Immagine di Unknown 9: Awakening | Recensione - Un inizio poco entusiasmante
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Unknown 9: Awakening | Recensione - Un inizio poco entusiasmante

Abbiamo giocato Unknown 9: Awakening, il nuovo titolo prodotto da Bandai Namco che vuol dar vita a un grande universo transmediale: ecco la recensione.

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a cura di Silvio Mazzitelli

Redattore

In sintesi

  • Il gioco vuole essere un punto d'ingresso per un progetto più grande, ma la storia non coinvolge quanto dovrebbe.
  • Sistema stealth molto basilare e accessorio da un certo punto in poi.
  • Poteri divertenti da usare.

Informazioni sul prodotto

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Unknown 9: Awakening
  • Sviluppatore: Reflector
  • Produttore: Bandai Namco
  • Distributore: Bandai Namco
  • Testato su: PS5
  • Piattaforme: PC , XSX , PS5 , PS4 , XONE
  • Generi: Action Adventure
  • Data di uscita: 18 ottobre 2024

Circa un mese fa vi avevamo raccontato le nostre prime impressioni su Unknown 9: Awakening, titolo d’avventura e azione prevalentemente narrativo a opera del team canadese Reflector, con Bandai Namco come publisher.

Nonostante alcuni dubbi sul gameplay, il progetto aveva destato il nostro interesse soprattutto per la sua identità transmediale: il videogioco è infatti solo un tassello di un mondo diviso in tante altre opere che spaziano da libri a fumetti fino a podcast e persino a delle web series.

In questo ampio contesto, Unknown 9: Awakening, in arrivo il 18 ottobre su PS5 e PS4, Xbox Series S/X e PC, è la prima opera del franchise a essere disponibile in tutto il mondo, e per questo motivo si pone come un perfetto punto d’inizio per chiunque sia interessato a conoscere questo universo narrativo. Eppure qualcosa è andato storto durante lo sviluppo del titolo – sarà per l’inesperienza del team, al suo primo gioco, o per l’ambizione del progetto, ma Unknown 9 non è riuscito a convincerci, per via di diversi problemi sia narrativi che strutturali.

Il mistero dei Nove Ignoti

Sin dalle sue premesse, Unknown 9: Awakening (lo trovate su Amazon) non nasconde il fatto di puntare molto sulla sua narrativa, considerata importante anche per introdurre i giocatori all’intero mondo della saga transmediale.

Nel gioco vestiremo i panni di Haroona, interpretata dall’attrice Anya Chalotra, che molti riconosceranno per essere la Yennefer della serie Netflix di The Witcher. Haroona è una giovane orfana dotata di capacità speciali che, dopo essere stata salvata da Reika, una sorta di maestra spirituale, diviene una Questor. Questo nome è dato agli individui in grado di utilizzare i poteri che derivano dal Rovescio, che potremmo definire come una dimensione parallela fatta però di pura energia e non di materia.

Il Rovescio è un luogo affascinante quanto pericoloso, dato che nel turbinio di energie da cui è composto si muovono forze misteriose in grado di trattenere l’anima delle persone che vi si immergono. Non essendo un luogo fisico, infatti, vi si entrerà con il proprio spirito e, senza un'adeguata preparazione, ci sarà il rischio di perdersi e rimanere lì a vagare senza poter tornare al proprio corpo, condannati a un destino peggiore della morte.

Per questo motivo Reika decide di fare da maestra ad Haroona, per evitare che incautamente, sfruttando i suoi innati poteri, possa fare questa fine.

Un giorno Reika si trova però a doversi confrontare con un altro suo ex allievo, Vincent Lichter, che vuole risvegliare una misteriosa entità rinchiusa dentro il Rovescio. Il piano potrebbe risultare catastrofico per l’umanità e Reika prova a fermarlo, ma nel tentativo perde la vita.

