Immagine di Warhammer 40.000: Space Marine 2 | Recensione - Un ritorno totale
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Warhammer 40.000: Space Marine 2 | Recensione - Un ritorno totale

Space Marine 2 immerge il giocatore nell'universo di Warhammer 40.000 come nessun altro gioco di questo brand è mai riuscito a fare.

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a cura di Daniele Spelta

Redattore

In sintesi

  • Un gioco che ricrea alla perfezione le atmosfere dark sci-fi di Warhammer 40,000.
  • Gameplay sorprendentemente stratificato e tecnico.
  • La campagna è un crescendo di epicità, ma ricade nei soliti cliché dell'universo di Games Workshop.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Warhammer 40,000: Space Marine 2
Warhammer 40,000: Space Marine 2
  • Sviluppatore: Saber Interactive
  • Produttore: Focus Entertainment
  • Distributore: Focus Entertainment
  • Testato su: PC
  • Piattaforme: PC , XSX , PS5
  • Generi: Azione
  • Data di uscita: 9 settembre 2024

Odio gli Space Marines. Questi colossi ambulanti alimentati a odio e oscurantismo vengono inseriti in ogni nuova edizione di Warhammer 40.000, il loro Codex Astartes è un miscuglio tra un manifesto suprematista e uno scritto di qualche setta fanatica e l’Imperatore tanto caro a loro è solo una carcassa che richiede costanti sacrifici umani per essere tenuta attaccata al suo trono d’oro.

Ebbene, mai me lo sarei aspettato, ma Warhammer 40.000: Space Marine 2 è riuscito a rendermi digeribili le loro ingombranti armature e i loro deliranti discorsi.

Fidatevi, questo è il miglior complimento che un fiero possessore di eserciti Xeno possa fare all’action shooter creato da Saber Interactive e forse non rende nemmeno bene l’idea della qualità di quello che, a tutti gli effetti, potrebbe essere uno dei migliori titoli di questa seconda parte del 2024

Guerra senza confini

Duecento anni e non sentirli. Avevamo lasciato Demetrius Titus alle prese con l’Inquisizione al termine del primo Space Marine, reo secondo il tribunale di essersi macchiato con le stigma del Chaos per aver misteriosamente resistito all’energia del Warp.

Dopo un lungo servizio nella Deathwatch, il nostro eroe senza macchia e senza paura è di nuovo aggregato alle truppe di Ultramar e, nelle vesti di un semplice tenente e indossando la nuova e scintillante armatura Primaris, viene spedito sul pianeta giungla di Kadaku per respingere un’invasione di Tiranidi. 

La situazione, come tradizione vuole, è disperata e solo l’intervento del protagonista riesce a salvare l’esercito di Cadia dall’essere divorato.

Naturalmente questo è solo l’incipit, perché ben presto si intuisce che la vera battaglia non è quella contro lo sciame alieno che sta inghiottendo interi sistemi planetari e che sotto la classica spedizione suicida si nascondono le insidie del Chaos, nella fattispecie i sotterfugi di Tzeentch.

Ah, per coerenza, odio anche i Thousand Sons. Avete mai provato a dipingere tutti quei dettagli presenti sulle loro corazze? 

Senza scendere nei dettagli, sappiate che quanto messo in scena da Space Marine 2 racchiude tutto ciò che rende l’universo ideato da Games Workshop tanto affascinante quanto difficile da tollerare, con la sua costante esaltazione del militarismo più becero.

Nelle circa dieci ore passate a falciare i Tiranidi e le forze perniciose, non so quante volte sono rimbombate nelle mie cuffie parole come onore, coraggio, vendetta e qualsiasi sorta di cieca abnegazione verso l’Impero. Certo, ci sono degli attimi in cui anche l’incrollabile credo di Titus e dei suoi colleghi Gadriel e Charion vacilla, ma alla fine tutto si risolve con un colpo di Boltgun e il cameratismo dimostra sempre la sua capacità di salvare il mondo. 

Indomitus Era

L’apice di questo fanatismo la si percepisce tra una missione e l’altra, quando ci si aggira in mezzo a decine di altri Adeptus Astartes intenti a pregare con devozione e a recitare le follie del loro codice.

Per chi non lo sapesse, anche la stessa Games Workshop ha ribadito più volte che nel quarantunesimo millennio non ci sono i classici buoni che si ergono contro le forze del male, lo stesso Impero ha commesso svariati genocidi e nel lontano futuro ogni fazione persegue un’agenda che non ha nulla di moralmente etico. A parte gli orchi, loro vogliono solo una sana scazzottata.

