Immagine di Still Wakes the Deep | Recensione - Un horror fuori tempo massimo?
Recensione

Still Wakes the Deep | Recensione - Un horror fuori tempo massimo?

Still Wakes the Deep è un walking simulator horror come quelli di dieci anni fa. La sola storia può bastare per renderlo un successo? La nostra recensione.

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

In sintesi

  • Buona storia, con chiare ispirazioni a La Cosa.
  • Walking simulator classico, con gameplay striminzito.
  • Estremamente lineare e guidato.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Still Wakes the Deep
Still Wakes the Deep
  • Sviluppatore: The Chinese Room
  • Produttore: Secret Mode
  • Distributore: Secret Mode
  • Testato su: PS5
  • Piattaforme: PC , XSX , PS5
  • Generi: Survival Horror , Avventura
  • Data di uscita: 18 giugno 2024

Prima di avvicinarvi a Still Wakes the Deep è importante che teniate bene in mente quale sia la struttura di gioco e in che modo ha intenzione di convogliare il suo orrore.

Quando si parla di horror classici, l'associazione mentale che fiocca alla mente con più spontaneità è quella in cui si abbinano le dinamiche di gioco di pietre miliari come Resident Evil o Silent Hill.

Dopo quei tempi ormai remoti, ci fu un'ondata piuttosto consistente di titoli horror che non è ancora completamente scemata. Quasi quindici anni fa arrivarono giochi come Amnesia: The Dark Descent, seguito a ruota da una marea di epigoni e altre opere che provavano ad arricchire quella formula o a proporre variazioni sul tema.

Dal 2010 in poi, uno dei tanti filoni più in voga prese piede fino a diventare una sorta di sotto-genere preso in grande considerazione dagli autori ancora oggi; nonostante il gradimento in forte calo, i cosiddetti walking simulator horror continuano a esistere.

Pur rimanendo invariati dal punto di vista dei semplicissimi sistemi di gioco, hanno migliorato la qualità della narrazione e l'hanno resa l'unico reale motivo per cui un giocatore riesce ad apprezzarli fino alla fine, ma solo se la storia è buona abbastanza da mitigare tutte le altri grande mancanze. Still Wakes the Deep ha davvero questa forza?

Still Wakes the Deep: in mezzo al mare, lontani dal mondo

L'idea alla base di Still Wakes the Deep è da manuale dell'orrore. Porre in totale isolamento un uomo su una piattaforma petrolifera al largo delle coste della Scozia, senza poter contare su nessun altro in caso di totale avaria dei mezzi di comunicazione e della struttura, significa gettare nello scompiglio e nel panico totale anche il più assennato degli individui.

Caz McLeary è un semplice elettricista di Glasgow con problemi familiari e alcune beghe non da poco con la giustizia. Un caro amico, per tenerlo lontano dal caos che lo ha coinvolto, gli propone di salire a bordo di una piattaforma petrolifera per qualche mese, mentre la polizia lo cerca costantemente e la moglie minaccia di abbandonarlo qualora non riuscisse a sistemare le cose al più presto.

Lì sulla piattaforma, le giornate trascorrono con qualche sussulto di troppo, tra battute salaci dei colleghi e le solite invettive di un capo autoritario e con grandi pretese. Tutto nella norma, si direbbe, ma durante una trivellazione sottomarina, mentre Caz si reca verso la parte più alta della piattaforma, un boato squassa la struttura.

La piattaforma viene sventrata dal centro, le sezioni si allagano mandando in avaria l'elettronica, ponti e passerelle crollano rovinosamente, in molti perdono la vita e Caz si ritrova tagliato via da tutto e da tutti; una manciata di superstiti sono sparsi tra cabine divelte, quasi esanimi e semi-inondati dal petrolio infiammabile e col rischio imminente che tutto si ribalti e affondi nel grande silenzio del Mar del Nord.

Eppure, in Still Wakes the Deep non è questa la minaccia più grande, perché qualcosa di ignoto ha causato l'incidente, strani fenomeni si verificano tra cielo e mare, e i corpi degli operai sono come avviluppati da una oscena e ipertrofica massa organica che sembra viva, pulsante e senziente.

La Cosa di Carpenter ha legami sin troppo forti con Still Wakes the Deep, che ne risulta quasi una variazione a tema marino, a cui si mescolano suggestioni e atmosfere che sembrano venir fuori da alcuni racconti di William Hope Hodgson o Clark Ashton Smith.

Senza scendere in ulteriori dettagli, Still Wakes the Deep sviluppa la sua narrazione in circa sei ore di gioco, raccontando la storia dell'incidente, delle conseguenze e in piccola parte di ciò che è successo nel passato di Caz attraverso brevi stralci o flashback.

Still Wakes the Deep è sottotitolato in italiano e doppiato in uno splendido accento scozzese, che cala alla perfezione il giocatore nel contesto anni '70 in cui è ambientato il gioco, in cui non si vedono per ovvie ragioni gli strumenti più avanzati dell'era moderna. 