Haroona, per cui la maestra era tutto, giura vendetta, iniziando un viaggio intorno al mondo al solo scopo di sconfiggere Vincent. Questi però non agisce da solo, avendo dalla sua un intero esercito, i cosiddetti Ascendenti, fazione completamente devota a lui stesso e al suo piano di cambiare il mondo.

Gli Ascendenti in realtà sono dei dissidenti staccatisi da un’altra società segreta, la Leap Year Society, un’organizzazione con l’intento di studiare il mondo e i suoi misteri, tra cui quello più importante di tutti, ossia la leggenda dei Nove Ignoti, che danno il nome all’intera saga.

Nessuno sa chi siano in realtà, ma le leggende parlano di nove individui appartenenti a una civiltà perduta e divenuta tecnologicamente avanzata anche per la sua capacità di sfruttare le forze del Rovescio. Pare che i Nove Ignoti siano immortali e abbiano conoscenze in grado di cambiare la storia dell’umanità, anche se non esistono testimonianze di incontri diretti con questi misteriosi personaggi.

Ad ogni modo, la Leap Year Society ha subito un duro colpo con la scissione degli Ascendenti e, nel provare a riorganizzarsi, contatta Haroona tramite il suo attuale leader, una sorta di anziano cowboy chiamato Luther, che la nostra protagonista conoscerà agli inizi del gioco finendo poi per diventare sua alleata nel piano per fermare Vincent.

Se da un lato la storia di Unknown 9: Awakening riesce a grandi linee nel suo intento di introdurre i nuovi utenti all'interno del suo complesso universo transmediale, illustrandone le basi, dall’altro è anche molto confusionaria, in quanto spiega in maniera troppo sbrigativa – o non spiega affatto – elementi chiave del contesto narrativo.

Ci troviamo di fronte a una componente narrativa che va avanti quasi per inerzia, con personaggi che non riescono proprio a lasciare il segno.
Essendo il gioco parte di un progetto più grande, capiamo bene che molte cose sono lasciate ad altre opere, ma speravamo in una maggiore cura verso alcuni elementi che vengono dipinti come fondamentali per il world building di questo universo, come ad esempio il Rovescio o le origini delle società segrete. Ci sarebbe altro da dire su questo punto, ma entreremmo troppo nel campo degli spoiler ed eviteremo.

Il difetto più grande del gioco è però quello di raccontarci una storia con poco mordente, che appare forzata in diversi momenti, con personaggi che prendono decisioni affrettate o poco coerenti solo per mandare avanti la trama in qualche modo. Persino alcune cut-scene ci sono sembrate confusionarie, quasi tagliate in malo modo, quando dovevano invece raccontarci dettagli importanti della vicenda.

Ci troviamo dunque di fronte a una componente narrativa che va avanti quasi per inerzia, con personaggi che non riescono proprio a lasciare il segno, nonostante ci provino vivamente; colpa anche dei dialoghi, che a volte sono tanto stereotipati da sembrare usciti da una generica serie tv americana. Gli avvenimenti poi si susseguono in modo molto scontato, non lasciando grandi sorprese ai giocatori, salvo per un colpo di scena inaspettato, il cui potenziale viene però presto sprecato.

Nonostante vi si trovi qualche guizzo interessante, la storia di Unknown 9: Awakening è perlopiù dimenticabile e una volta finito il gioco non resterà impresso molto di quanto vissuto – né, tantomeno, dei personaggi.

Uno stealth ancorato al passato

Passando al gameplay di Unknown 9: Awakening, le cose non migliorano per quanto riguarda la struttura. Dopo le due ore di prova di un mese fa speravamo che l’alternanza fra fasi esplorative e fasi stealth o di combattimento fosse un limite imposto dal fatto che ci trovassimo in una parte iniziale del titolo. In realtà, salvo poche eccezioni, il gioco è tutto così.

La parola linearità spesso viene associata a un qualcosa di negativo in un videogioco, ma non c’è nulla di male in un’esperienza più guidata che vuole concentrarsi su degli elementi specifici reputati importanti, anche a costo di limitare la libertà d’esplorazione.

