Immagine di Retro Goal | Recensione - Emozionarsi per il calcio di una volta
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Retro Goal | Recensione - Emozionarsi per il calcio di una volta

Meglio la panchina o gestire il team sul rettangolo verde? Retro Goal dice sì ad entrambe le meccaniche, con i dovuti limiti.

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a cura di Marino Puntorieri

Redattore

Informazioni sul prodotto

Immagine di Retro Goal
Retro Goal
  • Sviluppatore: New Star Games
  • Produttore: New Star Games
  • Piattaforme: SWITCH , MOBILE
  • Generi: Sportivo
  • Data di uscita: 2021 (mobile) - 23 novembre 2022

Siamo ormai abituati a essere letteralmente sommersi di titoli dedicati al mondo del pallone, e tra vecchi e nuovi team – pronti a irrompere nel panorama di riferimento con il proprio progetto – è praticamente impossibile non trovare l’esperienza più in linea alla propria visione del pallone digitale.

Che sia per il focus sul realismo, oppure sul mero divertimento più arcade e sfrenato, ci sono opzioni per tutti i gusti ed è difficile provare a gettarsi sul genere senza avere le idee chiare sul come proporre un’esperienza differente e adeguata ad un tipo di utenza difficile da fidelizzare.

Ci prova, riuscendoci abbastanza bene, Retro Goal, ultima new entry di New Star Games nel panorama dei piccoli progetti calcistici che, dopo essere uscito per sistemi iOS e Android, è sbarcato in tempi recenti anche su Nintendo Switch.

Il tutto puntando su uno stile così piacevolmente retrò da far battere il cuore a tutti gli amanti della pixel art e non solo.

Vivere un sogno

Retro Goal ci immerge nelle partite di calcio tipiche dei cabinati delle sale giochi, tra pixel art colorata e musica incessante, alla guida di un club tra i numerosi principali campionati esistenti.

È possibile anche selezionare le divisioni inferiori, tutte segnate con nomi sorprendentemente fedeli, al contrario di divise e nomi dei giocatori squisitamente più fantasiosi. Indipendentemente da ciò si dovrà gestire il team sia al di fuori sia all’interno del rettangolo di gioco, a 360 gradi° – il che conferisce all’utente una discreta dose di responsabilità per entrambe le opzioni.

Per quando riguarda le partite effettive, Retro Goal offre un focus sui momenti salienti in fase offensiva, dove prendere i comandi della squadra gestita per insaccare il pallone in rete.

Il tutto viene realizzato sfruttando il rallentatore per ideare traiettorie – tra passaggi e tiri – che man mano che vengono affinati non possono che sfociare in una discreta soddisfazione.

Ovviamente non è niente di particolarmente articolato – e, anzi, ammettiamo come il progetto non brilli particolarmente per varietà di situazioni e di tipologie di animazioni, ma riesce comunque a divertire, soprattutto a piccole dosi grazie alla sua genuinità.

L’approccio mordi e fuggi sembra, infatti, l’ideale per Retro Goal, e durante le partite capiterà più e più volte di ritrovarsi in situazioni al limite per far partire un contropiede, o un cambio di gioco che ci permetta di arrivare al cross spiovente, senza dimenticare i tentativi di calcolare al millimetro i passaggi filtranti per imbucare le difese avversarie.

Ammettiamo che ci siamo ritrovati a investire un certo impegno per affinare la tecnica per quanto riguarda la precisione dei passaggi e soprattutto dei tiri; riuscire ad effettuare una serie di passaggi consecutivamente per poi arrivare alla conclusione con un tiro che prima di finire in rete carambola su un palo sprigiona una non indifferente soddisfazione.

Per quanto riguarda il gioco aereo con i colpi di testa, invece, si registrano titubanze nei confronti di un sistema fin troppo approssimativo – e che si conferma in egual modo barcollante nelle brevi fasi difensive concesse. In sostanza, abbiamo pochi secondi per recuperare un pallone perso e gestito dagli avversari prima di sprecare definitivamente quell’azione.

Inseguire l’avversario e recuperare palla, tra tackle o semplicemente l'andargli addosso, avviene in modo semi-automatico, e se anche i compagni di reparto cercano di dare una mano gettandosi sull'avversario, su schermo il tutto si riduce a una spasmodica corsa dove tutti vanno verso il pallone – il che non può non lasciarci un pizzico di amarezza.

