Suicide Squad: Kill The Justice League | Recensione - L'errore di Rocksteady
Abbiamo giocato al nuovo titolo ambientato nell'universo di Batman: Arkham, Suicide Squad: Kill The Justice League: ecco la nostra recensione.
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a cura di Marcello Paolillo
Senior Staff Writer
In sintesi
- Un GaaS che funziona piuttosto male.
- Harley Quinn e soci hanno carisma, ma non lo dimostrano.
- Tecnicamente siamo sotto persino ad Arkham Knight, vecchio di anni.
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Rocksteady
- Produttore: Warner Bros.
- Distributore: Warner Bros.
- Testato su: PS5
- Piattaforme: PC , XSX , PS5
- Generi: Action Adventure
- Data di uscita: 02 febbraio 2024
Sin dalle prime immagini, Suicide Squad: Kill The Justice League non ha mai emanato vibrazioni positive. Sarà stato per quel look sgargiante e colorato fin troppo distante dalla serie Batman: Arkham - di cui è un sequel diretto (e che trovate su Amazon) - oltre che per la sua proposta da Game as a Service (o GaaS, come preferite), che è costata molto cara a una pletora di giochi simili, uno tra tutti Marvel's Avengers.
Dopo un rinvio "tattico" da parte del team Rocksteady, deciso a tavolino a seguito di aspre critiche ricevute in occasione del reveal del gameplay di aprile dello scorso anno, erano in molti a sperare che il gioco dedicato a Harley Quinn e soci riprendesse quota.
Tra le motivazioni del posticipo, si vociferava che lo sviluppatore stesse addirittura optando per la rimozione dell'elemento always-online, tornando così maggiormente sui binari di un action adventure cooperativo ma "classico" à la Arkham Knight, ma così non è stato. Suicide Squad: Kill The Justice League, alla fine della fiera, è risultato essere esattamente ciò che in molti temevano. E no, ciò non è affatto un bene.
Benvenuti a Metropolis
Iniziamo col parlare della storia del gioco, che a conti fatti - e come molti sapranno bene - funge da sequel al notevole Batman: Arkham Knight. Ragion per cui, non riveleremo nel dettaglio nulla che non sia già noto ai più, quindi tranquilli, non troverete spoiler.
Alcuni dei più temibili detenuti dell'Arkham Asylum, ossia Harley Quinn, Deadshot, Captain Boomerang e King Shark vengono liberati dalla loro detenzione da Amanda Waller, membro chiave dell'ente governativo A.R.G.U.S., la quale li costringe loro malgrado a unirsi alla sua Task Force X, ossia la "Squadra Suicida", ma contro la loro volontà (il gruppo ha infatti dei dispositivi esplosivi impiantati nelle loro teste, in modo da evitare la fuga).
Waller invia quindi la neonata Suicide Squad nella città di Metropolis, attualmente sotto attacco da parte del temibile Brainiac, il quale punta poco sorprendentemente a soggiogare il mondo intero.
Poco dopo essere arrivati nella città di Superman, vengono attaccati da Lanterna Verde, manipolato da Brainiac e convertito barbaramente in uno dei suoi servitori. Questi spiega che l'attacco di Vril Dox a Metropolis è solo l'inizio del suo piano di conquista della Terra.
Poco dopo, a Harley e soci sarà chiaro che tutta la Justice League è stata "compromessa": Flash, Superman e Batman sono anch'essi posseduti, con Wonder Woman unica superstite che non sembra voler collaborare con la Suicide Squad.
La squadra si ritira quindi nel vecchio quartier generale della Justice League, dove Waller ordina di eliminare la Justice League posseduta per porre fine alla minaccia di Brainiac. Nella città, esplorabile nella sua interezza, saremo quindi chiamati a recuperare armi e tecnologie che potrebbero aiutarci contro la Justice League, cercando allo stesso tempo aiuto anche da altri super villain dell'universo DC.
Neanche Il Giocattolaio, il Pinguino, Poison Ivy e persino Lex Luthor – storica nemesi di Superman – sembrano essere in grado di gestire la situazione, ragion per cui toccherà alla Suicide Squad riuscire a eliminare la Justice League dalla faccia della Terra e di conseguenza bloccare sul nascere il piano di Braniac, prendendo in questo modo i proverbiali due piccioni con una fava.