 Unknown 9: Awakening il problema, però, più che la linearità è nella ripetitività delle situazioni. Cambiano le aree e i paesaggi, ma alla fine ci si ritroverà sempre ad alternare esplorazione a fasi stealth o di battaglia, e il problema è che queste non sono nemmeno entusiasmanti.

L’esplorazione si riduce a proseguire per corridoi con un bel po’ di deviazioni dalla via principale e che nascondono quasi sempre dei collezionabili. Questi collezionabili, però, per un’avventura che dura in media una decina di ore, sono davvero troppi e sono palesemente messi lì per allungare il brodo di qualche ora, almeno per chi vorrà trovarli tutti.

Se avete giocato a un gioco stealth negli ultimi vent’anni non troverete nulla di nuovo nelle meccaniche di base di questo titolo.
Questi sono oltre un centinaio, divisi in diverse categorie: alcuni danno informazioni superflue, altri sono solo estetici; gli unici che vale la pena di cercare sono quelli che daranno punti Abilità per potenziare Haroona (ne parleremo a breve). Anche se il gioco è venduto al prezzo budget di 50 euro, alla fine l’avventura può durare tra le 7 e le 12 ore, a seconda di quanto tempo dedicherete a cercare collezionabili e a leggere descrizioni e il diario di Haroona – in cui la protagonista riassume la storia e descrive i personaggi che incontra e che, bisogna dirlo, esteticamente è ben confezionato.

Le fasi stealth invece sono davvero la quintessenza di questo genere. Come sempre ci potremo nascondere nell’erba alta e, per eliminare i nemici nei paraggi, lanciare sassi “spirituali” creati con i poteri di Haroona e attivare delle trappole, come delle bombole di gas esplosive.

Arrivando alle spalle dei nemici potremo metterli fuori gioco (tranne quelli élite, che di base sono impossibili da sconfiggere con questo metodo). Insomma, se avete giocato a un gioco stealth negli ultimi vent’anni non troverete nulla di nuovo nelle meccaniche di base di questo titolo.

L’unica vera novità è data dal potere di Haroona chiamato Attraversamento, che le permette di possedere i nemici per alcuni secondi e di fargli compiere un’azione, che alla fine consiste semplicemente in un attacco, per colpire altri nemici o una eventuale trappola. A questo si aggiunge anche la possibilità di diventare invisibili consumando la barra dell’Am, che rappresenta il potere della protagonista, e poco altro.

Questi elementi però meritano un discorso a parte – sono infatti legati anche al combattimento di cui parleremo a brevissimo, anche perché da circa metà gioco in poi lo stealth diventa superfluo e principalmente si combatterà utilizzando i poteri e le tecniche corpo a corpo della nostra giovane eroina.

La sola alternativa ad esplorazione e fasi stealth o di combattimento è la risoluzione di qualche enigma – pochi, in realtà e limitati alla tipologia, già vista in altri innumerevoli giochi, in cui bisogna spostare la direzione di un fascio di luce facendolo rimbalzare tra diverse statue fino a colpire un determinato meccanismo.

C’è poi una variante in cui bisogna invece spostare un fascio d’energia che scorre in dei tubi, manipolando la direzione di alcuni snodi, così da direzionarlo verso il percorso giusto. Anche questo non è nulla di nuovo. In generale, gli enigmi proposti si sono dimostrati tutti molto semplici da risolvere e non rappresentano una particolare sfida.

A livello tecnico Unknown 9 (disponibile anche su Amazon) paga il suo essere un titolo cross-gen con un dettaglio grafico che non fa impazzire. Ci sono dei paesaggi che a livello artistico sono da apprezzare, ma la magia svanisce quando ci ritroveremo di fronte a uno dei numerosi bug grafici, come le teste dei nemici che restano sospese senza il corpo una volta sconfitti o la sciarpa di Haroona che a volte sembra avere vita propria.

