Recensione

Tennis World Tour, un clamoroso doppio fallo!

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a cura di Redazione SpazioGames

Redattore

Onestamente è davvero inspiegabile la sorte che è capitata a questo Tennis World Tour. Visto qualche tempo fa negli uffici di Bigben, il titolo sviluppato da Breakpoint ci aveva regalato sensazioni positive, attraverso una serie di elementi provati, filmati sul motion capture visionati e spiegazioni sugli intenti del team di sviluppo.
Quello che abbiamo visto dall’uscita del gioco in poi, sembra invece un gioco che non è cambiato per nulla, anzi, per la fretta di chiudere un prodotto che evidentemente non doveva uscire: sembra addirittura essere peggiorato. Una scelta da parte del publisher che ha sollevato non poche polemiche tra i giocatori.  
Lontani dal realismo
Inutile girarci attorno, sarebbe decisamente scorretto: al momento Tennis World Tour è un titolo insufficiente. La forma in cui è stato proposto il gioco al pubblico sembra più quella di un “early access” che di un prodotto finito. La volontà profusa dal team di sviluppo nel cercare di migliorare continuamente, con patch correttive, tutti gli elementi più critici dell’offerta è da un parte lodevole, ma dall’altra mette ulteriormente in luce una scelta, quantomeno discutibile, da parte del publisher di rilasciare il gioco in questo stato.  Un vero peccato, soprattutto perché le basi su cui poggiava questo titolo erano davvero interessanti e miravano a riportare in auge i fasti di un tempo, quando il tennis era davvero tra gli sport più apprezzati in ambito videoludico.
Quello che invece abbiamo, al momento, è un prodotto che sembra aver messo in pratica la metà del lavoro svolto sulla digitalizzazione dei tennisti, in cui si può solamente intravede la personalizzazione promessa. Le animazioni sono approssimative e, forse per la necessità di chiudere in fretta e furia il progetto, peggiori di quanto giocato tempo addietro. Sebbene grazie alle ultime patch qualcosa in più si è fatto sotto questo aspetto, al momento i tennisti appaiono ancora goffi, con gesti atletici troppo slegati tra loro; tutti elementi che portando l’esperienza verso un feeling decisamente poco fluido, ma soprattutto irrealistico. 
A questo si aggiunge una gestione delle collisioni non proprio efficace, con alcuni momenti in cui la pallina sembra non toccare il piatto corde della racchetta, o peggio ancora con traiettorie del colpo abbastanza improbabili. Anche sotto questo aspetto, le patch stanno cercando di correggere un po’ il tiro, ma la strada è decisamente in salita. Nella girandola delle problematiche ci finisce anche l’intelligenza artificiale dei tennisti, purtroppo per nulla efficace. Gli avversari, all’interno del match spesso sono estremamente rinunciatari su alcuni colpi, nonostante una barra della stamina ancora piena, mentre su altri colpi si prodigano in recuperi al limite del realismo. Un rammarico che si fa ancora più sentito pensando alle licenze che il gioco avrebbe potuto sfruttare in maniera decisamente migliore. La quantità di tennisti è buona, e nonostante la mancanza di qualche top 10 (Nadal su tutti) e una sbilanciamento a favore del sesso maschile, il roster è più che nutrito. Come già annunciato invece, i vari tornei sono senza linea ufficiale.  
In generale però, il feeling che restituisce la partita è quello di un match confusionario, in cui il giocatore non ha la sensazione di essere in pieno controllo del tennista. Inoltre, la scelta di tenere sullo stesso stick il movimento del giocatore e la direzione del colpo, non è stata sviluppata nel migliore dei modi, portando spesso a cambi di direzione bruschi ed improvvisi.
In giro per il mondo
La cosa forse meglio riuscita, ma anch’essa non esente da problematiche, è probabilmente la modalità carriera, che ci metterà nei panni del nostro alter ego – creato all’interno di un editor che non è cresciuto come promesso – con il compito di scalare il ranking ATP.  Ogni stagione è articolata in 12 mesi, all’interno dei quali potremo: allenarci, riposare, partecipate ad esibizioni, migliorare le statiche del tennista, comprare nuovo equipaggiamento e ottenere carte abilità che vanno a delineare i tratti peculiari del tennista (in teoria). Nonostante problematiche in via di sistemazione attraverso le patch già annunciate, questa è indubbiamente l’unica cosa che al momento si può salvare di Tennis World Tour. Assente l’online, che dovrebbe essere rilasciato dopo l’uscita delle versioni Switch e PC, sempre che i piani non cambino ancora una volta. 
Purtroppo non c’è altro da dire al momento su questo Tennis World Tour. La natura del gioco è chiaramente lontana da una forma definitiva, prendendo, come già detto più volte, la forma di un “early access” piuttosto che di un gioco completo, ma con l’aggravante della vendita a prezzo pieno. 
L’unica speranza che possiamo nutrire, come appassionati di tennis, nei confronti del team di sviluppo, è quella di vedere implementato in queste settimane quello che è stato promesso; anche se, a malincuore, è giusto specificare che molto difficilmente il titolo riuscirà a diventare quello che gli sviluppatori avevano in mente di realizzare. Troppe infatti le cose da raddrizzare: animazioni, telecronaca (questa davvero imbarazzante), campionatura dei suoni, fisica della palla e una completa pulizia visiva.
Un vero peccato per tutto il movimento tennistico alla ricerca di una simulazione con la S maiuscola. 

La carriera si salva per un pelo

Tanti problemi tecnici

Animazioni totalmente insufficienti

Manca l’online

4.5

Inutile girarci attorno: Tennis World Tour è un fallimento su tutta la linea. Le ambizioni dei ragazzi di Breakpoint purtroppo non si sono concretizzate, regalando ai fan un prodotto che ha più le sembianze di un early access che di un titolo completo. Un vero peccato, soprattutto perché le carte in regola c’erano tutte, ed è inspiegabile questa involuzione. L’unica speranza è che ora il gioco venga ampiamente supportato in post release, per renderlo quantomeno giocabile.

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