Riders Republic è sinonimo di sregolatezza e libertà assoluta | Provato
Ubisoft sembra avere le idee chiare sul progetto, che non vuole porsi alcun limite. Lo abbiamo provato per voi e siamo pronti a raccontarvelo.
a cura di Domenico Musicò
Deputy Editor
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Ubisoft Annecy
- Produttore: Ubisoft
- Distributore: Ubisoft
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , STADIA , PS5
- Data di uscita: 28 ottobre 2021
Con Riders Republic, Ubisoft vuole inequivocabilmente far evolvere la formula che aveva inizialmente proposto con Steep, che a posteriori potremmo definire come il gioco che ha gettato le basi per un un progetto molto più grande e ambizioso.
Talmente grande che vi lascerà la possibilità di esplorare liberamente alcuni dei più importanti parchi nazionali degli Stati Uniti (tra cui Bryce Canyon, Yosemite Valley, Sequoia Park, Zion, Canyonlands, Mammoth Mountain e Grand Teton) e farvi gareggiare, in solitaria e in multiplayer, a tutta una serie di eventi sorprendenti e tirati fino all'ultimo secondo.
Dopo averlo provato per diverse ore possiamo dire che Riders Republic ha in effetti tutto il potenziale per inserirsi a forza in un genere di cui potrebbe diventare il re incontrastato, ma va detto anche che fino all'uscita prevista per il 28 ottobre vanno sistemate alcune delle criticità in cui siamo giocoforza incappati.
Riders Republic e la libertà degli sport estremi
La prima parte della sessione in cui siamo stati coinvolti prevedeva il cosiddetto onboarding, utile per muovere i primi pass nell'enorme open world di Riders Republic, capace di lasciarvi carta bianca durante le esplorazioni e di mettere a disposizione una gestione delle gare non obbligatoriamente su binari pre-impostati.
Considerate a tal proposito che la progressione di gioco prevede l'acquisizione di alcune stelle, ottenibili con la vittoria delle competizioni e totalizzando buoni punteggi con i trick previsti dalle diverse competizioni, alcune delle quali saranno miste. I rimandi alla gestione della carriera, neanche troppo velati, sono a Forza Horizon (avete letto la nostra anteprima di Forza Horizon 5?), e tutto sommato va benissimo così.
Durante le prime fasi di Riders Republic scoprirete quanto Ubisoft abbia puntato sulla varietà, differenziando il più possibile le diverse specialità pur non creando quell'effetto straniante che si potrebbe avvertire passando da una gara all'altra. Le prime sono state le classiche downhill con le biciclette, tipicamente su sterrato, terreni fangosi e con una gran quantità di salti da altezze impossibili. D'altra parte Riders Republic non ha velleità simulative, e resta orgogliosamente arcade dall'inizio alla fine, focalizzandosi sul divertimento puro e immediato.
In queste gare, com'è facile immaginare, bisognerà attraversare il tragitto più velocemente possibile, dosando il tasto della pedalata rapida quando si è in ottimi rettilinei e in generale tutte le volte che non si ha a che fare con curve improvvise e pericolose.
Il motivo è legato al fatto che bisognerà comunque passare attraverso dei checkpoint, altrimenti sarà necessario riavvolgere e ritentare, con buona pace dei tempi totalizzati che non saranno esattamente da campioni.
Abbandonati momentaneamente i terreni accidentati, siamo passati a quelli più morbidi invasi dalla neve, dove ci siamo cimentati con sci e snowboard.
Qui, oltre a gare previste dalla carriera o sfide a squadre, Riders Republic mostrava l'importanza delle acrobazie combinate per accumulare i punteggi sempre più alti. Sarà inoltre possibile partecipare a competizioni freestyle in mezzo a dei parchi pieni zeppi di rampe altissime, ringhiere lunghe decine di metri, strutture sopraelevate e tutta una serie di elementi dello scenario costruiti appositamente per non interrompere il flusso dei trick e l'efficacia dei moltiplicatori.
Attraverso un hub potrete anche esercitarvi con nuove mosse combinate che vi aiuteranno a non ripetere sempre le stesse folli acrobazie.
