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Torchlight: Infinite | Recensione - Un grosso no

Torchlight sbarca finalmente su mobile, ma come sarà andata la transizione? Scopriamolo insieme nella nostra recensione.

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

In sintesi

  • Un tentativo del tutto fuori fuoco di adattare Torchlight a un approccio mobile
  • Non riesce a portare qualcosa che lo renda unico per attirare gli amanti del genere

Informazioni sul prodotto

Immagine di Torchlight: Infinite
Torchlight: Infinite
  • Sviluppatore: XD Inc.
  • Produttore: XD Inc.
  • Distributore: XD Inc.
  • Testato su: MOBILE
  • Piattaforme: PC , MOBILE
  • Generi: Hack n' slash , Azione , Gioco di Ruolo
  • Data di uscita: 10 maggio 2023

Torchlight è una serie molto amata dagli appassionati di action RPG; l’opera di Runic Games ha riscosso grande successo nella scorsa decade nel mondo PC, prima di espandersi anche su console.

Ora è finalmente arrivato il momento di toccare anche un altro mondo, quello mobile, con l’arrivo di Torchlight: Infinite, titolo in realtà già disponibile da diversi mesi, ma che solo adesso esce dalla sua fase di open beta.

Nonostante il focus principale sia chiaramente il mondo smartphone, il gioco è stato reso disponibile anche su PC, per la gioia (forse) dei veterani della serie. Insomma, una popolare serie ARPG che arriva su mobile dopo un cambio di sviluppatore. Cosa potrebbe andare storto?

Combatti, raccogli, ripeti

Sicuramente, Torchlight: Infinite ha una storia. Da qualche parte. Ci saremmo aspettati di trovarci di fronte ad un ARPG con pochi fronzoli, dove c’è soltanto bisogno di menare le mani e costruire il proprio guerriero. Ed in effetti è così, ma al contempo una storia sembra esserci, solo che è narrata in modo talmente frammentato e confusionario da perderne traccia dopo i primi minuti di gioco.

I dialoghi presenti risultano talmente vuoti che è come se chiedessero di essere saltati, così dopo qualche decina di minuti quello che basta sapere è che ci sono nemici da abbattere e oggetti da raccogliere, e poco importa il perché lo stiamo facendo.

Lasciamo quindi da parte l’inesistente comparto narrativo, che serve solamente da collante alle fasi di azione, e concentriamoci sul gameplay di Torchlight: Infinite. All’inizio del gioco saremo chiamati a scegliere un personaggio tra i sei attualmente disponibili; a seconda della nostra scelta cambieranno, ovviamente, le nostre statistiche e le nostre abilità.

Il sistema di classi è in realtà piuttosto aperto, e vi basterà qualche prova per rendervi conto che non sarete vincolati ad un singolo modo di giocare soltanto sulla base del personaggio che avete scelto all’inizio. Con il passare del tempo – e dell’esperienza – potrete approfittare di upgrade che vi renderanno in grado di combattere nel modo che preferite, anche se ovviamente alcune abilità rimarranno esclusive di alcune classi e personaggi.

In Torchlight: Infinite mancano trama, ambientazione o meccaniche che siano in grado di differenziarlo dalla massa.
Una volta avviata l’avventura potrete finalmente mettere alla prova la vostra forza. Torchlight: Infinite è un ARPG abbastanza classico: vi verranno fornite missioni che solitamente consisteranno nell’andare dal punto A al punto B, nell’abbattere certi nemici o nel raccogliere certi materiali.

I combattimenti avvengono in tempo reale, e potrete utilizzare dei semplici attacchi base così come delle abilità avanzate, che hanno invece necessità di essere ricaricate prima di poter essere utilizzate di nuovo.

Proprio in questa formula sta il primo, enorme problema di Torchlight: Infinite. Dopo le prime ore di gioco vi rendere conto di trovarvi davanti ad uno degli ARPG più blandi, semplicistici e poco ispirati di cui possiate avere memoria. Non ci sono elementi che riescano a dare al gioco un sapore unico, né tantomeno una personalità degna di questo nome.

Un vero problema, soprattutto nel momento in cui sugli stessi store sono disponibili decine e decine di alternative già più affermate; per fare un nome su tutti, Diablo Immortal, che con tutti i suoi problemi può comunque vantare un forte collegamento con la sua serie di origine, che gli dona una sua unicità.

In Torchlight: Infinite mancano una trama, un’ambientazione o delle meccaniche di gameplay che siano in grado di differenziare il gioco dalla massa, e già questo basterebbe ad affossare il progetto, vista la mole e la qualità della concorrenza.

Nota invece positiva per la performance: il gioco non ha dimostrato problemi nella nostra prova svolta su Galaxy S20 FE, regalando un’esperienza piuttosto scorrevole. Certo, anche sul comparto artistico manca qualsiasi ombra di personalità: sembra che il gioco abbia pescato a piene mani dal comune immaginario high fantasy, senza metterci qualcosa di veramente “suo”.