Spesso siamo riusciti a recuperare il pallone ugualmente e innescare nuove occasioni offensive, ma nella realtà dei fatti si ha la sensazione di aver poco il controllo della situazione quando si perde palla per lasciare fare alla casualità dei vari rimpalli.

Discreta sorpresa anche per l'intelligenza artificiale dei portieri avversari, responsivi sui tiri dalla distanza e sicuri nei movimenti volti a uscire sui calci piazzati o coprire maggiormente la porta in vista di una nostra cavalcata e conseguente tiro.

Situazioni constatabili anche a difficoltà normale che confermano l'impegno necessario per superare adeguatamente l'ultimo difensore.

Manager in pixel

L’altra faccia della medaglia di Retro Goal è rappresentata dalle fasi manageriali, momenti che si alternano alle partite appena menzionate e che permettono qualche piccola e piacevole chicca gestionale.

Ovviamente non si tratta di nulla di particolarmente complesso, poiché riflette la stessa semplicità e immediatezza che caratterizza i match sul rettangolo verde.

Tramite la moneta ottenuta a fine match, o tramite bonus specifici, possiamo investire denaro sul mercato per altri rinforzi, oppure potenziare lo stadio, così come il settore giovanile per dedicarci al rinforzare la crescita del nostro team.

Non pensate minimamente a opzioni di Retro Goal anche solo vicini alla mole di declinazioni o possibilità legate da un mostro sacro come la serie di Football Manager, ma si tratta di elementi che ben inframezzano le partite, attutendo almeno in parte il rischio legato alla ripetitività.

È possibile anche implementare qualche figura per lo staff utile a gestire la nostra rosa, con un discreto mix di opzioni da poter influenzare per la crescita dei più giovani, per quanto riguarda le classiche abilità palla al piede.

Qualche sbilanciamento risulta comunque evidente pensando alla gestione prettamente finanziaria, dove le entrate possibili per partite o rari bonus casuali difficilmente possono essere adeguatamente investiti sia per le strutture sia per rinnovare i contratti dei giocatori.

Una situazione che obbliga molte volte a tagli e sacrifici di ogni sorta che impediscono di pianificare rafforzamenti volti a perdurare nelle stagioni: un meccanismo che rimarca il fatto che Retro Goal si apprezzi molto di più destinandolo a sessioni di gioco brevi e senza pensieri.

Siamo contenti di evidenziare lo stile retro e l’incessante chip music di Retro Goal capace di rievocare un glorioso passato (se appassionati dei videogame di una volta potete immergervi in un THEA500 Mini disponibile a questo link di Amazon), ma con ancora più piacere dobbiamo menzionare le scelte implementate per utilizzare tasti e grilletti di Nintendo Switch in modo così efficiente.

Anche in questa versione, complice il touchscreen della console Nintendo, rimane la possibilità di sfruttare completamente i comandi touch come nella release lanciata per smartphone e tablet; il risultato, però, non è ben digeribili e lascia preferire, di gran lunga, i nuovi comandi progettati per Switch.

Versione recensita: Nintendo Switch

Voto Recensione di Retro Goal - Recensione


7.2

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Stile retrò piacevolissimo

  • Ideale per brevi sessioni di gioco

  • Discreto mix di opzioni per la gestione del club…

Contro

  • … ma in fin dei conti sono meccaniche molto limitate

  • Gli highlights giocabili soffrono di una certa ripetitività, soprattutto quando bisogna recuperare palla

Commento

Retro Goal è un progetto che racchiude due anime: da una parte propone l’immediatezza della partita sotto forma di highlight giocabili, mentre dall’altra getta l’utente nella gestione del club con un discreto ventaglio di opzioni sotto l’aspetto manageriale. In nessuno dei due casi troviamo sfaccettature tipiche dei titoli più blasonati, ma una manciata di feature che, amalgamate e proposte in alternanza, rendono le sessioni di gioco decisamente godibili. Un titolo semplice e immediato, anche se potevamo aspettarci qualcosina in più sul fronte della varietà, con uno stile in pixel art che ben si affianca al gameplay e riesce - almeno in parte - a farci dimenticare i suoi limiti.
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