Sword Art Online: Fractured Daydream | Recensione - Dedicato ai fan
Sword Art Online torna con un nuovo videogioco stavolta maggiormente focalizzato sulla componente multiplayer, vediamo come se la cava.
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a cura di Silvio Mazzitelli
Redattore
In sintesi
- Un titolo focalizzato soprattutto sul multiplayer.
- Divertente affrontare i boss in 20 giocatori alla volta.
- Molti difetti sia di struttura che a livello tecnico.
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Dimps Digital Innovator
- Produttore: Bandai Namco
- Distributore: Bandai Namco
- Testato su: PS5
- Piattaforme: PC , SWITCH , XSX , PS5
- Generi: Gioco di Ruolo
- Data di uscita: 4 ottobre 2024
Anche se la serie animata di Sword Art Online è assente dalle scene da alcuni anni, la sua popolarità sembra mantenersi sempre ad alti livelli tra i fan di tutto il mondo.
A dimostrarlo è l’arrivo di un nuovo videogioco chiamato Sword Art Online: Fractured Daydream, a distanza di un solo anno dall’uscita dell’ultimo titolo dedicato alla saga: quel Sword Art Online: Last Recollection che si era dimostrato un action RPG molto deludente sotto ogni punto di vista.
Il nuovo Fractured Daydream torna in mano agli sviluppatori di Dimps, che ormai da tempo immemore collaborano con Bandai Namco per adattare in formato videoludico varie IP tratte da anime. Sono loro infatti a essersi occupati dei due Dragon Ball Xenoverse – e purtroppo anche di The Breakers – e di Sword Art Online: Fatal Bullet, uno dei titoli più interessanti dedicati alla serie.
Con questo nuovo titolo, però, hanno voluto cambiare le carte in tavola, provando a creare un gioco focalizzato soprattutto sul comparto online, diversamente dai giochi precedenti dedicati al franchise. Vediamo dunque se gli sviluppatori sono riusciti nel loro intento di portare un gioco dedicato a SAO finalmente degno di questo nome.
Un gioco per i fan
Anche se Sword Art Online: Fractured Daydream (lo trovate su Amazon) vuole concentrarsi soprattutto sull’online, è presente anche una modalità single player con tanto di storia annessa, che in realtà è fondamentale completare per poter giocare al meglio nel multiplayer.
Sarà infatti necessario finirla per poter avere accesso a tutti i 21 personaggi presenti nel gioco; inoltre, portarla a termine permetterà anche di aumentare il rank giocatore, così da sbloccare alcune delle feature avanzate del multiplayer per poterlo sfruttare in ogni suo elemento.
La trama di Fractured Daydream riprende il finale di Last Recollection dello scorso anno e vede il protagonista Kirito intrappolato dentro Alfheim Online insieme alla sua vecchia nemica Quinella. I due non capiscono cosa sia successo, ma scoprono poi che il problema è dovuto a un aggiornamento chiamato Galaxia, che permette loro di rivivere dei ricordi del passato appartenenti alle altre saghe della serie – con la possibilità però di cambiarli a piacimento, ad esempio coinvolgendo in determinate situazioni personaggi che in origine non erano presenti.
Il problema è che sembra che questo aggiornamento abbia lo strano effetto collaterale di manipolare i ricordi, oltre a non permettere di uscire dal mondo virtuale, così Kirito, nella sua ricerca, si ritroverà a incontrare altri personaggi storici della serie, compresi quelli di Gungale Online, e insieme a loro proverà a risolvere il mistero di Galaxia.
Abbiamo apprezzato il fatto che in alcuni frangenti il focus passi ad altri personaggi oltre a Kirito, in modo da far provare ai giocatori anche il loro gameplay. Alla fine si può dire che questa modalità single player sia di fatto un grosso tutorial per la modalità online.
La sua struttura in effetti non brilla molto: le mappe sono vaste ma vuote e le missioni sono ripetitive e basate principalmente sull’eliminazione dei mostri fino agli scontri con i boss, che risultano un po’ più curati.
Questi elementi si riflettono anche sulla modalità multiplayer, che vede delle aree spesso più vaste con la possibilità di esplorarle a piacimento da soli o con il proprio team.
Nel multiplayer ci saranno tre modalità tra cui scegliere: free roaming, in cui si è liberi di girovagare per l’ampia mappa con il proprio party di quattro personaggi; le co-op quest, con cui è possibile dedicarsi direttamente a un obiettivo; infine la boss rush, il cui nome parla da solo. Alla fine dei conti, non c’è una grandissima differenza tra le varie modalità, e ogni mappa avrà diversi obiettivi secondari da completare, tra prove a tempo e boss segreti.
Questi permettono di ottenere nuovo loot più potente e una valutazione migliore a fine missione, cosa che garantisce premi di maggior valore e una maggiore quantità di esperienza per i personaggi e il giocatore, dato che questi avranno un sistema di livelli differente.
Il problema principale è che gli obiettivi non sono mai ben segnalati sulla mappa e spesso si gira a vuoto cercando di capire dove questi si trovino, perdendo così tempo prezioso. Tra le varie modalità, quella che funziona meglio è quella dedicata alle battaglie contro i boss, che nella loro struttura ricordano alla lontana un Monster Hunter o ancor più il recente Granblue Fantasy Relink.
Quest’ultimo però funzionava molto meglio, anche per l’ampia varietà di boss da affrontare, cosa di cui questo Sword Art Online: Fractured Daydream invece pecca, visto il loro esiguo numero.