Torchlight senza Torchlight

Anche se volessimo passare oltre questa cronica mancanza di originalità, i problemi non fanno che aumentare. I combattimenti sono estremamente noiosi, ed in un gioco in cui le battaglie sono il 50% delle attività presenti (l’altra metà è la raccolta di materiali) questo rappresenta un bel problema.

Questa tediosità è causata sostanzialmente da due fattori, innanzitutto l’eccessiva semplicità di molti combattimenti. Gli scontri con i nemici più “piccoli” si traducono banalmente in una sfida di pazienza: dovrete stare lì ed aspettare che la loro barra della vita si svuoti, cosa che solitamente non richiede molto tempo, ma vista la mole di nemici il processo diventa inevitabilmente noioso,  come se fosse più un compito da risolvere che un combattimento vero e proprio.

La noia è un elemento preponderante anche nella componente ruolistica, oltre che nei combattimenti.
Non aiuta la presenza di abilità secondarie, a spezzare la monotonia. Hanno poco impatto e tempi di ricarica estremamente ridotti, per cui dopo qualche minuto vi ritroverete semplicemente a premere compulsivamente i tasti assegnati ad esse, nella speranza di velocizzare l’agonia dei vostri nemici.

Ovviamente le cose cambiano con i nemici di maggiore entità, ed infatti proprio sulle meccaniche di revive si concentra in parte la monetizzazione del gioco, ma ciò non toglie che la maggior parte del tempo sarete impegnati con degli scontri estremamente noiosi.

E la noia è un elemento preponderante anche nella componente più marcatamente ruolistica. In questa tipologia di ARPG una delle componenti più soddisfacenti è la costruzione di una build vincente, in grado di sbaragliare ogni possibile avversario.

Ecco, da una parte è chiaro che se la maggior parte dei nemici non costituiscono una vera minaccia, già una parte della soddisfazione proveniente dal costruire un’ottima build va a farsi benedire; oltre a questo, c’è il problema della gestione delle statistiche del personaggio.

Torchlight: Infinite offre infatti un sistema di crescita del personaggio approfondito, troppo approfondito. Oltre alle statistiche di base, è possibile ottenere nuove abilità, migliorare quelle che già abbiamo, ottenere delle sub-abilità, dei bonus, patti, talenti, e chi più ne ha, più ne metta.

Certo, poter personalizzare ogni aspetto del proprio personaggio è sulla carta molto interessante, ma all’atto pratico questa gestione risulta talmente confusionaria da rendere molto allettante l’idea di saltare ogni finestra di dialogo che ci segnala nuove ricompense, equipaggiando semplicemente quello che il gioco ci consiglia.

Oltre a questo, troviamo le immancabili microtransazioni. Anche qui, Torchlight: Infinite non fa niente di particolarmente originale, legando le possibili spese alla personalizzazione dei personaggi, ai revival e al loro potenziamento. Tecnicamente, non possiamo definire il gioco un pay-to-win, ma è chiaro che una spesa di denaro reale ci avvantaggerà sensibilmente sul campo di gioco (potere ricaricare il vostro saldo attraverso il credito disponibile su Amazon), ed anche giocando da soli questo diventa sempre più evidente mano a mano che si prosegue, quando il tasso di sfida comincia ad alzarsi.

In definitiva, il gioco non è brutto o ingiocabile, certamente, ma manca qualsiasi incentivo per giocare: non c’è una storia degna di questo nome da seguire, non c’è un loop di gameplay in grado di intrattenere oltre le prime ore di gioco, ed in più rimane sembra la fastidiosa ombra delle microtransazioni in agguato.

Considerando che stiamo parlando, come già detto, di un genere in cui le alternative non mancano, sia su mobile che su PC, è davvero difficile immaginare che Infinite possa fare breccia. Non c’è davvero niente che sia degno di nota e tutto è dimenticabile, ed è forse una delle peggiori cose che si potrebbero dire di un videogioco. 

Voto Recensione di Torchlight: Infinite | Recensione


5

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Torchlight su mobile...

  • Gameplay funzionante...

Contro

  • ... ma è davvero Torchlight?

  • ... ma privo di qualsiasi mordente

  • Sfigura di fronte alla concorrenza

Commento

Torchlight: Infinite è l'ennesimo esempio di conversione per mobile finita male. Il gioco perde qualsiasi tipo di personalità che la serie poteva vantare, offrendo un gameplay semplicistico e ripetitivo che vi porterà alla noia dopo le prime ore di gioco. Vista anche la mole di concorrenti presenti sugli storie mobile e PC, è davvero difficile immaginare che possa conquistare il cuore dei giocatori come sperava.
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