Questo stacco tra passato e modernità, assieme ad altri piccoli dettagli, potrebbe ricordare in piccola parte alcune dinamiche di gioco già viste in Alien Isolation, ma di fatto non esiste un nemico così intelligente che vi bracca di continuo, non vi dà scampo o che vi lascia addosso quel senso di angoscia che si prova quando non ci si può mai sentire al sicuro.

In questo, Still Wakes the Deep latita in modo piuttosto importante, perché mette il giocatore nella condizione di seguire una strada univoca senza nessun reale patema d'animo. Lo sviluppo dei capitoli, per quanto concerne i ritmi del racconto e il modo in cui si sviluppa la storia, è difficilmente attaccabile. E sebbene manchi qualche approfondimento introspettivo sul vissuto del protagonista, è facile intuire i motivi per cui Caz decide di concedersi un periodo di isolamento.

Due passi su una piattaforma petrolifera

Still Wakes the Deep propone una storia originale che ha però delle chiare ispirazioni da grandi classici del cinema e della letteratura horror e di fantascienza: se le luminescenze che fioccano dal mare, i fasci luminosi e le strutture eteree dalla consistenza di ali colossali ricordano un po' The Abyss di Cameron, le ributtanti mostruosità ricombinanti e il design dei mostri riportano con prepotenza alla memoria La Cosa di Carpenter.

Soprattutto quest'ultimo film ha legami sin troppo forti con Still Wakes the Deep, che ne risulta quasi una variazione a tema marino, a cui si mescolano suggestioni e atmosfere che sembrano venir fuori da alcuni racconti di William Hope Hodgson o Clark Ashton Smith.

Se dal punto di vista narrativo Still Wakes the Deep funziona, pur senza raggiungere le alte vette di altri titoli dello stesso genere, i sistemi di gioco sin troppo basilari ridimensionano del tutto le sue ambizioni. L'opera di The Chinese Room sembra infatti essere uscita fuori dal 2010, configurandosi come un simulatore di camminata dove le interazioni sono minime, obbligate ed estremamente guidate.

Muoversi lungo la piattaforma petrolifera in avaria o all'interno delle diverse sezioni, tra le piccole stanze degli alloggi e tra le grandi ricreative e di manutenzione, significa non dover mai raccogliere oggetti, non dover mai risolvere puzzle e seguire in linea retta l'unica strada messa sempre a disposizione.

Oltretutto, il gioco abbonda delle moderne indicazioni segnate dalla vernice gialla, che tiene ancora più per mano il giocatore. Un aggiornamento post-lancio vi consentirà di mitigare queste indicazioni non necessarie, ma resta il fatto che Still Wakes the Deep esagera sin troppo nel guidare il giocatore, trattato come un totale incapace.

Allo stesso modo, le sparute ed elementari sezioni di fuga sono inferiori persino ai primi horror a tema di quindici anni fa, dimostrando dopo pochi secondi come l'IA avversaria sia facilmente eludibile senza alcuno sforzo. Risultano quindi inutili i pochi armadietti in cui probabilmente non vi nasconderete mai, poiché basta lanciare un oggetto lontano da voi per avere il nemico distratto e la via sempre sgombra.

Le poche variazioni sono rappresentate dalle classiche sezioni di inseguimento in cui dovrete semplicemente scappare in linea retta, alternando salti e accosciate, o da sessioni sottomarine con poca luce, dove il senso di oppressione si fa più evidente.

Still Wakes the Deep è davvero tutto qui, e sebbene non possa appaiarsi ad altri grandi del genere che hanno raggiunto ragguardevoli risultati, rimane comunque un'opera in grado di coinvolgere fino in fondo regalando buone atmosfere. Non ci sono spaventi improvvisi, non c'è nessuna reale sfida e gli incontri con gli avversari sono sparuti e mai predominanti.

Still Wakes the Deep sceglie infatti di essere un horror psicologico dall'impronta fortemente narrativa, quasi un gioco d'autore che non bada troppo alle evoluzioni di gameplay moderne, ritenute evidentemente inutili per ciò che è il cuore dell'esperienza, del tutto spogliata da sovrastrutture e approcciabile anche da chi non ha mai preso un pad in mano.

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Voto Recensione di Still Wakes the Deep | Recensione


7

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Buona storia, con chiari riferimenti a grandi pellicole del genere, tra cui La Cosa.

  • Altra buona prova di scrittura da parte degli autori.

Contro

  • Estremamente lineare e guidato, senza possibilità di perdersi o di commettere grossi errori.

  • Gameplay quasi inesistente, al di là di alcune interazioni obbligate.

  • Meccaniche stealth banali, a malapena abbozzate.

Commento

Still Wakes the Deep è il più classico dei walking simulator. Si tratta di un horror psicologico dai sistemi di gioco striminziti, sin troppo basilari, con interazioni comandate, strade sempre guidate e nessuna reale sfida per il giocatore. Trattandosi di un titolo fortemente orientato alla narrazione, con una storia che funziona piuttosto bene e un'idea di base da manuale dell'horror, tutte queste scelte a monte potrebbero essere comprensibili; ma se al di là del comparto tecnico non si notano differenze con un gioco del 2010, allora è evidente come le mancanze siano sin troppe per chi aveva l'intenzione di ripresentarsi sul mercato con ben altre ambizioni.
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