Qualora non fosse chiara la volontà di follia ed estremismi che permeano Riders Republic, sappiate che esiste anche la possibilità di lanciarsi con delle tute alari e provare adrenaliniche gare con rocket wing. Sarete in sostanza liberi di solcare i cieli mentre volerete tramite le spinte dei propulsori, tentando di inanellare un checkpoint dopo l'altro.
Ma cosa succede quando dopo tutte queste fasi singole, e quella iniziale utile a farvi prendere la mano, inizierete ad affrontare gare in cui le discipline si alterneranno una dopo l'altra come una sorta triathlon? Il cambio avviene d'improvviso all'inizio del troncone successivo del circuito ed è facile lasciarsi sorprendere e perdere il controllo per qualche attimo.
Ad esempio, se vi siete appena lanciati per eseguire un trick, e senza rendervene conto starete già nel mezzo di un'altra specialità, potreste perdere preziosi centesimi di secondo, che vengono amplificati da episodi di lag durante le transizioni. Niente di troppo grave, ma bisogna senza dubbio lavorarci ancora.
Multiplayer e gare di massa
In Riders Republic, oltre alla corposa modalità carriera (che prevede sei diversi avanzamenti), si può giocare assieme ad amici in diverse modalità multigiocatore: eventi PvP con sfide a base di trick in giro per la mappa di gioco, PvP a squadre sei contro sei nelle diverse arene proposte, coppe online e una modalità PvP classificata dove dovrete scalare la vetta.
Inoltre, il gioco prevede il crossplay e anche i progressi multipiattaforma, senza dunque avere restrizioni di alcun tipo anche per partite rapide con amici su diverse piattaforme.
Il focus principale di Riders Republic, al netto di una nutrita esplorazione in solitaria, resta di fatto sul multiplayer, vero cuore pulsante dell'intero progetto e chiave di volta per far sì che il gioco possa avere un lungo gradimento. Nella coda della nostra prova abbiamo provato la modalità senza dubbio più estrema (e ardita, dal punto di vista della proposta): le gare massive fino a 64 giocatori. Sebbene già dalla prova sembra che il netcode vada benone, sono emersi alcuni dubbi su questo tipo di competizioni.
Innanzitutto, tutte le fasi di partenza sono estremamente caotiche, al punto che si fa fatica a scorgere esattamente quale sia il personaggio che state controllando. Immaginate tutti quei giocatori muoversi assieme, magari senza nette personalizzazioni estetiche, e vi renderete più o meno conto del bailamme a cui andrete incontro.
Oltretutto, bisogna dire che per ora le collisioni non sono affatto precise, sia quando si verificano scontri contro elementi degli scenari come alberi o rocce, sia quando gli avversari vi urtano o vi crollano letteralmente in testa. Nel primo caso, è capitato di subire delle spinte che hanno avuto conseguenze ritardate e ci hanno ripetutamente fatto sbattere e cadere d'improvviso, con parecchie posizioni andate in malora in un sol colpo.
Nel secondo caso, non è stato chiaro capire quale fosse il punto d'impatto con gli avversari. Ci spieghiamo meglio: è capitato che alcuni ci siano passati attraverso come se niente fosse, mentre altre volte ci ha fatti ruzzolare; altre volte ancora, la collisione viene calcolata non sul corpo ma sugli sci o sullo snowboard o sulla bici. Insomma, le gare di massa, nonostante i grandi proclami e l'effetto super caciarone che potrebbe divertire e far aumentare il senso di competizione, non ci hanno al momento convinto granché.
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Voto Finale
Conclusioni Finali di SpazioGames
Pro
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Ambizioso, enorme e con tante specialità tra cui scegliere
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Grande focus sul multiplayer, che sembra poter garantire potenzialmente lunga vita al titolo
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Folle, sfrontato e divertente
Contro
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Alcuni dubbi sulle gare massive, imprecise e molto caotiche
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Graficamente la natura crossgen del gioco si fa sentire
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Diverse sbavature su collisioni e durante le transizioni da una disciplina all'altra