We Are Football | Recensione - Calcio manageriale per tutti
Ideale per i coach alle prime armi, We Are Football è un gestionale che sa di altri tempi, forse un po' troppo semplice, ma con qualche idea brillante
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a cura di Daniele Spelta
Redattore
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Winning Streak Games
- Produttore: THQ Nordic
- Distributore: THQ Nordic
- Piattaforme: PC
- Generi: Manageriale
- Data di uscita: 10 giugno 2021
Nazetti, Butatista, Ziderm, Rivalno… Un tempo non eravamo così schizzinosi e bastava un Roberto Larcos con 90 in potenza di tiro per farci felici. Poi sono arrivate le licenze, contratti di partnership tra sponsor e squadre a svariati zero e la parola d’ordine è diventata simulazione, che si tratti di un FIFA o PES, o di un manageriale in stile Football Manager. In pochi hanno cercato di sfatare questo trend e quasi nessuno ci è riuscito, una nicchia arcade che ancora cerca il proprio spazio in un mercato saturato da una manciata di big. Ce la farà We Are Football ad invertire la rotta?
Il gestionale sviluppato da Winning Streak Games e pubblicato da THQ Nordic è pensato per quei giocatori che rifuggono da infinite statistiche e si tengono alla larga da quei loschi figuri chiamati match analyst, un titolo che ricorda i cari vecchi PC Calcio e tutta quella sequela di nomi mietuti dalla triste falce di Sports Interactive.
Una squadra di sconosciuti
La parola d’ordine per We Are Football è immediatezza o, per meglio dire, dovrebbe essere immediatezza, dato che questo concetto viene tradotto il più delle volte in modi involontariamente errati. Il punto di partenza è quello classico comune a tutti i manageriali calcistici: creazione del proprio avatar da far sedere in panchina e selezione della squadra. Qua emergono già alcuni punti interessanti. Il primo è decisamente positivo ed è la presenza anche dei campionati femminili, che non differiscono in modo sostanziale dalla controparte maschile, ma che sono di certo un’aggiunta piacevole.
Il secondo elemento che salta subito all’occhio, superata la rapida creazione del profilo allenatore, è l’assenza totale delle licenze, sia per quel che riguarda le squadre, che molte volte hanno proprio nomi di fantasia, sia per i giocatori, che non hanno nulla in comune con quelli che calcano il rettangolo di gioco nella realtà.
Questa scelta, per quanto obbligata, più che giustificata e all'apparenza solo stilistica, ha però un effetto concreto anche in termini di gioco, soprattutto quando si cerca di rafforzare la propria squadra e non si sa davvero da che parte iniziare in mezzo a calciatori totalmente inventati, in un mercato improbabile e popolato da esseri mitologici.
Pochi concetti
We Are Football è un gestionale che va subito al sodo, non disdegna anche qualche interessante dettaglio, ma si dimentica di approfondire aspetti chiave della materia, a partire dagli stessi giocatori. Questi ultimi sono infatti definiti solo per il loro ruolo, il talento è identificato da un livello complessivo e non c’è spazio per statistiche sulla velocità, sul gioco aereo o, ancora, sulla freddezza sotto porta.
Insomma, decisamente poco quando si schiera l’undici titolare o si cerca un rimpiazzo da posizionare a centrocampo dopo la dolorosa cessione di Luppi al Giovan Torino. Se non altro, We Are Football mette una pezza interessante in questo ambito ed aggiunge una serie di abilità specifiche per i vari calciatori, tecniche da allenare e da sbloccare quasi in stile RPG.
Una meccanica simile contraddistingue l’allenatore stesso che, partita dopo partita, acquisisce nuova esperienza, aumenta di livello e accede a nuove skill e punti azione, da spendere ad esempio per bruciare le tappe di crescita di un giocatore o per motivare in modo più agguerrito la squadra durante uno scontro decisivo.
Lavagna di gioco
La semplicità con la quale sono caratterizzati i giocatori ritorna a suo modo anche quando si crea la tattica, si decide la formazione titolare e i chi dovrà scaldare la panchina. Fra 4-4-2, 3-5-2 e 4-3-3, le opzioni non sono moltissime, ma le icone dei giocatori possono essere spostate a piacimento sul terreno di gioco andando così ad ampliare le scelte, stando sempre attenti a sfruttare al massimo il potenziale della rosa, evidenziato da un semplice numero.
Dove però pecca We Are Football è nella personalizzazione di queste tattiche. Nel tempo, Football Manager ha aumentato a dismisura - forse anche troppo - la lista delle varie tipologie di pressing, di modalità di costruzione del gioco, dell’altezza della linea difensiva e via dicendo, mentre Winning Streak Games ha intrapreso una strada diametralmente opposta con la sua opera, riducendo al minimo queste opzioni. Da un lato capiamo la volontà di non sovraccaricare il giocatore con nozioni difficili da apprendere e da combinare correttamente, ma non è questa l’essenza stessa di fare l’allenatore?
Ancora una volta We Are Football riesce però a sorprendere e propone un tool che crediamo di non aver mai visto prima, con il quale disegnare veri e propri schemi di gioco, con tanto di passaggi, scatti, cross e finalizzazione decisiva, impostando così quali parti del campo sfruttare e quali abilità dei giocatori valorizzare.