Così come non si è sforzata neppure lato gameplay, a partire da un impianto di gioco che abbraccia quello degli sparatutto in terza persona con pesanti elementi da Game as a Service (in un momento, tra l'altro, di profonda crisi per il genere), e senza un briciolo di creatività in un "mondo aperto" che non offre di fatto nulla di interessante.
Avendo quattro personaggi controllabili ci si aspetterebbe quantomeno un pizzico di varietà, ma così non è: un sistema di movimento divertente – e che ricorda a tratti Sunset Overdrive – rende abbastanza fluido spostarsi da una parte all'altra di Metropolis, sebbene un’interfaccia confusionaria e troppo ricolma di icone e statistiche inutili non aiuti a immergersi in un sandbox fin troppo caotico.
A questo si affiancano missioni primarie e secondarie che si risolvono quasi sempre nell'andare da un punto A a un punto B, recuperare l'arma, il superstite o l'oggetto richiesto, e affrontare nel mentre un nugolo di scagnozzi o mostri vari dotati di una IA tendente al ribasso.
Senza contare anche uno sviluppo dei personaggi blando e poco stimolante: dovremo infatti districarci tra una serie di abilità che fanno accumulare power-up e bonus, il cui valore nel gioco giocato è quasi sempre ignoto o poco incisivo.
Ed è qui che Kill the Justice League inciampa, e di brutto: non puoi proporre una "squadra" e non restituire la sensazione di farne davvero parte, crescendo con essa. Tutto si basa sullo sbloccare una sorta di lootbox con cui ci ricompenseranno a fine missione, lasciando quasi completamente da parte il fattore RPG che, in un gioco del genere, sarebbe stato la manna.
La squadra suicida, in tutti i sensi
Purtroppo, inoltre, la Metropolis che saremo chiamati a esplorare non è né bella da vedere né interessante da giocare. La Gotham City di Arkham Knight è, ad oggi, anni luce avanti rispetto a Kill the Justice League, tanto che Rocksteady ha inserito decine di riferimenti ed Easter Egg del mondo di Batman – tirando dentro forzatamente personaggi che poco hanno a che vedere con Harley Quinn e compagni – quasi al punto da "ingannare" il giocatore, incluso un omaggio post-credit al compianto Kevin Conroy, doppiatore originale del Cavaliere Oscuro.
Non vi è la cura al dettaglio (graficamente sembra un gioco vecchio di almeno dieci anni, se non di più), la sontuosa colonna sonora e neppure la sensazione di vigilare davvero su una città in pericolo, così come – e per un gruppo di antieroi come la Suicide Squad sarebbe stato ottimo – manca anche un certo gusto per il dialogo ironico, per la battuta dissacrante e più in generale per quell'atmosfera al vetriolo e un po' scanzonata che ci si aspetterebbe di trovare in un prodotto dedicato alla squadra suicida meno politically correct dell'universo DC.
Tutto da buttare, quindi? No, perché in questo mare di imperfezioni e poca volontà, il "tocco" di Rocksteady è talvolta ravvisabile, oltre al fatto che in alcuni frangenti il gioco intrattiene piuttosto bene, sebbene la cosa faccia doppiamente male visto che il progetto in questione avrebbe potuto avere ben altra impronta autoriale.
Legarlo all'Arkhamverse ha forse fatto più danni che altro, visto che ora sarà davvero complicato – per non dire impossibile – fare dimenticare agli appassionati di Batman questo scivolone.
Non resta quindi che accantonare la Suicide Squad, sperando che col passare dei mesi Rocksteady non abbandoni del tutto il gioco, e anzi gli regali DLC e contenuti in grado di "migrarlo" verso il progetto successivo, che dovrà essere di ben altro respiro e direzione creativa. Perché, così com'è, Sucide Squad Kill the Justice League non è un brutto gioco, è solo uno sbaglio che il team di sviluppo sa di aver compiuto, ma da cui ormai non può più tornare indietro.
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Voto Recensione di Suicide Squad: Kill The Justice League | Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Divertente in alcuni frangenti, specie per la fluidità dell'azione.
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Decine di riferimenti a Batman e ai suoi avversari.
Contro
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Metropolis non ha il fascino di Gotham.
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Confusionario e per nulla stimolante.
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Alcune scelte di trama incomprensibili.
Commento
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