Nonostante molte persone continuino a sostenere che i videogiochi sono diseducativi, Red Dead Redemption 2 è riuscito a dimostrare il contrario grazie ad uno studio realizzato per conto di una università.
Un professore di biologia, in collaborazione con la University of Exeter and Truro College, ha condotto uno studio proprio su Red Dead Redemption 2, dato che voleva dimostrare l'impatto che i videogiochi potessero avere nell'imparare dettagli sulla fauna selvaggia.
Non è la prima volta che le università si interessano al capolavoro western di Rockstar Games, dato che è stato utilizzato anche per un corso di storia.
Anche se lo studio in questione riguarda il comportamento degli animali, senza necessariamente sfidarli o ucciderli, il titolo è stato apprezzato per i suoi segreti e dettagli anche negli scontri, come dimostrato da un modo particolare di affrontare i lupi.
Come riportato da PCGamesN, il professore ha deciso di condividere i suoi risultati sul forum Reddit truegaming, facendosi chiamare con il soprannome SaiRockwood.
Lo studio è stato ideato per comprendere fino in fondo il valore educativo dei titoli videoludici con un alto budget di produzione per l'apprendimento della biologia e della fauna selvatica.
Per stabilire se ci fosse un effettivo collegamento, è stato condotto un sondaggio su 586 giocatori, in una fascia di età dai 18 ai 34 anni e dei quali ben 444 avevano giocato a Red Dead Redemption 2.
Ai giocatori è stato chiesto di identificare 15 animali da foto realmente esistenti e di dire quale fosse il loro nome, offrendo anche possibilità di scelta multipla.
Lo studio ha rivelato che i fan di Red Dead Redemption 2 in media sono riusciti ad identificare 10 dei 15 animali selvatici, ben tre in più rispetto alla fascia di utenza che non ha provato il titolo di Rockstar Games.
In particolar modo, i giocatori che sono riusciti ad ottenere i risultati migliori sono stati coloro che su Red Dead Online hanno scelto il ruolo di Naturalista, dato che richiede loro di studiare la fauna selvatica senza ucciderla.
Nonostante il professore sconsigli naturalmente il titolo ai minori di 18 anni, dichiara che lo studio dimostra come l'immersione in un mondo videoludico dove le nostre azioni hanno delle conseguenze è in grado di insegnare molto di più rispetto all'imparare semplicemente «a memoria una lista di animali».
Al seguente indirizzo potete consultare voi stessi lo studio completo, intitolato «The educational value of virtual ecologies in Red Dead Redemption 2», ovvero «Il valore educativo delle ecologie virtuali su Red Dead Redemption 2»
Non a caso, alcuni dei nemici più pericolosi dell'avventura sono gli alligatori, che in origine avrebbero dovuto essere ancora più aggressivi.
Ovviamente bisognerà stare attenti anche agli avversari umani: un trucco svela come riuscire a sfuggire ai cacciatori di taglie su un treno.
Proprio per la grande attenzione ai dettagli, il prequel di Rockstar Games è amato da giocatori appartenenti a tutte le fasce d'età: un giocatore molto speciale è riuscito recentemente a finirlo al 100%.
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