Purtroppo questa cinica realtà e il lato satirico faticano ad emergere, al netto di qualche breve passaggio dove viene messa in risalto la cecità che guida le azioni dell’Imperium e quanto sia questa stessa ignoranza a mettere a repentaglio l’esistenza della stessa galassia.

Space Marine 2 è, insomma, un action movie che si prende troppo sul serio.

La vita media di un soldato umano sul fronte è di qualche secondo, eppure nessuno si chiede perché l’Imperatore mandi su un desolato pianeta il proprio esercito per essere fatto a pezzi. Ammetto di aver provato una sincera empatia nei confronti di quei plotoni che venivano massacrati al mio fianco e ho avvertito una forte cesura tra la parte iniziale dedicata alla resistenza contro i Tiranidi e la seconda incentrata sull’eterna lotta tra le forze dell’Impero e quelle del Chaos.

Personalmente, ero molto più interessato alla sopravvivenza di quei disperati in divisa che non alle solite profezie, agli infiniti rimandi all’Eresia di Horus e a tutta quella pesante boriosità che accompagna i romanzi di Warhammer 40,000.

Inoltre, la fase iniziale risulta più centrale nella linea temporale di Warhammer 40,000, attualmente incentrata proprio sulla quarta guerra Tiranide e sulla minaccia portata dalla flotta alveare Leviathan.

Nonostante tutto... PER L'IMPERATORE!

Ma all'improvviso un drop pod piomba giù dal cielo, fracassa qualche cultista, Titus stacca con le sue mani la testa di un Terminator del Chaos e tutti questi ragionamenti si trasformano in inutili sofismi. Per chi ha collezionato miniature per anni e riempito la sua libreria con svariati tomi della Black Library, Space Marine 2 è davvero la migliore trasposizione dell’universo grimdark di Games Workshop.

Space Marine 2 è la migliore trasposizione videoludica dell'universo grimdark di Games Workshop.
L’azione è costantemente portata all’estremo e muovendo quei possenti soldati corazzati ci si sente davvero catapultati all’interno di qualche cattedrale neo-gotica o divorati dalle viscere di un pianeta sventrato dai macchinari imperiali chissà quanti secoli addietro. 

Ogni pixel racconta una sua storia, le armature degli Space Marine sono dettagliate fino al più piccolo sigillo e le stesse cicatrici di Titus sono contestualizzate e hanno un loro perché. 

La fedeltà al materiale d'origine è spinta ogni oltre limite e per gli appassionati è davvero un piacere scovare gli infiniti rimandi, rivedere qualche volto ben noto o ribadire con forza che Magnus non aveva fatto nulla di male.

Quello che colpisce con maggior forza è la direzione corale, con scorci che semplicemente lasciano a bocca aperta per la loro portata e maestosità, che si tratti di un assalto al fianco di Dreadnought, di fare da supporto ai mezzi corazzati dell'Astra Militarum o, ancora, semplicemente di assistere alla distruzione di un altare del Chaos.

Space Marine 2 trasforma degli obiettivi tutto sommato banali in scontri memorabili e anche premere il tasto di un ascensore diventa un momento da ricordare quando ci si trova accerchiati da Tzaangor assetati di sangue e si riesce a fuggire all’ultimo istante.

Volendo essere pignoli, forse si poteva fare qualcosa di più in termini di varietà dei nemici, soprattutto per i Thousand Sons. Sfogliando i cataloghi di Warhammer 40,000 – non osservate i prezzi, ve lo sconsiglio - si notano infatti un paio di nemici che avrebbero reso il titolo ancora più epico, magari anche qualche Genestealer per aggiungere delle varianti alle armate Xeno. 

Fase di attacco

La sensazione di onnipotenza viene supportata in modo ottimale da un sistema di gioco che si sposa alla perfezione con il ruolo interpretato.

Tra colpi in melee, fuoco dalla distanza, granate e abilità speciali, l’opera di Saber Interactive esalta alla perfezione la potenza di questi soldati geneticamente modificati. Space Marine 2 coniuga in un modo sorprendente pesantezza e velocità, con un combat system tecnico, tattico, frenetico e confuso al punto giusto.

