Vader Immortal | Recensione - Star Wars davanti agli occhi
Entriamo dentro la grande saga di Star Wars con questo titolo per la VR
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a cura di Silvio Mazzitelli
Redattore
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: ILMxLAB
- Produttore: Disney Interactive
- Distributore: Disney
- Piattaforme: PC , PS4
- Generi: Action Adventure
- Data di uscita: 2019 (Oculus) - 25 agosto 2020 (PSVR)
La storia di Star Wars è legata a doppio filo con il mondo dei videogiochi: basti pensare che i primi titoli ispirati all’epopea creata da George Lucas risalgono agli inizi degli anni ’80, essendo usciti in concomitanza con gli ultimi film della trilogia originale. I fan di Star Wars, nel corso della lunga storia della saga, anche dal punto di vista videoludico, hanno vissuto gioie e dolori tra titoli molto ben fatti (ricordiamo ad esempio la saga chiamata Jedi Knight o l’indimenticabile Star Wars: Knights of the Old Republic) e altri completamente da dimenticare (qualcuno ha detto La Minaccia Fantasma?).
Star Wars ha esplorato ogni aspetto e genere di videogioco, tra sparatutto, picchiaduro, giochi di corse, RPG, MMORPG e molto altro. All'elenco mancava ancora un gioco legato a una tecnologia piuttosto recente, ossia un titolo in realtà virtuale per gli attuali visori in commercio. A colmare questa lacuna arriva ora Vader Immortal: A Star Wars VR Series, uscito di recente su PlayStation 4.
Il titolo in realtà è stato presentato come una saga in tre episodi, destinati in origine solo a Oculus Quest e poi a Oculus Rift durante il 2019. Lo sviluppo è stato curato da ILMxLAB, che ha collaborato con lo sceneggiatore David S. Goyer, famoso per aver partecipato alla stesura della storia della trilogia di Nolan dedicata a Batman. Goyer non è comunque nuovo al mondo videoludico, infatti si era già occupato della sceneggiatura di Call of Duty: Black Ops e Black Ops II.
A distanza di un anno dall’uscita su Oculus Quest, Vader Immortal arriva anche su PlayStation VR, con un’edizione che include tutti e tre gli episodi da cui è composta questa storia incentrata sulla figura iconica di Darth Vader. Indossato il nostro visore ci siamo ritrovati immersi a 360 gradi in una galassia lontana lontana.
Al cospetto di Darth Vader
Una volta avviato il primo episodio di Vader Immortal (ogni episodio è infatti separato dall’altro anche nella dashboard della propria PS4) ci siamo ritrovati catapultati nel mondo di Star Wars dipinto da ILMxLAB. Impersoniamo un anonimo contrabbandiere accompagnato dal fido droide copilota ZO-E3, dalla voce femminile e dalla spiccata ironia. Un colpo è appena andato bene e non resta che portare la merce su un altro pianeta per venderla a caro prezzo.
Tiriamo fisicamente la leva della nostra navicella e ci ritroviamo nell’iperspazio. Il viaggio sembra proseguire tranquillo, quando improvvisamente la nostra nave è forzatamente trascinata fuori dall’iperspazio da una minacciosa nave dell’Impero che ci sovrasta con la sua imponenza.
Gli imperiali ci costringono ad atterrare su un pianeta che i fan della saga conosceranno molto bene: Mustafar. Sì, il luogo dove si svolgerà l’intera avventura è l’iconico pianeta del duello finale tra Obi-Wan Kenobi e Anakin Skywalker prima della sua trasformazione in Darth Vader. Qui esiste infatti un castello dove alloggia proprio il supremo sith e noi, insieme al nostro droide, veniamo trascinati in prigione per motivi non meglio precisati. Darth Vader in persona viene a parlarci, chiedendoci semplicemente di toccare uno strano manufatto cubico per aprirlo: se ci riusciremo ci lascerà vivere. Al nostro tocco lo strano oggetto si attiva diventando una sorta di chiave e Darth Vader, soddisfatto, la riprende lasciandoci momentaneamente in cella.
Grazie a ZO-E3 riusciamo però a fuggire con un abitante di Mustafar, che ci svela come in realtà Darth Vader stia tentando di aprire una misteriosa rovina risalente a secoli prima per ottenere un potere incredibile che potrebbe renderlo persino immortale. Starà a noi tentare di fermarlo in qualche modo.
Vader Immortal è una storia che, secondo quanto rivelato dagli stessi sviluppatori in collaborazione con Disney, entra a far parte del canon di Star Wars. L’esperienza si rivela essere principalmente cinematografica, sacrificando molte opzioni legate al gameplay per farci vivere come parte di una storia già scritta e non modificabile. Non un male di per sé, dato che l’esperienza virtuale mira a farci sentire come un attore all’interno di un’avventura di un franchise tra i più amati del mondo.
La qualità della trama è però altalenante, con alcune sequenze inserite appositamente per favorire un minimo di gameplay o per chiare mancanze di tempo o risorse. Passando sopra a questi difetti, risulta comunque un’avventura godibile, difficilmente memorabile anche per il fan più sfegatato di Star Wars, ma che ha il merito di poterci far interagire come mai prima d’ora con personaggi e ambientazioni di questa saga tanto amata.
