Immagine di Tomb Raider Reloaded | Recensione - Lara merita di meglio
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Tomb Raider Reloaded | Recensione - Lara merita di meglio

Tomb Raider arriva su mobile, ma l'impianto di microtransazioni affossa l'esperienza.

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

Informazioni sul prodotto

Immagine di Tomb Raider Reloaded
Tomb Raider Reloaded
  • Sviluppatore: Emerald City Games
  • Produttore: Embracer
  • Distributore: Embracer
  • Piattaforme: MOBILE , APPLE
  • Generi: Action Adventure
  • Data di uscita: 14 febbraio 2023

Ormai sappiamo che, quando una celebre saga videoludica sbarca su mobile, dobbiamo cominciare a preoccuparci. Può sembrare un pregiudizio eccessivo, ma anni di bieche operazioni commerciali, con titoli volti solamente a lucrare sulla brand recognition grazie ad un utilizzo a dir poco aggressivo delle microtransazioni ci hanno insegnato ad essere molto sospettosi verso questo tipo di trasposizioni.

Stavolta è toccato all’archeologa più famosa del mondo videoludico: Tomb Raider Reloaded, sviluppato da Emerald City Games, è infatti disponibile per il download gratuito su dispositivi Android e iOS.

Non avevamo seguito la fase di rodaggio del titolo (già lanciato come test su alcuni mercati fin dal 2020), dunque siamo arrivati alla nostra prova senza alcuna aspettativa. E forse è stato meglio così, altrimenti sarebbe andata anche peggio.

Lara torna alle origini

In un certo senso, Tomb Raider Reloaded rappresenta un po’ un ritorno alle origini per Lara. Innanzitutto, perché la nostra eroina torna ad indossare il suo abito storico, abbandonando il look da sopravvissuta che ha caratterizzato l’ultima trilogia videoludica (di cui trovare su Amazon tutti i capitoli, compreso l'ultimo).

Anche la storia, o almeno quell’accenno di storia che è presente nel gioco, ricorda alla lontana quello del primo, indimenticabile episodio. Lara viene infatti contattata dal mercenario Larson Conway, il cui capo, Natla, vuole informarla della scoperta della città di Vilcabamba, dove si trova un leggendario pendente appartenente alla civiltà di Atlantide.

La storia è semplicemente un pretesto per mandare Lara nuovamente all’avventura; non ci saremmo aspettati un grande focus sulla narrativa, ed in effetti così è stato, perché dopo una breve introduzione la trama praticamente scompare, lasciando il posto all’azione di gioco. Trattandosi di un titolo mobile, questa scelta risulta più che comprensibile, e non si sente la mancanza di un collante narrativo vista la natura “mordi e fuggi” di questo titolo.

Per quanto riguarda il comparto tecnico, Tomb Raider Reloaded se la cava senza infamia e senza lode. Lo stile deformed dei personaggi risulta abbastanza piacevole, mentre sul fronte delle ambientazioni tutto scorre senza rimanere impresso, ma anche senza particolari problematiche. Su Galaxy S20 FE l’esperienza è stata completamente fluida, senza alcun singhiozzo durante le partite.

Discorso più o meno simile per il comparto sonoro: i brani di gioco si lasciano ascoltare, niente di più e niente di meno. Tanto sotto il profilo delle ambientazioni quanto sotto il profilo delle tracce musicali si ha l’impressione che il gioco si sia ispirato a quanto offerto dalla serie nel corso degli anni, senza però riuscire a replicare anche solo lontanamente i picchi qualitativi dei titoli classici.

Templi da esplorare

Veniamo al gameplay di Tomb Raider Reloaded. In sostanza, controlleremo Lara con una prospettiva dall’alto, facendole esplorare dei livelli a schermata fissa in cui dovremo eliminare ogni nemico presente o risolvere dei semplici puzzle, per poi passare alla schermata successiva e così via fino alla fine del tempio.+

I controlli sono semplicissimi: Lara si muove seguendo il nostro swipe sullo schermo e, una volta lasciata ferma, comincia a sparare verso il bersaglio più vicino, riducendo quindi al minimo indispensabile gli input che il giocatore deve dare.

Abbiamo trovato il sistema di controllo funzionale, ma non di certo ottimale: questo diventa evidente soprattutto nel momento in cui si presentano dei puzzle che richiedono un minimo di precisione, perché per riuscire a posizionare Lara su un pulsante sono spesso necessari diversi giri intorno ad esso.

Ad ogni modo, le diverse tappe che compongono un tempio sono generate proceduralmente, dunque ad ogni nostra visita le insidie cambieranno. Ciò che vi verrà richiesto più spesso, comunque, è di eliminare tutti i nemici presenti.

Lara spara ogni volta che viene lasciata ferma, dicevamo – ma ci saranno molti nemici in grado di colpirvi a distanza, per cui dovrete costantemente spostarvi alla ricerca di una migliore copertura prima di rispondere al fuoco.

Alla fine di ogni stanza, potrete scegliere una tra tre diverse ricompense che offriranno dei buff per Lara, aggiungendo diverse abilità al suo arsenale: ad esempio, potrete scegliere di avere colpi di rimbalzo, in modo che i proiettili possano fare danni anche dopo essere rimbalzati sulle pareti; o ancora, potrete aumentare il vostro rateo di fuoco o sparare proiettili aggiuntivi in cambio di un minore danno, e così via.

Così come il resto, anche le abilità che ci vengono offerte alla fine di una stanza sono casuali, dunque ad ogni nostra run potremo provare differenti strategie.

Oltre alle normali stanze di cui abbiamo parlato, potremo anche trovare stanze sicure, dove incontreremo degli alleati di Lara – come Anaya, che saltuariamente ci offrirà degli importanti bonus tra cui scegliere, come una cospicua cura delle salute o danni aggiuntivi per i nostri proiettili.

