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V Rising | Recensione - Un interessante survival a tema vampiri

Dopo l'early access, il survival action RPG V Rising arriva finalmente nella sua forma completa anche su console: vediamo la recensione.

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a cura di Silvio Mazzitelli

Redattore

In sintesi

  • Buon combat system con molta varietà di armi e poteri.
  • Componente survival ben pensata nel contesto vampiresco del gioco.
  • L'online può dare una marcia in più al gioco specialmente se giocato con amici.

Informazioni sul prodotto

Immagine di V Rising
V Rising
  • Sviluppatore: Stunlock Studios
  • Produttore: Stunlock Studios
  • Testato su: PS5
  • Piattaforme: PC , PS5
  • Generi: Gioco di Ruolo , Multiplayer Online
  • Data di uscita: 17 maggio 2022 (Accesso Anticipato) - 8 maggio 2024 (PC) - 11 giugno 2024 (PS5)

Dopo ben due anni passati in early access, un mesetto fa V Rising è finalmente uscito nella sua versione completa su PC, mentre in questi giorni è in dirittura di arrivo anche su PlayStation 5, unica console dove il gioco è attualmente previsto.

Il titolo è un interessante mix tra un RPG hack and slash à la Diablo e un survival à la Rust o Ark: Survival Evolved; vestiremo i panni di un vampiro immortale risvegliatosi in un mondo dove la sua razza è stata portata quasi all’estinzione. Toccherà dunque al nostro personaggio ricordare agli stolti umani quale sia il loro posto.

La software house svedese Stunlock Studios è riuscita a mantenere alta l’attenzione verso il suo gioco nei due anni di early access, continuando a migliorare l’esperienza fino a oggi: ora finalmente possiamo valutare V Rising nella sua versione 1.0 anche su PS5.

Potere vampirico

V Rising è un titolo che pone molto l’accento sui combattimenti, che in effetti risultano anche uno dei principali punti di forza della produzione. Per iniziare dovremo creare il nostro vampiro tramite un editor (piuttosto scarno di opzioni), dopodiché verremo catapultati in un mondo ostile dove dovremo riacquisire pian piano il nostro potere.

Il gioco ricorda molto titoli in stile Diablo (avete già recuperato il quarto capitolo su Amazon?) per quanto riguarda il suo gameplay, accompagnato anche da una visuale isometrica perfetta per tenere sempre sotto controllo ogni momento dell’azione, che a volte può risultare un po’ caotica – tra esplosioni, particellari e schivate rapide.

All’inizio non avremo molti strumenti d’offesa, ma pian piano acquisiremo sempre più poteri da utilizzare, fino a poter contare su due magie, due abilità delle armi, l’indispensabile schivata in scatto e una potente mossa finale in grado di infliggere danni ingenti.

Ovviamente tutte queste abilità hanno anche dei cooldown prima di poter essere riutilizzate. Abbiamo apprezzato questo limite per le opzioni utilizzabili contemporaneamente in battaglia, perché riescono ad offrire una buona varietà di strategie, senza però che lo scontro diventi la fiera dello spam di abilità selvaggio.

Sarà ovviamente possibile sperimentare e cambiare la propria build, potendo contare non soltanto su uno svariato numero di armi diverse, ognuna con i suoi punti di forza e debolezze, ma anche su sei diverse scuole di magia.

Dovremo creare il nostro vampiro e fargli riacquisire il pieno del suo potere, in un gioco che non ha un sistema di livelli: la potenza dipende da cosa equipaggiamo.
Queste cambieranno totalmente l’approccio alle battaglie: le magie di tipo Blood, ad esempio, permetteranno di recuperare la vita attaccando; Unholy invece ci trasformerà in una sorta di negromante in grado di combattere evocando minion scheletrici e altre creature; Frost invece congelerà i nemici lasciandoli inermi. 

Il gioco inoltre non ha un sistema di livelli, ma la potenza del nostro personaggio dipenderà esclusivamente dalla forza degli oggetti equipaggiati, un po’ come succede in titoli come Destiny.

I combattimenti sono frenetici e divertenti, con nemici guidati da una buona intelligenza artificiale anche a livelli di difficoltà non elevati, permettendo così al giocatore di sfruttare il proprio arsenale nella sua totalità.

Il meglio di questo sistema arriva poi con le boss battle, gli scontri più duri e interessanti da affrontare, che fungono anche come principale sistema di avanzamento nel gioco. Sarà infatti obbligatorio progredire con la sconfitta dei boss per ottenere nuovi potenziamenti e abilità, fondamentali per avanzare.

Alcuni ad esempio offriranno la possibilità di costruire nuove strutture indispensabili per il lato survival del titolo, oppure nuove trasformazioni in animali che consentiranno di accedere ad aree ancora inesplorate della mappa.