In un’occasione ci è anche capitato un problema per cui un punto abilità trovato in un’area era impossibile da prendere perché mancava il trigger del comando. Insomma, non ci sono bug in grado di rovinare il gioco, ma i problemi tecnici sono molti, tra cui anche frequenti ed evidenti cali di frame rate; la speranza è che arrivi presto qualche patch correttiva, ma ci è stato confermato dal publisher che la versione che abbiamo testato sarà uguale a quella che avranno i giocatori al lancio.

C’è un’altra cosa che abbiamo trovato estremamente fastidiosa, anche se molto minore nel gioco, ed è legata ad alcuni personaggi che spesso ci accompagnano nell’avventura. Quando, ad esempio, avremo sconfitto tutti i nemici di un’area e dovremo passare alla successiva, se perderemo un po’ di tempo a esplorarla alla ricerca di collezionabili il personaggio che sarà con noi inizierà a pressarci mettendoci fretta, con frasi tediose che si ripeteranno a un ritmo di almeno una ogni 30 secondi circa.

Il colmo è stato in una fase in cui eravamo sul dirigibile Morning Star, che fa da base al gruppo di Haroona, in cui Luther ci ha detto, prima di andare da lui per far continuare la storia, di parlare con il resto della ciurma per conoscerla meglio. Peccato che, mentre parlavamo con gli altri personaggi, continuasse a parlarci sopra per dirci di sbrigarci ad andare da lui...

Poteri avanzati

Al di là delle fasi stealth, Haroona non sarà indifesa se verrà scoperta dai nemici – anzi, è in grado di sfruttare i suoi poteri per combattere e può unirli a potenti attacchi corpo a corpo. Inizialmente potrà soltanto attaccare con calci e pugni con una combo basilare. Andando avanti con il gioco, sbloccherà la possibilità di usare gli attacchi utilizzando l’Am, ossia l’energia del Rovescio, proiettando la sua forma spirituale per colpire a distanza i nemici o per provocare esplosioni intorno a sé.

Questi attacchi non infliggono danni alla salute, ma a una sorta di barra dello stordimento che, una volta riempita permette di compiere una esecuzione speciale sui nemici infliggendo loro molti danni. Contro i nemici più resistenti ai danni fisici, dunque, sarà saggio provare ad attaccare con questo potere per avere la meglio.

Molto importante poi è l’albero delle abilità, diviso in tre rami: Furtività, Combattimento e Abilità Umbriche. Questo permette di acquisire anche molte nuove manovre, sia offensive che difensive: sarà ad esempio possibile ottenere, spendendo i punti abilità trovati per le mappe, la schivata perfetta, che rallenta per un secondo il tempo se eseguita all’ultimo istante prima di essere colpiti, o la parata con una sorta di scudo energetico, che difende dai proiettili ed può essere trasformata in una sorta di parry se attivata con il giusto tempismo.

Anche il combattimento però non è esente da difetti. Oltre a essere sin troppo basilare nelle sue azioni, spesso risulta troppo lento e impacciato nelle animazioni, cosa che fa percepire una sorta di mancanza di fluidità tra attacchi e manovre difensive.

 Quest’effetto è a volte ampliato anche dal riposizionamento dei nemici, dato che a volte si spostano in maniera innaturale dalla nostra visuale rendendo più difficile colpirli anche con il lock on attivato.

Le cose che invece funzionano meglio sono i poteri, forse anche troppo. Come avevamo già accennato, Haroona ha diverse capacità speciali, come la possibilità di spingere i nemici o attirarli a sé come se stesse usando i poteri della Forza di Star Wars, potendo anche lanciarli da eventuali dirupi. Il potere che si utilizzerà maggiormente, però, è Attraversamento, insieme all’abilità per diventare invisibili in piena vista finché si ha la barra dell’Am piena.

Andando avanti con il gioco potremo utilizzare Attraversamento fino a tre volte di fila, con la possibilità di riottenere i “gettoni” per utilizzarlo di nuovo semplicemente mettendo KO dei nemici, sia combattendo che furtivamente. Ottenendo delle abilità speciali sarà più facile ricaricarne l’utilizzo, ed è proprio ottenendo alcune delle abilità dei tre rami che si potrà trasformare Haroona in una vera e propria macchina da guerra.