Le vette degli stylish action sono lontane, ma i fendenti vanno sempre calibrati con attenzione, occorre maneggiare al meglio le svariate combo e non mancano schivate e parate da eseguire alla perfezione, unico modo per ricaricare gli scudi e per innescare lo spettacolo brutale delle finisher.

A meno che non si imposti il livello più semplice, la difficoltà è tarata verso l’alto e gettarsi nel mezzo della mischia senza un piano o senza conoscere le caratteristiche delle armi e delle classi equivale a morte certa.

Purtroppo, quando ci si trova ad affrontare centinaia di fastidiosi Termagant e lo schermo diventa tutto verde per colpa di qualche tossina, è difficile capire ciò che sta avvenendo. La telecamera fatica ad inquadrare al meglio l’azione e non mancano frangenti in cui l’unica soluzione è la fuga per non restare incastrati con la visuale su qualche angolo cieco. 

Per veri collezionisti

La linearità della campagna lascia solo intravedere la vera natura di Space Marine 2, che esprime tutta la sua potenzialità nella modalità Operazioni, sei missioni PvE da condividere con altri due giocatori o sfruttando il supporto dell’intelligenza artificiale.

Le Operazioni esprimono la reale componente tattica del gioco, che sotto la sua natura caciarona nasconde un titolo complesso ed elaborato.
È in questa modalità che emerge la reale componente tattica e si capisce quanto sotto quella natura caciarona si nasconda un titolo molto più complesso ed elaborato. Le sei classi hanno un ruolo ben distinto, ciascuna con i suoi punti di forza e di debolezza, che rendono imprescindibile il gioco di squadra.

Ad esempio, le unità di assalto e di avanguardia sono ideali in prima linea, sfruttano la loro agilità per gettarsi in mezzo alla mischia e grazie ai reattori dorsali e al rampino compiono ampi balzi per evitare che una sentinella nemica richiami dei rinforzi.

Le classi baluardo e pesante hanno invece una funzione opposta, sono in grado rispettivamente di difendere i compagni con scudi e aureole di ferro, hanno una corazza più resistente, ma sono decisamente più lenti e riescono ad infliggere un ingente quantitativo di danni soprattutto dalla distanza.

Il cecchino è l’unità che ho faticato di più ad inquadrare, dato che i suoi fucili di precisione mal si sposano con il caos costante dei campi di battaglia e spesso non si ha il tempo di prendere la mira e di colpire da lontano il cranio di Tiranide guerriero.

Infine, l’unità tattica è quella più versatile, ideale per le prime partite e per prendere confidenza con i comandi, ma estremamente utile per via del suo scanner, uno strumento in grado di evidenziare i nemici invisibili e silenziosi come i Lictor.

Queste classi hanno una notevole flessibilità e possono essere personalizzate tramite il loro equipaggiamento. L’arsenale messo a disposizione è davvero cospicuo, ogni arma restituisce un feeling differente e questa varietà garantisce più approcci alla battaglia.

Il coltello è rapido e letale ma poco efficace contro le orde, la classica chainsword si adatta a tutte le situazioni, mentre il possente martello del tuono infligge  pesanti danni ad area ma è troppo lento quando si è soverchiati dai nemici.

Discorso analogo per le armi da fuoco, ciascuna con le sue statistiche per cadenza di fuoco, grado di precisione e differenti livelli di efficacia da vicino o contro target lontani. Ci sono boltgun, pistole al plasma, inceneritori, fucili laser e da cecchini e anche gli iconici cannoni multitermici, perfetti per eliminare interi gruppi di cultisti e alieni. Insomma, esattamente come nel boardgame, gli Space Marine sono soldati versatili e perfetti per sperimentare con le build.

Naturalmente il lavoro di squadra dà il meglio di sé quando si gioca assieme ad altri compagni in carne ed ossa, anche perché l’intelligenza artificiale ha una mira che spesso lascia a desiderare, ogni tanto si nota un’unità ferma a farsi massacrare o che rinuncia ad una finisher per motivi non chiari.

Space Marine 2 ha il raro merito di essere uno fra i pochi titoli a tema Warhammer 40,000 davvero degni di nota, un complimento che, almeno pad alla mano, può essere fatto anche a Darktide.

A differenza dello shooter in prima persona creato da Fatshark, il titolo di Saber Interactive ha inoltre un sistema di progressione sì elaborato, ma anche intuitivo. Ogni missione portata a termine garantisce i classici punti esperienza, utili per sbloccare i vari perk delle classi e anche per accumulare le risorse da investire per attivare gli upgrade delle armi, condivise da più unità. 

