le splendide musiche di Megan McDuffee, che torna a cantare e a comporre gran parte delle canzoni di questo seguito (tra cui anche il main theme cantato insieme a Christina Vee), dopo il successo ottenuto con la colonna sonora del primo gioco. Anche in questo caso abbiamo una OST davvero valida, con canzoni tra pop e rock molto orecchiabili e con testi spesso comici che rispecchiano i dialoghi tra le due protagoniste.
Versione recensita: Nintendo Switch
Voto Recensione di River City Girls 2 - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
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Storia semplice, ma molto divertente e ironica
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Combat system parecchio vario e profondo
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Ben sei personaggi giocabili tutti diversi tra loro
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Stile grafico molto originale e curato
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Colonna sonora di grande qualità
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Presente la cooperativa anche online...
Contro
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C'è un bel po' di backtracking
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Il riciclo di asset si nota molto
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...solo per due giocatori contro i quattro in locale