Il momento della partita
Dalla lavagna al terreno di gioco la situazione resta più o meno la stessa: poche funzioni, ma molto chiare. Prima che l’arbitro fischi c’è spazio per motivare la squadra con qualche frase, si può decidere se dare il 100% o se conservarsi per il prossimo incontro, c’è modo di incentivare anche economicamente il team in vista di uno scontro decisivo e, perché no, utilizzare anche mezzi meno ortodossi, come non rizzollare il campo o perdere tempo in modo poco sportivo nei minuti finali.
Qualche perplessità emerge invece nel motore di gioco, che ogni tanto si lascia andare a situazioni abbastanza strane. I 90 minuti non vengono mostrati tramite un motore 3D - in stile Football Manager giusto per fare un nome - ma su uno prato verde disegnato sono evidenziate in modo stilizzato le azioni, con passaggi, cross, cambi di gioco e dribbling, situazioni che alle volte abbiamo fatto fatica ad immaginarci nella realtà, con tanto di rovesciate sulla trequarti, cross da dentro l’area piccola e gol sbagliati letteralmente sulla linea della porta. Le partite di We Are Football si decidono sul filo del rasoio, ma non sempre per i motivi giusti.
Chiamatemi manager, non allenatore
Dal campo alla scrivania, perché l’allenatore non vive di sola tuta sportiva, ma deve anche gestire svariate mansioni extra-calcistiche, come un vero manager della Premier League. I compiti presenti in We Are Football sono quelli canonici del genere e, fedele alla sua filosofia, in pochi click si viene a capo di intricate trattative finanziarie, si impostano gli allenamenti settimanali e si entra nell’arena del calcio mercato. Se amate ridefinire alla virgola i contratti o pescare quell’osservatore talentuoso che vi permetta di scovare un giovane talento nella prima serie belga, avete sbagliato posto.
We Are Football taglia corto su molti passaggi e, ad esempio, quando si discute l’ingaggio di un nuovo arrivo, le clausole si contano sulle dita di una mano e di quei fastidiosi procuratori non c’è traccia. Anche le trattative per raggiungere il giusto prezzo del cartellino scorrono via in pochi istanti e non c’è mai quella tensione che precede la firma di un nuovo campione.
Ci sono però due eccezioni. La prima sono gli allenamenti, che mettono a disposizione diverse tipologie di sessione, adatte all’attacco, alla difesa o al gioco di squadra e di cui si può impostare liberamente l’intensità. La seconda riguarda invece un po’ tutti i parametri economici che, quasi per un paradosso, sono anche eccessivi, fra prestiti bancari, tasse, introiti generati da infiniti sponsor, merchandising di ogni genere e migliorie quasi assurde da apportare alle infrastrutture di allenamento o dirigenziali attraverso un apposito strumento grafico. Chi non ha mai sognato di costruire la villa presidenziale proprio accanto al campo da calcio tennis?
La settimana tipo
In molti frangenti We Are Football pecca semplicemente di profondità e il loop stesso di gioco finisce con il diventare ripetitivo, visto che tutte le decisioni vengono prese ad inizio settimana e i sette giorni scorrono poi in automatico, spezzettati solo dalle trattative in corso o da qualche evento particolare, come la visita al fan club.
Non so quante volte abbiamo utilizzato termini come semplicità e immediatezza e, giunti a questo punto, vi aspettereste gli stessi aggettivi anche per la descrizione della UI. E invece è l'esatto opposto. Le interfacce sembrano infatti provenire da un'altra epoca videoludica, per navigare i menù servono svariati scroll, i link fra squadre e giocatori sono nascosti e, anche dal punto di vista stilistico, si poteva di certo far di più.
Inoltre, We Are Football è sì tradotto in italiano ma, a parte qualche sbavatura ortografica, il vero problema è la mancata corrispondenza tra la dimensione dei tasti e i testi scritti, che spesso sono troncati a metà o spariscono nascosti da un altro elemento grafico.
Triplice fischio
In We Are Football il tempo scorre rapido e questi ritmi sostenuti, assieme alla possibilità di delegare molte mansioni al proprio staff, hanno un loro vantaggio: chi non ha a disposizione notti in bianco da passare per giungere a fine stagione e magari sollevare un trofeo, può completare un campionato in un pomeriggio di gioco.
Questo è quindi lo spirito di We Are Football, un manageriale calcistico light e con qualche trovata interessante, pensato a chi si dedicherebbe volentieri al genere, ma che finora si è sentito tagliato fuori a causa della complessità di sua maestà Football Manager. Allo stesso tempo, è molto difficile che gli appassionati di lunga data abbandoneranno il massimo esponente in questa categoria per testare un titolo a cui manca qualcosa soprattutto dal punto di vista tattico.
Se volete armarvi di PC per tuffarvi nel calcio manageriale, vi raccomandiamo di dare un'occhiata alle proposte che trovate su Amazon.
Voto Recensione di We Are Football - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
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Si entra immediatamente nel vivo dell'azione
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Non si perde in infinite statistiche e variabili
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Il calcio femminile è una buona trovata
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Qualche spunto interessante e decisamente innovativo
Contro
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Le interfacce sono un problema
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L'assenza delle licenze potrebbe esser un freno per alcuni giocatori
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Si doveva far qualcosa di più nell'ambito tattico
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Alle volte si fatica a trovare una logica alle azioni durante la partita
Commento
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