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The Lara Croft Collection | Recensione - Finalmente Lara è su Switch

La recensione di The Lara Croft Collection, che ripropone Lara Croft and the Guardian of Light e Lara Croft and the Temple of Osiris su Nintendo Switch.

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

In sintesi

  • Finalmente Lara Croft è anche su Nintendo Switch
  • L'opera di porting è però piuttosto pigra: manca qualsiasi bonus
  • I due giochi sanno ancora intrattenere, soprattutto in compagnia

Informazioni sul prodotto

Immagine di The Lara Croft Collection
The Lara Croft Collection
  • Sviluppatore: Feral Interactive
  • Produttore: Crystal Dynamics, Eidos
  • Distributore: Embracer Group
  • Testato su: SWITCH
  • Piattaforme: SWITCH
  • Generi: Avventura , Azione
  • Data di uscita: 29 giugno 2023

Lara Croft non ha certamente bisogno di presentazioni. Dopotutto, stiamo parlando dell’archeologa più famosa del mondo videoludico, che ci siamo abituati a conoscere fin dal lontanissimo 1996. Ma, nonostante Lara non sia mai scomparsa dalle nostre console, fino ad ora le sue avventure non erano mai arrivate su Nintendo Switch.

Fortunatamente, le cose sono destinate a cambiare con l’arrivo di The Lara Croft Collection, in uscita il 29 giugno.

Questa raccolta non includerà titoli provenienti dalla serie principale Tomb Raider, bensì i due spin-off usciti sotto il semplice titolo Lara Croft, vale a dire Lara Croft and the Guardian of Light e Lara Croft and the Temple of Osiris.

Si tratta di due titoli molto diversi rispetto al “classico” Tomb Raider, dotati di una visuale isometrica e di un approccio per certi versi più arcade. Li recensimmo già all’epoca delle loro uscite originali, premiando sia il primo che il secondo con valutazioni positive; questa recensione sarà quindi volta, soprattutto, a determinare quanto il tempo sia stato galantuomo con la duologia, e come è stata confezionata la conversione per Switch. Scopriamolo insieme.

Nuove avventure per Lara

Come vi abbiamo anticipato nel paragrafo di apertura, i due Lara Croft sono titoli votati ad un approccio marcatamente più arcade rispetto alla serie principale; non aspettatevi quindi le larghe location esplorabili a cui la serie ci ha abituati, né tantomeno il taglio cinematografico dell’ultima trilogia reboot.

Questo non significa che siano del tutto assenti dei pretesti narrativi: semplicemente i due titoli si accontentano di essere, per l’appunto, dei pretesti piuttosto che uno dei focus centrali della produzione. Trattandosi inoltre di titoli pensati principalmente per la cooperativa (idea inedita per la serie all’epoca, e mai più battuta negli anni seguenti), le storie sono state adattate in modo da offrire più personaggi controllabili.

In Guardian of Light, Lara è accompagnata da Totec, un antico guerriero maya e capo dell’esercito della Luca, nello scontro con lo spirito malvagio Xolotl, ispirato all’omonima divinità azteca.
In Temple of Osiris, invece, i nostri compagni di viaggio saranno il cacciatore di tesori Carter Bell e le divinità imprigionate Isis e Horus, con Set nel ruolo di antagonista principale.

L'idea dietro i due giochi era quella di offrire una variazione sul tema per le avventure di Lara.
Nel corso di entrambi i titoli avremo modo di esplorare location sparse per il mondo e di affrontare le minacce preparate dall’antagonista di turno. Come potete vedere, non c’è una grande profondità in questi incipit – e possiamo garantirvi che la trama non acquisirà spessore neanche procedendo nell’avventura; si tratta tuttavia di una scelta consapevole da parte degli sviluppatori, il cui intento era quello di offrire una variazione sul tema Tomb Raider, incentrata completamente sul gameplay di stampo arcade e sull’esperienza cooperativa.

Tecnicamente, i due titoli girano molto bene su Nintendo Switch (di cui trovate la splendida versione Oled dedicata a Zelda su Amazon). Sarebbe stato difficile, ad onor del vero, aspettarsi il contrario, dato che Guardian of Light uscì nativamente sulle console di settima generazione, mentre Temple of Osiris arrivò nelle prime fasi del ciclo vitale dell’ottava.

È anche vero che, ormai, sappiamo di non dover dare niente per scontato quando si parla di ottimizzazione, anche quando si tratta di conversioni di titoli apparentemente poco esigenti.

Non siamo di fronte ad un remake o ad una remastered, dunque non aspettatevi miglioramenti sensibili a livello tecnico, perché non ce ne sono; piuttosto, si tratta di un buon porting, che fa il suo lavoro senza problemi anche in modalità portatile.

Due in uno, ma senza sforzi

Come era lecito aspettarsi, anche il gameplay dei due titoli è rimasto praticamente intatto, ad eccezion fatta dell'inevitabile lavoro di adattamento dei controlli.

Si tratta di due action dall’animo fortemente arcade, dove saremo chiamati ad esplorare dei templi, sconfiggendo nemici e risolvendo dei semplici puzzle ambientali. In ciascun livello saranno presenti sfide opzionali, decisamente più ostiche, ed obiettivi facoltativi da completare, che ci ricompenseranno con un maggior punteggio alla fine del livello.