A livello grafico, il gioco è passabile per quanto riguarda i modelli dei personaggi, tutti piuttosto fedeli alle controparti animate, mentre cala molto sulle ambientazioni, parecchio spoglie e con texture vetuste.
Il design dei mostri è buono, specialmente per i boss, ma sono le animazioni di questi, e anche dei personaggi, che risultano un po’ legnose e in linea generale non sempre molto curate. Ben fatti invece gli effetti speciali dedicati alle esplosive mosse di ogni personaggio.
Un MMORPG in miniatura
Il fulcro del gioco è soprattutto il suo combat system, che nella sua semplicità fa il suo dovere, ma senza eccellere in nessun campo. Ogni personaggio potrà utilizzare diverse manovre offensive e difensive: ci sono i classici attacchi base, divisi tra leggeri e pesanti per l’offesa, e le parate e le schivate normali per la difesa.
Sarà anche possibile rendere queste perfette se si utilizzano poco prima di essere colpiti. Ci sono poi diverse skill con cooldown da utilizzare per sferrare potenti attacchi o potenziare le caratteristiche di un personaggio, e una fortissima ultimate in grado, una volta caricata, di infliggere ingenti danni.
Il combattimento di Sword Art Online: Fractured Daydream diverte, ma solo se non si hanno troppe pretese: l’IA dei nemici è davvero scarsa e questi diventeranno un pericolo principalmente per la loro quantità oppure perché dotati di tantissimi HP, come succede con i boss.
Le manovre offensive sono basilari e non permettono di pensare a chissà quali tattiche di combattimento: si dovrà solo picchiare forte con le migliori abilità in proprio possesso, azzeccando la giusta rotazione di skill, che almeno sono spettacolari da vedere.
Anche la divisione dei personaggi in varie classi è meno marcata di quanto si possa pensare. Ad esempio, non c’è poi questa enorme differenza tra i guerrieri e i tank, e anche i rogue spesso si possono sovrapporre come abilità. L’unica grande differenza l'abbiamo notata nei personaggi presi da Gungale Online, che utilizzano armi da fuoco e il cui focus è colpire i nemici dalla distanza quasi come se si stesse affrontando un third person shooter.
Altra eccezione sono i personaggi come Leafa, nel ruolo di support, che, essendo in grado di volare, aumentano di molto la mobilità, anche se i movimenti non sono così fluidi come ci si potrebbe aspettare.
Di tutto il gioco, la cosa che abbiamo apprezzato maggiormente sono le battaglie contro i giganteschi boss, che sarà anche possibile affrontare in ben 20 personaggi alla volta.
Quando succede, scordatevi di attuare chissà quali strategie, perché sarà un caos di luci, suoni ed esplosioni per tutto il campo di battaglia. Eppure è un caos divertente, anche per il coinvolgimento che scaturisce dalla volontà comune di abbattere la possente minaccia.
L’unico aspetto peculiare di queste boss fight riguarda il momento in cui si potrà utilizzare una potente mossa di contrattacco posizionandosi su alcune zone contrassegnate da cerchi colorati. Se lo si farà in tempo, sarà possibile evitare un potentissimo attacco nemico e, soprattutto, stordire il boss e infliggergli una moltitudine di danni in breve tempo, cosa utilissima, dato che molti di questi avversari sono delle vere spugne per i danni.
Seppur questa trovata sia lontana dal livello di organizzazione di un raid in un MMO – in stile FFXIV, per esempio – in un gioco più leggero come questo ha molto senso. Non è infatti così scontato che i vari team presenti siano in contatto e possano coordinarsi, anzi: proprio per questo motivo questa meccanica così facilmente intuibile è perfetta, anche quando si gioca con dei perfetti sconosciuti.
Il problema principale di Sword Art Online: Fractured Daydream, come accennato in precedenza, è la sua mancanza di contenuti per sostenere un endgame davvero povero di missioni e attività da compiere.
In una ventina di ore di gioco si sarà già visto tutto e resterà soltanto la possibilità di ripetere all’infinito missioni già fatte e rifatte solo per provare a potenziare un nuovo personaggio o a ottenere dell’equipaggiamento migliore.
Naturalmente la noia arriverà presto, anche perché le missioni presenti già sono molto basilari come obiettivi, e in più sono estremamente ripetitive e semplici nei compiti richiesti. Sarebbe stato più saggio far uscire il gioco con più contenuti extra per quando si finisce la campagna, soprattutto se il focus voleva essere creare una community online duratura.
Vedremo dunque se in futuro gli aggiornamenti potranno innestare nuova linfa vitale nel titolo, sempre che i fan decidano di continuare a giocarlo per mesi.
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Voto Recensione di Sword Art Online: Fractured Daydream | Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
I fan di SAO saranno contenti di vedere tutti i personaggi della serie riuniti in un'unica storia.
-
Le battaglie con i boss che coinvolgono 20 giocatori sono divertenti.
Contro
-
Missioni molto basilari e ripetitive.
-
Sistema di combattimento che si accontenta di fare il minimo indispensabile.
-
Endgame con pochi contenuti.
Commento
Purtroppo però, una volta finita la campagna single player, quando ci si immerge nella componente online del titolo, i contenuti finiscono troppo in fretta e ci si ritrova con un endgame davvero povero e poco curato. Un vero peccato per un gioco che aveva un buon potenziale sul lato multiplayer.
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