Come dicevamo prima, lo stealth diventa superfluo da circa metà gioco, ed è il titolo stesso a farcelo capire. Se nelle prime fasi era pieno di luoghi in cui nascondersi dai nemici, da un certo punto in avanti queste diminuiscono drasticamente, perché, effettivamente, quando si possono possedere tre nemici di fila per poi diventare invisibili ed eliminare con facilità qualsiasi avversario prendendolo alle spalle, nascondersi diventa inutile.

Ottenendo una determinata abilità sarà anche possibile eliminare i nemici d’élite, gli unici a dare qualche pensiero nelle fasi iniziali del gioco, prendendoli alle spalle di soppiatto, mentre gli attacchi Am renderanno anche gli scontri diretti più facili.

Bisogna dire che, utilizzando al massimo le capacità del potere di Attraversamento per possedere i nemici, si potranno creare delle reazioni a catena in grado di eliminare interi gruppi di avversari in maniera anche spettacolare, provando anche molta soddisfazione nei casi in cui il proprio piano venga eseguito alla perfezione. Questo potere fa ben presto sentire invincibili e in effetti sarà dura essere sconfitti, una volta potenziata Haroona per bene, il che cancella però dal gioco qualsiasi senso di sfida.

Un peccato, perché la meccanica di Attraversamento poteva essere sfruttata in maniera molto più approfondita, permettendo magari di risolvere enigmi o ingannare i nemici (cosa che ad esempio avviene in alcune scene della storia), invece che soltanto a scopo puramente offensivo.

Quanto ai nemici, ce n'è una buona varietà, tra colossi resistenti agli attacchi corpo a corpo, soldati in grado di diventare invisibili o altri capaci di potenziare tutti i loro compagni vicini – ma, come già detto, nessuno sarà in grado di impensierire Haroona, una volta che lei avrà padroneggiato certe abilità.

In Unknown 9: Awakening esistono anche delle boss fight, ma non sono affatto entusiasmanti. I pattern di attacco dei boss nemici non sono molto vari e basterà memorizzarli per capire quando attaccare corpo a corpo per riempire la barra Am e poi scatenare i propri poteri o curarsi (finché si ha la barra Am carica sarà sempre possibile curarsi), così da avere inevitabilmente la meglio. Anche qui, insomma, sembra più che ci sia una bozza delle idee che non una loro valorizzazione.

Voto Recensione di Unknown 9: Awakening | Recensione


6

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Un buon punto di inizio per conoscere l'universo transmediale di Unknown 9...

  • Usare i poteri di Haroona, in particolare l'Attraversamento è divertente...

Contro

  • ...ma la storia in sé non è coinvolgente anche per via di personaggi poco interessanti

  • ...ma da un certo punto in poi annullano completamente il senso di sfida

  • Le meccaniche stealth sono rimaste vent'anni indietro

  • Diversi problemi tecnici

Commento

L’idea di un progetto transmediale di cui questo Unknown 9: Awakening doveva essere un perfetto punto d’ingresso per i nuovi utenti era interessante, ma purtroppo il videogioco fallisce nell’intento per via di numerosi problemi. La storia dà si le basi per capire meglio il mondo generale di Unknown 9, ma un racconto senza particolari guizzi creativi e personaggi poco interessanti non invogliano a esplorare il resto dell’universo narrativo. A questo si aggiunge una struttura di gioco sin troppo basilare, con diversi problemi tecnici e una componente stealth che sa molto di già visto. Anche il combat system mostra diverse falle e si salva in minima parte solo grazie al divertente utilizzo dei poteri, specie nelle fasi avanzate, poteri che però rompono il gioco rendendolo sin troppo facile. La partenza di questo nuovo progetto multimediale, insomma, non è certo delle migliori.
***

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