Saremo quindi invogliati a rigiocare lo stesso livello per ottenere un punteggio più alto, così come per completare quelle sfide extra che potremmo aver tralasciato nel corso della nostra prima run.

Come dicevamo, i due giochi sposano fortemente il multiplayer. In Guardian of Light potremo giocare con un solo amico, mentre Temple of Osiris può supportare fino a quattro giocatori in locale. Ciascun personaggio è dotato di abilità uniche, tutte necessarie per completare un livello. Per questo, i giocatori dovranno coordinarsi costantemente per risolvere enigmi ed eliminare ostacoli: soltanto sfruttando le abilità di ciascuno potranno uscire vincitori dal labirinto.

Entrambi i titoli risultano ancora godibili, soprattutto se giocati in compagnia, ma l'operazione di porting è piuttosto pigra.
Qualora dovessimo decidere di affrontare il gioco da soli, al nostro personaggio saranno assegnate anche le abilità degli altri, in modo da non avere bisogno di aiuti esterni. Questa scelta ha permesso di evitare compagni dalla IA problematica o di dover passare costantemente dal controllo di un personaggio all’altro, cosa che sicuramente farà felice chi intende affrontare le avventure in solitaria.

Proprio questo focus sulla cooperativa e sullo spirito arcade permette alla Collection di essere valida ancora oggi. Non ci sono molte esperienze di questo tipo, soprattutto in multiplayer locale, per cui The Lara Croft Collection (che potete acquistare sul Nintendo Shop grazie alle gift card disponibili su Amazon) va a battere un terreno praticamente insondato da altri concorrenti.

Guardian of Light vi terrà impegnati per circa sette ore, mentre Temple of Osiris dura leggermente di meno; tutto sommato, vi aspettano circa quindici ore di gioco, che possono tranquillamente aumentare vista la natura altamente rigiocabile dei due titoli, soprattutto se avete degli amici con cui condividere l'esperienza.

Di per sé, quindi, i due giochi sono invecchiati piuttosto bene; paradossalmente, l’aver adottato un approccio arcade ha permesso di sentire meno il passare degli anni, e sicuramente aiuta il fatto che non ci siano molte alternative in questo specifico genere.

Ciò detto, dobbiamo anche ammettere che sarebbe stato lecito aspettarsi qualcosa di più da questa Collection. I due titoli sono stati inclusi nella loro completezza, vale a dire con la maggioranza dei DLC pubblicati nel corso del tempo (Things that go boom, All the Trappings e Hazardous Reunion per Guardian of Light, The Twisted Gears Pack, The Deus Ex Pack, The Legend Pack e The Icy Death Pack per Temple of Osiris), ed il prezzo di lancio è relativamente basso: stiamo parlando, infatti, di 24,99 euro.

Questo però non cambia il fatto che stiamo parlando di due titoli che hanno rispettivamente tredici e nove anni sulle spalle, che già all’epoca vennero lanciati ad un prezzo budget (ovviamente singolarmente) e che negli anni sono stati venduti a cifre davvero ridicole sugli store delle console su cui uscirono.

Certo, per i giocatori Nintendo si tratta della prima occasione per mettere le mani su queste due opere – ma, se proprio non era possibile abbassare ulteriormente il prezzo, per averlo in linea con quanto offerto sugli altri store, sarebbe stato sicuramente gradito trovare qualche elemento aggiuntivo che andasse ad impreziosire questa Collection rispetto alle due uscite originali.

Avremmo apprezzato qualche nuovo livello, ma anche solamente qualche elemento inedito per l’inventario, come un vestiario rinnovato o delle nuove armi; sarebbe stata interessante anche l’aggiunta di qualche extra come interviste agli autori o diari dello sviluppo, giusto per dare alla Collection quel qualcosa in più che caratterizza un’edizione definitiva.

Mancando invece un lavoro di svecchiamento tecnico, così come qualsivoglia tipologia di contenuto inedito, The Lara Croft Collection rimane “solamente” un buon porting di due titoli discreti, che riescono ancora a divertire, soprattutto in compagnia, ma non ha la forza di porsi come la versione definitiva di questi titoli, considerando il contesto dell’operazione. 

Aggiornamento: abbiamo inserito una precisazione sui DLC inclusi nel cofanetto. Inoltre, la recensione affermava (erroneamente) che fosse possibile il multiplayer online, mentre è previsto solo in locale. Abbiamo corretto l'imprecisione e ci scusiamo con i lettori per il disguido.

Voto Recensione di The Lara Croft Collection | Recensione


6.5

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Titoli ancora divertenti, soprattutto in cooperativa

  • Altamente rigiocabile

  • Buona conversione su Switch

Contro

  • Collection fiacca sotto diversi punti di vista

Commento

The Lara Croft Collection è un buon porting di due titoli che sono ancora divertenti ad una decade dalla loro uscita originale, soprattutto in cooperativa. Se l'offerta ludica è di per sé molto buona, rimane il rammarico per una Collection che si accontenta di essere un semplice porting, senza aggiungere qualsiasi tipologia di contenuto inedito. Se a questo uniamo un prezzo di lancio sicuramente basso ma comunque non in grado di rivaleggiare con quanto visto sugli altri store per gli stessi identici titoli, rimane un'operazione riuscita solamente a metà.
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