WWE 2K19 Recensione | Torna il wrestling secondo Yuke's
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a cura di Nicolò Bicego
Redattore
Siamo abituati ormai da tempo all’uscita, sempre puntuale, di un nuovo titolo dedicato al wrestling targato WWE, ad opera dell’instancabile team di Yuke’s. Ecco quindi che, con l’arrivo dell’autunno, arriva WWE 2K19, pronto a raccogliere l’eredità lasciata da un episodio che, per la verità, non ci aveva convinti fino in fondo. Ci siamo tuffati in questo nuovo capitolo vogliosi di scoprire come gli sviluppatori avessero rimescolato le carte in tavola, memori delle critiche ricevute dal predecessore; adesso siamo pronti a raccontarvi la nostra esperienza.
Da dove comincio?
Il primo impatto con l’offerta contenutistica di WWE 2K19 è soverchiante. Un menù semplice ma elegante ci introduce alle diverse modalità di gioco, dove troviamo graditi ritorni, come la modalità Showcase, assente nello scorso episodio, insieme a modalità inedite per la serie. La proposta è così vasta da rendere impossibile soffermarsi su ciascun elemento del pacchetto, ma proveremo, nei limiti del possibile, ad introdurvi a ciò che WWE 2K19 ha da offrirvi. Cominciamo dalla modalità Showcase: grande assente di WWE 2K18, questa tipologia di gioco, negli anni, ha permesso di rivivere alcune tra le più famose ere della WWE. Quest’anno gli sviluppatori hanno deciso di concentrarsi sulla carriera di un singolo lottatore: stiamo parlando, come molti già sapranno, di Daniel Bryan.
Nel corso della storia vestiremo i panni di Daniel, partendo dal suo primo debutto in WWE sino ad arrivare ai giorni nostri. I match sono intervallati da filmati degli incontri e da frammenti di una lunga intervista a Daniel, che racconta, non senza una punta di emozione, la sua storia fatta di sogni e sudore. Per aumentare la fedeltà verso gli eventi realmente accaduti, i match prevedono obiettivi specifici da completare, che replicano quanto effettivamente successo durante l’incontro reale: un elemento che potrebbe apparire superficiale, ma che farà la gioia di chi ha visto con i propri occhi la crescita atletica di Daniel Bryan. La modalità Showcase, dunque, si conferma come un gradito ritorno e come una delle modalità più solide dell’intero pacchetto.
Al suo fianco, troviamo la classica modalità Carriera. In essa, saremo noi a creare il nostro lottatore personalizzato e a condurlo nella sua inedita scalata verso il successo, partendo dagli albori della sua carriera per portarlo alla conquista dell’agognata cintura. L’editor, già corposo nella scorsa edizione, è stato ulteriormente ampliato, tanto per quanto riguarda l’aspetto fisico del nostro beniamino quanto per il suo parco mosse. Inizialmente saremo chiamati a scegliere uno tra i cinque stili di combattimento disponibili, definendo così le caratteristiche del nostro protagonista; durante la storia, però, potremo ulteriormente affinare le sue abilità attraverso diversi skill tree, che andranno a migliorare le caratteristiche del nostro lottatore.
Oltre ad una maggiore profondità nella personalizzazione, la modalità carriera di quest’anno si differenzia dalla precedente anche per la cura con cui è stata realizzata: i dialoghi sono adesso interamente doppiati, con i wrestler che prestano le voci ai loro alter ego virtuali, e la qualità generale della sceneggiatura ha fatto un passo avanti rispetto ai dialoghi ridicoli sentiti in WWE 2K18.
La terza, grande modalità è WWE Universe: una modalità che non ha più bisogno di presentazioni, e che permette ai giocatori di mettersi nei panni delle menti che stanno dietro la WWE, organizzando eventi, rivalità e tutto ciò che riguarda il colosso della famiglia McMahon. Al netto di alcune novità nella personalizzazione degli eventi, la modalità non differisce da quanto offerto in passato, rimanendo una tipologia di gioco pensata solamente per i veri fan della WWE, che potranno spendere anche centinaia di ore al suo interno.