La durata di ogni episodio è di un’ora scarsa, dunque l’intera “trilogia” sarà completabile in circa tre ore. Una volta conclusa non ci sarà nessun motivo valido per rigiocarci, l’unica cosa che resterà da fare sarà provare la modalità Dojo Spada Laser, unica altra modalità presente in Vader Immortal e focalizzata soltanto sul gameplay.
Diventare un Jedi
In un gioco di Star Wars ovviamente non possono mancare le spade laser e Vader Immortal non fa eccezione. Già nel primo capitolo a un certo punto della storia si potrà trovare una di queste armi con relativo tutorial. Ogni capitolo successivo introdurrà poi nuove meccaniche per il combattimento. Nel secondo, ad esempio, impareremo a usare la Forza, limitata al solo uso telecinetico, con cui potremo controllare oggetti e nemici per lanciarli nella direzione in cui vogliamo.
Bisogna ammettere che, seppur tramite i comandi dei Move, utilizzare la Forza con le nostre mani ha un certo fascino. Nell’ultimo capitolo sarà poi possibile rubare ai nemici blaster e granate da utilizzare contro di loro, sempre tramite l’utilizzo delle nostre capacità legate alla Forza.
La presenza di combattimenti cresce d’intensità di capitolo in capitolo. Il primo infatti è più basato su dei semplici enigmi che sfruttano al meglio i comandi della realtà virtuale, il secondo è una via di mezzo, mentre il terzo è focalizzato sulle battaglie. Gli scontri sono limitati a determinate sequenze per rispettare la progressione della storia – la cosa strana è che sembra che non si possa morire neanche subendo molti colpi, o almeno a noi non è mai capitato nemmeno dopo aver subito pesanti danni. Anche se ci fosse quest'opzione, il gioco è così permissivo che è quasi impossibile che accada.
Il combattimento in sé prova a simulare gli spettacolari duelli con le spade laser visti nei film, ma in realtà è molto poco preciso e si può solo provare a indovinare la direzione da cui i colpi arriveranno per poi contrattaccare subito dopo. Anche i nostri colpi non necessiteranno di una preparazione da provetto spadaccino per andare a segno, ma basterà muovere anche in maniera casuale il Move verso i nemici.
La cosa peggiore è però l’imprecisione nella respinta dei colpi di blaster dei nemici, che a volte passeranno oltre le nostre difese o verranno rimandati indietro in direzioni completamente casuali. Anche quando nel terzo capitolo potremo usare i fucili dei nemici faremo fatica a mirare nella giusta direzione per via di una certa imprecisione di calcolo. Alla fine, l’utilizzo della Forza, che potrà essere utilizzata con entrambe le mani, risulterà il metodo più efficace per sconfiggere i nemici ogniqualvolta ci sarà possibile usarla.
Per il resto Vader Immortal propone un’esplorazione ampiamente guidata e con molti dialoghi con i personaggi coinvolti. Gli spostamenti saranno del tipo visto già in altre produzioni dedicate alla realtà virtuale, in cui ci teletrasporteremo nel punto da noi indicato. Questa opzione riduce moltissimo il pericolo di motion sickness. Nella nostra prova a impostazioni normali non abbiamo mai provato fastidio in nessuna occasione, ma per chi dovesse soffrire maggiormente di questo problema potrà attivare svariate opzioni per limitarne l’effetto.
Messa da parte l’esperienza narrativa, si potrà soltanto affrontare il Dojo Spada Laser dove saremo chiamati a sconfiggere un’ondata dopo l’altra di nemici cercando di non venire colpiti e di farlo nel minor tempo possibile. Ogni punto guadagnato ci consentirà di ottenere oggetti cosmetici e non solo, come ad esempio nuovi guanti o colori per le spade laser, e alcune citazioni dalla saga di Star Wars.
Nel Dojo del terzo capitolo sarà possibile sbloccare anche lo stile con due spade laser o la speciale spada doppia di Darth Maul e, dopo aver sconfitto diversi nemici, si potrà usare persino il Fulmine della Forza. Ogni Dojo dura circa una o due ore a seconda delle vostre abilità e per via dei problemi d’imprecisione descritti poco sopra è spesso difficile sopravvivere alle ondate più avanzate.
Tecnicamente Vader Immortal, come ormai è la prassi per molti titoli legati al visore per la realtà virtuale di PlayStation, ha delle texture in bassa risoluzione che ci fanno fare in alcuni momenti un salto indietro di un paio di generazioni di console. Questa è purtroppo, allo stato attuale, la norma, con una tecnologia ancora in fase di sperimentazione. In compenso il titolo presenta un design delle ambientazioni molto ispirato, e in alcune scene resterete a bocca aperta ad ammirare il paesaggio circostante da ogni angolazione.
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Voto Recensione di Vader Immortal - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
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Il fascino di un'avventura nel mondo di Star Wars vissuta in prima persona
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Usare la Forza e la spada laser con le proprie mani è indubbiamente esaltante
Contro
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Storia principale un po' troppo lineare e di scarsa durata
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Comandi in battaglia molto imprecisi
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Oltre alla storia è presente soltanto una modalità extra un po' insipida