Portando avanti una lunga indagine sul caso Cyberpunk 2077, il giornalista di Vice Patrick Klepek ha rilevato un cambiamento nel linguaggio di CD Projekt RED a proposito dei rimborsi che tradirebbe una certa irritazione da parte di Sony.
Com'è noto, Sony non ha una politica molto consumer-friendly riguardo ai rimborsi, accordandoli soltanto con i titoli ritenuti palesemente "faulty", ovvero rotti, e non quelli giocabili né in via di riparazione attraverso un programma di patch.
Una definizione alquanto labile, nella quale Cyberpunk 2077 è rientrato per qualche giorno - quando, appunto, i rimborsi sono stati accettati - ma dalla quale è uscito nel momento in cui CD Projekt RED ha svelato la sua roadmap di aggiornamenti (un hotfix a giorni, una prima patch a gennaio e una seconda a febbraio).
Gli utenti che hanno fatto richiesta del rimborso attraverso l'indirizzo Help di CD Projekt RED si sono visti ora recapitare quest'ultima comunicazione:
People are starting to get this response back from CD Projekt RED, after emailing their “help” address for refunds. The language is interesting: it doesn’t tell you to request a refund from Sony anymore. You’re supposed to wait. pic.twitter.com/Hb77SQ5teD
— Patrick Klepek 🎃 (@patrickklepek) December 16, 2020
Come fa notare Klepek, il linguaggio è cambiato rispetto al primo accenno ai rimborsi: «non dice più di richiedere un rimborso a Sony. Dovete aspettare». Al contrario, su Xbox la situazione rimane immutata, con Microsoft disponibile ad accogliere le richieste di rimborso (forse consapevole che il grosso dei problemi si sta verificando su PlayStation).
«Leggendo tra le righe, si potrebbe immaginare Sony irritata da CD Projekt RED per averle inviato clienti arrabbiati, che poi si sono arrabbiati con Sony per le loro politiche di rimborso troppo restrittive», suggerisce il giornalista, che ha intercettato le sensazioni dei fan subito dopo la promessa di rimborsi da richiedere direttamente ai singoli negozi digitali e fisici.
Curiosamente, afferma ancora, «gran parte della gente con cui ho parlato per il mio report ha espresso frustrazione nei confronti di Sony, suggerendo che il trucco abbia funzionato».
Insomma, sarebbe in corso uno scaricabarile tramite il quale CD Projekt RED starebbe prendendo tempo o, a pensar male, abbia voluto sondare il terreno con Sony per capire quanto ampia avrebbe potuto essere la porzione di responsabilità che potesse prendersi il platform owner giapponese.
Avendo trovato un muro alzato dal produttore di console, la software house avrebbe soltanto poi ammorbidito il suo linguaggio nell'attesa di trovare una soluzione al problema.
Pubblicamente, CDPR ha espresso comunque un'assunzione di responsabilità importante per "scagionare" Sony e Microsoft, e in particolare i loro processi di certificazione, che si erano soltanto fidati dello sviluppatore quando questi aveva garantito che le versioni console sarebbero state ok in tempo per il day one.
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