Non mancano anche i boss: vista la natura del gioco, questi combattimenti non si discostano enormemente da quelli standard, ma richiedono comunque un approccio differente, visto che eliminare un boss richiede più tempo e quindi una maggiore resistenza.

Dobbiamo dire che questo sistema di gioco funziona nella sua semplicità; affrontare le stanze è divertente e la presenza di molte possibilità di migliorare le caratteristiche di Lara aggiunge anche una certa profondità strategica, che invoglia a ritentare in caso di sconfitta.

La salute di Lara, infatti, non si rigenera tra una stanza e l’altra, ed in caso di game over saremo costretti a ricominciare la nostra run da capo. Se i primi stage sono piuttosto semplici, dal terzo in poi la difficoltà aumenta e scegliere bene gli upgrade per Lara diventa fondamentale.

Fortunatamente, ad ogni livello completato, riceveremo anche delle ricompense da spendere in migliorie per il nostro equipaggiamento (ed anche in nuovi outfit, che ricordano altri episodi della serie).

Ovviamente, è possibile ottenere maggiori ricompense completando le classiche sfide giornaliere e gli eventi, che come in ogni titolo mobile servono come incentivo per continuare a giocare nel lungo periodo.

Fin qui starebbe andando tutto quasi bene, vero? Forse anche troppo bene, e infatti…

A caccia di soldi

La tentazione di rendere Tomb Raider Reloaded una macchina macina-soldi era troppo forte, e gli sviluppatori si sono buttati a capofitto in questa possibilità. Il gioco tenterà disperatamente di farvi acquistare qualcosa, e nel gioco ci sono talmente tanti collezionabili di cui tenere conto che paradossalmente perdete presto qualsiasi voglia di comprare qualcosa (posto che ne aveste avuta in primo luogo).

Tomb Raider Reloaded ricorre a due elementi che appartengono alla peggiore specie di microtransazioni.

Il primo sono i tempi d’attesa per continuare a giocare; per giocare un livello dovremo avere dei biglietti, che sono limitati e si ricaricano solamente aspettando del tempo. Oppure pagando, ovviamente.

Si tratta di una meccanica fastidiosa, anche se si tratta di un titolo free-to-play, perché il ritmo di gioco rischia di venire spezzato eccessivamente, facendo perdere qualsiasi incentivo a giocare. Normalmente, si potrebbe aggirare il problema facendo solo brevi sessioni di gioco, continuando l’avventura appena abbiamo nuovi biglietti per giocare.

E qui sorge l’altro problema. Dopo il terzo stage la difficoltà del gioco aumenta notevolmente, e di tanto in tanto ci sono dei picchi di difficoltà davvero evidenti. Per affrontarli, quindi, vorremo ricorrere ad un migliore equipaggiamento. Per avere l’equipaggiamento, dovremo spendere monete. E per avere monete dovremo ottenerle come ricompense oppure comprarle.

Il problema è che ci sono talmente tante variabili, talmente tante possibilità di spendere le ricompense che abbiamo che diventa impossibile capire dove concentrare le nostre spese per superare un livello.

Questo significa che passeremo ore a fare grinding per spendere le nostre ricompense in qualcosa che magari neanche ci servirà, trovandoci quindi da capo al successivo game over, pronti ad altre ore di grinding. L’alternativa, ovviamente, è pagare, ma anche in questo caso non viene eliminato il fatto che capire dove spendere le nostre risorse è quasi un gioco d’azzardo.

L’unica cosa che possiamo dire in difesa del gioco è che le microtransazioni non sono presentate in modo aggressivo, ma questo cambia poco le cose nel momento in cui proseguire nel gioco diventa semplicemente frustrante – anche perché lo sbilanciamento di difficoltà, qua e là, va proprio a braccetto con l'incoraggiare a spendere per ovviare al problema.

Un vero peccato, perché sebbene Tomb Raider Reloaded non sarebbe certamente stato un capolavoro anche senza questa gestione delle microtransazioni, il gioco avrebbe comunque costituire uno spin-off discreto per la serie, in grado di tenere vivo l’interesse dei fan in attesa del prossimo capitolo principale (potete intanto recuperare ottimi episodi come Rise of the Tomb Raider, che trovate su Amazon).

Così, invece, il gioco risulta divertente per le primissime ore, ed incredibilmente frustrante e quasi fastidioso subito dopo. Possiamo sempre sperare in un inversione di rotta da parte di sviluppatore e publisher, ma per lo stato attuale del gioco anche il fatto di essere gratuito non basta come scusa per giustificare una simile gestione.

Lara avrebbe meritato decisamente di meglio.

Versione recensita: Android

Voto Recensione di Tomb Raider Reloaded - Recensione


5

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Gameplay semplice ma divertente

  • I numerosi potenziamenti disponibili aggiungono un piacevole pizzico di strategia

Contro

  • Sistema di controllo talvolta scomodo

  • Location poco ispirate

  • Proseguire diventa frustrante già dopo i primi stage

Commento

Tomb Raider Reloaded sarebbe un gioco discreto, semplice ma divertente, nonostante alcuni difetti strutturali che lo rendono molto limitato nelle sue ambizioni. Il problema è che la gestione delle microtansazioni rende il tutto frustrante e fastidioso già dopo i primi stage – e per continuare a giocare ci troveremo a dover scegliere tra ore di grinding e spendere denaro reale. Speriamo in un corposo aggiornamento che riveda la gestione delle microtransazioni, ma visto che il gioco ha già speso quasi due anni e mezzo in fase di testing in diversi Paesi dubitiamo che gli sviluppatori torneranno sui loro passi.
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