È bene precisare che in V Rising in realtà non c’è una vera e propria narrativa – o meglio, esiste, ma è messa così in secondo piano che è quasi superflua.

La progressione è dunque cadenzata principalmente dai boss sconfitti, che al momento sono circa una cinquantina. Dicevamo che questi rappresentano il fiore all’occhiello del sistema di combattimento, perché sono tutti diversi e offrono scontri unici e sempre divertenti, oltre che impegnativi. Si andrà dall’affrontare provetti cacciatori di vampiri fino a belve mostruose e persino altri signori della notte: una buona varietà di potenti avversari da abbattere.

Altro elemento che dà una spinta in più al sistema di combattimento è quello del bonus ottenuto bevendo il sangue dei nemici. Questo varia molto a seconda del tipo di nemico sconfitto e della purezza del suo sangue. La tipologia di nemico sconfitto determina infatti il tipo di bonus, mentre più è alta la percentuale di purezza del sangue, più il bonus sarà alto.

Ad esempio, con una purezza quasi massima sarà possibile ottenere un bonus ai danni del 25% o una maggior quantità di salute curata. Questo sistema è interessante perché man mano che si gioca si impara a capire quali siano gli avversari da cui aspettarsi i bonus maggiori, andando dunque a calcolare le uccisioni in modo da trarre il maggior beneficio possibile dai diversi bonus, soprattutto in preparazione degli scontri più duri.

Sangue, castelli e sopravvivenza

Passando al lato maggiormente survival, V Rising compie un ottimo lavoro nell’adattare le strutture tipiche di questi giochi alle classiche debolezze dei vampiri. Nel titolo è presente un ciclo giorno/notte che condizionerà molto le nostre azioni.

Come prevedibile, muoversi alla luce solare comporterà la morte del nostro personaggio succhiasangue in pochi istanti, se non si troverà un riparo all’ombra. Basterà infatti celarsi dietro qualsiasi oggetto che proietta un’ombra per stare al sicuro, ma l’attraversamento della mappa durante le ore diurne non è comunque semplice. Ci saranno poi altre debolezze classiche, come l’aglio e l’argento, che infliggeranno dei malus al nostro vampiro.

La mappa di V Rising è davvero enorme e non è procedurale: si tratta di un open world a tutti gli effetti dove potremo erigere castelli in alcuni punti strategici. La costruzione di un castello sarà la nostra priorità, dato che servirà non soltanto come riparo durante il giorno, ma anche come base per potenziare il nostro equipaggiamento e gestire la vita del nostro vampiro.

La mappa è enrme e non è procedurale: si tratta di un open world a tutti gli effetti.
Come molti survival, anche V Rising fatica a ingranare, soprattutto nella parte iniziale dove il grinding di materiali è da mettere in conto. Questo sarà inevitabile per riuscire a costruire almeno le strutture base fondamentali, per poi perseguire il nostro piano di diventare il signore della notte assoluto.

 Oltre alla costruzione del castello, da buoni vampiri avremo costantemente bisogno di sangue – che dovremo procacciarci, anche combattendo contro i nemici. Potremo persino catturare delle ignare vittime da tenere imprigionate nel nostro castello come razioni d’emergenza.

Sarà anche possibile convertire alcuni degli umani catturati in fedeli servitori, che potranno poi essere inviati in spedizioni utili a ottenere risorse o tenuti a difesa del castello contro eventuali assalitori.

Chi ama ed è abituato alla struttura ludica dei survival, alla fine non troverà questo titolo più “grindoso” o lento di altri giochi simili: anzi, con la possibilità di stabilire anche alcuni parametri del server (ci arriveremo a breve) che gestiscono il consumo e la raccolta dei materiali, V Rising è perfino più immediato di molti altri titoli della stessa tipologia.

Ci ha stupito la cura per i dettagli che caratterizza il processo di costruzione e ampliamento del proprio castello: chi ama la personalizzazione assoluta, avrà l’imbarazzo della scelta tra tantissimi tipi di decorazioni diverse.

Con un po’ d’impegno, sarà quindi possibile creare la fortezza vampirica dei propri sogni, che anche il Dracula dei Castlevania invidierà. Tra l’altro, per restare in tema, sarà possibile anche acquistare un contenuto extra legato proprio alla storica saga di Konami, con decorazioni, musiche e oggetti in gioco ispirate ai titoli più famosi di questo iconico franchise.