Chiaramente non potevano mancare le skin e tutti quegli oggetti cosmetici con cui abbellire le proprie miniature virtuali. Fra aureole, sigilli della purezza, caschi, pettorali e spallacci, c’è davvero l’imbarazzo della scelta, a cui vanno aggiunti inoltre tutti gli altri capitoli da sbloccare.

Infatti, se in partenza gli unici Astartes disponibili sono gli Ultramarines, poco alla volta vi ritroverete a condividere il campo di battaglia con Space Wolves, Black Templars, Salamanders e via dicendo. Purtroppo mancano le armature Mark VI, con i loro iconici caschi a becco.

Queste modifiche si sbloccano semplicemente giocando, perché a differenza di quasi tutti i titoli targati WarhammerSpace Marine 2 non ha un negozio interno, non ci sono acquisti con moneta reale e il team di sviluppo ha già svelato la futura roadmap, con contenuti aggiuntivi gratuiti, nuove classi, nuove armi e nuove missioni. 

Resta l’incertezza per quel che riguarda l’online. Con i server praticamente vuoti è stato impossibile testare a fondo il multiplayer e tutti i discorsi sul bilanciamento, sulle mappe e sulla validità delle tre modalità di gioco – Conquista la zona, Conquista e controlla e Annientamento – sono rimandati alla data di pubblicazione del gioco.

Sviluppato dal Dio Macchina

Space Marine 2 è benedetto dall’Omnissiah. In un momento storico in cui le prestazioni tecniche sono sempre più una incognita al lancio, è quasi sorprendente notare la fluidità con cui lo Swarm Engine riesce a muovere tutti quei poligoni presenti su schermo.

Sono stati davvero pochissimi i casi in cui la mole degli effetti, le esplosioni e i frenetici combattimenti hanno portato ad un calo del frame rate e fidatevi che i momenti in cui prendere il fiato si contano davvero sulle dita di una mano.

Inoltre, la presenza di molte opzioni su PC – piattaforma utilizzata per questa recensione – rende il gioco scalabile e adatto a configurazioni hardware con qualche anno sulle spalle. Senza troppi giri di parole, Space Marine 2 è davvero una gioia per gli occhi.

Ogni ambiente è dettagliato in un modo davvero maniacale, i complessi industriali sono quel miscuglio di tecnologia e religione descritto nei libri di Warhammer 40,000 e quando si esce all’aria aperta e si viene accolti da una imponente città formicaio sullo sfondo non si può fare altro che restare in contemplazione per qualche secondo, giusto il tempo di essere assaliti da una nuova marea di Tiranidi.

Space Marine 2 è quel titolo che i fan della serie aspettavano da tempo, un sequel capace di prendere quanto di buono c'era nel primo capitolo e di limare anche i tanti difetti di gioventù di allora, un'opera che comunque può essere apprezzata a pieno anche da chi semplicemente cerca un action frenetico, divertente e con un impatto visivo con pochi rivali.

Voto Recensione di Warhammer 40.000: Space Marine 2


8.5

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Un titolo a tema Warhammer 40,000 degno del suo nome

  • Ha pochissimi rivali in quanto ad epicità

  • Semplicemente uno spasso da giocare

  • Bellissimo da vedere e artisticamente davvero ben realizzato

Contro

  • L'intelligenza artificiale degli alleati non è proprio il massimo

  • Ogni tanto la telecamera fatica a gestire la mole di unità su schermo

  • Il giudizio sulla storia è molto legato ai gusti personali

Commento

La mia libreria di Steam è piena di titoli a tema Warhammer 40,000, pochissimi raggiungono la sufficienza, una manciata sono buoni giochi e la cerchia di quelli ottimi è molto ristretta. A questa lista di eletti si aggiunge ora anche Space Marine 2, una gioia per gli occhi e una riproduzione fedele dell'universo creato da Games Workshop, un sogno che si avvera per chi è cresciuto assieme a questa saga. 
Il gameplay è una versione rifinita di quel mix fra third person shooter e action che già avevamo apprezzato nel primo capitolo, con un combat system decisamente più tecnico e complesso rispetto al suo predecessore. Non è un titolo perfetto, soprattutto a causa di una AI deficitaria e di momenti eccessivamente confusi, con una sporcizia che trascina il giocatore verso l'inevitabile button mashing, ma è la miglior trasposizione videoludica dell’universo grimdark di Games Workshop.
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