Nuovi modi di menare le mani
Oltre alle tre modalità di cui vi abbiamo già parlato, troviamo altre tipologie di gioco in cui impegnare il nostro tempo. Innanzitutto, abbiamo la classica modalità Esibizione: qui potremo cimentarci in match rapidi contro la CPU o in multiplayer locale, personalizzando l’incontro a nostro piacimento. Non ci sono grandi novità da segnalare: sono presenti perlopiù tutti i tipi di incontro che abbiamo imparato a conoscere negli anni, con ben poche modifiche apportate a livello strutturale. Inedita è invece la modalità Torri 2K: ciascuna torre si costituisce di un numero variabile di match e si distingue dalle altre per un filo conduttore che lega gli incontri. Le torri saranno destinate a ruotare sia quotidianamente che settimanalmente, costituendo un buon modo per fare incetta di punti da spendere nel corposo roster di personaggi da sbloccare. A conti fatti, le torri costituiscono un piacevole diversivo, a patto di essere pronti ad impegnarsi in una sfida tutt’altro che semplice. Non manca, ovviamente, il multiplayer online. Abbiamo partecipato ad alcuni incontri e, a fronte di un matchmaking piacevolmente rapido, dobbiamo segnalare di aver riscontrato in più occasioni un fastidioso lag nell’input dei comandi, che rendeva il match, di fatto, più frustrante che divertente.
Anno nuovo, gioco nuovo?
La domanda che ruota intorno ai titoli annuali è sempre la stessa: si tratta davvero di un gioco nuovo o di un mero upgrade di quanto già visto? WWE 2K19 ricade decisamente nella seconda categoria. Sebbene sotto il profilo contenutistico gli sviluppatori abbiano ascoltato alcune delle richieste dei fan, il resto rimane pressoché immutato rispetto alla scorsa edizione. Nonostante la promessa di un gameplay più dinamico, gli incontri appaiono ancora troppo lenti, con meccaniche legnose e ben poco accoglienti verso i neofiti, che troveranno non poco frustrante la ripida curva d’apprendimento offerta dal gioco. La scelta di Yuke’s di perseguire una simulazione quanto più fedele degli incontri reali è lodabile da un punto di vista teorico, ma poco efficace da un punto di vista ludico: si sente il bisogno di un’inversione di rotta, che metta al centro il divertimento del giocatore piuttosto che la simulazione fine a se stessa. Non è solo il gameplay ad essere rimasto ancorato al passato: il comparto grafico ha mosso ben pochi passi in avanti rispetto alla scorsa edizione. A fronte di qualche miglioramento negli effetti di luce, abbiamo gli stessi modelli poco convincenti per i lottatori, la stessa, ridicola fisica dei capelli, e così via. In poche parole, se a livello contenutistico ci troviamo di fronte ad una delle offerte più complete proposte dalla serie, la struttura portante comincia a scricchiolare sotto il peso degli anni e di scelte quanto meno discutibili: forse sarebbe il momento di concedere ai lottatori WWE un meritato riposo, per permettere agli sviluppatori di ridare alla serie il lustro che merita.
- Editor sconfinato
- Il gameplay continua a non convincere
- Si sente la mancanza di una ventata d'aria fresca
7.5
WWE 2K19 porta con sé un’offerta ludica più ricca della scorsa edizione, grazie al ritorno della modalità Showcase e ad una modalità Carriera ampiamente migliorata, oltre che all’aggiunta dell’inedita modalità Torri 2K. Il gameplay, però, rimane lo stesso della scorsa edizione, con tutti i dubbi e le incertezze che già ci aveva lasciato, così come il comparto tecnico, ancora troppo fermamente ancorato al passato. Si sente sempre più il bisogno di una rivoluzione completa per questa serie che, ormai, sente fin troppo il peso degli anni, e che non può più accontentarsi di un semplice upgrade annuale.
Voto Recensione di WWE 2K19 Recensione | Torna il wrestling secondo Yuke's - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Vasta offerta contenutistica
-
Editor sconfinato
Contro
-
Comparto tecnico ancora arretrato
-
Il gameplay continua a non convincere
-
Si sente la mancanza di una ventata d'aria fresca
Commento
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