La parte survival di V Rising è dunque funzionale e ben costruita, ma non esente dai difetti tipici di questa tipologia di giochi. Gli sviluppatori, però, grazie al periodo di early access, hanno implementato diverse utili soluzioni per la quality of life del gioco, ad esempio permettendo di spostare tutto il proprio castello, compresi servitori e strutture interne, in un’altra posizione senza dover ricostruire tutto da capo.

A ciascuno il suo server

Una parte importante dell’esperienza di V Rising è data dalla possibilità di giocare con altri giocatori. Sarà comunque anche possibile giocarlo completamente in single player, se si preferisce un’esperienza più solitaria.

I tipi di server si dividono principalmente in due macro categorie: PvE e PvP. Ci sono sia server pubblici che server privati, persino con la possibilità di creare il proprio server acquistandolo (almeno su PC, non sappiamo se questo si possa fare anche su PS5).

Ogni server ha poi diversi parametri modificabili, come il tasso di ottenimento di risorse o il loro consumo, cosa a cui avevamo già accennato, ma queste sono solo alcune delle tante possibili personalizzazioni, che variano anche in base alla scelta della tipologia di server fatta.

I server PvE si spiegano da soli e se si gioca con amici; magari, con qualcuno più esperto del titolo, sarà anche possibile bruciare le tappe per potenziare il proprio personaggio in tempi minori. Inoltre, la cooperativa funziona ottimamente, sia in battaglia che nella costruzione delle proprie magioni – anzi, sarà più divertente creare un castello condiviso con i propri compagni vampiri.

I server PvP invece sono divisi a loro volta in diverse tipologie basate su differenti impostazioni. In alcuni alla morte si perderà tutto l’equipaggiamento non attivo, in altri invece si perderà proprio tutto. Sarà poi possibile anche fare dei raid negli altri castelli, e anche qui il prezzo da pagare in caso di sconfitta dipenderà dalle opzioni impostate, con la possibilità di limitare i raid soltanto a certe ore del giorno e di avere una cassa sicura che non potrà essere depredata. Non mancherà però anche la possibilità di vedere completamente raso al suolo il proprio sudato castello, con tutte le risorse accumulate che andranno in fumo con lui.

Ovviamente l’esperienza online dipende molto dal server scelto e dalle persone incontrate. È probabile che spesso si finisca in mondi PvP con giocatori molto più forti e avanti nella progressione del personaggio, se si sceglie in modo casuale il server dove giocare; ciò in molti casi renderà la sconfitta inevitabile, fino all’impossibilità, nelle situazioni più gravi, di progredire realmente, cosa che rende il gioco indubbiamente frustrante.

Per fortuna esistono così tante opzioni che è facile evitare di finire in queste brutte esperienze, a meno che non si vada volutamente a cercarsele per mettersi un po' alla prova.

Il gioco permette poi di creare un solo personaggio per server, rendendo obbligatorio ricominciare da capo se si decide di provarne uno nuovo o di cambiare server. Comprendiamo la scelta, per evitare che si potenzi troppo un personaggio in single player per poi avere vita facile in un server PvP, ma questo porta a una certa ripetitività di fondo ogni volta che si ricomincia con un nuovo personaggio – e, se non si ha la compagnia giusta per cui vale la pena di ripartire da zero, alla lunga rischia di essere un processo tedioso.

Dal punto di vista tecnico, infine, V Rising è un gioco ben fatto, ma che non fa gridare al miracolo. Le animazioni sono buone e il titolo risulta fluido sia in combattimento che durante l’esplorazione. Nella nostra esperienza su PS5, poi, non ci è mai capitato di incorrere in bug o altri problemi.

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Voto Recensione di V Rising | Recensione


8

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Il combat system è ben fatto e offre molta varietà

  • La parte survival è ben amalgamata con il setting vampiresco

  • Online può essere ancora più divertente se si gioca con la gente giusta

Contro

  • Un po' lento a ingranare durante le prime ore di gioco

  • Dover ricominciare da capo con un nuovo personaggio in ogni server può essere tedioso, alla lunga

Commento

Sembrava difficile, ma V Rising riesce ad amalgamare al suo interno una parte da hack and slash à la Diablo e una parte da survival à la Valheim o à la Ark in modo egregio, rendendo entrambe le tipologie di gameplay varie ed elaborate al punto giusto. I combattimenti offrono un’azione frenetica e divertente e permettono di utilizzare moltissime armi e poteri, mentre la parte di sopravvivenza, seppur lenta (soprattutto all’inizio), permette di avere un’ampia gamma di personalizzazione nella costruzione del proprio castello. La possibilità poi di scegliere in piena libertà di giocare il titolo da soli o in vari tipi di server, anche con i propri amici, dà una marcia in più all’esperienza nel suo complesso, merito anche dei due anni in early access sfruttati al meglio da parte degli sviluppatori.
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